Piemonte in moto. Agosto 2021

  Report giro in moto in Piemonte

            26 agosto – 5 settembre 2021

 

Giovedì 26 agosto 2021

 

Era tanto tempo che avevamo deciso di visitare il Piemonte, e finalmente abbiamo trovato il tempo di farlo. Partiamo senza fretta e decidiamo di percorrere la via Aurelia fino a Genova per poi tagliare verso Nord. Dopo una fermata all’autogrill per la colazione, usciamo nei pressi di Follonica sulla sr 439. Ci fermiamo nel paese di Massa Marittima. Facciamo una bella passeggiata nel centro, non prima di aver visitato la cattedrale di San Cerbone. Continuando arriviamo al palazzo dell’Abbondanza e poi alla torre dell’orologio. Ripresa la moto, la strada che ci separa da qui a Volterra, sono 30 km di godimento stradale, almeno fino alle saline. Continuiamo passando Pontedera e Lucca, ci fermiamo a Borgo Mozzano. Il ponte del Diavolo è il nostro obiettivo. La strada prosegue per Castelnuovo di Garfagnana, per poi deviare sulla bellissima strada sp 13 attraversando il parco regionale delle alpi apuane. Dopo Pian della Fioba siamo a Massa. Riprendiamo l’autostrada e usciamo a Tortona. I km percorsi sono oltre 700. Tempo soleggiato.

Venerdì 27 agosto 2021

 

Dopo una rapida visita della città, ci spostiamo verso est per fare il giro dei paesi delle langhe. Iniziamo l’immersione nella regione vinicola piemontese per eccellenza. Nella giornata odierna abbiamo visitato i seguenti paesi: Neive, Barbaresco, Alba, Roddi, Grinzane Cavour, La morra, Barolo, Monforte d’Alba, e infine ci siamo diretti a Saluzzo in hotel. Non sono sufficienti le parole per descrivere le meraviglie di tali territori. I paesaggi collinari, i borghi antichi, le cantine, i panorami, le specialità culinarie. Da visitare assolutamente. Percorsi oggi circa 250 km.

 

Sabato 28 agosto 2021

Dopo aver visitato il centro storico di Saluzzo, piccola cittadina ricca di storia, ci dirigiamo a Staffarda di Revello per visitare la famosa Abbazia. È un complesso medievale fondato dai monaci circensi. A seguire ci spostiamo nel piccolo paese di Manta dove si trova il famoso castello, bene donato al F.A.I., che lo ha riportato agli antichi splendori. Proseguiamo per la strada che costeggia il fiume Po verso i monti, fino ad arrivare al Pian del Re. Sul cartello che si trova nei pressi del parcheggio c’è scritto: Sorgenti del fiume Po. Lasciamo la moto e imbocchiamo il sentiero che arriva ai due laghetti sovrastanti. Lago fiorenza e lago superiore. Pranzato con un panino al rifugio, scendiamo al borgo di Crissolo, per la visita al santuario di San Chiaffredo. Da qui prendiamo direzione Racconigi, e strada facendo deviamo per il paese di Oncino per vedere la panchina gigante dell’amore. Arrivati a Racconigi cerchiamo l’hotel per la notte. Km. Percorsi 170.

 

Domenica 29 agosto 2021

 

Dato che siamo qui, la visita al castello di Racconigi è obbligatoria. Si tratta della residenza dei reali sabaudi. Continuiamo spostandoci a Moncalieri, con il suo bel centro storico, per la visita al palazzo Reale. Ci spostiamo poco fuori la città per salire sulla Sacra di San Michele, sito molto particolare, evoca fascino e mistero. Dalla terrazza superiore si gode di un panorama spettacolare. Torniamo indietro e siamo sulla basilica di Superga, per poi andare in centro a Torino per trovare un Hotel. Una visita al duomo di San Giovanni Battista, palazzo Carignano e la sacra sindone chiude la serata. Giornata soleggiata km percorsi 180.

 

Lunedì 30 agosto 2021

 

Mattinata passata al museo egizio, volevamo dopo salire sulla torre Antonelliana, ma la troppa fila ci ha fatto desistere. Passati per piazza San Carlo, ci spostiamo per il parco del valentino, villaggio medievale, monte dei cappuccini e basilica sottostante. Piazza vittorio veneto, giardini reali, basilica della consolata. Per finire abbiamo fatto una gita sul fiume Po sul battello. Oggi tutto il percorso è stato fatto a piedi.

 

Martedì 31 agosto 2021

 

Da Torino ci spostiamo a Venaria Reale, un’altra delle residenze sabaude. Dopo la visita andiamo a cercare il famoso quartiere Lehmann. Proseguiamo per il passo del Moncenisio per cercare un po’ di refrigerio. Arriviamo a quota 2000 metri, al confine con la Francia. Giro del lago formato dalla diga e torniamo indietro. Scendendo ci fermiamo all’abbazia benedettina di Novalesa per una visita. Da qui tramite strade provinciali e un bel giro, saliamo fino al paese di Ceresole Reale. È tardi e facciamo fatica a trovare un hotel. Arrivati a quota 1700 mt. ci imbattiamo in un rifugio alpino (rifugio Guido Muzio), che ha una camera libera e ci prepara una cena nostrana. Domani dobbiamo arrivare fino al colle del Nivolet a quota 2700 mt. Km percorsi oggi circa 300. Giornata soleggiata.

 

Mercoledì1 settembre 2021

 

Dopo una ricca colazione ci accingiamo a percorrere gli stretti tornanti che ci portano ai laghi formati dalle dighe. Salendo ancora il panorama diventa maestoso, e continuando la strada asfaltata finisce in un grande parcheggio dove iniziano i sentieri escursionistici. Iniziamo l’escursione verso i due laghi alpini, il Rossett e il lago Leita. Siamo arrivati fino a quota 3000 metri, dove vista la giornata soleggiata la temperatura era di 15 gradi. Dopo circa tre ore siamo di nuovo in moto. Pranziamo a ponte Canavese, e dopo un giro che ha toccato i paesi di Rivarolo Canavese, San Giorgio, lago di Viverone, Casale Monferrato. Una fermata l’abbiamo fatta al parco e castello di Masino, un bene amministrato dalla F.A.I.. A tarda sera siamo a  Certosa di Pavia dove cerchiamo un b&b vicino alla certosa. Percorsi circa 250 km.

 

Giovedì 2 settembre 2021

 

Stamattina tutta dedicata alla visita della Certosa di Pavia. Riusciamo a prenotare all’arrivo due posti per la visita guidata da un monaco della comunità cistercense. Da qui continuiamo passando per i paesi di Costeggio, Borgo Priolo, Ruino, Zavattarello. Facciamo una piccola deviazione fino a passo penice, dove visitiamo il Santuario Santa Maria. A sera siamo Bobbio. Km percorsi circa 100. Tempo soleggiato.

Venerdì 3 settembre 2021

 

Visitiamo la cittadina di Bobbio, per poi prendere la strada delle colline piacentine. Arriviamo al castello di Bardi, proseguendo per Varano de Melegari, a seguire passo della Cisa. Il nostro obiettivo è la cittadina di Lerici, dove raggiungiamo il sito F.A.I di villa Rezzoli. Anche qui una bellissima visita guidata ci illustra la storia di questa bella villa con vista mare sulla “baia dei poeti”. Finita la visita, ci spostiamo a Marina di Massa, dove troviamo un hotel. Km percorsi oggi circa 250. Tempo soleggiato.

 

Sabato 4 settembre 2021

Il programma di oggi è la visita della cittadina medievale di Volterra. Parcheggiata la moto ci incamminiamo per le stradine del centro storico. Visitiamo il palazzo Viti, il palazzo dei Priori, il teatro romano, il duomo, la fortezza medicea, l’acropoli etrusca. Proseguiamo a Montecatini Val di Cecina, dove tramite visita guidata ci fanno visitare la miniera e il museo minerario. A tarda sera siamo a Grosseto per la ricerca di un hotel. Km percorsi oggi circa 260. Tempo soleggiato.

 

Domenica 5 settembre 2021

Grosseto, Scansano, Manciano, Ponte San Pietro e siamo a Marta. Giro del paese e pranzo in riva al lago di Bolsena. Ripartiamo sul tardi e alle 17:00 siamo a casa. Nota curiosa, appena entrati nel nostro garage, inizia a piovere a dirotto dopo 10 giorni soleggiati.

In totale abbiamo percorso circa 3000 km in moto che alla partenza segnava km 309.000

 

Anche stavolta nessun problema ne a noi ne alla moto. Per la ricerca di una camera per la notte tramite Booking, oppure direttamente da noi nei paesi visitati, non ci sono stati problemi.

 

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Sardegna in moto. Settembre 2020

               Sardegna in moto

                                      4-10 settembre 2020

                           Piccolo report di questa settimana passata nell’isola.

 

Venerdì 4 settembre

Il traghetto salpa alle ore 08:30 dal porto di Civitavecchia. I nostri amici Angela e Guido, anche loro su GS sono già saliti, noi invece colpa di problemi tecnici relativi a mio stato di salute compromesso già dalla notte e con pit-stop forzato sull’autostrada arriviamo appena in tempo che quasi ci chiudono il portellone dietro. Vabbe’ ce l’abbiamo fatta. Il viaggio si svolge piacevolmente. Alle  14: 00 il traghetto attracca alla banchina di  Olbia. La giornata è soleggiata, la temperatura ottimale, navigatore impostato sulla ss125 orientale sarda si parte. San Teodoro, Budoni, Posada, Orosei. Da qui iniziamo a godere e spingere con le mogli dietro che ripetevano ad ogni curva …vai piano…vai piano….. Dorgali, Passo Genna Silana, Santa Maria Navarrese. Uno sballo, curve a go-go, senza soluzione di continuità. Arriviamo in paese e ci posizioniamo all’hotel  Nicoletta, già  prenotato. Cena in ristorante consigliato, in terrazza sul mare. Questa è la Sardegna.

Sabato 5 settembre

Oggi ho programmato un giro molto curvoso con meta “Punta la Marmora” , il punto più alto del Gennargentu. Da Santa Maria scendiamo verso Tortolì, deviamo per Villagrande, poi tramite ss389 siamo a Fonni, non senza aver sbagliato un bivio e fatto una trentina di chilometri di giro turistico supplementare all’interno del parco. A Fonni facciamo una pausa caffè, poi iniziamo la salita che ci porta al rifugio Brancu Spina, ma sotto gli impianti di risalita causa lavori la strada è chiusa, e quindi impossibilitati a raggiungere la cima della montagna. Ci fermiamo per alcune foto poi scendiamo in direzione Desulo, a seguire  Aritzo, Laconi, Serri. Pausa panino e subito SS 198 . Uno sballo di strada. Tutta una curva intervallata da piccoli rettilinei. Arriviamo a Tortolì e quindi deviamo per Santa Maria. Oltre 250 km di vero piacere. Stanchi, ma la fame prende il sopravvento, e noi subito provvediamo.

Domenica 6 settembre

Oggi vista la giornata soleggiata e mare calmo decidiamo di lasciare la moto in garage, affittiamo un gommone e percorriamo il tratto di mare che va da Santa Maria fino a cala Gonone. Pedra Longa, cala Sisine, Cala di Luna, Grotta del bue marino, sono solo alcune delle meraviglie che si vedono dal mare. Ci fermiamo in una caletta riparata dove attracchiamo e facciamo un pranzo al sacco. Alle 5 entriamo in porto per rifornire e riconsegnare il gommone. Bellissima giornata. Anche stasera la cena in un sito diverso.

Lunedì 7 settembre

Riprendiamo le nostre motine e stavolta puntiamo a sud. Da Santa Maria passando per Bari Sardo deviamo per Ierzu e finiamo a Perdasdefogu. Qui ci aspetta un mio amico che ci offre una buona colazione. Facciamo quattro chiacchiere con la promessa che l’anno prossimo ci fermiamo a dormire lì in modo che possiamo cenare e bere “cannonau” a volontà. Proseguiamo per Escalaplano, Ballao, Sant’Andrea Frius, Cagliari. La ss387 regala emozioni inaspettate. Facciamo un pezzo di tangenziale e ci portiamo sulla SS 125. Fino a Muravera uno spettacolo. Dietro ogni curva un’emozione diversa. Ad una fermata foto, faccio la proposta di tornare indietro e rifarla…quasi quasi…..Mentre gustavamo un panino in un bar di Muravera, mi rendo conto che le mie gomme sono quasi finite. Tramite internet trovo un gommista a Tortolì. Ci rechiamo diretti e vedo una decina di motociclisti tedeschi intenti a sostituire anche lori gli pneumatici. Aspettiamo un paio di ore e mi monta le gomme della mia marca preferita. Facciamo una puntatina ad Arbatax e poi via in hotel. Anche oggi giornata bellissima.

Martedì 8 settembre

Oggi tappa di trasferimento. Lasciamo l’hotel di Santa Maria Navarrese sulla costa orientale per soggiornare a Buggerru sulla costa occidentale.  Risaliamo la SS 125 per Genna Silana, a Dorgali giriamo a sinistra per Oliena, poi Orgosolo dove ci fermiamo a vedere i vari murales. Proseguiamo per Mamoiada e poi Nuoro. Da qui SS 131 fino a Oristano dove deviamo per il sito turistico di Tharros a capo San Marco. Visitiamo tutto il sito. Riprendiamo le moto, Arborea, Terralba, Guspini. Continuiamo sulla SS126 Arbus, Portixeddu, Buggerru. Qui ci aspettano all’hotel 904 nella piazza centrale. Andiamo a cena in un caratteristico locale il grottino.

Mercoledì 9 settembre

Stamattina ci spingiamo più a sud. Da Buggerru arriviamo a Portoscuso percorrendo la bellissima strada costiera. Da lì traghetto per l’isola di San Pietro dove percorriamo il periplo finendo anche nella location della celebre serie tv. Tornati al porto ci facciamo traghettare sull’isola di sant’Antioco, Anche qui dopo aver toccato Capo Sperono torniamo in terraferma. Passando per Carbonia andiamo nella vecchia miniera estrattiva dove prenotiamo una visita guidata che dura circa un ora. Molto interessante e istruttiva. Torniamo in hotel percorrendo a ritroso la strada che avevamo fatto la mattina con il sole che ci faceva da faro.

Giovedì 10 settembre

Oggi una giornata strana. Sembra dover piover. Siamo indecisi sul da farsi. Rimaniamo in paese a visitare la spiaggia e il piccolo porto. Poi andiamo alla miniera “Henry”, ma le visite per oggi sono sospese. Prendiamo le moto e ci rechiamo al sito Antas sulla SS126, ma il tempo cambia. Facciamo appena in tempo a tornare in hotel che comincia a piovere. Ci rifacciamo la sera con cena a base di pesce.

Venerdì 11 settembre

Questo è il giorno del ritorno. Le previsioni davano pioggia abbondante, ma da Buggerru ad Olbia tutto fila liscio. Sempre sole. Il traghetto parte alle ore 12:30, attracca al porto di Civitavecchia alle ore 20:00. Alle 21 e trenta siamo a casa.

La Sardegna è sempre la Sardegna. Le strade, “motociclisticamente parlando” sono da sballo. Gli abitanti socievoli e ospitali. Cibo genuino. Mare  incantevole. Parchi interni da scoprire. E’ una meta obbligatoria per un motociclista che si rispetti!

 

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Sud Italia in moto. Giugno 2020.

 

Sud Italia in moto

06 giugno – 24 giugno 2020

Quest’anno il nostro consueto viaggio in moto all’estero è saltato causa Covid.

Abbiamo ripiegato per un tour nelle regioni italiane del sud, isole comprese, Campania, Basilicata, Calabria, Sicilia.

Il meteo sempre a nostro favore con giornate soleggiate e temperature piacevoli.

La Sicilia

 

Sabato 6 giugno 2020

La partenza causa lavori è slittata alle 15:30. Preparata la moto, caricati i bagagli, ( pochi) si parte.  Autostrada del sole fino a Atena Lucana, proseguiamo per Brienza, dove troviamo un Hotel con annesso ristorante per passare la notte. Alla partenza il contachilometri della moto segna km. 297.800.

Domenica 7 giugno

La mattina fatto un giro panoramico per il paese, ci spostiamo a Sasso di Castalda, piccolo borgo Lucano. Dopo aver parcheggiata la moto e fatto un giro nelle viuzze del paese, ci rechiamo nel punto panoramico più alto dove sono installati due ponti tibetani in acciaio. Trattasi del sito “Ponte alla Luna”. Si percorre un percorso ad anello in cui bisogna attraversare i due ponti. Uno di 120 metri e un altro molto più spettacolare di 300 metri. Facciamo i biglietti e insieme ad una guida,  forniti di attrezzature adeguata andiamo ad affrontare il percorso. Se soffrite di vertigini ve lo sconsiglio. La guida ci porta poi nel punto panoramico più alto dove ammirare un panorama a 360 gradi della vallata. Durata totale un paio di ore. Risaliti in moto ci prepariamo ad affrontare l’appennino lucano attraversando parecchi paesi: Fossa Cupa,Abriola,Anzi,Corleto,Perticara,Gorgoglione,Cirigliano,Accettura,Garagusa,Salandra,Ferrandina,Craco,Stigliano. Qui ci fermiamo dopo 250 km di strade curvosissime, a tratti molto strette e in mezzo ai magnifici boschi. Frequenti sono state le soste per ammirare i famosi “ Calanchi Lucani”.

Lunedì 8 giugno

Continuiamo il giro “Lucano”, Aliano, Sant’Arcangelo, Valsinni, Tursi, arrivando al mare a Policoro. Passiamo a trovare un nostro amico e dopo averlo velocemente salutato proseguiamo per la statale 106 ionica verso sud. All’altezza di Corigliano Calabro, ci stacchiamo dalla litoranea e puntiamo verso il parco nazionale della Sila. Ci arrampichiamo sulla statale 177 e fatta una sosta al lago di Cecita, arriviamo a Camigliatello Silano. Sosta panino, per poi proseguire sulla “ strada delle vette”, che ti porta nel punto più in alto al rifugio Botte Donato a circa 2000 metri. Siamo in pieno parco. Scendiamo nel versante opposto fino a Lorica. Siamo sul lago Arvo, scendiamo ancora e arriviamo al lago Ampollino, proseguendo per Colosimi. E’ tardi e non riusciamo a trovare una struttura per la notte, optiamo per trasferirci al mare a Falerna Marina, circa 40 km dove booking ci ha trovato un ottimo hotel con ristorante. La giornata finisce qui dopo circa 300 km.

Martedì 10 giugno

Siamo sul mar tirreno e scendiamo verso sud fino a Gioia Tauro per poi deviare verso Taurianova, Cittanova, Gerace, Locri. Ora siamo di nuovo sul mar Ionio, riprendiamo la ss 106 e usciamo all’altezza del paese d San Luca. Da qui parte la strada che attraversa l’Aspromonte da est a ovest. Il nostro obiettivo è il santuario della Madonna dei Polsi. Dopo varie peripezie, incroci sbagliati, informazioni sbagliate, strade sterrate, riusciamo a trovare la strada che ci porta al santuario. Messa piuttosto male, piena di buche, con varie frane lungo il percorso, si snodava scendendo sui fianchi della montagna. Senza protezioni e curve a 180 gradi con fondo scivoloso, Flavia non faceva altro che dire torniamo indietro, ma io la rassicuravo del fatto che arrivati giù al santuario poi diventava tutta bella e asfaltata. Arrivati in fondo troviamo il Santuario chiuso. Deserto. Non una persona. Facciamo un giro a piedi e ci rimettiamo in moto per proseguire, ma fatti un centinaio di metri l’asfalto lasciva il posto ad una sterrata molto disconnessa. Ad un certo punto finiva in un fosso in cui passava l’acqua di un torrente. Flavia scesa dalla moto prosegue a piedi, io con la moto carica ho sudato sette camice per arrivare al punto asfaltato a circa  4  km. Scendiamo sul lato mar tirreno e raggiunta Villa San Giovanni ci imbarchiamo sul traghetto che in mezz’ora ci sbarca a Messina. Tramite ss 113 siamo a Villafranca, proseguendo per Milazzo dove ci fermiamo per la notte. Anche oggi percorsi circa 300 km molto impegnativi.

Mercoledì 10 giugno

Attraversiamo Barcellona di Gotto, deviamo per la ss 185 fino a Francavilla di Sicilia, proseguendo sulla ss121. Randazzo, Bronte, Adrano, Regalbuto, Leonforte, Villarosa, Santa Caterina, Serradifalco, Agrigento, Porto Empedocle. Qui facciamo il biglietto per imbarcarci direzione isola di Lampedusa. Il traghetto parte alle ore 23:00 quasi  vuoto. Di moto c’era solo la nostra. Percorsi 300 km circa.

Giovedì 11 giugno

Alle nove in punto il traghetto attracca al porto di Lampedusa. Dopo una bella colazione al bar di playa le palme, andiamo verso il b&b prenotato dove troviamo ad accoglierci Francesca la proprietaria. Lasciamo i bagagli e iniziamo l’esplorazione dell’isola. Prima tappa cala pulcino. Solo 4 km tra andata e ritorno separano il parcheggio della moto dalla graziosa spiaggia. Ci spostiamo poi alla celeberrima “ spiaggia dei conigli”. Mare e spiaggia caraibica. Causa covid solo una decina di isolani e noi. Il pomeriggio vola tra un bagno e una passeggiata. Dopo aver visto il sole posarsi sull’acqua torniamo  alla nostra casetta.

Venerdì 12 giugno

Stamattina lasciamo la moto al porto e ci imbarchiamo per l’isola di linosa. L’aliscafo impiega 40 minuti a portarci la. Dalla banchina al centro del paese sono 500 metri. Scarpe da trekking, zainetto, cappellino. Acquistati in un alimentari 2 panini, ci incamminiamo per la visita della piccola isola vulcanica. Eravamo gli unici turisti. Iniziamo nell’arrampicarci per il sentiero che porta a monte vulcano. Qui panorama a 360° sull’isola. Proseguiamo per Faraglioni di Linosa, Piscina naturale, monte rosso, e ritorno al porto. Praticamente abbiamo girato tutta l’isola a piedi. Percorsi più di 20 km. Alle diciotto prendiamo l’aliscafo che ci riporta a Lamapedusa.

Sabato13, Domenica 14, lunedì 15 giugno

In questi tre giorni abbiamo visitato l’isola. Ci spostavamo sia in moto sia a piedi. Abbiamo fatto qualche pomeriggio di mare. Spiaggia della Guitgia, cala croce, cala greca, capo ponente, Porta di Lampedusa, cala Francese, grotta bue marino, cala pisano, albero sole,   senza tralasciare ristorantini vari.

Martedì 16 giugno

Il traghetto che ci riporta in terraferma parte alle 11,15. Alle 20:30 sbarchiamo a Porto Empedocle, e di corsa prendiamo direzione porto di Trapani dove alle 23:00 parte il traghetto che ci porta all’isola di Pantelleria. Arrivati al porto riusciamo con fortuna a trovare il posto per la moto e la nostra cabina. Partenza in perfetto orario.

Mercoledì 17 giugno

Lo sbarco a Pantelleria avviene alle 06:30. Dopo colazione iniziamo il tour dell’isola percorrendo il periplo completo. L’Arco dell’elefante, e il lago di Venere sono due tappe obbligatorie. Saliamo sulla montagna grande, dove il panorama è meraviglioso.  Distese di passito e capperi la fanno da padrone. Scendiamo nella Grotta dei briganti. Torniamo giù al paese in cerca di una stanza e un ristorantino.

Giovedì 18 giugno

Stamattina rifacciamo il periplo dell’isola al contrario, fermandoci nei punti più caratteristici. Un giro nelle viuzze del paese e poi alle dodici siamo all’imbarco, ma causa covid, imbarcano  solo la moto, ma non c’è posto per noi. Ci dicono di prendere l’aliscafo delle sedici che arriva a Trapani alla stessa ora del traghetto con la moto. Passiamo il pomeriggio su una spiaggetta limitrofa. Alle sedici ci imbarchiamo. Alle diciannove siamo a Trapani, e andiamo a recuperare la moto nella banchina al lato opposto del nostro. Prendiamo alloggio in centro storico.

Venerdì 19 giugno

Andiamo a visitare il centro storico della città, dopodiché percorriamo tutta la strada costiera fino alla riserva del monte Cofano, poi raggiungiamo San Vito lo Capo dove poco più avanti parcheggiamo la moto e ci incamminiamo per lo stradello della riserva dello zingaro. Torniamo indietro e puntiamo su Castellammare del Golfo  ma non trovando nulla da dormire optiamo per Alcamo. Un grazioso b&b ci accoglie con seguito di cena a base di pesce.

Sabato 20 giugno

Costeggiamo tutta la linea di costa fermandoci a isola delle femmine, e poi a Mondello nell’affollatissima spiaggia. Entriamo a Palermo e subito al santuario di santa Rosalia sul monte Pellegrino. Anche qui panorama mozzafiato sulla città. Scendiamo e trovato un hotel centrale, ci incamminiamo per il centro storico di Palermo. Finale in ristorante nostrano.

Domenica 21 giugno

Oggi vogliamo tornare a Monreale dove siamo già stati alcuni anni fa. Sempre uno spettacolo la basilica. Proseguo per piana degli albanesi e  San Giuseppe Jato. Torniamo verso il mare a Bagheria e percorrendo la linea di  costa Termini Imerese, Cefalù, Santo Stefano di Camastra, Sant’ Agata Militello, andiamo ad albergare a Capo D’Orlando.

Lunedi 22 giugno

Proseguiamo per Tindari con visita al santuario della Madonna nera, poi Messina dove ritraghettiamo per la Calabria. Ci fermiamo a Scilla, punto panoramicissimo dove pranziamo. Continuando sulla ss18 Bagnara Calabra, Gioia Tauro, Vibo Valentia, Sant’Eufemia e Falerna Marina dove dormiamo nello stesso hotel dell’andata.

Martedì 23 giugno

Sempre seguendo la ss 18 passiamo ad Amantea, Paola, Diamante, Scale, Praia a mare, Maratea, Sapri, Policastro, Vallo della Lucania, Battipaglia, approdando a Vietri sul mare. Albergo con ristorante in terrazza vista costiera. Romantico.

Mercoledì 24 giugno

Ancora costiera amalfitana, deviando e poi riscendendo a Maiori, Tramonti, Corbara, Sambuco, Ravello, Amalfi, Praiano, Positano, Sant’ Agata, Sorrento, Vico Equense, Castellammare. Qui tramite autostrada alle diciannove siamo a casa.

 

Bellissimo viaggio tutto Italiano. Meteo sempre dalla nostra parte. Sole e temperature umane. La cosa più bella è stata che essendo appena usciti dalla prima fase del covid, di turisti in giro non ce n’erano. Alberghi vuoti, ristorati vuoti, traghetti vuoti, siti turistici e spiagge vuote. Lunghi tratti di strade specialmente in Basilicata e Calabria ma anche in all’intero della Sicilia senza incontrare alcun veicolo. Le isole di Lampedusa e Pantelleria nostre al cento per cento. La moto nonostante i circa 3000 km di percorrenza  del tour non ha mostrato alcun problema. Contachilometri segna km.301.000. Gli abitanti del sud sempre gentili e ospitali. Moto lasciata spesso fuori la notte o nei parcheggi mai avuto problemi. Noi già con la testa immersa nella programmazione del prossimo viaggio.

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Viaggio in moto Israele, Giordania,Grecia. Giugno 2019.

Il sito di Petra visto dall'alto.

Report completo viaggio in moto Grecia, Israele, Giordania, 31 Maggio -2 luglio 2019

Ciao a tutti. L’idea di andare a visitare la Giordania è venuta a Flavia nell’autunno 2018.A giugno dello stesso anno per motivi familiari è saltato il viaggio che avevamo programmato in Russia, e così abbiamo deciso di andare in Giordania nei mesi invernali, visto che il clima in quel paese lo consente. Naturalmente in aereo. Inizio a fare le ricerche on-line per capire come organizzare il tutto e mi balena per la mente l’idea di andarci con la moto. Approfondisco la ricerca e piano piano mi rendo conto che la cosa si può fare. In un sito di motoviaggiatori mi imbatto in una coppia di piemontesi che hanno effettuato il viaggio in moto nell’agosto 2017, e leggendo il loro racconto, mi entusiasmo ancora di più e dico a Flavia: OK, Israele e Giordania in moto, partenza primo giugno 2019. Lei, nooooo, tu sei matto. Poi si lascia convincere e iniziamo la preparazione a tavolino del viaggio. Per andare in Israele via terra momentaneamente è impossibile. Frontiera della Siria e Libano interdette. In Irak nemmeno a parlarne. L’unico modo è traghettare la moto, e contatto una società di spedizione cipriota, la  Salamis shipping, che fa la spola tra il porto di Lavrio in Grecia e il porto di Haifa in Israele. L’unico problema è che tale traghetto è un cargo, e non trasporta passeggeri,ma solo merci. Nessun problema, lascio loro la moto e noi andiamo in aereo in Israele. Due giorni dopo andiamo al porto di Haifa a recuperare la moto, e iniziamo il tour vero e proprio. Avendo a disposizione 30 giorni di ferie e dovendo, per motivi di traghetto ripartire il 27 giugno da Israele, decidiamo di passare gli altri 10 giorni visitando la Grecia. Questo è l’inizio della nostra avventura con la nostra fidata GS Adventur.

La partenza è prevista il 31 maggio, ritorno 02 luglio.

1° giorno, venerdì’ 31 maggio 2019

Eccoci arrivati al giorno della partenza. Non nascondo che ieri notte ho dormito poco. Il viaggio è molto impegnativo, traghetti, aerei, la preparazione del bagaglio, ridotto all’osso. Sembra tutto ok. Alle 10:00 siamo sulla nostra fidata moto e via. Il contachilometri segna 263.300. La giornata è soleggiata. Prendiamo l’autostrada è usciamo ad Avellino per fare una visita al Santuario di Montevergine. La salita al sito è abbastanza impegnativa, ci sono infatti circa 30 tornanti sulla strada che si inerpica sul monte. La temperatura dai 22 gradi sotto, passa ai 10 gradi. Sito quasi deserto. Appena finita la visita, veniamo circondati dalle nuvole. Ci precipitano a scendere. Nel paese sottostante ci fermiamo a mangiare un panino. Continuiamo per Bari, e usciti dell’autostrada percorriamo la strada litoranea. Polignano a mare è il primo paese che incontriamo. Una vera meraviglia. Proseguiamo fino a Montalbano, una frazione di Fasano, dove prima troviamo un bellissimo agriturismo immerso negli oliveti, che ci offre una camera per la notte. Poi la cena in un ristorantino del paese niente male. Percorsi oggi 600 km circa. Giornata soleggiata.

2° giorno, sabato 1 giugno 2019.

Lasciamo la masseria Morrone dopo una ricca colazione. Ostuni, San Vito dei Normanni, Brindisi. Da qui alle tredici ci imbarchiamo sul traghetto che alle ventidue e trenta ci sbarca a Jgoumenitsa, in Grecia. L’albergo lo troviamo nelle vicinanze del porto.Una curiosità, la nostra era la sola moto sul traghetto.Percorsi 50 km. Giornata soleggiata.

3° giorno, domenica 2 giugno 2019.

Che fortuna! Il traghetto che parte per l’isola di Corfu è  proprio di fronte al nostro albergo. Chiesto in reception a che ora parte ci rispondono gentilmente ”tra 3 minuti”, il prossimo alle ore 12:00.! In un batter d’occhio carichiamo la borsa, e caschi in mano attraversiamo la strada in motocicletta. Mi fermo davanti la biglietteria, e mando Flavia al traghetto distante un centinaio di metri dicendo che ci aspettassero. Infatti al mio arrivo un portuale mi fa segno di salire velocemente che deve salpare. Dopo un’ora abbondante di viaggio siamo all’isola. Parcheggiano la moto al porto e facciamo 2 biglietti per il bus turistico che fa il giro del capoluogo, Kerkyra. Il giro dura due ore e si snoda nella città e periferia. Ci addentriamo poi a piedi nel centro storico e visitiamo la Chiesa di S. Giorgio, e quella di San Spiridione, dove esponevano la reliquia del Santo. Continuiamo nella grandissima piazza Spianata e affianco il forte vecchio. Dopo un pranzetto a base di gyros, prendiamo la moto e raggiungiamo il monastero di Kanoni, posto su un’isola raggiungibile tramite un pontile. Proseguiamo in moto fino al sito dell’Achilleion. Trattasi della dimora dove soggiornava   la principessa Sissi. Da vedere assolutamente. Ci spostiamo ora per le strette e ripide strade dell’isola prima a Pelekas, poi a seguire Ermones, Anghelokastro, Paleokastritsa. Stradine tortuose che salgono e scendono, viste mozzafiato. Spiaggetta incantevoli. Proseguiamo sempre lungo la linea di costa fino a Sidari dove troviamo un affittacamere “Alessandro” che ci prepara anche una cena caratteristica greca. Giornata soleggiata. Temperatura sui 22-24 gradi. Km percorsi circa 100.

4° giorno, lunedì 3 giugno 2019.

Stamattina al risveglio il cielo è grigio. Le previsioni danno pioggia. Dopo aver salutato la gentile signora, decidiamo di percorrere la linea di costa nord dell’isola, fino a tornare a Kerkyra. Niente pioggia. Ogni tanto ci fermiamo nei paesetti attraversati. Arriviamo al porto e ci imbarchiamo per Jgoumenitsa. Torniamo in terraferma. Poco prima di attraccare alla banchina, inizia a piovere. Attraversiamo la strada e ci rifugiano nell’ hotel dove avevamo dormito due giorni prima. La pioggia continua incessante per tutto il giorno e la notte. Domani decideremo il da farsi. Km percorsi circa 60.

5° giorno, martedì 4 giugno 2019.

Stamattina al risveglio cielo grigio-nero, carichiamo la moto e partiamo direzione Lefkada. Sono le otto, e fatti 30 km inizia a piovere. Ci fermiamo ad una stazione di servizio per ripararci in quanto non portiamo le tute antipioggia. Dopo un’ora sembra smettere, facciamo altri 20 km e piove di nuovo. Siamo in un paesetto, Loutsa, sulla costa e troviamo un bar con tettoia dove ci fermiamo. Dobbiamo aspettare fino alle tredici prima di ripartire. Visto che a Lefkada dalle previsioni danno pioggia fino alla sera puntiamo direttamente su Patrasso. Ripartiamo ma continua a piovere, noi imperterriti sotto l’acqua per mezz’ora, poi tutto sole. Arriviamo a Patrasso, e subito foto di rito sotto il maestoso ponte. Ci portiamo al centro per visitare la basilica di Sant’Andrea. Spostandosi poi sulla zona archeologica dove si trova l’anfiteatro romano, il ponte, la fortezza e l’acquedotto. Uscendo da Patrasso incontriamo una struttura avveniristica. Entriamo nel parcheggio e alla reception ci dicono che si tratta del museo dell’archeologia romana. Entriamo e visitiamo le tre sale con reperti interessanti dell’epoca romana. Proseguiamo lungo la strada costiera verso Corinto e ci fermiamo nel paese di Diakofto, distante sessanta km. Sono le venti e vado alla ricerca della stazione ferroviaria dove parte il trenino a cremagliera per visitare il la gola del Vouraikos, unico in Europa. Prenoto due biglietti per il giorno dopo. Oggi niente pranzo e andiamo alla ricerca di un hotel e ristorante. Trovati nei pressi del piccolo porticciolo con prezzi a buon mercato. Appartamento di 60 mq. 35 euro, cena per due a venti euro. Giornata per metà  pioggia, resto sole con temperature 20-25 gradi. Km. Percorsi circa 260.

6 giorno, mercoledì 5 giugno 2019

Alle otto e mezza siamo già in stazione, dista solo cinquecento metri dal nostro hotel. Abbiamo lasciato la moto, e i bagagli in stanza. Il trenino a cremagliera, parte puntuale. Impiega circa un’ora ad arrivare al caratteristico paese di Kalavryta. Attraversa le gole, e i binari in certi punti sono proprio a strapiombo su esse. Nei punti più  ripidi si aggancia alla cremagliera e con velocità  ridotta sale. Noi arrivati al paese facciamo un giro veloce e scendiamo subito. Tornati in stazione, studiamo il percorso per andare a Olimpia, passando per l’entroterra, e ci accorgiamo che il navigatore ci fa passare a Kalavryta. Sono 130km di strade ben tenute. Scavalchiamo diversi passi. Traffico zero. Olimpia è un sito archeologico che conoscono in tutto il mondo, per via delle olimpiadi che sono nate qui. Visitiamo sia il sito, sia i due musei annessi. Davvero interessanti. Sono le cinque e decidiamo di spostarci a Kalamata, nella costa sud. Percorriamo la strada che costeggia il mare passando prima a Pyrgos, e in finale a Pylos ( Navarrino )per poi svoltare verso Kalamata. Arriviamo alle otto. Trovato subito un hotel che ci manda a cenare in un caratteristico ristorantino. Cena ottima.Giornata soleggiata, temperatura dai 20 ai 25 gradi. Km. percorsi circa 300.

7° giorno, giovedì 6 giugno 2019

Partiamo nell’affrontare una delle più belle strade greche. La Sparta- Kamalata. Da fare assolutamente.  60 km di tornanti sotto il monte Taigeto. Poco prima di Sparta c’è  da visitare il sito archeologico di Mytras. Una città’ costruita nel 1200 alle pendici di una montagna, con relativo castello in cima. Due ore di visita, poi tramite strade tortuose bellissime arriviamo all’ imbarco per l’ isoletta di Elafonisi. Appena arrivo sulla banchina cerco il chioschetto per fare il biglietto, ma era chiuso. A fine banchina vedevo un uomo che si sbracciava gridando “came here “,  vado avanti con la moto è mi fa cenno di salire, ma il traghetto era pieno. Lui fa spostare una macchina e riesco a malapena a incastrare la moto, ma il bauletto sporgeva dalla linea di chiusura. Lui: no problem, chiude a metà la sponda del traghetto e parte. In due minuti siamo sull’isola.  Spiagge mondiali.  Imbarco da ridere moto a filo porta. Facciamo un giro veloce a vedere le meravigliose spiagge, tornando al porticciolo ri- traghettiamo sulla terraferma. Giro veloce a  vedere anche Neapoli  poi direzione Monenvasia. Alle 18.00 siamo lì. Borgo stupendo. Ci arrampichiamo fino sulla rupe, facciamo il giro del paese, quasi tutto riportato alle condizioni originali. Naturalmente pieno di negozi, bar, ristoranti. Scendiamo e sulla piazzetta principale troviamo una room rent.  Accanto un ristorante con tavoli a raso del mare. Ottima cena. Giornata Soleggiata. Temperatura dai 20 ai 28 gradi. Km percorsi 300.

8° giorno, venerdì 7 giugno 2019.

Programmo il Tom Tom su Nafplia, con strade tortuose. Non potete immaginare i 170 km di strada a seguire. Bella bellissima. I primi 80 km, strade interne salì e scendi dalle montagne, i restanti sulla strada che rasentava la linea di costa. Ogni curva un scorcio più bello dell’altro. Infatti fatta Una delle centomila curve ci si para davanti una spiaggetta deserta. Fermo la moto, in un batter d’occhio siamo in costume da bagno, e via dentro l’acqua. Dopo 7 giorni un’ora di mare ci voleva!  Una mattinata superlativa. Arrivati al paese, giro del porto, giro della città vecchia, e salita sulla fortezza, da cui si gode un panorama spettacolare. Scendiamo e puntiamo su Epidauro un sito archeologico con un antico teatro ben conservato. Entriamo, il teatro è un classico stile greco   visitiamo anche i resti del complesso Estiatorio e il Profileo. Di nuovo in moto percorriamo una strada davvero bella che ci porta all’imbarco dell’isola di Spetses, ma con la moto non ci fanno salire, solo passeggeri. Visto che si è fatto tardi sono le otto, andiamo a cercare un hotel per la sera, e arriviamo a Ermioni. Bellissimo porticciolo che si affaccia sul golfo. Pieno di turisti europei con le loro barche a vela. In piazzetta all’arrivo a lato vediamo Angelo room.  Bellissima camera vista mare con 50 euro. Per mangiare ci manda da Maria. Ottima cena sempre con tavolo a raso del mare. Giornata fantastica sia moto che archeologia. Tempo soleggiato, temperatura 24-32 gradi. Km. Percorsi oltre 300.

9° giorno, domenica 8 giugno 2019.

Risaliamo tutta la costa della penisola, fino a portarci l’imbarco per l’Isola di Poros, ma decidiamo di non salire sul traghetto visto che dalla guida c’era poco da vedere. Andiamo avanti e facciamo il giro della penisola vulcanica di Menthana. Percorriamo le strette e ripide stradine che si snodano attorno ai crateri. Usciti dalla penisola, continuiamo a salire sulla strada panoramica che porta a Corinto, e dove possibile scendevamo nelle insenature dove ci portava la strada, a vedere da vicino spiaggia e porticcioli turistici. Continuiamo, fermandosi a Corinto. Una foto sul canale era d’obbligo. Andiamo poi al sito archeologico e saliamo sulla fortezza sovrastante dove si gode di una vista spettacolare di tutto lo stretto. Continuiamo per Atene, su strada panoramica statale, ad un certo punto vedo un cartello” imbarco per Salamina”. Flavia subito: andiamo? Deviamo e quando arriviamo sul pontile il traghetto era appena partito. Il successivo tra mezz’ora. Ok aspettiamo. Saliti sul traghetto facciamo il biglietto ….. 2 euro, moto e due passeggeri! Sbarcati sull’isola sono le otto passate e andiamo alla ricerca di un hotel o affittacamere, ma nulla. Inizio a chiedere e una ragazza mi dice che a 5 km c’è un hotel. Andiamo ma non c’è posto. Proseguiamo per un altro confermatoci da un passante, ma di lusso. Intanto è quasi notte e chiedo la cifra 110 euro. Siamo stanchi. Ok. Bellissimo hotel in riva al mare del Golfo di Salamina. Cena ottima in ristorante a filo acqua! Oggi giornata molto calda. Temperature da 28 ai 39 gradi. Soleggiatissima. Km. Percorsi 250.

10° giorno, domenica 9 giugno 2019.

Oggi ce la prendiamo con calma, dobbiamo fare solo 65 km per arrivare al porto di Lavrio dove dormiremo e lunedì  mattina imbarcheremo la moto per l’Israele. Intanto siamo su un’isola e la giriamo tutta. Nel perimetro le strade sono tutte asfaltate, ma quando vuoi raggiungere le calette più  remote o i punti panoramici più  in alto, trovi sempre la strada “sterrata”. Se in piano nessun problema, ma abbiamo affrontato salite e discese veramente impegnative. Tutto bene. Tornati al paese saliamo sul traghetto che ci porta al porto del Pireo. Percorriamo il lungomare di Atene, trafficatissimo, e ci spingiamo a sud  sulla strada panoramica costiera. Ci fermiamo a Sounio in un sito archeologico ben conservato. Arriviamo all’hotel alle cinque. Lasciamo i bagagli e ce ne andiamo un paio di ore al mare. Domani imbarco moto sul traghetto e partenza aerea per Tel Aviv. Giornata soleggiata. Temperatura sui 35 e più  gradi. Km. Percorsi 100.

11° giorno, lunedì 10 giugno 2019.

Alle nove puntuali siamo al porto a consegnare la moto per l’imbarco. Ci rechiamo in negli uffici della Salamis, che si trovano in un container da cantiere in un angolo remoto del porto di Lavrio. Faccio conoscenza con un israeliano che viaggia con compagna su ducati multistrada. Rientrava nel suo paese dopo un giro in Italia, Austria, Croazia. Mi parlava della sua ducati multistrada 1260 di una moto eccezionale, italiana. Mi ha lasciato il suo indirizzo israeliano nel caso avessi avuto bisogno di qualcosa, dicendo che il suo paese è sicurissimo. Agli uffici della Salamis mi aspettavano, avendo la mia prenotazione, e mi danno un foglio dicendomi che dovevo recarmi negli uffici della dogana per farlo timbrare. Detti uffici si trovano fuori del porto, quindi riprendo la moto è vado alla ricerca di tali uffici. Li trovo in una palazzina anni 70. Entro trovo una decina di impiegate tutte col telefonino in mano. Chiedo e mi rimbalzano da un ufficio all’altro. Una ragazza mi dice  che devo salire al secondo piano. Arrivo sopra e mi dicono ultimo ufficio a sinistra. Entro e una signora con aria scocciata mi mette due timbri sul foglio e me lo restituisce. Tutto qua?, chiedo, e lei: tutto qua. Torno in  porto e do il foglio. Mi chiedono il libretto di circolazione della moto e mi dicono che me lo restituiranno ad Haifa. Porta la moto accanto alla nave e lascio le chiavi. A caricarla ci penseremo noi mi rispondono. Ok, è fatta. Noi carichiamo il piccolo bagaglio a mano e ci dirigiamo a piedi alla fermata del bus per l’aeroporto di Atene. Dopo un’ora siamo in aeroporto. Il volo era prenotato, faccio il check on line, e alle 18 e 30 il volo decolla direzione Tel Aviv. Dopo due ore atterriamo. Alla dogana Israeliana il poliziotto ci chiede cosa veniamo a fare in Israele, se conosciamo qualcuno, se eravamo insieme ad un gruppo. Alla nostra risposta che viaggiavamo da soli, è rimasto sorpreso. E dove andare a dormire? Datemi la prenotazione dell’hotel. Alla fine ci rilascia il visto. Saliamo su un treno che dopo 15 minuti ci lascia in centro. Ultimi 800 metri a piedi, e arriviamo in un appartamento che avevo prenotato la mattina stessa. Grande, climatizzato, pulito. Costo 54 euro.  Anche oggi giornata soleggiata e calda. Percorsi 50 km in autobus e 2000 in aereo…… Domani visita di Tel Aviv.

12° giorno, martedì 11 giugno 2019

Oggi senza moto, visita a piedi di Tel Aviv. Iniziamo dalla Rotschild Boulevar, un vialone alberato con pista ciclabile che taglia trasversalmente la città. Arriviamo fino al centro commerciale dei grattacieli Azrieli. Ci spostiamo poi verso il mare, e togliendoci gli scarponcini, percorriamo un bel pezzo di spiaggia, camminando sul bagna-asciuga. Le spiagge qui sono davvero belle. Rientriamo sulla strada e ci infiliamo nel famoso “carmel market”. Si tratta di un mercato all’aperto dove trovi di tutto. Qui mangiamo 2 panini farciti con carne, insieme a due coppe di frutta fresca. Continuiamo nel quartiere di Jaffa, con visita alla vecchia città e al porticciolo turistico. Alle 17 facciamo  ritorno in hotel stanchi. Dal percorso registrato sul telefono di Flavia, leggiamo che abbiamo percorso circa 21 km!!! A tutti e due è venuta una vescica fra le dita del piede destro. Giornata Soleggiata. Temperatura sui 34 gradi.

13°giorno, mercoledì 12 giugno 2019

Oggi giornata più fresca. Andiamo alla stazione dei pullman dove parte il bus per Haifa. Da Tel Aviv sono circa 100 km. Alle 10: 00 arriviamo ad Haifa, il porto commerciale Israeliano. Troviamo un hostel in centro dove lasciamo lo zainetto e la borsa, e ci incamminiamo verso il maestoso complesso dei giardini di Baha’i. Una serie di terrazze che si estendono sulle pendici del monte Carmelo, per un km, intervallate da giardini curatissimi. Al centro una scalinata, con due ruscelli laterali. Dalla cima si gode di uno spettacoloso panorama su tutta la città.  Anche oggi tutto a piedi, stando attenti alle vesciche ancora fresche di ieri. Alle 17:00 rientriamo in hostel affamati. Ci consigliano una pizza in un locale affianco. Davvero buona. Giornata Soleggiata.  Temperatura sui 30 gradi. Percorsi secondo il contapassi 15 km.

14° giorno, Giovedì 13 giugno 2019.

Alle nove siamo all’agenzia marittima per ritirare la moto, ma la burocrazia Israeliana è peggio di quella Italiana. Prima in un ufficio, poi un altro, poi al porto, poi alla dogana, poi di nuovo in ufficio. Riusciamo ad avere il visto per entrare al porto a ritirare la moto. Ma il porto è una vera giungla. Riesco dopo molte vicissitudini ad arrivare al molo dove è parcheggiata la moto. Nella casetta adibita a ufficio, altra attesa. Ci sono altri tre motociclisti Israeliani ad attendere lo sdoganamento. Mi dicono di aspettare. Alle 15:00 riesco ad uscire. Ok, siamo di nuovo in moto. Ci dirigiamo a nord passando per Acre, cittadina sul mare. Visitiamo il centro storico. Proseguiamo per Nahariya, dove ad un certo punto la strada finisce con un cancello sbarrato. È il confine con il Libano. Chiuso da parecchi anni causa attriti fra i due paesi. Scattiamo le foto e ripartiamo parallelamente alla linea di confine. La temperatura dai 32 gradi piano piano scende fino a 20. Territorio pieno di colture e verdissimo. Alle 19:00 Ci rendiamo conto che dobbiamo ancora trovare l’hotel, ma i paesi che attraversiamo ne sono sprovvisti. Tiriamo dritti fino a  Safed, e apriamo booking, che ci manda in un  hotel in pieno centro storico. Una faticata per trovarlo nei vicoli strettissimi, con la moto carica. Ma si è rivelato davvero bello. Ceniamo nel self service dell’hotel, come si deve. Giornata Soleggiata.  Temperature dai 32 ai 20 gradi. Km percorsi circa 100.

15° giorno, venerdì 14 giugno 2019

Anche la colazione è a livello internazionale qui. Facciamo una visita nel centro storico e nel quartiere degli artisti. Il paese, (Safed), è una delle 4 città sante ebraiche. Ci sono 4 sinagoghe. Un centro spirituale ebraico, dove ci sono scuole ad ogni livello. Usciamo dal paese e attraversiamo una riserva naturale boschiva. Andando verso nord, siamo ora in pieno Golan, la regione contesa alla Siria da Israele nella famosa guerra dei sei giorni. Tagliamo per il paese di Meron Golan, e andiamo al punto panoramica, monte Bental Lookout, una volta punto di vendetta della guerra Israele-Siria. Ci sono ancora le trincee così come le hanno lasciate a fine conflitto. Scendiamo verso il lago di Tiberiade, e ci giriamo intorno fino alla città di Tiberias. Molti abitanti del posto si sono riversati sul lago per fare un bagno e sfuggire alla calura. Anche noi ci fermiamo per un breve spuntino, e poi entriamo in città, ma il traffico è  davvero caotico, e senza fermarci ci dirigiamo verso Nazareth. Una puntata alla basilica dell’annunciazione è  d’obbligo.  Andiamo anche alla chiesa greco ortodossa poco distante. Continuiamo per la Giordania e ci fermiamo a dormire in un paese, Beit She’an a pochi km dal confine. Oggi giornata soleggiata. Temperature dai 25 ai 32 gradi. Km. Percorsi circa 260.

16° giorno, Sabato 15 giugno 2019

Mancano solo otto km alla frontiera con la Giordania. Oggi è sabato un giorno festivo secondo il calendario ebraico. Infatti usciamo dal paese alle nove di mattina, sembra un deserto. Arriviamo alla frontiera e comincia il giro dei controlli. Prima il passaporto, poi il visto, poi un’altra targhetta, poi controllo passaporto. Segue cartoncino con visto della moto. È passata oltre un’ora e finalmente ci aprono la sbarra e usciamo……. si, ma dal lato Israeliano. Pochi metri ed entriamo nel lato Giordano. Altra tiritera. Passaporti, visto, accosta la moto, scendi tutti i bagagli e passali sotto al metal detector. Controllo documenti. Ci portano in un ufficio e un poliziotto inizia a farci delle domande in Giordano. Io gli dico che non capisco, sono Italiano. Se può parlare inglese. Lui inizia a fare domande in un inglese stentato. Da dove venite, perché venite in Giordania, quanto tempo state. Come è entrata la moto. Io gli ho spiegato tutto, ma a lui sembrava tutto strano. Si guardavano in faccia con l’altro poliziotto e parlavano in Giordano. Si è alzato e, è uscito. Poco dopo rientra. Altre domande. Ad un certo punto mi dice che non possiamo entrare. Io lo guardo esterrefatto, mi giro verso Flavia, ci guardiamo per un attimo come per dire” e adesso”. Mi alzo dalla sedia e alzando la voce gli dico che siamo turisti. Che Flavia amava venire in Giordania e che questo era il mio regalo di matrimonio. Poi continuo con altre storie, finché lui non mi blocca. Mi chiede quanto tempo state? 8 giorni rispondo. Mi fa un foglio da consegnare alla frontiera di Aqaba , da dove uscirò  dalla Giordania, fra otto giorni. Mi fa il segno delle manette se sgarro. Mi restituisce tutti i documenti, e mi dice di andare in un altro ufficio per l’assicurazione della moto. È  chiuso,  dice di aspettare, dopo un’ora  arriva l’impiegato. Mi fa la pratica e quando mi dice sono 30 dinari io tiro fuori la carta di credito. Lui risponde “solo denaro contante”. Accidenti, sono più di 4 ore che sono qui e non se ne esce. Chiede ad un poliziotto di accompagnarmi all’ufficio immigrazione poco lontano, che li c’è il bancomat. Torno col denaro. Mi lascia il documento. Mi riprende il poliziotto di prima che mi accompagna in un altro ufficio e mi fanno firmare un altro documento scritto in arabo!, chiedendomi 20 dinari , circa 25 euro. Li guardo,pago. Dico: posso andare? Tutto a posto. Welcome in Giordania mi rispondono. Carichiamo la moto, percorriamo 500 metri altra sbarra. Controllo passaporto. Scendiamo dalla moto, ci fanno togliere i caschi, controllano i documenti, e di nuovo welcome in Giordania. Sembra che stavolta sia l’ultima. Sono abbastanza nervoso, sono quasi le due, la temperatura è di 35 gradi. Facciamo pochi km e andiamo a incasinarci in un paesino con un mercato in mezzo alla strada. Una bolgia. Torno indietro, imbocco una strada che sembra quella giusta, ma mi ritrovo in fra i monti Giordani . Riprogrammo il navigatore con destinazione Aylun , e dopo 43 km di stradine  secondarie, e attraversamento  di 3 paesetti,  arrivo al castello di Ajlun . Visitiamo ciò che rimane del castello arroccato sopra il monte che domina la valle del Giordano. Panorama a 360 gradi. Riprendiamo verso Sud e arriviamo a Jerash, comunemente denominata “la Pompei d’oriente”. Si tratta di un sito di epoca romana, in ottimo stato di conservazione.qui c’è molto da vedere , il sito è grnde. Sono le sette e dopo aver cercato on line un hotel ci dirigiamo ad Amman. Già dalla periferia, il traffico diventa caotico. Tutti che strombazzano con le auto, anche senza motivo. Nelle strade ci sono molti poliziotti che regolano il traffico. Negozi che espongono merci in mezzo alla strada. Al nostro passaggio tutti ci guardano. I bambini ci salutano. Mi sono accorto che in Giordania non ci sono le moto, i motorini, gli scooter, le biciclette. Per motivi di sicurezza per 20 anni ne hanno proibito l’uso. Ora hanno tolto il divieto. Arriviamo al nostro hotel situato in pieno centro che è quasi notte. Non e stato facile trovarlo. Impossibile lasciare la moto sul marciapiede, e non avendo il garage, trovo un parcheggio all’aperto e il tizio che lo custodiva mi dice che la posso lasciare là al costo di 5 euro per due giorni. E’ notte, dopo la doccia inseguiamo il flusso della folla nella strada principale. Negozi aperti fino a tardissimo. Entriamo in una tavola calda e ordiniamo qualcosa simile ad una pizza ripiena, con un antipasto di verdure. Non mangiavano dal giorno prima! Andiamo a dormire stanchissimi. Giornata Soleggiata. Temperatura dai 28 ai 33 gradi. Km percorsi circa 170.

17° giorno, domenica 16 giugno 2019

Il nostro hotel si trova a poche decine di metri di distanza dal teatro romano. Proprio lì iniziamo la visita della città. Ci arrampichiamo poi verso la sommità della collina per entrare nel sito della cittadella. Da lì si gode di una vista su una parte della città. Continuiamo per le strade affollate del centro dirigendoci alla moschea di re Adbullaah, con accanto il museo islamico. Con un taxi, dato che si trova poco fuori città, andiamo a visitare il museo reale dell’automobile. Davvero bello. Ci sono esposte tutte le automobile e motociclette appartenute al re Hussein. Alcuni pezzi rarissimi. Da visitare assolutamente. Torniamo in città ci immergiamo nelle stradine della “down town”. Pieno di negozi che vendono di tutto. Persino una stradina dove vendevano lingerie femminili, strano per un paese arabo! Non ci facciamo mancare il souq, ovvero il mercato ortofrutticolo multicolore, e la strada dove vendevano oro e gioielli, con negozi sempre affollati delle donne arabe. Infine per la cena scegliamo un locale caratteristico in un vicolo dove anche noi siamo costretti a mangiare con le mani! Rientriamo in hotel a mezzanotte. Giornata soleggiata. Temperatura sui 33 gradi, km percorsi a piedi circa 18.

18° giorno, lunedì  17 giugno 2019.

Dopo la colazione fatta sul terrazzo dell’hotel, andiamo a recuperare la moto nel parcheggio custodito vicino, e partiamo direzione fiume Giordano, al sito dove secondo la religione cristiana , fu battezzato Gesù. Sul navigatore non è riportata fedelmente la mappa del luogo e quindi fisso un punto vicino, poi cercherò di orientarmi con le indicazioni, e domandando. Usciamo dalla trafficatissima capitale e ad un certo punto il navigatore non trova più la strada. Ok. Scendo verso una valle pensando che arrivi al fiume, invece dopo qualche km mi trovo in un sito archeologico ben conservato di Qasr Al-‘Abd. Un palazzo ellenistico del 200 ac. Proseguiamo sempre a naso e la strada ad un certo punto diventa sterrata. Pensavo qualche metro, e invece sono stati oltre 15 km tutta in mezzo alle montagne desertiche Giordane. Incontro un pastore e chiedendo mi fa cenno di continuare. In lontananza vedo un lago, e quando ci arrivo capisco che è uno  sbarramento artificiale.  Continuando la sterrata ad un certo punto la strada finisce di colpo. Era stata tagliata per far passare la nuova strada a doppia corsia. Cerco di aggirarla e dopo altro sterrato peraltro insidioso sono sull’asfalto. Seguendo i cartelli stradali sono al sito. Pagati 20 euro per due biglietti, ci accompagnano con un pulmino all’interno e con una guida che parlava inglese ci spiega tutta la storia. Dalla nostra parte si vedeva a una distanza di 20 metri l’altra sponda del fiume in territorio palestinese, dove c’erano persone intente a immergersi per purificarsi. Riprendiamo il giro salendo una bella strada e arrivando al monte Nebo. Si dice che qui  Mosè  ricevette la visione che gli indico la terra promessa. Bel panorama sul mar morto. Continuiamo per Madaba, dove visitiamo la chiesa di San Giorgio. C’è un mosaico tipo carta geografica antico, e poi la chiesa di Giovanni Battista con salita prima al campanile e poi ai piani inferiori la cripta e i luoghi di preghiera degli antichi cristiani. Sono le cinque, mangiamo un kebab e ripartiamo per le terme di Ma’In, sorgenti di acqua calda sulla strada che porta al mar morto ma quando arriviamo avevano appena chiuso. Continuiamo per il “complex”, un ristorante con annesso sala congressi e museo costruito da una società giapponese, sull’ultimo dirupo sopra il mar morto. Panorama spettacolare. Visitiamo il museo che racconta tutta la storia del mare da milioni di anni fa fino ad oggi. Ritorniamo a Madaba che è notte. Giornata Soleggiata. Temperature dai 25 ai 38 gradi. Km percorsi in moto circa 120. A piedi 5.

19° giorno, martedì  18 giugno 2019

Stamattina prima di uscire da Madaba una visita alla chiesa degli Apostoli, con un pavimento mosaico grandissimo. Scendiamo verso il mar morto tramite una strada secondaria, che in finale interseca quella che abbiamo percorso ieri. Arrivati a quota – 423 metri sul livello del mare…… percorriamo la statale 65 che costeggia il mar morto verso sud. Dopo una quarantina di km siamo al Wadi Mujib. Si tratta di un canyon con pareti a strapiombo alte più  di cento metri, dove scorre un fiume di acqua dolce proveniente dal montagne sovrastanti. Si entra equipaggiati con giubbotto salvagente e scarpe di gomma  per percorrere a ritroso il fiume per un km fino ad una cascata. In questo periodo il flusso dell’acqua non è  molto veloce, ma nei punti più  stretti la corrente è forte e ci sono degli appigli per non farti trascinare a valle. All’andata abbiamo faticato non poco per risalire il fiume. I problemi sono venuti al ritorno con la corrente che cercava di strapparti dalle corde di tenuta. Usciti dalle gole, continuiamo per la strada che costeggia il mare fino al bivio per Al Karak. Risaliamo la bellissima strada, e arriviamo alla cittadina per la visita al famoso castello. Finito, continuiamo sulla strada “dei re” e dopo 180 km siamo a Petra. Cerchiamo l’hotel e ci sistemiamo. Domani visita al sito. Giornata Soleggiata. Temperatura 24-34 gradi. Km percorsi 280 circa.

20° giorno, mercoledì   19 giugno 2019

Oggi giornata interamente dedicata alla visita del sito archeologico dell’antica città  di Petra. Sveglia alle ore cinque e trenta, il nostro hotel si trova a cinquecento metri dall’ingresso visitatori. Il sito apre alle sei. Una meraviglia dietro l’altra. La città completamente circondata da montagne di roccia è grande, e si sviluppa su più  livelli. Tutti i siti sono scolpiti nella roccia granitica. Per vederla tutta potrebbe non bastare un giorno. Ai nostri ritmi, e percorsi 28 km, siamo saliti anche nei punti panoramici sopra le montagne l’abbiamo vista tutta, compresi gli 800 gradini per arrivare al Monastero. Bella davvero. Alle cinque e mezza usciamo, e ritemprati da una bella doccia, ci prepariamo per andare a vedere “Petra by night”. Suggestiva visita del primo sito all’ingresso, con tantissime luci a terra che ci indicavano il cammino lungo il canyon. Arrivati alla prima porta, altre lucette in tutta l’area circostante, con intrattenimento di suonatori locali, e illuminazione della facciata con luce colorata. Altri 6 km tra andata e ritorno. Alle ventitré siamo in hotel. Giornata Soleggiata. Temperature dai 15 gradi della mattina ai 30 del giorno. Km percorsi in totale 34 km a piedi.

21° giorno, giovedì 20 giugno 2019.

Stamane sveglia presto. Rifacciamo i bagagli e fatti 10 km siamo a “little Petra”, piccola Petra. Qui c’è  poco da vedere. Mezz’ora dura la visita. Continuiamo sulla strada interna che sale, e allora il panorama si che diventa interessante. Dopo 15 km intersechiamo la “via dei re”. Puntiamo nel Wadi Rum che si trova a circa 130 km. È un deserto con formazioni rocciose che lo rendono particolare. All’arrivo nel piccolissimo villaggio, ci bloccano all’entrata i procacciatore di turisti. Propongono il giro in jeep dentro il deserto e passare la notte in tenda con cena attorno ad un braciere di carne.  Contrattiamo con uno di loro e ci dice di seguirlo in moto. Ci porta a casa sua, dove ci fa parcheggiare la moto all’interno del cortile, e poi ci dice di salire sul fuoristrada per il tour. La durata è  circa 4 ore. Andiamo a vedere un canyon, tre archi di pietra naturale, altre rocce dall’aspetto particolare, e ci racconta di come passavano la vita nel deserto i beduini. Nel percorso ogni tanto ci fermavano presso una tenda dove ci veniva offerto un bicchiere di thè alla menta. Saltiamo il pranzo. Alle cinque ci porta nell’accampamento, situato in pieno deserto, dove troviamo altre persone europee, anche loro dormono nelle tende. Il Giordano che ci ha accompagnato, si mette a preparare la cena, siamo in otto. Intanto noi saliamo sulla cima di una roccia poco distante per vedere il sole tramontare. Al calar della luce scendiamo. La cena era squisita, tutti prodotti locali. Dopo cena ci raduniamo intorno al fuoco a guardare il cielo stellato.  Giornata Soleggiata. Temperature dai 20 ai 34 gradi. Km percorsi circa 200.

22° giorno, venerdì 21 giugno 2019.

Svegliarsi nel deserto non è da tutti i giorni.  Flavia alle sei già passeggiava. Alle otto dopo una colazione “beduina “, con le jeep ci riportano alla civiltà. Riprendiamo la moto è puntiamo sempre a sud, golfo di Aqaba, mar rosso, fino alla frontiera con l’Arabia Saudita. La temperatura inizia a salire, fino a  42 gradi. Torniamo indietro e facciamo un giro nella città, ma c’è poco da vedere. Ci infiliamo in un Mc Donald più per rinfrescarci che per mangiare. Approfittiamo della wi-fi Free per prenotare un hotel nella vicina città Israeliana di Eilat. Fatto questo andiamo alla frontiera, sapendo già quello che ci aspetta. Infatti ricomincia la tiritera dei timbri, visti,perquisizioni, interrogazioni. Stacca le valigie dalla moto, tutto passato sotto i rilevatori. Da dove venite, come avete portato la moto, quanto tempo state, portate armi……vabbè,  un paio di ore passano sotto un sole cocente. Siamo sui 40 gradi. Andiamo in albergo nel tardo pomeriggio, e usciamo a piedi a visitare la città. Tipico centro vacanziero, sembrava Rimini di ferragosto. Alle dieci di sera la temperatura ancora era di 34 gradi. Giornata Soleggiata. Temperature dai 24 ai 42 gradi. Km percorsi 180.

23° giorno, sabato 22 giugno 2019.

Alle sette siamo già  in moto. Il termometro segna 32 gradi. Da Eliat percorriamo la strada che confina con l’Egitto fino a Mtzip Ramon, circa 140 km di pieno deserto roccioso. Oggi in Israele è festivo, e incontriamo due-tre automobili in tutto il percorso. Li ci fermiamo per ammirare il panorama essendo posta la cittadina su un’altura di novecento metri a bordo di un cratere. Fatta una colazione continentale, continuiamo verso il mar morto. Il nostro obiettivo è il sito di Masada. Si tratta dei resti una cittadina antica posta su un altura di 600 metri rispetto al mar morto. Noi volevamo salire sopra percorrendo “il sentiero del serpente”, un sentiero che si snoda addosso alla montagna, ma era chiuso per pericolo frane. Optiamo come i comuni turisti per la cabinovia, che in tre minuti ci porta su.  Dopo la visita, e vista la calura di oggi la nostra prossima mèta è  Ein Bokek. È qui che si trovano i migliori resort e le più  belle spiagge di Israele sul mar morto. La temperatura all’arrivo sfiora i 44 gradi. Decidiamo di fermarci, troppo caldo, poi visto che tutti erano riversi sulla spiaggia noi ci accodiamo.  Scegliamo un hotel, e parcheggiata la moto e indossato un abbigliamento consono ci buttiamo in acqua! Si ma qui siamo nel mar morto, mica a Torvaianica! La temperatura dell’acqua è  altissima, quasi scotta!, chiedendo ai bagnini mi rispondono 35 gradi….. Sul fondale tutti grani di sale taglienti, quindi bisogna indossare scarpe adatte per evitare di tagliarsi. Poi ti immergi e rimani a galla. Una sensazione stranissima.  Dentro l’acqua non ci puoi rimanere più di 15 minuti. Appena esci subito sotto la doccia di acqua dolce per togliere tutto il sale  sulla pelle. Non puoi immergere la testa dentro l’acqua, in quanto senti un bruciore agli occhi incredibile. Vanno lavati immediatamente. Alle sette le spiagge chiudono, e noi passiamo alla spa dell’hotel. Piscina con acqua del mar morto, piscina con idromassaggio acqua dolce, sauna, bagno turco. Ottima la cena internazionale. Giornata Soleggiata. Temperature dai 32 ai 42 gradi. Km percorsi in moto circa 350.

24° giorno, domenica 23 giugno 2019

Alle sette e mezza siamo già  in moto. Temperatura 34 gradi! Andiamo verso nord costeggiando il mar morto, direzione Jericho, la città più antica del mondo. Sapendo che  a 10 km c’è un benzinaio vado subito li in quanto sto in riserva, ho circa 60 km di autonomia. Arrivati all’area di servizio la trovo chiusa per lavori di ammodernamento. Percorro altri 40 km e nulla. Passo il check-point Israele – Cis- Giordania, e chiedo ad un poliziotto, lui mi risponde che a trenta minuti da li c’è un’area di servizio! Ci mettiamo a 50 all’ora con un filo di gas sperando nella buona sorte, e quando l’autonomia arriva a 5 km arriviamo nella stazione. Fatto il pieno puntiamo su Jericho e arriviamo proprio sotto la telecabina che ti porta sul monastero della chiesa della tentazione. Anche qui una scarpinata di dieci minuti per arrivare al sito. Da qui panorama che spazia su tutta la cis-giordania. Scesi andiamo a visitare il sito del monastero di San Gabriele, tramite una strada parzialmente sterrata che si arrampica su una montagna. Arrivati ci rendiamo conto che per arrivare al monastero si deve scendere un costone e risalirne un altro a piedi per un totale di due ore. È quasi l’una e fa un caldo bestiale. Ok si fa. Quando arriviamo, appena il tempo di terminare la visita che i frati ci dicono che devono chiudere. Tornati su riprendiamo la moto, e la prossima fermata è il sito del “Buon Samaritano”. Ben tenuto, c’è anche un museo dove viene spiegata la storia del sito, con dei mosaici stupendi. Ripartiamo per Betlemme e percorro la strada interna della Palestina. Incontriamo tre check-point, controlli lungo il tragitto ma nessuno ci ha fermato. Prima di arrivare a Betlemme giriamo a sinistra verso il monastero di San Saba, e dopo 5 km di strada malmessa arriviamo al sito, ma leggiamo che alle 2 chiude. Ci facciamo un giro tutto intorno. È posto in una valle a strapiombo su un costone roccioso. La strada finisce qua. Torniamo indietro e ci fermiamo a comprare una bottiglia di acqua in un market. Ci sono tre ragazzi palestinesi e chiacchieriamo con loro. Gli chiediamo se hanno la wi-fi in negozio e subito ci fanno collegare. Prenotiamo l’hotel per Gerusalemme. Ci offrono 2 gelati e ci raccontano qualcosa di loro. Dopo 8 km arriviamo a Betlemme. Visita della chiesa della Natività, chiesa del latte versato, la moschea aperta a noi  occidentali, il mercato, il museo della città. Entriamo a Gerusalemme che sono le sette, venendo dalla cis-giordania, ad un check point all’ ingresso della città  ci fermano e ci chiedono se siamo arabi, io rispondo : no turisti italiani! Ok andate. Lascio la moto parcheggiata sulla strada di fronte all’hotel, e dopo una doccia usciamo per mangiare qualcosa. Facciamo un giro in un isola pedonale a ridosso della città vecchia, e ci rendiamo conto che Gerusalemme è  una città viva. Le strade piene di gente, i tavoli dei bar, dei pub, affollati. Rientriamo alle undici. Giornata Soleggiata. Temperature dai 34 ai 38 gradi. Km percorsi in moto 180, a piedi 10.

25°giorno, lunedì 24 giugno 2019.

Oggi la moto rimane parcheggiata. Siamo noi che alle sette usciamo per la visita della città. Qui da vedere c’è davvero tanto. Guida e mappa della città vecchia in mano, ci incamminiamo. Entriamo dalla porta di Jaffa, e percorriamo tutto il camminamento del muro ovest, fino alla porta di Damasco. Qui scendiamo e iniziamo dalla via Dolorosa, nel quartiere mussulmano. Ogni tanto deviamo nel percorso infilandosi negli stretti vicoli pieni di negozietti che vendono di tutto. Arriviamo nel quartiere ebraico, e ci dirigiamo nel sito del muro occidentale, il luogo più sacro per un religioso ebraico. Continuiamo con una visita al parco archeologico di Gerusalemme, alle 4 sinagoghe sefardite, e al museo di Erode. Passiamo al quartiere Armeno dove poco fuori la porta di Zion visitiamo la cattedrale della formazione, e la tomba di David. Rientriamo fra le mura, spostandoci  in un monastero  Armeno Ortodosso, con accanto la cattedrale di San Giacomo. Continuiamo con la visita alla chiesa di Cristo. Entriamo poi nella cittadella, chiamata comunemente “torre di David”. Dal bastione superiore è  possibile ammirare la città vecchia. Usciamo alle sei e torniamo in hotel. Oggi abbiamo percorso 20 km. Giornata Soleggiata. Temperatura sui 35 gradi.

26° giorno, martedì 25 giugno 2019.

Anche oggi sveglia presto per la visita di Gerusalemme. Iniziamo dai luoghi sacri più contesi , la cupola nella roccia, e la moschea di Al Aqsa. Ci spostiamo poi nel monte degli Ulivi, con la visita alla chiesa dell’Ascensione, la tomba dei profeti, la chiesa di Maria Maddalena, la Basilica delle Nazioni, l’Orto di Getsemani, la Tomba della Vergine Maria, e il cimitero Ebraico. Risaliamo verso la città vecchia, e passando nel quartiere mussulmano sulla via Dolorosa, andiamo a visitare la Basilica del Santo Sepolcro. Usciamo e ci spostiamo nella città nuova ammirando i giardini di Mamilla, con il sontuoso centro commerciale. Ci spingiamo fino al quartiere degli artisti, per poi ritornare all’ora del tramonto nella piazza del muro occidentale. Giornata Soleggiata. Temperatura intorno ai 34 gradi. Km percorsi a piedi 23.

27° giorno, mercoledì 26 giugno 2019

Oggi ci dobbiamo portare ad Haifa, che domani mattina devo consegnare la moto allo spedizioniere marittimo, per il rientro al porto greco di Lavrio.

Attraversiamo Gerusalemme est e continuiamo fino a Ramallah, capitale della cis-Giordania. Continuiamo sulla s.s. 60 , entriamo a Nablus, continuiamo, fino a Jenin, e di li a poco c’è il check point con il confine israeliano, ma all’arrivo le guardie ci dicono che è chiuso. Torniamo indietro e cerco di portarmi sulla costa ma all’arrivo del confine ovest la strada è interrotta. Traccio un’altra strada ma anche quella è chiusa. Continuo e vedo in lontananza un check-point, lo punto, ma quando arrivo lì mi dicono che possono passare solo i camion da lavoro. Noi ci chiediamo, ma dovremmo pur uscire dalla cis- Giordania! Chiedo ad un camionista e mi dice di seguirlo che lui mi condurrà ad un check aperto. Fatti una cinquantina di km a tornare indietro, avvistiamo il check- point in prossimità della città di Netanya. Passiamo e siamo di nuovo in Israele. Proseguiamo sulla strada costiera fino a Cesarea, antica città portuale costruita dai romani. Visita al sito. Continuiamo per Haifa e vediamo un albergo con spiaggia. Ci buttiamo a capofitto per un bagno tonificante. km percorsi 250. Temperature sui 34 gradi.

28° giorno, giovedì 27 giugno 2019

Alle otto e mezza siamo sotto gli uffici della compagnia marittima per lasciare la moto. Sapendo del mio arrivo avevano già preparato tutti i documenti per l’imbarco. Mi mandano in dogana a completare la procedura e passano tre ore di attesa. Alle tredici tutto a posto, porto la moto sulla banchina e ci dirigiamo alla stazione dei treni per tornare a Tel Aviv dove alle diciannove avevamo prenotato il biglietto aereo per Atene. Causa ritardo in partenza, atterriamo ad Atene alle ventidue e trenta, e con il bus ci rechiamo in centro città in un appartamento prenotato la mattina. Giornata soleggiata. Temperature sui 34 gradi.

29° giorno, venerdì 28 giugno 2019

Oggi giornata dedicata alla visita della città di Atene. Non ci siamo fatti mancare nulla. Abbiamo iniziato con l’Acropoli, il Partenone, il museo dell’Acropoli, l’Agora, il tempio di Atena Nike, l’odeon di Erode Attico, il teatro di Dionisio, l’arco di Adriano. I quartieri Plaka, e Monastiraki. Abbiamo mangiato in un locale caratteristico greco “giros pork”. Alla sera sfinito il contapassi segnava km 21. Giornata soleggiata. Temperatura sui 34 gradi.

30° giorno, sabato 29 giugno 2019

Continuiamo la visita della città di Atene.

Piazza Syntagma cambio della guardia. Monte Licabetto a piedi. Cattedrale cattolica. Stadio ovale Panathinaiko. monte Aeropago, monte Filopappo. Centro, chiesa cattedrale, chiesa greco ortodossa, Museo  nazionale. Km percorsi 22. Giornata Soleggiata. Temperatura 30°.

31° giorno, domenica 30 giugno 2019

Questa mattina continuiamo i giri a Atene con la visita al museo nazionale. Alle ore tredici saliamo su di un bus che ci porta al porto di Lavrio. Passiamo davanti al porto e vedo che la nave “limassol alexo”, che trasportava la moto è già arrivata e vedo che hanno già scaricato la nostra moto sulla banchina. Oggi è festivo, domani mattina alle otto andrò per il ritiro della moto. Il pomeriggio lo passiamo in una piccola spiaggia ad un km dal porto.  Giornata soleggiata. Temperature sui 30 gradi.

32° giorno, lunedì  1 luglio 2019

Finalmente dopo 3 giorni riprendiamo la moto. Alle otto eravamo al porto, pronti alle lungaggini burocratiche per riavere il mezzo. Invece mi presento all’ufficio baracca, e l’impiegato mi chiede cosa voglio. Gli rispondo che devo ritirare la moto che viene dal porto di Haifa. Gli do il passaporto, e lui dopo aver visto una lista mi dice firma qua! Dopo aver firmato, ecco la chiave, la moto sta li in fondo. Io chiedo: posso andare? Lui si tutto a posto. Incredibile. Dopo tutte le trafile alle frontiere, stavolta con 3 minuti sono fuori del porto. Contentissimi, partiamo direzione sito archeologico di Defi. Sono 260 km, e arriviamo alle undici. Prima visitiamo il museo e, poi tutto il sito, davvero ben conservato. Ripartiamo tramite la strada che costeggia tutto il golfo, con traffico scarsissimo,  passiamo a fianco del ponte di Patrasso e sempre lungo il mare ci dirigiamo alla penisola di Lekada. Pranziamo che sono le cinque, facciamo un giro fino al porto turistico, e visto che si è fatto tardi proseguiamo per Jgoumenitsa, dove arriviamo alle dieci e mezzo, dopo aver fato alcune soste nelle belle spiagge che si affacciano sul Mediterraneo. Saliti in nave prendiamo possesso della cabina e siamo a letto. La nave salpa a mezzanotte.Oggi giornata intensa. Percorsi circa 700 km. Temperature 25- 34 gradi.

32° giorno, martedì 2 luglio 2019.

La nave attracca al porto di Brindisi alle otto e mezzo, ma causa sbarco dei camion ci fanno uscire un’ora più tardi. Imbocchiamo l’autostrada e tutta una tirata interrotta da una sosta benzina, alle due siamo a casa. Giornata caldissima. La temperatura è arrivata fino a 41 gradi.

Km percorsi circa 550.

Il contachilometri della moto segna km 269.173

Totale km percorsi  5.800.

Fine del viaggio. Per vedere le foto : https://flic.kr/s/aHsmDL62ZN

Viaggio in moto a Capo Nord giugno 2016

04 luglio 2016

         Report viaggio a Capo Nord in moto 4 giugno- 30 giugno 2016

Sul Preikestolen
Sul Preikestolen

 

                                                Massimo & Flavia    Mission     Nord Kapp.

 

Periodo dal 4 al 30 giugno 2016

Giorni di viaggio: 27

Moto: bmw r 1200 gs adv

Nazioni attraversate: Italia,Austria, Germania, Danimarca, Svezia, Norvegia, Finlandia, Estonia, Lettonia, Lituania,Polonia,Repubblica Ceca,Germania, Austria,Italia.

Km percorsi: 12.700

Ciao a tutti, quest’anno ci prepariamo ad affrontare “il viaggio. Così viene definito dalla maggior parte dei motociclisti europei Il percorso che ti porta a raggiungere via terra la punta più a nord in Europa. Ma arrivare a Capo Nord visto come punto di arrivo per noi è solo una scusa. Il vero mito è il viaggio stesso attraverso la natura incontaminata dei fiordi norvegesi, lo spettacolo del sole di mezzanotte, il silenzio degli spazi sconfinati del grande nord.

Flavia era molto restia a fare un viaggio del genere, oltre dodicimila km.,30 giorni, ma quello che la spaventava di più era il pensiero di dover prendere pioggia e freddo per la maggior parte della vacanza, e così ogni anno cambiavamo destinazione. Rinvio dopo rinvio è lei che a Natale mi ha detto “stavolta andiamo a Capo Nord. Io entusiasmo alle stelle, ho iniziato la preparazione del viaggio, itinerario, luoghi da visitare, cartine, abbigliamento tecnico adeguato. Come al solito nulla di prenotato. Tutto rigorosamente in moto, a parte l’attraversamento di alcuni fiordi in traghetto. L’itinerario di massima è attraversare la Germania, arrivare in Danimarca, fermarsi un giorno a visitare Copenaghen, poi direzione Svezia, un giorno fermi a Stoccolma, proseguo per la Norvegia, dove ci fermiamo un giorno a Oslo.

Da lì attraverseremo tutta la Norvegia fermandoci a visitare I luoghi turisticamente più interessanti fino a Capo Nord. Al ritorno passeremo per la Finlandia, dove ci fermeremo a Helsinki. Con 2 ore di traghetto siamo nelle repubbliche baltiche dedicando un giorno ciascuno alla visita delle capitali Tallin, Riga, Vilnius. Dopodiché, tempo a disposizione permettendo, Varsavia, Cracovia, Praga, Salisburgo, Roma. Sicuramente è un viaggio molto impegnativo, viste anche le condizioni meteo che dovremmo affrontare, ma siamo comunque in Europa. Durante il viaggio se riesco a trovare linee Wi-Fi free spero poter postare qualche foto e piccoli commenti sulla giornata. La partenza è prevista sabato 4 giugno.     Ritorno 5 luglio.


4 giugno, primo giorno

Ieri a causa di problemi di lavoro la partenza è stata posticipata alle nove e mezza. Fatto il pieno una tirata fino a Bologna per sosta panino, poi altra tirata con sosta caffè e gelato al Brennero, infine alle otto dopo 1200 km. decidiamo di fermarci e usciamo dalle bellissime (perché senza limiti di velocità) autostrade tedesche. Siamo in un paesino 100 km dopo Norimberga, Munchbergen dove troviamo un hotel con annesso ristorantino. Cena veloce breve giro turistico del paese e a nanna. La giornata è stata metereologicamente bellissima. Sole fino a Verona, nuvole fino al Brennero, sole in Germania. Alla partenza la moto segnava km. 168.000.Unico inconveniente alle 15: si è scaricata la batteria dell’auricolare di Flavia. Causa connessione lenta non riesco a caricare le foto. Oggi ci aspettano altri 800  km. Fino a Copenaghen dove ci fermeremo un giorno. Ciao.

Prima tappa Munchberger in Germania


5 giugno, secondo giorno.

Oggi giornata soleggiata, temperature dai 25 ai 30 gradi.Attraversiamo tutta la Germania tramite autostrada, poi 50 km di statale per arrivare a Puttgarden dove siamo saliti su un traghetto che ci ha sbarcato in Danimarca. Da li altri 180 km e siamo a Copenaghen. Sono le otto e iniziamo la ricerca dell’albergo, e dopo tre tentativi ne troviamo uno centrale a novanta euro! Ci sistemiamo e usciamo per un giro veloce nel centro. Per cena una pizza con birra danese. Alle dieci e mezza era ancora giorno.

Aspettando l’imbarco a Puttgarden

Ponte danese

Albergo a Copenaghen

 

6 giugno, terzo giorno

Oggi giornata dedicata alla visita della capitale Danese. La giornata promette bene, temperatura sui 24 gradi, giornata soleggiata. Alle nove siamo pronti per il tour di Copenaghen, rigorosamente a piedi. Iniziamo dal famoso quartiere Cristiania dove prima ci “arrampichiamo” sulla torre circolare dove si gode di un panorama a 360° sulla città, poi andiamo a visitare la chiesa del redentore. Passiamo poi al palazzo reale Amalienborg, erano le dodici e abbiamo assistito al cambio della guardia (fortuna). Poi, le Kastellet un’antica fortificazione militare a forma di pentagono. A pochi passi la celeberrima “sirenetta” monumento simbolo della città.

Ci rechiamo dopo al park museum Rosemburg dove abbiamo potuto ammirare le stanze reali e in un sotterraneo i gioielli della corona. Usciti ci facciamo trasportare dalla folla per la “storget, una strada pedonale che attraversa il centro storico. A metà della storget sorge la torre circolare, una caratteristica è che non ci sono gradini per salire ma una rampa elicoidale larga 4 metri e lunga 220. Panoramicissima. Per finire i famosissimi in tutto il mondo giardini “Tivoli”, con parco giochi annesso. Come tutti sapete qui la gente si sposta con le biciclette, nemmeno l’ombra di un motorino, uno scooter, una moto. Anzi un tizio, ma uno solo l’ho visto con una Kawasaki 1000. Altra nota positiva anche un caffè lo puoi pagare con carta di credito. Bellissima città, moltissimi cantieri aperti per il rifacimento di strade e piazze. Domani direzione Stoccolma, passando per il ponte del Malmö. Solamente 700 km! Ciao.

Copenaghen

Noi e la “sirenetta”.

Parco Tivoli

07 giugno, quarto giorno.

Dopo una colazione pantagruelica, e preparati 4 panini per il pranzo seleziono sul navigatore “Stoccolma”, e si parte.L’attraversamento del ponte del Malmö è impressionante.La giornata inizia con una temperatura di 20° all’arrivo a Stoccolma rilevo 28 gradi, più salivamo più la temperatura aumentava. Il sole ci ha accompagnato per l’intero percorso. Una sosta in un’area di servizio svedese munita di tavolo con panche all’ombra dei pini, spezzava il viaggio. L’autostrada è poco trafficata e tutti viaggiano a velocità codice cioè 120 km/h. Non ci sono ne autovelox, ne tudor, ne tele laser, ma comunque tutti vanno a 120, bmw, mercedes, saab, porsche…. Io la prima mezz’ora mi adeguo, poi …….. All’ingresso della città c’è molto traffico, anche qui molti lavori in corso. Parecchie persone si spostano in bicicletta, ma le auto la fanno da padrone. Torno a vedere le moto, molte. Ad un semaforo mi fermo accanto ad un tizio con una motoguzzi fiammante. Ci guardiamo e non so chi mi ha trattenuto dal dirgli “ma ndo vai co sto cancello”?

Arriviamo al centro e ci mettiamo alla ricerca di un hotel, ma i primi 3 sono tutti “fully booked”, cioè al completo. Iniziamo la ricerca “on line” e quelli con camere disponibili costano dai 250 euro a notte i più economici. Allargo la ricerca alla periferia e ne trovo uno a 140 per 2 notti. Salvo l’indirizzo sul navigatore sta a 3 km. mi reco direttamente sul posto e trovo una camera libera. Perfetto. Prima di fare qualsiasi altra cosa mi collego e cerco l’hotel per dopodomani a Oslo. Peggio di Stoccolma, ma dopo una ricerca estenuante ne trovo uno quasi in centro al prezzo di 100,00 euro a notte. Ok prenotato. Doccia, riposino e con la moto torniamo in centro. Trovo un parcheggio di fronte ad un ristorante italiano, ai quali mi raccomando di dare un occhio alla moto che tornato dal giro avrei mangiato li. Alle 22,30 dopo aver girovagato per le viuzze dell’antica città siamo piedi sotto al tavolo. E’ ancora giorno, mangiamo un ottima pizza e un gustoso tiramisù, ci salutiamo e gli dico che domani avrei parcheggiato la moto tutto il giorno per visitare la città a piedi. A domani.

Palazzo reale di Stoccolma

Ponte del Malmo’

8 giugno, quinto giorno

Stamattina dopo 4 giorni di sole e temperature alte qui a Stoccolma il termometro segna 14°, e pioviggina. Noi non ci scoraggiamo con la moto raggiungiamo il centro, la parcheggiamo dal nostro amico e ci incamminiamo nel centro. Facciamo un biglietto che ci consente di fare un giro della città in bus turistico e un giro con la barca per vederla dai canali. Intanto torna a splendere il sole e l’aria si scalda. Visitiamo il castello di Drottiningholm che è la residenza estiva dei reali regnanti. La strada dello shopping, il palazzo reale, il municipio, il quartiere Skansen un museo all’aperto. Ci sarebbero ancora molte cose da vedere ma si è fatto tardi perché qui alle 18:00 chiudono tutto. Con la moto ci facciamo un giro per la città e nella periferia, alle 21:00 torniamo in albergo. Bella giornata anche oggi. Domani ci aspettano 530 km per raggiungere Oslo, dove ci fermeremo un giorno.

Traghetto per Drottiningholm

Giardini reali Stoccolma

Palazzo reale estivo Stoccolma

9 giugno, sesto giorno

Stamane aria frizzantina, temperatura a 11 gradi, carichiamo la moto e ci dirigiamo verso Oslo. A metà strada sosta panino in uno spazio appositamente adibito in riva ad un lago.  Intanto l’aria riscalda e all’arrivo siamo a 20°. La giornata è soleggiata. L’albergo è a 800 metri dal centro. Alla reception mi dicono che devo pagare il parcheggio per la moto esterno e non coperto. Acconsento e quando mi accorgo che per 2 giorni ho pagato 45,00 euro, ormai è troppo tardi. La carta era già stata strisciata. Sono le cinque e ci avviamo verso il centro per la scoperta della città. La cattedrale ..…. chiusa. Il palazzo del municipio…chiuso. Il palazzo del re… chiuso. il palazzo del parlamento…chiuso. Anche qui vige la regola che dopo le cinque è tutto chiuso. Accidenti, ci limitiamo a percorrere la strada che collega la cattedrale al palazzo del re, la più gettonata, turisticamente parlando. Ci fanno visitare i giardini del palazzo. Ci dirigiamo poi verso il porto dove visitiamo il Norvegian National Opera, una struttura in marmo e vetro grandiosa, naturalmente solo dall’esterno, anche questa era chiusa. A questo punto anche noi chiudiamo in bellezza con una pizza magnum e una birra che ci siamo divisi (40,00 euro). Vi ricordo che Oslo è la città più cara d’Europa. Anche oggi tra moto e a piedi abbiamo dato abbastanza. Domani visita più approfondita.

Pausa pranzo a Karstald

La Karl Johans Gate di Oslo

Palazzo del Re di Oslo

10 giugno, settimo giorno

Oggi giornata sempre soleggiata con temperatura sui 18° gradi. Stamane iniziamo con visita alla galleria di arte moderna, ma all’arrivo ci comunicano che apre a mezzogiorno!!!!!!Bene.

Visitiamo all’esterno tutto lo splendido complesso progettato dal nostro Renzo Piano. Accanto c’è l’imponente castello di Akershus, una fortezza militare, lo attraversiamo e ci dirigiamo al molo dove tramite piccolo traghetto in 20 minuti raggiungiamo un sito dove visitiamo nell’ordine: museo delle navi vichinghe, museo del folclore, e museo marittimo norvegese.  Torniamo indietro e per visitare altri siti decidiamo di spostarci in moto. Per primo il museo Munch, poi la National gallery, dopodiché ci spostiamo al parco Vigeland, bellissimo, spazi immensi. Per ultimo andiamo all’Holmenkollen, il trampolino di salto con gli sci. Una struttura avveniristica, non paghi saliamo con un ascensore nel punto più alto dove partono gli atleti, e poi tramite scala interna in una terrazza sopraelevata dove si gode di una vista spettacolare di tutto il fiordo di Oslo. Scendiamo che sono le otto e corriamo alla cattedrale che stasera non chiude e troviamo due artisti con clavicembalo e pianoforte che si stanno esibendo. Usciamo alle nove e mezza e becchiamo un burgher king dove mangiamo un panino di quelli che fanno la. Alle undici torniamo in albergo (è ancora giorno).

Anche oggi la giornata è terminata. Oslo una città bellissima, tantissimi cantieri aperti per renderla ancora più vivibile. Moltissime automobili elettriche e parcheggi loro riservati con le colonnine per ricaricarle. Traffico rispettoso in favore dei pedoni e di quelli che si spostano in bicicletta. A Domani.

Museo marittimo

Parco Vigeland

Trampolino salto con gli sci

11 giugno, ottavo giorno

Stamattina sveglia presto ci sono da fare oltre 500 km. Il tempo è bello , ci dirigiamo verso Stavanger sulla costa Occidentale . Durante il tragitto una sosta a Heddal per ammirare una delle chiese più grandi della Norvegia interamente costruita in legno. Dovendo percorrere strade statali e provinciali la velocità è ridotta. Ad una sosta benzina apro la cartina cercando una scorciatoia e vedo una strada appena marcata che attraversa le montagne sbucando a ridosso del fiordo che dobbiamo attraversare.  Si tratta della SV 337 che inizia all’altezza di Rysstad. Accorcio di circa 140 km., ok si può fare. Mai scelta fu più azzeccata, una tipica strada “alpina”, bella, curvosa saliva fino a quota 1100 mt. Ad ogni tornante un laghetto e la neve, non sulla strada, ma ai bordi. Il termometro da 16 gradi è sceso fino a 5.Ci fermiamo spesso per ammirare il panorama e scattare foto. Ad un certo punto è iniziato a piovigginare, ma passato il valico ha subito smesso. Arriviamo a   Hole dove saliamo su un traghetto che in 10 minuti ci sbarca sull’altro lato del Lysefjord. Sono le cinque e decidiamo di andare a cercare un albergo ma all’ufficio turistico Ci dicono fully booked!!!!!!! Noi diciamo che ci va bene anche una camera e allora ci dirottano da un signore che le affitta. Ok ci rechiamo li, niente di che ma siamo stanchi e accettiamo (75 euro). All’improvviso Flavia mi dice e adesso che facciamo? Andiamo al Preikestolen! Altri 10 km, di moto e poi 2 ore di cammino + 2 per scendere. Ragazzi non posso trascrivere le emozioni. Una vista mozzafiato.

Una roccia posta sul fiordo a 620 mt. Il sole ancora alto ci ha permesso di scattare molte foto, alcune addirittura sul bordo piedi in fuori. Non paghi di ciò, saliamo su un sentiero ancora più in alto, arrampicandoci sulle rocce da dove scattiamo una foto spettacolare del sito. Scendiamo che sono le nove e mezza, stanchi ma appagati .Per la strada del ritorno notiamo un kebab aperto e ci fermiamo .Ottima cena 2 panini e una coca cola 35 euro! Ci facciamo un giro per la cittadina di Jorpeland, ma vista l’ora tarda, circa le dieci e mezza ma ancora giorno pieno, la troviamo deserta. Ci ritiriamo nell’abitazione poco fuori città a dormire.

Chiesa in legno a Heddal

Strada “alpina” sv 337

Alla partenza del Preikestolen

Seduti a 625 mt sul Preikestolen

Flavia sul ….pizzo!

Preikestolen visto dall’alto.

12 giugno, nono giorno

Sono le nove di sera, ci troviamo ad Aurlandfjord, in una Hytte, di un campeggio dopo 600km. Percorsi da stamattina. La giornata è stata stupenda, dai 11 gradi delle sette di questa mattina, ai 22° nel corso della giornata. Partiti da Jorperland, percorriamo la statale 13 fino ad Odda. Che dire, domenica mattina in 250 km nessuno in giro. Che strada, motociclisticamente parlando, da delirio. Aggiriamo l’Hardangerfjord in finale e torniamo verso Bergen tramite la statale 7, altri 200 km. Qui in Norvegia i limiti sono 60- max 70 km/h. Il mio navigatore mi segnala i velox!!!!!!!!!!!!!!! Arrivati a Bergen incappiamo in una festa in strada, tamburi, gente in costume tipico, banda. Dopo aver assistito alla sfilata subito al mercato del pesce per gustare le prelibatezze locali, mentre decidevamo cosa prendere un cuoco di uno stand ci fa” che volete magna?” e noi …….. certo.

L’Italiano di Formia ha capito tutto e ci prepara due piatti di crostacei buonissimi. Visitiamo il porto con le caratteristiche casette in legno colorate, un giro all’interno e poi mentre cercavo dove andare a dormire, Flavia mi dice qui c’è troppo casino, andiamo fuori a cercare qualcosa, e imbocchiamo la N. 63 che ci ha regalato altri panorami stupendi. Dopo 200 km notiamo questo campeggio in riva ad un braccio del Sognefjorden, e ci fermiamo. A domani.

Fiordo Jorpeland

Cascate Voss

Bergen, quartiere Bryggen

 

13 giugno, decimo giorno

Qui fa giorno alle 2 del mattino e il sole entra prepotentemente dalla finestra della hytte. Le persiane non le usano in Norvegia!!!!!!Alle sette siamo pronti a partire, ma c’è un nodo da sciogliere: tunnel di 24 km per raggiungere il laerdalfjorden oppure strada 243 “alpina”? Iniziamo l’arrampicata tornanti strettissimi e in salita, la temperatura inizia a scendere fino a 7 gradi ma lo stupore è tanto. Neve e laghetti ghiacciati da una parte, dall’altra lo spettacolo dell’aurlandfjorden visto dall’alto. Scendiamo e un traghetto ci porta dall’altro lato. Qui inizia il bello la statale 5. Impossibile elencare la moltitudine di, cascate di acqua, prati in fiore, laghetti. Cerco di arrivare al geirangerfjorden tramite una strada secondaria la 258 ma causa neve è chiusa. Ci bloccano dove c’è la stazione sciistica, aperta naturalmente. Dico a Flavia” mi faccio due piste e poi ripartiamo”!!!!!!!

Ci fermiamo un poco e poi si riparte. Torno indietro e percorro la strada principale.  Faccio una deviazione per arrivare al monte Dalsnibba a 1400 mt., una strada a pagamento, dove si può ammirare il fiordo geiranger in tutto il suo splendore. Sul punto panoramico decine di pullman carichi di turisti che sono sbarcati dalle navi da crociera ancorate giù al fiordo. Scendiamo, arriviamo al porto e risaliamo tramite la famosissima “strada delle aquile”. Appiccicata al costone del fiordo quasi sembra cadere giù. Percorriamo la ss. 63, a Eidsdal traghettiamo velocemente per Valldal.   Da qui altro percorso che ci porta alla non meno famosa “strada dei troll”, peggio della strada delle aquile, anche questa appiccicata su un costone della montagna, con una cascata di acqua che quando fai i tornanti sembra caderti addosso. Proseguiamo fino ad Andelsen e altro traghetto direzione Molde dopo aver attraversato il mare tramite un tunnel sottomarino.

L’obiettivo quale?  “l’atlantica” altra famosissima strada costruita tramite ponti su diversi isolotti. Passiamo Kristiansund, sono le otto e decidiamo di allungare curva dopo curva, dopo 200 km siamo a Trondheim, come entro in città vedo una scritta Hotel, mi fermo. Ok. Siamo sfiniti oltre 700 km. percorsi. Sono quasi le ventitré. Gli chiedo un piano alto per vedere il sole. Spegniamo la luce alle 23.30, ancora era giorno.

Neve sulla Bjorgavegen

Pareti di neve

Specchio

Geirangerfjord

Trollstingen, la strada dei troll

L’atlantica

14 giugno, undicesimo giorno

Partenza di buon’ora dopo una colazione di tutto rispetto alle 07:30 con destinazione Bodo dove ci imbarcheremo per le isole Lofoten. Dal programma che avevo dovevamo percorrere tutta la strada costiera Fv 17 ma una perturbazione ci convince a passare all’interno. Ci aspettano 711 km. di strada Norvegese con limiti 60-70, in qualche tratto 90. Fino a Steinkjer traffico notevole, poi scorrevole ed infine senza traffico. La giornata è soleggiata a tratti qualche nuvola, la temperatura si attesta sui 11- 12 gradi. Ci fermiamo dopo 350 km per uno spuntino (panino fatto alla colazione dell’hotel), benzina e ripartiamo. Circa 120 km.  prima di Bodo la strada sale di quota fino a 700 mt. e vediamo una struttura futuristica, grande parcheggio, pullman, è la linea immaginaria dove passa il parallelo del circolo polare artico, 66°33’00’’. Noi ci fermiamo più per la stanchezza che per visitare il sito.

A questo punto la foto di rito è d’obbligo. La temperatura è scesa fino a 5° gradi, intorno c’è la neve, ma il sole splende e sembra che non faccia davvero freddo. Flavia non gradisce molto, ripartiamo di gran fretta e scendendo arriviamo a 14° gradi. Arrivati in porto alle 19:30   ci rendiamo conto che l’ultimo traghetto per le Lofoten è partito alle 17:30. Il prossimo parte alle 00:40 e decidiamo di prendere quello. Ore di navigazione circa 3 e mezzo. Cerchiamo un locale per mangiare qualcosa e sul lungomare becchiamo” Peppe pizza”. Fame e stanchezza la fanno da padrone, intanto la temperatura è scesa a dieci gradi, e il cielo è limpidissimo, un ottimo auspicio per vedere il sole di mezzanotte. Si perché qui sopra il circolo polare artico si può vedere. La pizza era buona. 2 pizze e una birra media 40,00 euro. Ora andiamo a fare il biglietto e poi a prendere posizione per vedere il sole “ non tramontare”.

Traghetto per le isole Lofoten

Traghetto per le Lofoten

Circolo polare artico

Sole a mezzanotte

Traghetto per le Lofoten

15 giugno, dodicesimo giorno

Il traghetto per le Lofoten parte in orario 00:40, temperatura 12 gradi, cielo sgombro da nuvole. Noi sulla banchina per vedere il sole a mezzanotte, che era oscurato da una piccola nuvola sull’orizzonte. Saliti sul traghetto dopo aver legato la moto saliamo sul ponte, e il sole è li fermo. Dopo un ora circa torna ad alzarsi. E’ l’una e mezza, ci buttiamo sulle poltrone e ci addormentiamo. Dopo 2 ore mi sento bussare alla spalla, e un marinaio mi dice “the bike, the bike”! Scendiamo in fretta e ci accorgiamo che le auto dal traghetto erano uscite tutte e stavano entrando quelle per il viaggio di ritorno. Sono le tre e mezzo, il sole già alto, iniziamo la visita delle isole Lofoten.

A quell’ora erano deserte. Solo qualche gabbiano ci faceva compagnia. Spettacolari, sembrano dipinte. Dopo 3 ore di guida accuso sonnolenza, ma sono le sei e mezza e non c’è niente di aperto. Arrivati a Svolvaer mi fermo. Sono le sette pensiamo seriamente di cercare un albergo per dormire. Sulla piazza c’è né uno “ di lusso”, troppo ! Magari facciamo solo colazione, chiedo quanto costa e mi sparano per 2 colazioni 70 euro!!!!!!!!!!!!!! Mi butto sulla panchina e aspetto che apra qualche market e alle otto apre quello del benzinaio. Ricca colazione 10 euro in totale. Rifocillati riprendiamo il viaggio. Anche oggi la giornata è bella tutto sole. Imposto il navigatore con direzione Alta una citta sulla strada per Capo nord, ad un certo punto mi trovo tipo una frontiera non sorvegliata la passo ma dopo 45 km mi fermo. Qualcosa non mi torna. Apro la cartina e mi rendo conto che sono in Svezia. Torno indietro e dopo 60 km riprendo la strada giusta.

Verso le nove la stanchezza mi blocca. I km percorsi sono oltre 700 Iniziamo a cercare qualcosa per la notte (che notte non è), e dopo tre tentativi, troviamo un campeggio che ci offre una casetta spartana a cinquanta euro. Il proprietario aveva fretta, aveva già chiuso, ci dà le chiavi e ci dice di lasciare i soldi nella cassetta accanto all’entrata della reception. Queste cose solo qui possono succedere. Oggi no pranzo ,no cena, a letto con un pacchetto di noccioline che Flavia aveva portato da casa.

Specchio al Nusfjord

Le isole Lofoten

L’albergo sul fiordo

16 giugno, tredicesimo giorno

Mancano ancora 550 km a caponord e ci svegliamo già emozionati. Carichiamo la moto e partenza. La giornata è bella, ad Alta dopo 300kmci fermiamo per un panino. La temperatura è 15 gradi, “tropicale” per questi posti. Passata la città dopo 100 km iniziamo l’avvicinamento e cominciamo a vedere le renne, il paesaggio cambia, spariscono gli alberi. Curva dopo curva l’emozione sale. A trenta km dall’arrivo c’è il primo cartello “comune di “Nordkapp”. Foto a raffica. Temperatura 12 gradi cielo con qualche nuvola. Mentre salivamo sul promontorio la temperatura inizia a scendere le nuvole aumentano. Arrivo sulla piana al casello per pagare il biglietto di ingresso e inizia a piovere, il cielo diventa grigio scuro. Sul parcheggio ci sono 50 camper e una decina di pullman. Turisti appena scesi da una crociera. Andiamo dentro la struttura per ripararci dalla pioggia, è una bolgia. Bar affollati, negozi pieni zeppi, tanti con l’ombrello a farsi la foto sotto Il mappamondo.

Noi scendiamo nel piani interrati dove proiettano filmati sul sito, c’è un museo che racconta la storia del luogo, una cappella. Quando risaliamo dopo un’ora circa sono spariti tutti. Non piove più. Il cielo è nuvoloso la temperatura sui 7-8 gradi. Ci facciamo un giro panoramico, scattiamo le foto di rito, acquistiamo anche noi qualche souvenir. Poco dopo ricomincia a piovere. Il sito è quasi deserto, all’uscita incontriamo un motociclista di Firenze che ha fatto lo stesso nostro giro in solitaria. Scendiamo al paese di Skarsvag per trovare da dormire e al primo colpo un tourist hotel, ha una camera. Sono le 19:00 siamo infreddoliti abbiamo fame. Oggi niente colazione e a pranzo un panino diviso due.

Il tipo alla reception mi chiede se vogliamo cenare e io prontamente rispondo si pesce, e lui ok, ma la cucina apre alle nove. Vabbè andiamo a fare la doccia, scarico le foto e veniamo. Alle nove in punto ci presentiamo in sala che troviamo deserta, il tipo ci viene incontro e chiede se vogliamo cenare al mio si lui dice: ti avevo detto che la cucina chiude alle nove!!!!!!!!!!!!!!!  Nooooooooooo. Santa Flavia aveva nascosto mezzo pacchetto di biscotti nel bauletto, e anche stasera la cena è salva. Dalla partenza ad oggi percorsi 6850 km. Domani inizia il viaggio di ritorno.

Quasi arrivati.

Tende lapponi

Sulla rupe di Nord Kapp

17 giugno, quattordicesimo giorno

Sveglia alle sette per andare su alla rupe a fare qualche foto con il sole, ma.…..una nebbia tipo val padana avvolge tutta la montagna, e per di più tutta la notte, (ovvero qua era comunque giorno) è piovuto e continua. Fatta una discreta colazione iniziamo il viaggio di ritorno. Temperatura sui 8-9 gradi, pioggia. Dopo 200 km passiamo il confine e siamo in Finlandia, smette di piovere e il termometro schizza a 20° gradi. Ma dura poco ricomincia a piovere con temperatura sui 15° gradi. Passiamo Inari e punto su Rovaniemi dove penso di fermarmi a dormire. Arriviamo a Napapiri circa 15 km prima di Rovaniemi e vediamo il grande complesso   “la casa di babbo natale”.

Pioggia sempre più fitta, km percorsi 690, a pranzo il solito panino. Sono quasi le otto, non c’è nessun, chiedo della Hytte e mi dice la signorina che è disponibile a 120 euro con sauna inclusa. Io e Flavia ci guardiamo in faccia mentre allagavamo la reception, tanta era l’acqua che grondava dalle tute. OK. Al caldo. Poi mi affretto a chiedere del ristorante, la risposta “è chiuso”!!!!!     Noooooooooo    Bar, market?  Si ma sta chiudendo, è di là. Vado di corsa e supplicando la cassiera sorry…sorry…sorry …….riesco ad acciuffare un barattolo di frutta sciroppata, una tavoletta di cioccolata da 200 grammi e un pacco gigante di pop corn! Flavia non vedeva l’ora di mettersi sotto la doccia, io anche. Ci danno la casetta… uauuuuu una cosa meravigliosa. E’ un appartamento con cucina, bagno con sauna finlandese(ovviamente), camera da letto grande con scrivania. Al bagno stranamente notiamo una bilancia e Flavia pesandosi mi dice “sta bilancia va male, segna 4 kili in meno …..mi peso io e leggo 3 kili in meno……..la bilancia va bene , ma con questi ritmi arriviamo a casa anoressici!!!!!!!

Come giornata di trasferimento la pioggia non ci ha causato grossi problemi, certo guidare in queste condizioni richiede maggior concentrazione e riflessi sempre pronti. Domani visitiamo il complesso e poi direzione Helsinki. Dimenticavo di dirvi che siamo tornati di nuovo al circolo polare artico, ma date le condizioni meteo impossibile vedere il sole di mezzanotte.

Partenza da Skarzvag

Ingresso in Finlandia

La casetta a Rovaniemi

18 giugno, quindicesimo giorno

Stamattina ci svegliamo con il sole, facciamo colazione, visitiamo tutto il grandioso complesso della casa di babbo natale, chiaramente deserto. Dagli altoparlanti si sentiva la caratteristica musica natalizia, e nelle varie casette sparse c’era l’ufficio postale per l’annullo del francobollo, banchi di souvenir, in una c’éra babbo natale con cui ti potevi fare una foto al prezzo di venticinque euro! Noi ci defiliamo. Certamente venire qui a Natale deve essere tutta un’altra atmosfera. Alla partenza il tempo cambia, inizia a piovere, e pioverà tutta la giornata.

A circa metà del viaggio ci fermiamo e stavolta pranziamo con salmone, verdure, insalate, frutta. Io mi faccio un’ora di riposo e ripartiamo. Arriviamo a Helsinki dopo 835km. Alle ventidue trovo subito l’albergo. Scarichiamo la moto sotto la pioggia anche oggi è fatta. Domani visita della città e poi traghetto di 2 ore per Tallin .

Distanze da Rovaniemi

Linea del Circolo polare Artico

19 giugno, sedicesimo giorno

Stamattina cielo molto nuvoloso, sembra stia per piovere ma per tutta la giornata non lo farà. Andiamo al centro della città e cerco un parcheggio. Lo trovo centralissimo sotto un palazzo di 8 piani che altro non è che un centro commerciale Stockmann. Sono tre piani sotto terra e otto sopra. Noi parcheggiamo a meno 1e nello stesso livello c’è un supermercato. Grande, immenso, ordinato, per girarlo ci vuole la bicicletta, mai visto una cosa simile. Vendono solo prodotti alimentari. Sono le nove e facciamo colazione con 2 panini con prosciutto di parma, yogurt e frutta varia. Al piano terra una caffetteria sempre large, con macchina del caffè italiana. Due espressi. Ora si inizia a ragionare. Ci rechiamo al punto turistico per prendere la cartina e i dépliant per la visita.

Piazza del mercato piena di bancarelle che vendono prodotti locali con annesso reparto gastronomico dove degustiamo dell’ottima frittura. La cattedrale Uspenski, la sede del parlamento, il palazzo del municipio. Gironzolando attraversiamo un parco ben tenuto, e poi ci addentriamo nelle vie dello shopping dove hanno sedei marchi più prestigiosi. Alle cinque riprendiamo la moto e ci avviamo al porto per l’imbarco per Tallin. Dopo due ore arriviamo. Il tempo è bello soleggiato, la temperatura sui 18 gradi. Andiamo alla ricerca di un albergo e tramite navigatore ci rechiamo in una zona a ridosso del centro storico dove ne segnala parecchi. Mi fermo in un 4 stelle ma penso sia troppo caro, chiedo e per 70 euro ci offrono la camera, la colazione, piscina, e sauna con idromassaggio “all inclusive”. Affare fatto.  Altri 15 euro per il parcheggio moto per due notti. Oggi percorsi in moto una decina di km. Ceniamo in un locale caratteristico del centro con 25 euro. Ottimo. Domani avremo tutta la giornata per visitare la città.

Cattedrale Helsinki

Chiesa Helsinki

20 giugno diciassettesimo giorno

Intera giornata dedicata alla visita della città di Tallinn, soprattutto Il centro storico un vero gioiello. Iniziamo con il percorrere tutte le viuzze della città vecchia, soffermandoci a piazza Rekoia, palazzo Kadriorg, la piazza del Municipio, la cattedrale Neuskij. Leggiamo sulla guida che il punto più panoramico della città è dalla torre della televisione e alla sera stanchi della camminata decidiamo di andarci. Chiude alle ventidue e sono le venti e trenta, ma è distante, allora ci rechiamo nel sito con un taxi.

Arriviamo alle nove meno cinque, e vediamo gruppi di ragazzi che corrono verso la torre, noi intenti a fare foto alle nove un quarto  siamo là, ma alla reception ci dicono che l’ultima corsa dell’ascensore è salita. La torre chiude alle nove!!!!!!!!!!! Accidenti! Vabbè cerchiamo una fermata del bus in zona che ci riporta in centro e terminiamo la serata con un gelato italiano. Bella giornata soleggiata, con temperatura di 22 gradi. Domani ci trasferiamo a Riga capitale della Lettonia distante circa350 km.

Cattedrale di Tallin

Panoramica di Tallin

21 giugno, diciottesimo giorno

Stamattina tempo soleggiato, temperatura sui 20 gradi. Percorriamo strade statali in ottimo stato e un tratto di strada che costeggia il mare per arrivare a Riga. A ridosso del centro storico vedo un’insegna di un albergo “Ibis”. Sono le dodici, chiedo e con 65,00 euro mi danno la camera. 15 euro per il parcheggio accanto. Iniziamo subito la visita alla città che è davvero bella. Un centro storico ristrutturato totalmente, piena di gente, tanti locali, bar, ristoranti, e addirittura un centro commerciale a 5 piani con negozi di ogni genere. Una architettura di arte nouveau più ricca d’Europa. Un dedalo di stradine che si incrociano quasi a reticolato.

La soprannominano la Parigi del Nord. Abbiamo girato in lungo e in largo fino alle 23:00. Spettacolari i giardini di “vermanes garden”, poi il monumento alla libertà e la cattedrale di San Pietro. Ovviamente qui   a una certa ora   la città si anima ancor di più. Iniziano ad aprire le discoteche, i night club, i club privè. E’ tutto un brulicare di persone che và e viene. Noi a quell’ora prendiamola strada dell’albergo. Domani ci aspettano altri 300 km per arrivare a Vilnius capitale della Lituania.

Riga

Riga

22 giugno, diciannovesimo giorno

Partenza con calma, i km da fare sono appena 320. Tempo bello temperatura 25 gradi. Faccio una deviazione per andare a vedere la collina delle croci a 130 km da Riga, un luogo che sta a decretare la religiosità dei lituani fin dai tempi della repressione sovietica. Arrivo a Vilnius e trovo subito un albergo a 50 euro. Usciamo per la visita e iniziamo dalla collina delle tre croci, a seguire la torre Gediminas da dove si ammira il panorama della città. Scesi ci incamminiamo per la città vecchia, passando per la piazza della cattedrale. Passando attraverso i giardini “Bernardinai Garden” arriviamo alla chiesa ortodossa “San Nicola”.

Dopodichè percorriamo in lungo e largo tutti i vicoli della città vecchia, arrivando fino alla sinagoga e al quartiere Uzupis. Causa chiusura, manca la chiesa di S. Anna e quella di S. Pietro e Paolo che visiteremo domani. Causa pranzo saltato ceniamo in un localetto caratteristico della via pedonale centrale, dove c’è un via vai di gente.

Collina delle croci

Vilnius piazza della cattedrale

23 giugno, ventesimo giorno

Oggi ci trasferiamo a Cracovia, i km. da fare secondo il navigatore sono 725, e la maggior parte  in strade statali.  Vediamo come si mette la giornata al limite facciamo due tappe. E la giornata inizia male, perché ci troviamo ad una frontiera chiusa, ci chiedono i passaporti, ci fanno un sacco di domande ci chiedo il visto e alla fine ci dicono: qui non potete passare state entrando in Bielorussia! Ma non è la Polonia rispondo io? No, il confine polacco è 50 km prima!!!!!   Azzzzzzz…….do la colpa, al navigatore, torniamo indietro e tutto si aggiusta.

Attraversiamo tutta la Polonia con temperatura intorno ai 30-32 gradi che a Varsavia diventano 34. Infiniti lavori in corso e deviazioni portano Il totale dei km a 864 e ora di arrivo alle 22:30. Cercare l’albergo non è stato semplice dopo 4 tentativi al quinto becco un Novotel 4 stelle a 80 euro. Anche oggi è andata!!!!!Dimenticavo pranzo veloce ad un bar della benzina tra Varsavia e Cracovia alle 17:00. Due pizze magnum, e 2 coca cola: 8 (otto)euro!

Miniera di sale a Cracovia

La piazza di Cracovia

Auschwitz

24 giugno, ventunesimo giorno

Oggi giornata dedicata alla visita di Cracovia. Giornata soleggiata e caldissima, alle 14:00 faceva 35 gradi. Iniziamo con lo spostarci a Vieliczka, un paese a 14 km. della città dove ci sono le miniere di sale. Prenotiamo una visita guidata con ragazza che parla italiano, perché la durata è di tre ore circa. Le miniere sono antichissime e profonde 300 mt hanno 9 livelli. A noi ce ne fanno visitare solo tre e scendiamo tramite 800 gradini fino a meno 130 metri. Una vera meraviglia. All’interno la temperatura era sui 15-16 gradi. Totalmente messe in sicurezza per il turismo di massa accolgono un milione di visitatori l’anno. C’è anche un percorso più tecnico ma ci vogliono caschi, stivali, maschere per respirare. Usciamo alle 12:00 e lo sbalzo di temperatura è terrificante, da 15 a 35! Mentre ci dirigiamo verso il centro della città, lo sguardo mi va ad un palazzo moderno con sopra la scritta “Bmw Motorrad”.

Abbiamo percorso diecimila km dalla partenza e devo  devo cambiare l’olio!!  Mi infilo nel parcheggio ed entro. Come nel classico stile BMW tutto perfetto. Ragazze da 180 cm, sala d’ aspetto con pc, bar uso gratuito, vado in accettazione e chiedo. La ragazza masticava un po’ di italiano dopo essersi consultata con il capo officina mi dice che per il tagliando ci vogliono 2 – 3 ore ed è quasi l’una. Nessun problema. Chiedo cortesemente se mi chiama un taxi che ci accompagna nella città vecchia e la moto la vengo a riprendere all’ora di chiusura. Detto fatto. Iniziamo dalla (secondo gli abitanti del posto), piazza più grande d’Europa, a seguire la basilica, e l’edificio del mercato dei tessuti. La torre del municipio, altre chiese seguendo un itinerario turistico e i vicoli della città vecchia.

Ci rendiamo conto che si è fatto tardi e dobbiamo andare a riprendere la moto. Il solito taxi ci porta in conce. Tagliando eseguito moto lavata (era sporchissima), il capo officina mi fa notare tramite fotocopie esplicative, che bisogna cambiare due paraoli, nel motore, e la cuffia del telelever anteriore. Mi dice di farlo al più presto. Fattura 200,00 euro dettagliatissima in polacco. Nota a parte di tutto quello che è stato fatto. Preventivo per la sostituzione dei paraoli. O.K. saluti sono le otto andiamo a visitare il quartiere ex soviet di Nova Nute, ci riportiamo nella città vecchia e spendiamo l’ultima ora rimasta nel passeggio. E’ rimasto da vedere il castello nella collina di Wawel, domani mattina ci andiamo.

 

25 giugno, ventiduesimo giorno

Stamattina ci affrettiamo per andare a visitare la collina di Wawel. Giornata calda anche oggi. Arriviamo su con la moto e la biglietteria è ancora chiusa. Ci facciamo un giro all’interno del sito per ingannare il tempo e ci accorgiamo che la cattedrale è “free”. Entriamo, uno spettacolo, andiamo anche a visitare le tombe dei reali. Ci portiamo nella parte sud dove c’è la torre e il castello per visitare le stanze, ma c’éra una fila allucinante di gente che aveva prenotato on line, e allora abbiamo desistito. Fatto un giro nelle parti libere da biglietto si sono fatte le dodici e decidiamo di portarci ad Oswiecim, una piccola cittadina a circa 70 km da Cracovia dove i nazisti avevano allestito i campi di concentramento di Auschwitz e Birkenau.

Arrivati alle 13:00 parcheggio di fronte alla biglietteria e dal monitor riesco a scorgere “tour in lingua italiana inizio ore 13:15”, e accanto il numero dei posti rimasti “2” !!!!!  Che fortuna! Presi al volo i ticket, arriva la guida e iniziamo il tour che finirà alle 17:00. La guida, una professoressa polacca spiegava con tale maestria che quasi sembrava rivivere i momenti tragici che si sono verificati all’interno del sito. In primo luogo abbiamo visitato Auschwitz e poi con un pulmino ci hanno trasferito a un paio di km dove si trova Birkenau. Il sito è visitato da circa un milione e settecentomila persone ogni anno, di cui ottantacinquemila italiani.

Facciamo un pranzo frugale alle 18:00 e poi…….e poi il nostro tour programmato dovrebbe finire qua, ma ci rendiamo conto che possiamo disporre ancora di qualche  giorno, quindi andiamo a ruota libera e decidiamo di trasferirci in repubblica Ceca per un avvicinamento. Dopo 250km. arriviamo alle 21:00 ad un paese Omolouc, a 70 km da Brno. Albergo avvistato dall’autostrada 4 stelle 60 euro. Prenotata la stanza una visita veloce al paese. Ci deve essere una qualche manifestazione che non riusciamo a capire ma le strade del centro sono gremite da locali e turisti. Luci, addobbi, musica. Noi stanchi defiliamo. Domani si vedrà.

Cracovia

Campo in fiore

26 giugno, ventitreesimo giorno

E stamattina abbiamo deciso. Colazione abbondante perché i km da fare sono tanti. Giornata nuvolosa la mattina, e soleggiata il pomeriggio. Attraversiamo tutta la repubblica Ceca, e dopo 705 km siamo nientepocodimeno che a WURZBURG, in Germania, è da lì che inizia la famosissima “Romantic Strasse”, e noi la percorreremo tutta fino a Fussen, fermandoci nelle località e nei siti che la guida appena acquistata ci consiglia. Appena entro in città un albergo IBIS mi si para davanti, chiede 70 colazione compresa. Sesto piano vista sul fiume. O.K.

Oggi abbiamo visitato questa piccola cittadina, è davvero bella. Una città a misura d’uomo. Siamo entrati nella cattedrale abbiamo assistito a un concerto di cori e orchestra, peccato che era alla fine. Mentre giravamo per i vicoli della città vecchia loro, “i tedeschi” erano tutti impegnatissimi a vedere la partita nei pub, bar, ristoranti, che avevano allestito televisori sui marciapiedi. Alla fine grande carosello di auto e strombazzamenti vari. Anche noi partecipiamo ai festeggiamenti in uno stand allestito con mega video gustando birra, wurstel e patate! Domani andremo a visitare il castello e poi seguiremo l’itinerario consigliato.

Cattedrale di Wuzburg

Ponte a Wuzburg

27 giugno, ventiquattresimo giorno

Oggi giornata soleggiata a tratti con nuvole. Temperatura 20-22 gradi. Finiamo di visitare Wurzburg, la fortezza Marienberg, e la residenza dei vescovi e dei principi. Quest’ultima con dei giardini sontuosi. Abbiamo percorso circa 200 km, la metà dei 381 della strada romantica, senza tralasciare alcun sito. Tra i vari paesi quelli che ci hanno colpito di più sono Rothenburg O.D.T., Weikersheim, Creglingen. Ma comunque sono tutte belli e caratteristici. Ora siamo ad Augsburg città fondata dall’imperatore romano Augusto più di duemila anni fa. Domani si prosegue per arrivare a Fussen.

Dimora dei vescovi a Wuzburg

Eccola La Romantic strasse

Uno dei borghi della Romantic Strasse

28 giugno, venticinquesimo giorno

Oggi giornata soleggiata con temperatura sui 24 gradi. Stamattina  visita di Augsburg , duomo e sala del comune con una sala  decorata in foglia d’oro Poi proseguo per la Romantic Strassen . Landsberg Am Lech è quella che ci ha stupito più di tutte, ma anche Rottenbuch e Steingaden, ma quando arrivi a Schwngau, allora li sembra di entrare in un libro delle favole. Si perché i castelli esistono davvero, 4 laghi, parco naturale, un paesaggio termale e di saune. Quando arrivi sulla piana, e lo vedi li sopra uno sperone di roccia che sembra quasi che viene giù, Flavia mi dice fermo fermo……..

E’ il castello di Neuschwanstein quello fatto costruire da Ludovin secondo, quello che appare nei film di Walt Disney, quello delle favole. Si è lui. Con la moto ci arrampichiamo sin dove possibile, poi un sentiero di 30 minuti e siamo la. Anche stavolta la fortuna ci aiuta riesco ad acquistare 2 biglietti per l’ultimo ingresso quello delle diciotto. Bello fuori…bello dentro. Usciamo dopo un’ora e ci dirigiamo a Fussen distante solo 3 km. E’ il capolinea della “ Romantic Strassen”. E’ tardi,  cerchiamo l’albergo, centralissimo, e poi un giro per la città. Ceniamo nella strada sotto l’albergo in zona pedonale. Stasera ci concediamo “stinco di Maiale” e un piatto di verdure strane ma buonissime. Due birre chiudono la serata. Percorsi oggi 150 km. A domani.

Augusta

Castello di Hohenschwangau.

Castello di Neuschwanstein

29 giugno, ventiseiesimo giorno.

Ieri sera rileggendo la guida della Romantic Strasse mi sono accorto che la cittadina di Fussen non è l’ultima tappa ma la penultima. L’ultima tappa è lo “ZUGSPITZE”. Ok oggi ci dirigiamo là.  70 km. Lo Zugspitze è la montagna più alta della Germania circa 3000 metri. Per arrivarci c’è un tratto di strada fino al Paese di Eisbe Saibha, dove a quota 900 mt. Si trova un laghetto alpino con acque trasparenti. Dopo di che si sale con la telecabina a quota 2964 mt. Oggi giornata stupenda sotto faceva 24 gradi, sopra 8, un panorama mozzafiato. Da lì si vedeva tutta la valle da Garmish a Salisburgo. Dietro il ghiacciaio dove ci sono gli impianti di risalita per sciare anche d’estate. Unica nota stonata il prezzo del biglietto: 106 euro !!!!!!!Ma arrivati su alla vista di tutto ciò lo dimenticherete presto. Scesi dallo Spitze passiamo a Garmish e notiamo che probabilmente c’è in programma una qualche manifestazione motoristica!!!!!!!!!

Non ci fermiamo, tiro dritto fino Salisburgo ma dico al navigatore di percorrere strade curvose ed evitare le autostrade. Costeggiando il parco “Naturpark Karwendel”, Un centinaio di km spassosi, attraversando paesetti, fattorie, alpeggi, boschi. Arrivati a Salisburgo alle tredici trovo parcheggio, e iniziamo la visita della città. Ci rendiamo conto che ci vorrebbero almeno tre giorni e quindi con le sei ore che abbiamo a disposizione cerchiamo di condensare le visite ai siti più importanti. Qui troviamo una temperatura che è di 30 gradi, fa caldo, molta gente sta in riva al fiume a bagnarsi. Verso le sette anche noi abbastanza stanchi di camminare riprendiamo il viaggio con destinazione la citta di Zell Am See. Troviamo subito un ristorante per “Biker”, e accanto una pensione nuovissima che con 60 euro ci da la camera. Se siamo qui un motivo ci sarà, e domani lo scoprirete. Percorsi oggi 300 km.  A domani.

La cittadina di Fussen

Cena alla tedesca

30 giugno, ventisettesimo e ultimo giorno.

Giornata soleggiata (pure troppo) temperatura di partenza 20 gradi. Sono venuto qui perché è qui che inizia la mitica strada del “Grossglockner- Hocnalpenstrasse”. La strada per eccellenza per i motociclisti. 48 km di curve disegnate con armonia, panorami senza eguali, dalle casette dei pastori piantate in mezzo al prato, ai boschi di conifere, per poi proseguire alle ripide pareti da dove sgorgano ruscelli e cascate d’acqua, fino al ghiacciaio perenne. Noi siamo pronti di prima mattina, colazione, benzina, intutati perbene e alle sette e mezzo partiamo. Dopo alcuni km. c’è il casello dove si paga il pedaggio 24,00 euro per moto, 35,00 per le auto. E la vogliamo godere tutta metro per metro.

A quest’ora traffico zero. Solo noi saliamo. Chiaramente salire tutti quei tornanti con Flavia e la moto stracarica non è che sia il massimo del godimento per me, ma è  bello comunque. La prima tappa la facciamo in cima ad uno spiazzo denominato “ Edelweiplatz”, siamo a quota 2571 mt temperatura 8 gradi ma con il sole che ti scalda non sembra neanche freddo. Scattiamo qualche foto, ammiriamo il panorama tutt’intorno con le vette innevate e tutti rivoli d’acqua che scendono a valle dovuti dallo scioglimento della neve. Percorriamo altri 20 km. e arriviamo al bivio che porta al ghiacciaio del Grossglockner. La strada bellissima, saliamo in andatura allegra e Flavia non fa altro che dire piano…piano…In cima grande parcheggio auto e pullman, per noi biker invece è possibile proseguire e arrivare fino ad un parcheggio a noi riservato.

Anche qui panorami meravigliosi. Nello scendere incontriamo tantissimi motociclisti che salgono. Prendiamo la strada del ritorno e passati a Leinz attraversiamo il confine italiano per arrivare a Belluno a prendere l’autostrada. Temperatura 35 gradi che a Bologna diventano 37.5. Sull’appennino qualche grado scende, poi stazionario 30. Immaginate noi con le tute in goretex!!!!!!!!!!!!Arriviamo a casa alle nove e mezza dopo 865 km. Il viaggio è terminato. Ventisette giorni e 12.700 km.

Sull’ Elweisspitze

I tornanti per salire sul Großglockner

Laghetto alpestre

Epilogo

Un ringraziamento a tutti voi che ci avete seguito” on line” in questo viaggio attraverso l’Europa. Cosa aggiungere? Certo è stato un viaggio impegnativo. Pasti saltati tanti, km da fare tanti, cose da vedere….tantissime, ma alla fine tutto è filato alla perfezione. La nostra fidata GS che ha percorso i 12.700 km senza mai un problema, nonostante avesse sul groppone noi due, più sessanta kg. tra valige e borse e 170.000 km.

La fortuna di aver fatto il viaggio sempre contempo bello e temperature nella norma. Solamente due mezze giornate di pioggia durante il trasferimento da capo nord a Helsinki. Voglio spendere due parole sul mito “Nord Kapp”, ovviamente mio parere personale. La Norvegia è una terra da visitare. Paesaggi unici come i fiordi solo qui li puoi trovare. Le isole Lofoten, anche qui la natura regna incontrastata, ma il tragitto da Narvik fino alla rupe, e la strada di ritorno passando per la Finlandia è abbastanza noioso. Stendiamo un velo pietoso per i limiti di velocità che per noi motociclisti sono davvero miseri.

Per non parlare delle sanzioni applicate anche se sgarri di solo 10 km/h. Mettete anche nel conto come ben sapete, che la Norvegia è la nazione più cara in Europa e nelle prime posizioni nel mondo. Senza tralasciare il fatto che comunque per arrivare in Norvegia dall’Italia è un viaggio di trasferimento lungo. Resta il mito. Quello rimane. Intoccabile. Grazie di nuovo a tutti per averci accompagnato e spero non avervi annoiato tutti i giorni con i miei reportini. Alla prossima avventura.

Per vedere tutte le foto clicca QUI:

Viaggio in moto in Portogallo giugno 2017

28  agosto 2017

 

REPORT DEL VIAGGIO IN MOTO IN PORTOGALLO 12 giugno- 1 luglio 2017.

 

Massimo e Flavia In Portogallo.

Ciao a tutti, dopo essere arrivati l’anno scorso nel punto più a nord in Europa (Capo Nord), vogliamo arrivare nel punto più a ovest, Cabo da Roca in Portogallo .Abbiamo a disposizione una ventina di giorni e con partenza lunedì 12 giugno 2017  seguiremo un itinerario terrestre. Roma- Lione-Bordeaux- Lourdes- San Sebastian- Valladolid- Miranda del Duero. Da qui tutta la valle del Duero fino a Porto. Percorreremo tutto il Portogallo da Nord a Sud, fino ad Albufeira, per poi risalire a Madrid- Barcellona- Roma. Tragitto soggetto a cambiamenti.Stima approssimativa di 7.000 km di strada.Come sempre partenza avventurosa ovvero, nulla di prenotato.Giornalmente cercherò di postare delle foto con relativo report. Ciao a presto.

 

 

12 giugno, primo giorno.

Alle sette siamo pronti per la partenza. Imposto sul navigatore Lione, passiamo al bar per la colazione, pieno di benzina e si parte. Prima tappa al Cantagallo dopo 380 km. Caffè, benzina. Seconda tappa Torino, panino e benzina. Bardonecchia, traforo del Frejus, Modane, Chambery e Lione, terza tappa, caffè e benzina, dato che era presto proseguiamo fino a Clermont Ferrand. Vediamo sulla destra un hotel Ibis, scendo a chiedere e la camera compresa la colazione  viene 51 euro. Presa. Sono le otto e mezza e accanto vediamo un ristorante con pizzeria, con la fame che abbiamo ok. Giornata calda, a Torino c’erano 34 gradi. A Lione 35.5. Percorsi 1220 km. Anche nelle giornate di trasferimento da sopra la moto i panorami non mancano

 

13 giugno, secondo giorno.

Stamattina alle otto eravamo già in sella, percorsi circa 600 km per raggiungere Lourdes. Arrivati alle due e passato circa tre ore e mezza per la visita al santuario. C’era pochissima gente quindi abbiamo fatto tutto il giro con calma. La giornata era soleggiata e la temperatura intorno ai 30 gradi. Ripartiti alle 18:00 e dopo altri 190 km fatto tappa in Spagna a San Sebastian, bellissima cittadina sull’oceano Atlantico. Cercato un albergo sul promontorio e trovato al volo, Leakueder. Cenato in locale caratteristico spagnolo affamati visto che oggi niente pranzo !!!!!!! Ciao.

Lourdes

Lourdes.

Lourdes.
 

14 giugno, terzo giorno.

Questa mattina ci svegliamo tardi, sono le otto, scendiamo per la colazione e la cameriera ci accoglie in una terrazza vetrata con vista mare. Bellissima. Su un tavolo ad angolo sono in bella vista tutte le cose che si possono desiderare per una colazione con i fiocchi. Ottanta euro ben spesi. Lasciamo l’hotel con direzione Salamanca, ci sono da fare 480 km. Percorriamo una stradina per una ventina di km, che costeggia il mare sul promontorio, poi autostrada. La temperatura inizia a salire e si attesta sui 32. A Burgos diventano 35 e addirittura a Miranda del Duero alle diciannove e trenta, la GS ha la febbre, il termometro segna  37 e mezzo.

A Salamanca ci fermiamo per 4 ore per la visita alla città.  Le due cattedrali, nuova e vecchia. La piazza maggiore, il centro storico, il convento di santo Stefano, il ponte romano, il palazzo delle conchiglie. Ci portiamo in Portogallo a Miranda del Duero dove c’è un canyon dove è  possibile fare escursioni in barca ma è  tardi, sono le otto facciamo altri 50 km e ci fermiamo a Mogadouro, dove troviamo una pensione con annesso ristorante. Il “ cucinero” mi propone una fiorentina alla brace…..accettiamo, ottima. Percorsi  oltre 600 km. A domani.

 

15 giugno, quarto giorno.

Oggi sono previste temperature bollenti, quindi trasgrediamo alle più  elementari norme di sicurezza. Le tute (estive) nelle valigie, jeans e maglietta a maniche corte. Andatura turistica per iniziare la visita della Valle del Douro. Dopo aver pagato la pensione comprese due colazioni euro 35,00!!!!!!! (tanto valeva),  proseguiamo per Salto de Saucelle  e poi Figueira de Castello  Rodrigo. Le strade sono perfette, traffico zero. Visita alle rovine del Castello e poi direzione Vila Noa de Foz Coa. Qui ci fermiamo per una visita alla Chiesa ma vediamo un tendone attrezzato come se ci fosse una festa.

All’improvviso iniziano ad arrivare dei gruppi di motociclisti, la piazza inizia a riempirsi, pensavo ad un raduno, ma oggi è giovedì, chiedo e mi rispondono che passa il giro del Portogallo. 1900 moto che fanno un giro di quattro giorni. Dico a Flavia defiliamoci che qui sarà una bolgia, infatti procedendo verso Pinhao li ho incontrati tutti, e tutti salutavano!!!!!!! Da qui seguendo il corso del fiume arrivo a Peso de Regua, la temperatura arriva a 39 e decido di salire su per Lamego, tramite una strada secondaria dove arriviamo in cima dopo una serie di curve interminabile. Visitiamo il santuario e ci regaliamo momenti di frescura.  Scendiamo dalla parte opposta tramite stradine secondarie e torniamo in fondo valle. Proseguiamo sulla strada che costeggia il fiume fino al Castello de Paige, che  attraversiamo , e ci portiamo sulla 108 che dopo altri 40 km curvosi conduce a Porto città.

La valle del Douro, una valle incantata. Quando sulle strade raggiungi i punti del Belvedere, ogni volta è una meraviglia.  Poi fatta con la moto te la godi ancor di più. La strada è tutta una curva. Non per questo è  classificata patrimonio  mondiale dell’umanità. Arrivati a Porto punto in centro, sono le nove. Abbiamo percorso oltre  300 km di tornanti. Siamo stanchi,niente pranzo, vedo un albergo, ma è al completo, un altro al completo, il terzo al completo…….apro booking e prenoto on line  tramite navigatore mi faccio portare a destinazione ma fatti cento metri “ arrivo”! Abbastanza lussuoso. Lasciamo i bagagli e vado a parcheggiare la moto nel retro, poi subito a cena. Stiamo due notti, domani niente moto

 

16 giugno. Quinto giorno.

Oggi turismo a piedi. La moto in garage. Andiamo a visitare la città. Porto è una città abbastanza piccola, e per quello che c’è  da vedere una giornata è  più  che sufficiente. Iniziamo con la Chiesa e la torre Dos Clerico, dalla cui sommità si gode di un panorama a 360° sulla città. Accanto la libreria di “lello”, considerata la più bella del mondo, con uno stile architettonico misto gotico liberti, con all’ interno una scala in legno a otto davvero pregevole. Proseguiamo per l’Avenida Dos Aliados fino al palazzo comunale. Continuiamo il giro per le varie chiese, fino alle due più importanti la basilica, e la Chiesa di San Francesco. Non ci facciamo mancare la stazione dei treni rivestita all’interno con più di ventimila  piastrelle azzurre- blu disegnate, che raccontano la storia dei mezzi di trasporto fino al treno.

Scendiamo poi nel caratteristico quartiere Ribeira in riva al fiume Duero da dove si ammira il ponte Luiss interamente in ferro. Una gita in barca sul fiume con annessa degustazione del prestigioso vino locale il “Porto” fa parte del giro dei turisti e noi li seguiamo.  Saliamo sul ponte lo attraversiamo e ci troviamo a  Vila Nova de Gaia da dove si gode di un punto panoramico sul fiume senza eguali. Torniamo indietro attraverso i vicoli della città  vecchia stanchi e affamati , e ci sediamo in un locale  tipico per gustare la specialità  locale, il baccalà.  A domani.

 

17 giugno. Sesto giorno.

Dopo una bella dormita tonificante, lasciamo Porto, e ci dirigiamo a Coimbra. La temperatura stamattina è nella norma 24 gradi. Invece di fare la strada diretta do al navigatore istruzioni di percorrere “strade tortuose”. Passiamo sul maestoso ponte Luis e mi porta tramite la n222 al Castelo di Paiva, sempre costeggiando il Douero. Da lì  tramite la 224 a Vale de Cambra. La cittadina è in festa e mentre usciamo ci vengono incontro un centinaio di motrici di autoarticolati, tutte addobbate, sicuramente dirette alla cittadina. Tutti che suonavano facendo un baccano infernale. La strada cammina dentro un bosco di eucalipto a perdita d’ occhio. Per fare 100 km abbiamo impiegato tre ore tanta era la tortuosità del percorso. È mezzogiorno, la temperatura è salita di parecchio, apro la cartina e punto sulla costa. Andiamo a pranzo sul mare  a Gafanha de Encarnacao.

Arrivati all’una e trenta,una duna chilometrica alta una ventina di metri copre la vista dell’ oceano, ma utilizzando le passerelle quando arrivi in cima lo sguardo si perde nell’ orizzonte  del mare di fronte, e della spiaggia ai lati. Ottimo pranzo a base di baccalà con una spesa minima , 20 euro per tutti e due. Riprendiamo per Figueira da Foz, attraverso una strada di 50 km circa che passa all’ interno di un bosco, visto che i gradi Celsius sono 37.  Fatti pochi km diventa sterrata  buona, sterrata con pietrisco, sterrata con buche, e poi con sabbia. A velocità  ridottissima riusciamo a guadagnare l’asfalto! Arrivati a Figueira il caldo aumenta, puntiamo su Coimbra e quando entriamo in città  il termometro  segna 40!!!!!!  Subito ci dirigiamo al polo universitario dove ci sono da vedere tante cose. Per prima la biblioteca ubicata in un palazzo con temperatura e umidità  controllata 20 gradi ,(accidenti e chi esce da qui). Poi la cappella, la torre, il palazzo del re.

Usciamo alle sei e mezza e ci dirigiamo al sito archeologico di Conimbriga, una città fondata dai romani e incappiano in una festa sull’antica  Roma .  Tende, gente in costume, canti, balli , rappresentazioni teatrali, dromedari, e tutto quanto concerne  gli usi e costumi dei romani.. Quando hanno capito che venivamo da Roma, ci hanno coinvolto negli  assaggi di pietanze varie specialmente vino e birra. Si è fatto buio e noi ancora non cerchiamo l’albergo, torniamo indietro a Coimbra e ci si  para davanti un Ibis nuovo di zecca. Con  61 euro e 6 di garage siamo a posto. Buonanotte. Percorsi 300 km.

 

18 giugno. Settimo giorno.

Lasciamo l’albergo e ci dirigiamo con la moto al centro storico di Coimbra. E’ domenica mattina, gira pochissima gente, parcheggio dei fronte alla cattedrale, poi ci spostiamo a piedi per i vicoli, ma come d’incanto le strade iniziano a riempirsi di turisti. Ci spostiamo dall’altra parte della città, e passando sul ponte di Santa Clara arriviamo al convento di San Francisco. Di fronte il monastero di Santa Clara nuovo, e poco sotto quello vecchio. Facciamo un giro veloce e ci trasferiamo a Tomar su di una strada statale, vediamo a sinistra una colonna di fumo molto alta, poi ai fianchi altro fumo, pensiamo subito ad un incendio di un bosco. Poco dopo la polizia che ha chiuso la strada ci devia su un percorso alternativo.

All’arrivo a Tomar ci chiama nostro figlio e ci informa di cosa sta succedendo in Portogallo volendo rassicurazioni circa la nostra posizione. Intanto anche oggi la temperatura è  alta 39- 40 gradi. Visitiamo la Chiesa di San Giovanni, e poi il grandioso complesso del convento dell’ ordine di Cristo, patrimonio dell’Unesco dal 1983. Ci trasferiamo poi a Fatima, imponenti le due chiese e immenso il piazzale. Da qui a Nazare’ incantevole paesino su di un promontorio che si affaccia sul mare.  La temperatura si fa più  umana, intorno ai 27 gradi. Sono le cinque e facciamo pranzo e cena insieme. Un giro turistico e direzione Obidos, altro paesino caratteristico per via delle casette tutte dipinte e ben conservate, circondato da una cinta di mura di fortificazione percorribili a piedi, se non avete le vertigini, perché senza parapetto!!!!

Continuiamo verso Peniche per affacciarsi sulla scogliera, e poi direzione Sintra, ma dopo pochi km. La stanchezza ci ferma in un paesino Lourinha. Vedo la scritta hotel, la signora gentilissima ci mostra la camera bellissima al piano terra. La moto ce la fa mettere accanto alla porta d’ingresso e ci dice che c’è anche la piscina. Noi stanchi una doccia e a nanna. Percorsi 250 km.

19 giugno.  Ottavo giorno.

La giornata si preannuncia calda. Ci dirigiamo a Sintra tramite strada costiera, sono 70 km, ce la prendiamo con calma e arriviamo alle 10. La piazzetta di Sintra è  gremita di turisti. Parcheggio in uno spazio tra due alberi e iniziamo la visita del Palacio National de Sintra, posto sula piazza stessa. Usciamo e con la moto ci rechiamo 4 km più  su dove si trova il castello Dos Muoros, e accanto il palazzo National da Pena. Non fatevi ingannare dal termine palazzo, sono dimore reali e per visitarle ci vogliono 2- 3 ore l’una. Da qui ci trasferiamo alla “ Quinta da Regaleira “ altra meraviglia e poi “ Monserate Palace” da non perdere. Sono le sei manca ancora il convento dei Cappuccini, per arrivarci bisogna percorrere 15 km di strada dentro un bosco e arrivare in cima al promontorio.

Dopo è la volta del punto più a ovest d’ Europa, Cabo da Roca, ma arrivando sul piazzale lo vedo gremito di persone. Giriamo la moto e ci arrampichiamo tramite strada sterrata, su un monastero da dove il panorama supera di gran lunga il capo. Arrivati in cima con la strada davvero dissestata ci ferma la forestale e ci dice che qui solo gli autorizzati possono passare. Scatto due foto e ci defiliamo. Scendiamo dal promontorio e tramite la 247 passiamo a Cascais cittadina davvero bella. Un giro veloce e direzione Lisbona dove arriviamo alle nove. Albergo trovato al volo con booking, con garage al seminterrato. Staremo qui tre notti. Due giorni interi da dedicare a Lisbona.

20 giugno. Nono giorno

Oggi tour de force a Lisbona. La moto in garage. Giornata sui 30 gradi, si respirava.  Iniziamo dal castello di Sao George, poi Miradouro nostra signora, scendiamo dalla collina e ci addentriamo nel famosissimo quartiere Alfama. Saliamo sul tram della linea 28 che fa il giro dei posti caratteristici della città, arrampicandosi negli stretti vicoli, e scendendo dalle ripide stradine. Ci spostiamo lato mare verso la torre di Belem, a seguire il monastero di Jeronimo. Accanto al monastero il giardino tropicale, e davanti la pasticceria Belem da cui non puoi sottrarti per gustare i pasticcini .Torniamo in centro e saliamo sul  Miradouro di Santa Lucia. Sono le dieci. In albergo.

 

21 giugno. Decimo giorno.

Continua il tour della città.  Iniziamo con l’ocenarium   ci spostiamo poi nei quartieri Chiaro, e Barrio. Un caffè nel bar in via Jarrett,  obbligatorio. Poi Chiesa di San Rocco (da non perdere), Chiesa dei martiri, teatro, trindade, museo archeologico do carme (da vedere). Chiesa di sant’ Antonio, cattedrale e museo. Ripassiamo nel quartiere Alfama, poi ultimo sito museo Gulbenkian, anche questo da non perdere. Ci fanno uscire alle sette e rientriamo in albergo a piedi 5 km. Lisbona è una città che ci è  piaciuta moltissimo. Si mangia bene, è  poco trafficata, abbastanza pulita, ha temperature miti. Solo un difetto….  È piena di turisti. Dove vai vai li trovi. Noi  compresi. !!!!!!

 

22 giugno.undicesimo giorno

Stamattina levataccia mattutina. Alle cinque siamo in piedi. Ci aspettano circa 1200 km……. al volo ………..   sempre rimanendo in Portogallo. Prendiamo la direzione aeroporto di Lisbona. È da lì  che alle sette parte il volo per Madeira, l’isola di smeraldo situata di fronte alle coste marocchine, ma facente parte del Portogallo. Lascio la moto in uno dei parcheggi custoditi, e loro mi accompagnano in aerostazione. Ritorno domani sera alle cinque. Il volo parte in perfetto orario e alle otto e tre quarti atterriamo a Funchal, il capoluogo dell’isola. Prendiamo un’automobile a noleggio per visitare l’isola. Da Funchal subito ci dirigiamo a cima barrio . La strada è ripida e piena di tornanti, ma qui trovare un rettilineo non è  facile, arrivati a quota 1450 parcheggiamo al miradouro, il punto panoramico.

Da una parte il mare, dall’altra le cime frastagliate delle montagne accanto. Scendiamo e tramite la strada costiera, (che sulla cartina sembra passare  sulla costa, ma in realtà  sta molto più  in alto) passiamo in un villaggio di pescatori , Camara de Lobos, per poi dirigerci a Cabo Girao. Si tratta della  seconda scogliera più alta del mondo, 600mt. circa. Il panorama è  stupendo. Hanno costruito un’impalcatura di acciaio con pavimento in vetro che sporge al di fuori della falesia, i più  coraggiosi  possono camminarci sopra per provare il brivido del vuoto. Proseguiamo e a Ribeira Brava deviamo per la 104 che taglia l’isola trasversalmente per portarci al lato nord.  A Sao Vincente siamo sul mare e girando a sinistra vogliamo per percorrere la 101, una delle strade più belle e pericolose dell’isola.

Cammina a ridosso della falesia per cui e facile essere colpiti da sassi che cadono giù. In certi punti puoi farti il lavaggio gratis della macchina dall’acqua che cade a mò di cascata sulla strada. In parecchi punti vista la reale pericolosità l’hanno chiusa al traffico veicolare, ma si può  percorrere a piedi. Un carrello grandissimo indica che è a proprio rischio e pericolo. A Ponta do Tristao arriviamo al punto più a nord. Proseguendo per Ponta do Pargo siamo al punto più a ovest, scendiamo a Calheta e   ci fermiamo a Ponta do Sol. Vedo un albergo  sono le nove e mezza e il sole appena appoggiato sull’ acqua  ci regala un tramonto romantico. A domani.

 

23 giugno. Dodicesimo giorno.

Dobbiamo visitare la parte nord-est dell’Isola e la attraversiamo di nuovo per passando per l’altopiano Paul da Serra . Panorami sempre diversi, strade attaccate al fianco della montagna che non capisco  come  non cadono giù. Boschi con piante di ogni tipo, come fosse un immenso vivaio.  Sulla cima un parco eolico per energia pulita. Una meraviglia dopo l’altra. Ogni tornante è un punto  panoramico. Arrivati a Santana decidiamo di salire a Pico Ruivo la vetta più alta di Madeira, ma una nuvola staziona sulla vetta. Proseguiamo a punta di San Lorenzo il punto più a est. Anche qui panorami senza eguali. Si è fatto tardi, rientriamo a Funchal per una visita al centro storico e un pranzetto sempre a base di baccalà.

Qui dicono che ci sono 366 modi diversi di cucinarlo. Alle quattro riconsegniamo l’auto. In totale abbiamo percorso 400 km.  Alle cinque parte il volo che atterra a Lisbona alle sei e mezza. Ritiriamo la moto e ci dirigiamo a vedere una cosa che era rimasta indietro, Il ponte 25 aprile, anzi ci passiamo sopra  per raggiungere Setubal a 30 km. da Lisbona. È quasi buio ci fermiamo al solito Ibis. A Madeira giornata splendida con i soliti 20-24 gradi, a Lisbona 27- 28.

Madeira un’isola bellissima. Volevamo rimanere almeno altri due giorni ma problemi di volo ci hanno fatto desistere.

 

24 giugno. Tredicesimo giorno.

Dopo 4 giorni di fermo oggi riprendiamo la nostra vacanza in moto. Ci dirigiamo al parco naturale da Arrabita. La strada corre in mezzo al parco e la fine è il faro de cabo Espichel. A Sesimbra ci fermiamo per visitare le rovine di un castello. Proseguiamo per il lago di Albufeira, che è  diviso dall’oceano da una duna di sabbia,  per cui l’acqua è  salata, ma calda , e non fredda come quella del mare. Torniamo a Setubal e puntiamo verso sud, percorrendo  strade locali. A Santiago do Cacem una sosta caffè  e visita ad un mulino a vento ancora funzionante, alle rovine di un antico insediamento romano e alla chiesa con resti del castello medievale. Scendiamo ancora, Odemira, Aljezur, Monte Ruivo, Vila da Bpo. Da qui devio verso il mare percorrendo molti km di strada sterrata, addirittura per 5-6 costeggiando la scogliera.  Arriviamo a Capo Sao Vicente dove la strada finisce. Torniamo indietro e andiamo al promontorio successivo, Fortalezza de Sagre.

Sono le otto e proseguiamo per Sagres a cercare un stanza, ma dopo 4-5 richieste tutti ci danno al completo. Ci spostiamo al paese successivo, uguale. Apro booking e mi dà una stanza in albergo a Lagos, a 28 km. Ok andiamo. Arriviamo e l’albergo si trova in centro storico, chiuso a quest’ora. Mi devo raccomandare al vigile di spostare le transenne e farmi passare per fare gli ultimi 400 metri. Lagos un paese pieno di turisti. Sicuramente inglesi, francesi, tedeschi comunque nord europei. Tanti locali, pub, ristoranti, negozi. Un via vai per le stradine del centro storico. Davvero ben tenuto. Noi scegliamo un localetto caratteristico per cenare con zuppa, e dessert.  Il gelato dal classico gelataio italiano piemontese. Oggi giornata soleggiata. Temperatura dai 22 ai 27 gradi. Ventosa sull’oceano. Percorsi circa 500 km.

 

25 giugno. Quattordicesimo giorno.

È domenica, sono le otto, il paese dorme, è   vuoto. Noi con la moto percorriamo le viuzze del paese. Visitiamo due chiese, ci affacciamo sull’oceano, le spiagge sono anch’esse deserte. Puntiamo verso l’interno al parco nazionale Caldas de Monchique. Le strade sono belle, tutta natura. Imbocchiamo una sterrata indicata come “mirador” punto panoramico, ma sicuramente per un errore di incrocio ne percorriamo una decina di km, non senza qualche momento di incertezza visto che saliva e scendeva dalla montagna. Ripreso l’asfalto ci fermiamo in un bar e vista l’ora, e dato che cominciava a piovigginare, ci fermiamo un paio di ore a pranzo. Un cliente che aveva lavorato in Italia, ci racconta della vita in Portogallo.

Usciamo e ritorniamo sulla costa Albufeira, altro paese super turistico. Casette bianche basse e tanti alberghi. Spiagge …..le più  belle d’Europa. Continuiamo sulla costa e raggiungiamo Faro, bellissimo borgo sul mare. Pochi turisti. Un centro storico racchiuso all’interno delle vecchie mura. Incantevole. Da qui una strada, la N2 fantastica, se capitate da queste parti non mancatela. Arrivati ad Almodovar deviamo per Mertola altro paesino che sta all’interno della valle del Guadiana. Sono le nove, e leggo un cartello “Rita affittacamere”. Mi chiede 31 euro, camera bellissima con vista sul fiume, climatizzata, moto fuori della porta. Accetto. Di corsa al ristorante con una fame da lupi. Mangiamo bene come sempre e con pochi soldi. Percorsi 300km.

 

26 giugno. Quindicesimo giorno.

Ci incamminiamo per la visita di questo piccolo paese Mertola. Le rovine del castello la chiesa, le torri di avvistamento, rovine di un’antica cittadina romana.  Facciamo colazione in un bar della piazza e un abitante del luogo ci dice: andate a Pulo de Lobo? Flavia subito incuriosita come come?  Si tratta di una cascata alta una decina di metri del fiume Guadiana, in mezzo a delle rocce grandissime. Il problema è che per arrivarci esiste una sola  strada sterrata, e pochissime indicazioni. Si scende in una valle fino ad un certo punto poi bisogna lasciare la moto e fare 20 minuti a piedi. Come al solito in mezzo alla campagna sbaglio bivio e mi infilo in una fattoria. Il ragazzo mi spiega bene il percorso e alla fine riesco ad arrivare al punto indicato. Solo noi e la natura. Suggestivo.

Lasciamo il canyon e attraversando il parco arriviamo a Beja. Qui c’è  da visitare il castello con la torre  maschia in marmo, la più  alta del Portogallo e solamente……. 184 gradini per arrivare in cima.  Il panorama ripaga della fatica. Poco più a nord Evora il capoluogo dell’ Alentejo. C’è una cinta muraria che la circonda, al cui interno un centro storico da vedere. Accanto alla cattedrale i resti del tempio romano. Lasciamo la moto e ci infiliamo nei vicoli del centro storico. Bellissima città. A pieno titolo patrimonio dell’UNESCO. Lasciata Evora, passiamo a Elvas poi lasciamo il Portogallo. Arriviamo a   Meridia che sono le nove. Troviamo subito in centro un hotel con tapas accanto. A domani. Percorsi 350 km.

27 giugno. Sedicesimo giorno.

Oggi giornata totalmente dedicata a Meridia. Citta fondata dai romani.  Facciamo 2 biglietti intero circuito che ci permettono di visitare tutti i siti della citta di Augusto. Il tempio, il teatro, il circo, l’alcazar, il museo, l’acquedotto, il ponte, l’arco di Augusto. Il centro storico ben tenuto. Anche questa città come le altre merita una visita più approfondita. Alle sedici siamo pronti per trasferirci sulla costa est della spagna e dopo 650 km siamo vicino a Valencia. Alle ventidue riesco a trovare un ottimo albergo poco fuori Valencia, a poco prezzo e mangiato patatine e tapas.

 

28 giugno. Diciassettesimo giorno.

Da Valencia ci spostiamo verso Barcellona puntando verso il  Monastero di Santa Maria de Montserrat sempre su strade secondarie. Bellissima la strada che sale verso l’eremo arrivando sul piazzale della basilica. Vedi questi enormi blocchi di pietra, che sembrano quasi caderti addosso. Saliamo con un trenino a cremagliera al punto panoramico superiore. Da qui tramite un sentiero molto accidentato che si snoda attorno ai “grandi massi “, si sale ancora fino alla cima da dove poter ammirare la catalogna dall’alto.

Dopo tre ore di escursione scendiamo e andiamo a visitare la basilica, il chiostro, il refettorio . Sono le tre e la prossima tappa è la costa brava. Percorriamo tutta la strada litoranea da Premia del Mar, a Tossa do Mar. Arriviamo alle sette e approfittiamo del fatto che fa notte alle dieci per visitare il paese. Antico borgo medievale, pieno di turisti. È circondato da una cinta muraria con sette torri e un camminatoio che le raccorda. Ceniamo nell’albergo prenotato a base di tapas. Percorsi 200km.

 

29 giugno. Diciottesimo giorno.

Siamo a Tossa do Mar e percorriamola strada GI 682 direzione nord. Arriviamo a Saint Feliu de Guixols ubriachi di curve. Bella, bella, dopo ogni curva vorresti fermarti ad ammirare il panorama. Sembrano tutte cartoline. Quaranta chilometri di goduria. La giornata come tutte le precedenti bella, temperatura sui trenta gradi. Da qui puntiamo ad arrivare a Nizza. Volevamo ripassare in Provenza dove siamo stati quattro anni fa, a giugno c’è la lavanda in fiore, ma tiriamo dritti. A Cagnes sur Mer poco prima di Nizza, deviamo e per la sera cerchiamo un b&b intorno a Vence. Lo troviamo carino in mezzo ad un bosco. Praticamente un’abitazione privata che ci concede la camera con bagno. Anche oggi 615 km.  A domani.

 

30 giugno. Diciannovesimo giorno.

Questa mattina ci svegliamo con il cinguettio degli uccellini. Si riparte. Imbocchiamo la Route de Grenoble, bellissima strada che cammina a fianco del fiume Varo. Ci addentriamo nelle alpi Francesi, la temperatura inizia a diventare umana, 24 gradi. Ad un certo punto deviamo per la Route de la Tinee,  la strada diventa tipicamente alpina e ci porta passati 4-5 paesetti ad un altro bivio prendiamo direzione Isola. Si tratta del complesso sciistico Francese di Isola 2000. Iniziamo a salire i tantissimi tornanti e arriviamo su a quota 2000 metri. Ora inizia quasi a fare freddo.  Indossiamo le termiche e proseguiamo fino al passo della Lombarda, che segna il confine tra Italia e Francia, a quota 2350.

Qui il termometro segna 8 gradi freddino rispetti ai 40 del portogallo. Il panorama delle alpi è sempre meraviglioso. Scendiamo verso il paese di Vinadio e tagliamo a sinistra per arrivare al Santuario di Sant’Anna a quota 2025, dichiarato il santuario più alto d’Europa. Visitiamo il sito e parcheggiata la moto ci incamminiamo per un escursione sopra il santuario per vedere 5 laghetti.  La salita richiede circa due ore, ma lo scenario che si presenta ripaga la fatica. La mattina avevamo preparato i panini per il pranzo e gustarli in cima a quota 2400 sul laghetto è stato davvero bello.

Scendiamo e riprendiamo il viaggio. Vinadio, Borgo San Dalmazzo, Cuneo, Asti, Alessandria, Tortona, Chiavari, Sestri Levante. Tutto senza autostrada. Troviamo un albergo sul mare, e dopo venti giorni due spaghetti alle vongole non ce li leva nessuno. Anche oggi giornata soleggiata. Percorrenza circa 600 km.

 

1 luglio. Ventesimo giorno.

Oggi ultimo giorno di vacanza, lo vogliamo sfruttare tutto. Iniziamo da Sestri dove andiamo ad ammirare la “baia del silenzio”. Tramite strada costiera 370 passiamo a Moneglia e Deiva Marina. Continuiamo fino ad arrivare al Parco delle cinque terre. Monterosso al Mare, Vernazza, Fornacchi, Volastra, Groppo, Manarola, fino a scendere a Rio Maggiore. Arrivati a La Spezia puntiamo per porto Venere, dove pranziamo a tarda ora. Inutile stare a elencare le meraviglie che vi offre tale parco. Merita sicuramente una due-tre giorni completa per visitarlo a fondo. Vogliamo arrivare a casa prima che faccia buio e gli ultimi 500 km li passiamo sull’autostrada. Anche oggi giornata soleggiata e calda.

 

Considerazioni finali.

Il nostro “viaggio importante” in moto quest’anno è stato preparato all’ultimo momento. L’escursione a Madeira anche. Ma considerato che viaggiavamo in Europa, non avevamo alcun timore circa eventuali imprevisti. Un itinerario di massima era programmato, ma abbiamo sconfinato tantissime volte. Inizialmente era prevista la nave Civitavecchia-Barcellona andata e ritorno, abbandonata all’ultimo momento. La moto nei 7800 km percorsi non ha dato problema alcuno. Rimboccato mezzo litro di olio motore. Tornati che il contachilometri segnava 213.000.

Anche la ricerca degli alberghi con la complicità di “booking” si è rivelata semplice. Le temperature di questo giugno erano leggermente fuori norma. A scapito della nostra sicurezza abbiamo viaggiato sempre in jeans e maglietta, tranne che nelle lunghe tratte dove indossavamo un giubbino. Tempo sempre soleggiato. Il Portogallo, un paese fantastico. Gente accogliente, mai invadente, sempre pronta ad aiutarti a darti informazioni. Mai avuto la percezione di essere in pericolo.  Le strade bellissime e ottimamente tenute. Nelle escursioni lasciavamo sempre giacche e caschi attaccati alla moto addirittura una volta le chiavi della moto sulla sella e mai mancato nulla. Solamente a Lisbona ho messo la moto in garage. Altrimenti sempre fuori degli hotel, e mai problemi.

Il cibo? Squisito. In portogallo abbiamo mangiato sempre bene. Sia nei luoghi turistici, sia nei ristorantini fuori circuito. La spesa irrisoria. Al massimo 15- 20 euro per tutti e due. La mattina si partiva presto, e la sera per un motivo o per un altro arrivavamo in finale a cercare un hotel e un ristorante per mangiare. A pranzo quasi sempre un panino o frutta. Abbiamo speso parecchio per la visita ai siti archeologici, chiese, monasteri, monumenti, musei, ecc.ecc. Ma ne abbiamo visitati davvero molti! La benzina costa come in Italia.

Tutto questo non era possibile senza lei Flavia. Il mio navigatore personale. . Attento a quello…. attento a questo….gira di qua….gira di la…..andiamo a quel sito, e poi a quell’altro. A Madeira era lei che guidava la macchina, e che strade!!!!!  Quando siamo arrivati a casa gli ho detto: amò  mi hai fatto fare il giro dei Santuari. Lourdes in Francia, Fatima in Portogallo, Montserrat in Spagna e Sant’Anna in Italia! E lei……se te lo dicevo prima tu non mi ci portavi……

Bellissimo viaggio. Chissà dove mi porterà l’anno prossimo? Grazie a tutti voi per gli incoraggiamenti ricevuti. Le  foto scattate col cellulare ……vabbe . Alla prossima e ciao a tutti.

 

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Viaggio in moto in Sicilia , settembre 2017.

Report viaggio in moto in Sicilia, 08-17 settembre 2017.

 

Nel 2013, abbiamo fatto già un viaggio in Sicilia, visitando la parte nord fino a Trapani. Ora ci accingiamo a visitare la parte sud-orientale. Partendo da Messina, fino a Capo Passero, per poi risalire tutta la costa fino a Marsala. Ci sposteremo in moto anche per il viaggio di andata e ritorno, invece del solito traghetto. Abbiamo un programma di massima per quanto riguarda i siti e le città da visitare. Speriamo riuscire in tutto. Il meteo sembra dalla nostra parte. Ecco il report.

La partenza.

 

Primo giorno, 8 settembre.

Ciao a tutti. Ecco arrivato il giorno della partenza. L’altro ieri per non perdere tempo arrivati a Taormina, ho prenotato on line con booking. I prezzi in paese erano abbastanza alti e sbirciando su e giù mi si presenta un offerta davvero conveniente. Agriturismo Lumia, a sette km da Taormina, offerta del giorno, camera doppia con balcone vista mare, bagno interno, climatizzatore, tv, internet Wi-Fi, con colazione compresa euro 20 (venti). Mi sembrava strano, ma la prenoto. Questa mattina prima di partire chiamo la struttura per sapere se la prenotazione era arrivata mi rispondono tutto ok l’aspettiamo.

Causa lavoro tardo a tornare a casa. Carichiamo le borse, una controllata al meteo e vediamo che portava una goccia a Napoli, due in Basilicata, e pioggia a Reggio e in Sicilia. Alle nove e mezza si parte. Prima tappa a Lagonegro dopo 350 km, benzina e panino. Tempo sempre bello temperature intorno ai 27 gradi. Quando scendiamo nella piana di Sibari la temperatura arriva fino a 33 gradi. Venti km prima dell’imbarco inizia a piovere. Entrati nel traghetto, lasciata la moto saliamo sul ponte e al punto snack erano in bella mostra gli “arancini”. Velocissimi, ne mangiamo due. Davvero squisiti.  Usciamo che non pioveva più, ma il cielo era grigio scuro. Prendiamo la statale che costeggia il mare e 5 km prima di Taormina il navigatore mi dice di girare che fra 2 km sono arrivato. Mi fa percorrere una strada sterrata fangosa (aveva ricominciato a piovere), per un tratto in piano, poi si arrampicava sulla montagna con tornanti strettissimi. Percorso il primo km ci fermiamo. Il sentiero è davvero accidentato. Dal motore si comincia a sentire una puzza di frizione bruciata. Proseguiamo e poco più su ci si para davanti una bellissima struttura. Portico vista mare, ristorante, camera bellissima. Alla reception il ragazzo ci dice: fortunati, il proprietario si è sbagliato a inserire il prezzo e noi: allora? Allora 20 euro come da convenuto. Il ragazzo ci propone di andare a mangiare al ristorante messicano che è di loro proprietà.  Io gli rispondo che non se ne parla non scendo con la moto e risalgo di notte con quella strada! No no vi ci porto io. Ok. Scendiamo al paese di Sant’Alessio, mangiamo bene, una passeggiata lungomare notturna e alle undici ci riporta sopra. Oggi percorsi 730 km.

 

Secondo giorno 9 settembre.

Giornata soleggiata e calda.

Stamattina dopo una colazione abbondante, ci dirigiamo a Taormina. Dribbliamo la ztl e arriviamo nella piazzetta di fronte al teatro antico greco-romano.

Isola bella Taormina

Acquistati i biglietti facciamo il classico giro turistico. A scendere entriamo nella villa comunale. Un giro nella strada principale del passeggio, e nei vicoli medievali. Piazza del Duomo e palazzo Corvaja, chiudono il giro. Ci spostiamo nel punto panoramico nella città alta dove poter ammirare “isola bella”. Proseguiamo per la ss.185 e arriviamo alle Gole di Alcantara. Esse non sono state scavate dallo scorrere dell’acqua, ma dalle colate laviche dell’Etna. La temperatura dell’acqua è molto bassa, e camminandoci dentro è possibile visitarne un tratto di qualche centinaio di metri. La tappa successiva è la salita dell’Etna. Noi siamo passati all’andata per Zafferano Etnea. Bellissima la strada con panorami che spaziano da Messina a Catania. Arrivati a quota 2000 la strada finisce, per salire a quota 2500 bisogna usare la telecabina.

Il vulcano Etna

Noi preferiamo passare un paio di ore a passeggiare sulle colate laviche degli anni precedenti per poi prendere la strada del ritorno che passa per Nicolosi. Dall’Etna torniamo verso il mare visto che in quota la temperatura era di circa 18 gradi, ma con il sole sembrava facesse più caldo. Aci Castello. Qui ci fermiamo a visitare quel che rimane di un castello, e gustare una granita al mandarino- limone. Passiamo poi a Acireale, per visitare il duomo e farci un giro per le stradine interne addobbate con tanti chioschi che vendevano di tutto. Non ho capito bene che sagra c’era. Si è fatto tardi, ci fermiamo ad Aci Trezza dove cerchiamo un b&b e lo troviamo facilmente. Appartamento 60mq. 60 euro per la notte. A domani.

 

Terzo giorno, 10 settembre.

Giornata calda e soleggiata.

La colazione andiamo a farla dalla conosciutissima pasticceria “Quaranta” sul lungomare di Catania. Chiediamo una tipica colazione siciliana e ci portano due granite, una al pistacchio e mandorla, una al cioccolato e cocco. Due maritozzi, due coppe di frutta varia. Per chiudere due caffè. 13 euro!

Granita e maritozzo

Si parte per il centro, voglio arrivare a piazza Duomo, e trovo due transenne che delimitano la zona pedonale. È domenica mattina, poca gente in giro, le sposto avanzo per 200 metri e arrivo alla porta che da sul duomo. Mentre parcheggio a ridosso del mercato del pesce si avvicina un tizio che ci dice: lasciate qua le moto con i caschi e le giacche? Io, si certo! E lui: ragazzi stiamo a Catania!!!!! Mi giro intorno e vedo un venditore di frutta, vado da lui e gli dico: mi guardi la moto per tre ore, stendendo una carta da cinque euro? Lui sposta le cassette di frutta e me la fa infilare nel retro bottega, mi dice mettila qui dietro, ma non entrava, allora stacco le valige laterali e passa per un pelo. Apposto. Stiamo tranquilli! Iniziamo dalla grandissima Piazza Duomo e relativa chiesa, compresa la fontana dell’elefante. Percorriamo la via Etnea, poi la via dei Crociferi. Ci addentriamo nel centro storico visitando le varie chiese incontrate. L’anfiteatro romano. Ci spingiamo fino al parco alla fine di via Etnea. Tornando indietro passiamo per il mercato del pesce, oggi è domenica non era aperto totalmente. Alle dodici siamo di nuovo a riprendere la moto. Su consiglio del fruttarolo andiamo a piazza caduti del mare dove c’è una macelleria con relativo braciere in mezzo alla piazza, che ci ha preparato due ottimi panini con carne di cavallo. Proseguiamo per Brucoli e la temperatura da 30 arriva fino ai 35 gradi. Ci fermiamo alle rovine di una fortezza che non era visitabile. Proseguiamo per Siracusa e arrivati, su via scala greca, troviamo un tre stelle che ci lascia la camera colazione compresa a 35 euro. Ripartiamo per la visita al sito archeologico.

Il teatro greco romano di Siracusa

Teatro greco e teatro romano. Orecchio di Dioniso, È quasi buoi e andiamo a parcheggiare la moto nell’isola di Ortigia. Stasera è ZTL pedonale, e lascio la moto poco dopo il ponte.

Piazza Duomo Ortigia

Prima percorriamo la strada che fiancheggia la banchina, poi ci addentriamo nei vicoli del centro storico fino ad arrivare a piazza Duomo. Vediamo palazzo Borgia aperto e con 10 euro ci fanno fare una visita guidata. Ceniamo in un locale caratteristico in un vicoletto strettissimo. Tanti turisti per le stradine. Ortigia, un’isoletta attaccata alla terraferma tramite due ponti, davvero un gioiello. A mezzanotte rientriamo.

 

Quarto giorno, 11 settembre.

Torniamo con la moto sull’isola di Ortigia. Stamattina la ZTL non è attiva, quindi entriamo dal ponte Santa Lucia. Fonte Aretusa e la prima tappa, poi percorriamo tutto il perimetro dell’isoletta, e ci addentriamo nei vicoletti dove la moto riesce a passare. Ogni tanto una sosta per vedere scorci caratteristici. Addirittura riesco ad attraversare piazza Duomo. Il vigile con sguardo guardingo mi blocca, e mi fa presente che lì non posso passare, ma ero alla fine e mi lascia andare. Prendiamo direzione per la riserva naturale Cavagrande del Cassibile. Trattasi di un canyon scavato dall’ acqua in cui si sono formati dei laghetti naturali. Per accedervi bisogna lasciare la moto in cima alla montagna, da dove si gode di una vista panoramica fino al mare, e scendere a piedi lungo il costone della montagna ripidissimo.

Laghetti Cavagrande del Cassabile

Dall’alto si vedevano i laghetti. Il tempo di percorrenza tra discesa e salita è circa 4 ore. Bisogna essere attrezzati con abbigliamento e scarpe da trekking. Noi ci limitiamo a vederli da sopra. Scendiamo e puntiamo il mare a Fontane Bianche. Percorriamo il lungomare e ci fermiamo ad Avola Marina dove in un chiosco direttamente sulla spiaggia, pranziamo con frittura e spaghetti allo scoglio. Proseguiamo per visitare la città  barocca per eccellenza Noto. Lasciamo la moto fuori la porta Reale, e fatto un biglietto cumulativo visitiamo: la cattedrale, il museo civico, il teatro comunale, l’ex convento delle monache di clausura, la chiesa di Santa Chiara con salita sul terrazzo con vista panoramica, Palazzo Ducezio, Chiesa di San Domenico, Palazzo Nicolaci. Usciamo da Noto alle 17:00 per passare alla riserva naturalistica di Vendicari. In origine era una tonnara di proprietà dei Nicolaci.

Cattedrale di Noto

Ancora visibili i resti della tonnara e della torre militare di osservazione. Quattro km a piedi tutto il giro. Ma ne vale veramente la pena. Da qui la prossima tappa è stata Marzamemi, piccolo paese. Anticamente era un borgo di pescatori e nelle loro casette restaurate ora adibite a negozi, bar, ristoranti con la piazzetta davvero sembra di respirare il tempo di una volta. Consigliatissimo. Si è fatto notte e andiamo a dormire a Porto Palo, passando per il famoso paese dei pomodorini “Pachino”. Troviamo un b&b centrale nuovo. Ci lascia la stanza a 60 euro.  Oggi giornata intensissima. Percorsi 150 km.

 

Quinto giorno, 12 settembre.

Giornata soleggiata e calda.

Dopo una ricchissima colazione in terrazza all’aperto vista mare, ci dirigiamo prima a capo passero, poi all’isola delle correnti. Parcheggiata la moto, a piedi raggiungiamo il faro, e a proseguire il punto dove confluiscono il mar Mediterraneo e il mar Ionio. La stranezza è nel vedere le onde delle correnti infrangersi non sulla riva, ma tra di loro. Per questo di chiama “Isola delle correnti”.

Capo Passero

Ci addentriamo nell’entroterra e siamo ad Ispica. Classica cittadina barocca, visitiamo la basilica di Santa Maria Maggiore, e la chiesa dell’Annunziata. Tappa successiva Modica. Qui ci soffermiamo sulla chiesa di San Giorgio, la Chiesa di San Pietro, e pizzo Belvedere il punto panoramico della città. Siamo saliti sulla torre dell’orologio, appena 120 scalini!!!!! Anche qui scorci panoramici bellissimi. Ma una cosa che non ci siamo fatti mancare, è stata la rinomata cioccolata di Modica, insieme all’altrettanto famoso cannolo. Ripartiamo destinazione Ragusa Ibla.

Ragusa Ibla cattedrale di san Giorgio

Iniziamo dai giardini Iblei molto curati e freschissimi. Accanto il portale di San Giorgi. Proseguiamo per il centro storico e sulla piazza principale troneggia il duomo, sempre di San Giorgio. Salendo ancora si arriva al palazzo Arezzo di Trifiletti, purtroppo non visitabile. Torniamo indietro e con la moto ci spostiamo a Ragusa. La cattedrale di San Giovanni Battista e la chiesa di San Giuseppe chiudono il giro. Venti km ci separano alla prossima mèta, il castello di Donnafugata. Una dimora nobiliare di fine ‘800. Ci sono tre piani con 120 stanze. La parte visitabile sono una trentina. Tutt’intorno un ricco giardino con piante secolari. Celebre anche perché location di molti set cinematografici e televisivi. Si sta’ facendo buio, e decidiamo di andare a vedere il tramonto sul mare. Il paese più vicino a tredici km è Puntasecca. Arriviamo che la strada ci porta dritti sul mare. Il sole quasi appoggiato all’acqua, c’è silenzio tutt’intorno. Quando scendiamo sulla sabbia ci accorgiamo che una moltitudine di persone ha avuto la nostra stessa idea. Tutti lì in silenzio ad ammirare lo spettacolo del tramonto. Solo in un secondo tempo realizziamo che siamo accanto alla casa del commissario Montalbano. La location dove realizzano la serie televisiva. È buio e chiedo in piazzetta ad alcune persone un consiglio per la sistemazione notturna. Dopo un rapido scambio di occhiate tra di loro un signore ci offre il suo appartamento momentaneamente sfitto a 70 euro, quasi sulla spiaggia. Con una stretta di mano tutto si concretizza. Ci accompagna nella struttura di nuova costruzione. Ottimo. La moto ce la fa mettere in garage, anche se non c’era problema a lasciarla fuori. Sistemate le borse e dopo una bella doccia, subito al ristorante “rosegarden” a gustare due ottimi primi ai crostacei, con relativo vinello. Passeggiata notturna a fine giornata. Punta Secca. Da non perdere. Delizioso borgo siciliano.Percorsi oggi 150 km circa.

Tramonto da Punta Secca

Sesto giorno, 13 settembre.

Stamane andiamo a fare colazione in un bar sotto la torre della piazzetta. Altro giro diurno nei vicoli del borgo. Da lì decidiamo per il programma della giornata. Anche oggi sole e temperatura sui 28 gradi. Torniamo indietro e percorrendo la provinciale lungomare attraversiamo Marina di Ragusa, Playa Grande, Donnalucata, Marina di Modica, fino ad arrivare a Pozzallo. Rientriamo di nuovo per raggiungere Scicli. Altro gioiello incastonato nella gola formatosi nelle precedenti ere geologiche. Ci sono moltissime grotte carsiche naturali, e vista dal punto panoramico più alto assomiglia a Matera.

Scicli vista dalla rupe

Visitate le chiese più importanti quale quella di San Giovanni, la chiesa di San Matteo e la chiesa Madre. Se avete molto più tempo ce ne sono tantissime altre. Altra tappa importate la citta di Caltagirone, “il paese della ceramica”. Altra città patrimonio dell’Unesco. Ci soffermiamo nel giardino comunale, con annesso museo delle ceramiche, per poi portarsi al centro storico. Posteggiata la moto a ridosso della famosa “scala di Santa Maria del Monte”. Ripidissima con circa 150 gradini che portano dritti alla chiesa di Santa Maria del Monte. Punto panoramicissimo. Ogni sottogrado è rivestito da maioliche di varie fogge. Altro spettacolo da non perdere in successione, è la villa Romana del Casale di Piazza Armerina.  Patrimonio dell’Unesco. Ci spostiamo direzione Agrigento, e ci colpisce un paese arroccato su una collina. Pietraperzia. Arriviamo nella parte alta dove un tempo sorgeva un Castello. Nella Piazza centrale chiediamo di un b&b e subito delle persone iniziano a telefonare. Li tutti si conoscono e subito arriva una stanza. Alla richiesta di un ristorantino uno di loro mi fa “venite a cena da me, ho il ristorante qui sotto”. Bella serata, calda, arriviamo e il ragazzo tira fuori i tavoli, blocca la strada e apparecchia all’aperto. Il proprietario si intrattiene con noi raccontandoci della vita di paese. Troppo forti da queste parti. Ottima cena con prodotti locali. Alla fine ci portano a visitare la parte vecchia del paese a piedi, facendoci notare su di una parete ammuffita di salnitro di una vecchia abitazione, la figura del volto di padre Pio.

 

Settimo giorno, 14 settembre.

Giornata soleggiata. Temperatura 27 gradi.

Dopo una buona colazione imposto sul navigatore Agrigento. C’è da percorrere la strada a scorrimento veloce per ottanta km, che passa sotto Caltanissetta. A questo punto devio e saliamo su per la città.  Qualcosa da vedere ci sarà anche qui. Arrivati in centro parcheggio accanto ad una chiesa che altro non è che la cattedrale. Anche qui il barocco regna sovrano. Bellissima. Andiamo nella parte est della città per visitare il castello di Pietrarossa, ovvero quel che ne rimane, ma una serie di sbarramenti alla strada che saliva mi riportano giù. Lo vediamo da lontano. Via, direzione Valle dei Templi.

Il tempio della Concordia

Qui da vedere ce n’è davvero tanto, almeno tre ore. Qui si trova uno dei maggiori complessi archeologici del mediterraneo, in un ottimo stato di conservazione. Tra tutto spicca il tempio della Concordia, conservato in modo eccezionale. Dalla valle passiamo al museo, e poi andiamo ad Agrigento per una visita veloce e un panino. Riprendiamo nel tardo pomeriggio la strada costiera, e dopo Porto Empedocle ecco che la falesia che divide la strada dal mare diventa bianchissima. E’ la “scala dei turchi”.

La scala dei turchi

Scendiamo sulla spiaggia accanto per poi risalire la falesia che è fatta a gradoni. Impressionante. L’ultimo di gradone da direttamente sul mare dopo un salto di 20 metri, e senza nessun tipo di protezione. Facciamo una passeggiata di un paio di ore e risaliamo per finire la giornata a Siculiana marina, dove un ragazzo ci dà un appartamento tutto per noi a 60 euro. Naturalmente vista mare. Bellissimo posto con un golfo e spiaggia grandissima. Di questi tempi vuota. Ci godiamo il tramonto e poi a cena. Stasera un antipasto e due tagliolini al “morru”. Erano buonissimi. Andiamo a letto dopo una passeggiata nel piccolo borgo.

 

Ottavo giorno, 15 settembre.

Anche oggi giornata soleggiata e più calda del solito, sopra i trenta gradi.

Tramite la ss.115 ci dirigiamo a Sciacca. Facciamo un giro al centro storico, con visita alla cattedrale, poi scendiamo nel piccolo porticciolo turistico. Avvistato un bar pasticceria, e fatto colazione con cannoli e paste di mandorla. Ora stiamo meglio, e via al sito archeologico di Selinunte.

Tempio di Selinunte

Questa era un’antica città greca, ora trattasi del sito più grande in Europa. Stiamo lì un paio d’ore, poi puntiamo su Mazara del Vallo.  Pranziamo in una trattoria al centro del paese, con una spesa minima e ottimi piatti. Ci portiamo al centro storico dove è ubicato il museo archeologico. Posto in una ex chiesa dei Gesuiti e oltre a molti reperti del patrimonio sommerso, e in bella mostra “Il Satiro danzante”. Scultura di bronzo del quarto secolo a.c. trovata a 500 metri sotto il mare da alcuni pescatori. Raffigura un giovane dalle sembianze perfette che volteggia. Proseguiamo per Marsala e anche qui al museo civico, ci facciamo un giro. Pregevole, la ricostruzione di una parte di una nave punica del terzo secolo a.c., unica in tutto il mondo. Il programma di viaggio finisce qua. Invece di andare a Palermo a prendere il traghetto per il ritorno, decidiamo di attraversare la Sicilia nella parte centrale per portarci a Messina e traghettare. Da Marsala puntiamo verso la valle del Belice. Prima Salemi, poi Santa Ninfa, Gibellina Nuova, e Gibellina vecchia. Dove a ricordo è stato costruito un monumento chiamato il “Cretto di Burri” opera moderna molto particolare. I segni del terremoto del ’68 sono ancora evidenti. Il paese che in parte è rimasto in piedi e quindi visitabile è Poggioreale. Sembra un fantasma ma all’improvviso appare un signore anziano che ci fa visitare quel che rimane in piedi. Il nuovo paese ricostruito più in basso sulla pianura, a seguire troviamo Salaparuta anch’esso ricostruito. Siamo stanchi ci fermiamo, mangiamo una pizza e via a nanna in un b&b molto grazioso. Oggi abbiamo fatti parecchi km. Circa 300.

 

Nono giorno, 16 settembre.

Giornata soleggiata e caldissima, nelle ore centrali toccato i 36 gradi.

Oggi giornata di trasferimento. Ale otto e mezza siamo pronti. Decidiamo di attraversare la Sicilia centrale, tramite strade secondarie. Percorso effettuato: da Salaparuta, Contessa Ermellina, Campofiorito, Corleone. Prizzi, Filaga, Lercara Friddi, Roccapalumba. Vallelunga Pratameno, Alimena, Blufi, Gangi. Nicosia, Troina, Cesaro’, Randazzo. Solicchiata, Linguaglossa, Fiumefreddo. Autostrada fino a Messina, traghetto, poi autostrada fino a Falerna Marina. Percorse strade statali (la ss 120 che fa pena), strade regionali, provinciali, ed anche vicinali(sterrate). Tutte le strade percorse erano in condizioni davvero da paura. Solo da Randazzo in poi condizioni soddisfacenti. Percorsi 600 km Trovato hotel con ristorante uscita autostrada Falerna. Domani ultimi 500 km e siamo a casa.

 

Decimo giorno, 17 settembre.

Anche oggi giornata soleggiata. Alle otto e mezzo partiamo. Mancano esattamente 560 km a casa. All’altezza di Salerno nuvoloni e qualche goccia di pioggia. Poi sole, arriviamo alle tredici.

Bel viaggio, bella vacanza. La Sicilia, come del resto ci aspettavamo, terra bella e ospitale. Nessun problema a noi e alla moto. Il totale dei km percorsi  ammonta a 3.000 e spiccioli.

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