Isole Canarie in moto. aprile-maggio 2023

Report viaggio in moto ” Giro delle isole Canarie”.

22 Aprile -15 maggio 2023

Qualche numero:

5500……… i chilometri percorsi in moto.

3280……….le miglia marine percorse con i traghetti.

130………….le ore passate sui traghetti.

13……………i traghetti utilizzati.

18……………gli hotel e B&B dove abbiamo soggiornato.

4……………..le notti passate sui traghetti.

7 …………….le isole visitate.

0……………..i minuti di riprese video.

……………….qualche fotografia.

Meteo sempre soleggiato, con temperature da 20 a 30 gradi.

 

 

 

 

Sabato 22 aprile 2023.

Dopo un inverno passato a pianificare, stasera finalmente entriamo nel vivo del viaggio. Il tachimetro della GS segna km 341.590. Alle diciassette partiamo per Civitavecchia, dove all’una e trenta salpa il traghetto che ci porterà a Barcellona. Arriviamo con ampio anticipo, e ci concediamo una cena a base di pesce nel ristorante” Sora Maria”, accanto al porto. Dopo una passeggiata sul lungomare, ci rechiamo al porto per il check in.

Primo intoppo. Il biglietto fatto on line qualche giorno prima, riportava una data sbagliata. Ovvero era datato sabato 22 aprile, partenza ore 01:30. Ma noi dovevamo partire domenica 23 alle 01:30. Momento di panico, ma la ragazza allo sportello mi dice che può cambiarmi il biglietto per stasera. Le cabine standard sono terminate. Solo poltrone, oppure cabina deluxe vista mare. C’è solo da pagare un supplemento. Non me lo faccio ripetere due volte, la magica carta di credito risolve presto il problema. Una volta imbarcati, e sistemata la moto nel garage, raggiungiamo la cabina assegnataci. Rimaniamo stupiti nel constatare la sua grandezza e comodità, con letto matrimoniale e finestra grande vista mare.

 

Domenica 23 aprile.

Alle nove ci svegliamo, siamo in Sardegna a Porto Torres, dove il traghetto fa una tappa prima di ripartire. A mezzanotte siamo a Barcellona. Mentre il traghetto entra al porto, inizia a piovere, ma quando usciamo con la moto già aveva smesso. Percorriamo venti km e siamo in hotel. È l’una passata.  Giornata soleggiata, mare calmo.

 

Lunedì 24 aprile.

Alle sette siamo pronti per affrontare i 1150 km che ci separano da Cadice, la città Spagnola dove parte il traghetto che ci porterà a Lanzarote, prima Isola da visitare dell’arcipelago delle Canarie. Percorriamo l’autostrada del sud. Primo tratto costiero fino a Valencia, poi giriamo direzione Madrid, Citta Reale, Cordova, Siviglia, Cadice. Ci concediamo 2 soste per il rifornimento e panino. Nei pressi di Cadice ci fermiamo per trovare da dormire, e scegliamo un b&b al Puerto de Santa Maria. Graziosa cittadina portuale. Arriviamo che sono le sette.  La location si trova a pochi passi da una bella spiaggia e all’interno di una villa con piscina. Il proprietario e sua madre gestiscono quattro camere in affitto ai turisti. Molto economico, con la moto posta all’interno della struttura. Ceniamo in un ristorantino consigliatoci dal proprietario. Giornata soleggiata, con temperature dai 20 gradi di Barcellona, passando per i 35 di Cordova, per finire ai 28 di Cadice. Km percorsi 1150.

 

Martedì 25 Aprile.

 

Fatta una buona colazione, ci prepariamo per raggiungere Cadice. La distanza da qui al porto e di 30 km. Il traghetto parte alle 14, e il check in alle 13. Arrivati in centro, ci arriva un messaggio da parte del b&b che ci comunica che abbiamo dimenticato il set da toilette.  Riparto di corsa per recuperarlo. Sfruttiamo la mattina per visitare il museo Ispanico casa de Iberoamerica, il centro storico, la cattedrale, e fare una passeggiata sul lungomare. Entriamo sul traghetto in orario, e mi rendo conto che non c’è nessun’altra moto oltre la mia. La traversata durerà circa 27 ore, e noi abbiamo una prenotazione per 2 poltrone. Parlo con un addetto alla reception e gli chiedo se possibile di cambiare le poltrone, con una cabina. La sua risposta è stata” pagate in contanti oppure con carta di credito?”. Risolto subito il problema, il traghetto salpa in orario. Giornata soleggiata con mare calmo. Nel biglietto sono compresi colazione, pranzo, e cena.

 

Mercoledì 26 aprile.

Oggi intera giornata in navigazione. Tempo soleggiato, mare calmo. Arrivati al porto di Arrecife sull’isola di Lanzarote alle ore sedici e trenta. Scesi dal traghetto, ci dirigiamo verso il centro della città e incontriamo il museo di arte contemporanea, la visita è d’obbligo. Proseguendo, su una scogliera sul mare c’è da vedere il castello di San Gabriele. Anche qui fermata e visita. Entriamo nel centro storico zona pedonale, facciamo un giro. Si sta facendo notte e ancora dobbiamo capire dove andare a dormire. Booking ci indirizza a punta Mujeres, a circa 15 km a nord sulla costa. Appartamento grazioso, completo di tutto. Facciamo spesa in un market e ceniamo a casa nostra.

 

Giovedì 27 aprile.

Oggi inizia la visita dell’isola. Iniziamo da Orsola, piccolo porticciolo nella parte nord. Lì partono i traghetti che vanno all’ isoletta la graziosa. Le moto non le imbarcano, e il prossimo traghetto parte fra 4 ore.  Decidiamo di non andare. Saliamo verso il punto panoramico “el mirador del rio “, ma arrivati in cima troviamo le nuvole basse che avvolgono la montagna. Scendiamo direzione Maguez, poi Haria, dove una visita alla casa del famoso architetto Cesare Manrique, èobbligatoria. Altra sosta dopo Teseguine, al complesso dei giardini di Cactus. Dopo la cittadina di Teguise, ci spingiamo alla caletta di Famara, dove la strada finisce su una grande spiaggia. Tornando indietro su una strada dei vigneti, andiamo a “Las Grietas”, piccolo canyon di formazione vulcanica. Dopo San Bartolomeo, incontriamo e visitiamo il Museo del Campesino, dedicato alla vita dei contadini locali. Tiagua e La Vegueta, sono i paesi incontrati prima di iniziare a percorrere la strada dei vulcani, tracciata sulle colate laviche di secoli passati. Paesaggio lunare. Attraversiamo tutto il parco fino a Yaiza. Ci spingiamo fino a El Golfo per vedere la spiaggia Charco Verde. Percorrendo la strada costiera siamo a la Hoya, per poi proseguire a Playa Blanca. Per raggiungere la famosissima spiaggia, Papagayo, percorriamo una strada sterrata di dieci km. Dopo Puerto Rubicon siamo di nuovo in paese, e un italiano ci affitta per la notte un appartamento. Per la cena ci affidiamo ad un ristorante sul lungomare.

 

Venerdì 28 aprile.

Alle otto siamo già al porto pronti per l’imbarco per l’isola di Fuorteventura. La durata della traversata è di 40 minuti. Arriviamo al porto di Corralejo, e puntiamo direttamente al capoluogo dell’isola, Puerto del Rosario. Facciamo colazione da Mario, catanese trapiantato qui da 25 anni. Giro del centro storico, e risalita della strada costiera del parco naturale del Corralejo. Grandi dune di sabbia, grandi spiagge, le catene alberghiere hanno qui i loro migliori resort. Proseguiamo verso nord ovest, fino al faro di El Clotillo. Da qui una strada sterrata di 20km circa che costeggia il mare ci porta a Tindaya. Da qui, grazie al consiglio del barman Mario andiamo a pranzare a “Los Molinos”. Quattro case in una caletta riparata, con un ristorantino su una piccola radura sopraelevata. Una pajella per 2 è il consiglio de lo chef. Accettiamo con piacere. Squisita. Lasciamo la moto e facciamo una passeggiata sulla scogliera vulcanica a picco sul mare. Tornando nell’entroterra ci fermiamoper una visita al Museo del formaggio Majoreno. A seguire la chiesa di nostra signora de Antigua. Puntiamo per il mirador de Morro Velosa, e sempre sulla fv30 la bellissima strada che passa a Betancuria fino a Pajara. Siamo a secco di benzina e chiedendo in piazza ci accorgiamo di una sagra del prosciutto e formaggio. Parcheggiata la moto, ci accodiamo negli stand per un assaggio gratuito. Riprendiamo per Tuineje, dove c’è la stazione di servizio. Ci spostiamo sulla costa est, a Gran Tarajal dove troviamo una sistemazione notturna.

 

 

Sabato 29 aprile.

 

Alle otto siamo già a Porto Moro Jable, per verificare l’orario della partenza del traghetto per l’isola di Gran Canaria. Ci informano che parte alle sedici. Facciamo il biglietto, e continuiamo la visita di Fuerteventura. Punta de Jandia è la destinazione. Arriviamo fino al faro con venti km di sterrato. Altri quindici km, sempre sterrato e siamo alla spiaggia Copete. Torniamo indietro e ci spostiamo alla Playa della Pared, luogo amato dai surfisti. Continuiamo sulla litoranea di Costa Calma, dove pranziamo e facciamo una lunga passeggiata sulla spiaggia. Alle sedici siamo di nuovo a porto Moro Jable imbarcati sul traghetto. Le ore di navigazione per raggiungere il porto di Las Palmas di Gran Canaria, sono due e mezza. Sbarcati, ci dirigiamo in un appartamento gestito da  un’amica di Flavia nel centro del capoluogo, a due passi dal lungomare. Sistemati e lasciata la moto sotto casa, facciamo una lunga passeggiata sul lungomare che sovrasta la Playa de la Canteras. Bellissimo, pieno di gente. Ceniamo in un ristorante libanese. Ottimo.

 

Domenica 30 aprile.

 

Dopo una buona colazione sul lungomare, ci portiamo all’Auditorium Alfredo Kraus, ma è chiuso per lavori. Andiamo a visitare il caratteristico quartiere la Vegueta, con la cattedrale di S. Anna. Puntiamo poi la cittadina di Galdar, sulla costa nord. Dobbiamo visitare il museo di Cueva Pintada, ma la fila che c’era ci fa desistere. Passiamo accanto al parco archeologico, e torniamo indietro fino a Tamaraceite. Qui inizia la strada gc21, strada bellissima, che dopo una serie di interminabili curve ci porta al monolite Roque Nublo. Breve sosta e ripartenza per il mirador del Pico de las Nieve. Oggi è domenica, e incontriamo tanti motociclisti locali che in sella alle loro due ruote si divertono sulle bellissime strade dell’isola. Nei punti di ristoro, parcheggi intasati dalle moto. Ho letto su internet che qui alle Canarie, ci sono più di duecento associazioni motociclistiche! Discesa chilometrica attraversando la calderas de lo Marteles, la Pasadilla fino ad Aguimes, tra panorami mozzafiato e strade a strapiombo. Da qui, una strada pazzesca ci porterà fino al porto di Mogan. Passando per la strada gc 550 fino a Santa Lucia de Tirajana, poi cg 60 fino a Risco la Candelina, proseguendo per la cg 605 fino a Pio della Cuesta, e infine la cg 200 che finisce a Porto Mogan. Da percorrere assolutamente. Una bibita rinfrescante ci vuole, anche perché la temperatura supera i trenta gradi. Location super turistica e oggi che è domenica, anche gli isolani sono tutti in acqua. Proseguiamo per Puerto Rico, El Pajar, fino alle dune di Laspalomas. Troviamo una stanza nel vicino paese di Vecindario. L’indirizzo è sbagliato, dopo varie telefonate ci dirottando in un quartiere vicino. Ci danno le chiavi, non aprono. Era sbagliato il piano, era il primo non il terzo! Comunque tutto risolto. Giornata intensa, ma bellissima. Strade superlative.

 

Lunedì 1° maggio.

 

Stamattina programmo il navigatore per raggiungere il puerto de Las Nieves, sulla costa nord occidentale. Opziono per percorrere “Strade tortuose”. Telde, Vega San Matteo, Cruz de Tejeda, San Jose de Calderon, Agaete. Altra scorpacciata di curve e “mirador”. Arriviamo al porto appena in tempo per salire, in quanto il traghetto parte dopo 20 minuti. Dopo un’ora e un quarto di navigazione, sbarchiamo al porto di Santa Cruz de Tenerife, capoluogo dell’omonima isola. Lasciamo la moto nella famosissima piazza di Spagna, e ci addentriamo nelle strade che la circondano, fino nella parte alta. Troviamo una tapas in cui pranziamo con economia, e ci dirigiamo verso la Playa de la Teresitas. Parcheggi e spiaggia stracolmi. Oggi qui fa davvero caldo, più di trenta gradi. Facciamo una passeggiata sull’arenile. Prendiamo la bellissima   strada tf12 che ci porta ad attraversare il parco rurale di Anaga. Giriamo prima di San Cristobal. Tegueste, Tejina, fino al faro di punta Hildago. Torniamo indietro e puntiamo la bellissima cittadina di Orotava. Una visita al centro storico e alla chiesa allestita per un probabile matrimonio. Sono le otto, e abbiamo percorso tanta strada, e curve a go go. Prenotiamo un hotel vicino Puerto Cruz, bellissimo, camera deluxe. Ceniamo nel sottostante ristorante, e assistiamo ad un’esibizione di ballerine di flamenco per gli ospiti dell’hotel.

 

Martedì 2 maggio.

 

Stamattina abbiamo una prenotazione fatta ieri, per salire sul vulcano del Teide. Ma un messaggio da parte loro mi dice che per tre giorni la funivia resterà chiusa. Ci rimborsano il biglietto e ci invitano a cambiare data. Prenoto per il 10 alle ore 12:20. Noi proseguiamo il giro lungo la costa. Scendiamo a Puerto la Cruz, proseguiamo fino a Icos de Los Vinos. Andiamo a vedere il giardino dove sta il Drago Millenario, albero di circa 1000, 2000 anni, e altre piante autoctone e medicinali. Passando per Guarachiro, Buenavista, Santiago del Teide, fino Puerto Santiago, strade super panoramiche. Continuiamo per la scogliera de Los Gigantes, la costa Adeide, fino al porto di Los Cristianos. Ci rechiamo subito al porto per chiedere l’orario dei traghetti, e ci dicono che fra mezz’ora parte quello per l’isola la Gomera. Subito 2 biglietti. Dopo un’ora di navigazione siamo al porto di San Sebastian. Sono le cinque, tramite la gm2, saliamo al mirador del moro di Agando. Lasciata la moto prendiamo un sentiero di 2 km circa, che sale in un eremo in cima alla collina. Scendiamo che sono le otto, andiamo alla ricerca di un alloggio per la notte. Trovato facilmente.

 

Mercoledì 3 maggio.

 

Oggi giornata dedicata alla visita della piccola isola. Iniziamo a percorrere l’anello della strada gm1, fino a Porto Rey, piccolo porticciolo turistico. Abbiamo in mente di salire su una barca che ci porta a vedere la formazione rocciosa de “Los organos.  Purtroppo oggi mare molto mosso, e non si esce dal porto. Proseguiamo per valle Hermosa, fino alla spiaggia. Continuando, Agulo, Santa Caterina, Las Poyatos, El Molino fino a San Sebastian. Ogni mirador è una sosta. Riprendiamo per Playa Santiago, dove un ristorantino sulla piazza principale ci prepare dell’ottimo pescando alla plancia. La Playa della Rajita, è la prossima tappa, e per arrivarci non è stato semplice. Curva dopo curva e panorami stupendi ci hanno accompagnato fino al mare. Risaliamo la strada appena discesa, e torniamo a San Sebastian. Dormiamo nello stesso hotel. Domani alle sette abbiamo il traghetto che ci porterà all’Isola della Palma.

 

Giovedì 4 maggio.

 

Alle sei e mezzo siamo già al molo per l’imbarco. Dobbiamo tornare a Tenerife, e senza scendere, il traghetto carica altri passeggeri e si dirige verso l’isola. Iniziamo il giro antiorario fino a Puntallama, Sant’ Andreas, Barlovento. Da qui puntiamo per il Roque de Los Muchachos. Dopo un milione di curve a salire, dentro la pineta, arriviamo a quota 2400. La temperatura è sui 20 gradi. Prendiamo la strada degli osservatori delle stelle. Ci fermiamo al centro turistico, dove c’è un museo per le spiegazioni della formazione dell’isola. Continuiamo al mirador della Cumbrecita, ma la calderavulcanica era “piena di nebbia” con un effetto strano, avendo noi tutto sole. Scendiamo per la lp4 fino al santuario della Vergine della neve. Torniamo a Santa Cruz il capoluogo, e visitiamo il paese. Caratteristico. Abbiamo un b&B per 2 notti.

 

Venerdì 5 maggio.

 

Stamattina scendiamo verso sud. Fuecacaliente è la località dove c’è il faro, e una Salina che produce il miglior sale delle Canarie. Proseguiamo a risalire fino a arrivare al bordo del vulcano di sant’Antonio. Facciamo una visita al centro esperienze, e poi al bordo della caldera. Proseguiamo per porto di Neos, e la cittadina di Los LLamos. Da qui saliamo per il parco nazionale della Cumbrecita. Arriviamo fin dove finisce la strada. Parcheggiata la moto, facciamo un’escursione di circa 4 km a bordo caldera. Mangiamo 2 panini che avevamo portato con noi, insieme ad un corvo che alla fine ci ha rubato la busta con un panino rimasto! Scendiamo e continuiamo il giro, fino al mirador “el time”. Da qui si vede benissimo l’ultimaeruzione del 2021 con la colata lavica arrivata fino al mare. La strada per proseguire è interrott. Torniamo indietro e risalendo passiamo accanto al vulcano, comunque a distanza di sicurezza, zona davvero suggestiva. Interamente coperta di polvere lavica con alberi che spuntavano come funghi. Riscendiamo a Santa Cruz.

 

Sabato 6 maggio

 

Stamattina levataccia, il traghetto che ci riporta a Tenerife parte alle cinque e mezza. Arriviamo al porto di Los Cristianos alle nove. Mare molto mosso. Continuiamo il giro dell’isola dove l’avevamo interrotto 3 giorni fa. Saliamo con la tf 28, bellissima strada che cammina a mezza costa. Ogni tanto scendiamo verso il mare e risaliamo. Ci fermiamo a l’arco di Tajao. Una struttura naturale in tufo. Proseguiamo fino a Guimar. Visitiamo un sito archeologico di piramidi in pietra. Saliamo con la te 525 verso il parco del Teide. Strada bellissima. Incrociamo la tf2, che scende a san Cristobal della laguna. Arriviamo al paese che c’è una festa con musica d bancarelle varie. Visitiamo in centro storico, ben conservato. Ci spostiamo poi sulla costa ovest dell’antelejo. Una strada ripida, stretta con tornanti a non finire. Arriviamo al mare, e continuando ci fermiamo nello stesso bellissimo hotel in cui avevamo dormito qualche giorno prima. Cena e serata musicale nella sala dell’hotel.

 

Domenica 7 maggio.

 

Dopo una ricca colazione, prendiamo la strada tf24, che da Orotavia dopo una serie di stretti tornanti ci porta al mirador La Pietra la Rosa. Riprendiamo la te 326, mirador De el Lance, poi la Guancha, El Paso, Icos de Vino, fino Guarachiro. Fermata obbligatoria in questo paese fondato nel 1600. Altra strada la tf82 bellissima,e siamo a Santiago del Teide. Programmo il navigatore per la città di Adeje. Alle tredici siamo in una pizzeria napoletana consigliataci da degli amici conosciuti qualche giorno prima. Pizza buonissima. Riprendiamo scendendo al porto la Caletta, e seguendo la litoranea della costa siamo a Playa America, a Los Cristianos. Chiediamo e ci dicono che alle sette e mezza parte il traghetto per l’isoladi El Hierro. Ok due biglietti e la moto. Alle 10 e mezzo sbarchiamo al puerto de La Estaca. Troviamo subito l’appartamento prenotato qualche ora prima. Niente cena stasera.

 

Lunedì 8 maggio.

 

L’appartamento dove abbiamo dormito stanotte, arredato  “Anni 50”,  è il peggio che abbiamo trovato in questo tour. Con il nostro spirito di adattamento, la notte passa! Alle otto siamo già in moto. Colazione nel capoluogo dell’isola, Villa di Val Verde, dove la proprietaria ci prepara una colazione all’italiana. Iniziamo il giro, su strada HI 5. Echedo, Moncanal, Las Punta fino alla spiaggia. Proseguiamo per l’arco azzurro, un arco di lava formatosi naturalmente. A seguire il pozzo della salute, e più avanti Arena Blanca. Da qui prendiamo la strada che sale per il mirador Lomo Negro. La strada è stretta, tira un vento fortissimo che sbilancia la moto. Arriviamo fino al santuario della Vergine. Il panorama ripaga gli sforzi per salire. Continuiamo sulla HI 400, bellissima strada che attraversa una pineta fittissima, con scorci sul mare. All’altezza di Tabique, scendiamo giù verso la”Restinga”, considerato il punto più  a sud e a ovest dell’europa. Un gigantesco muro frena le onde dell’oceano. Il luogo, piccolo porto di pescatori è appassionati di subacquea, è quasi deserto vista la bassa stagione. Risaliamo la HI4, continuando per i mirador De la Playa, Villani, Cruz de lo Rey, e Tanajara. Ripercorriamo la strada della pineta fino a El Julan, dove troviamo un appartamentino per la notte. Cena in una tapas lì vicino.

 

Martedì 9 maggio.

Alle tredici parte il traghetto che ci riporta a Tenerife, e sfruttiamo la mattinata per percorrere la strada della playa. 12 km fino alla fine. Siamo soli, in riva nell’oceano. Torniamo indietro a “la Caletta”, poi Tanatuste. Panino e via al porto per l’imbarco. A Tenerife, Ci aspetta il sig. Mario, calabrese, trapiantato da 30 anni qui. Ci porta in un bellissimo appartamento in centro a Los Cristianos. La moto ce la fa mettere in garage. Fatta la doccia scendiamo, facciamo un giro del lungomare, e ceniamo in un ristorante consigliatoci dallo stesso.

 

Mercoledì 10 maggio.

 

Oggi giornata dedicata alla visita del parco nazionale del Teide, compresa la salita con la teleferica al vulcano. Abbiamo già acquistato on line i biglietti, e il nostro turno è alle ore 12:20. Dopo la colazione, fatta dalla nostra amica napoletana a base di pastiera e babà, prendiamo la tf28, fino a Granadilla de Albona, per poi girare a destra per la tf 21. Questa è la strada che attraversa tutto il parco, e scorre ad una quota tra 1000 e 2200 metri sul livello del mare. Tempo bellissimo e temperatura sui 22 gradi. In moto una strada tutta da godere. Ci fermiamo nei vari “mirador” che incontriamo, fino ad arrivare alla “roque de garcia”. Due monoliti di provenienza vulcanica. Poco più avanti siamo alla teleferica. Nel parcheggio riservato alle moto, la nostra è l’unica! Saliamo, All’arrivo a quota 3100 metri l’aria è frizzantina ma non fredda. Facciamo una prima escursione al Pico Vejio, un cratere vulcanico. Poi un’altra alla Fortaleza. La durata della visita è di un’ora, poi dobbiamo scendere. Continuiamo sulla strada principale e poco dopo ci fermiamo ad un parcheggio, dove inizia un sentiero cha sale fino al teide. Si tratta di montagna Blanca. Lasciata la moto facciamo un’escursione di circa 6 km tra salire e scendere. Paesaggio bellissimo e spettacolare. Altra fermata al sito dei telescopi, dove non è permesso entrare. Continuando a scendere al bivio per Guimar, svoltiamo e percorriamo la strada che ci riporta a valle. Anche questa bellissima e panoramica. Arriviamo a Santa Cruz alle otto e prenotiamo una stanza in un hotel accanto a piazza di Spagna. Cena nella piazzetta sotto l’hotel a base di kebab.

 

Giovedì 11 maggio.

 

Alle 11:30 parte il traghetto che ci riporta in Spagna, a Huelva. Abbiamo la prenotazione fatta qualche giorno fa, ma le cabine erano terminate, solo posti ponte. Ci accontentiamo, dormiremo in poltrona.

 

Venerdì 12 maggio.

 

Alle 22:30 il traghetto attracca al porto di Huelva. La traversata durata 35 ore è stata funestata da un mare molto mosso. Viaggio lunghissimo. Scesi dal traghetto prenotiamo un hotel in centro e arrivati cerchiamo un locale per mangiare. La strada era gremita di gente che passeggiava, cenava, beveva qualcosa al bar.

 

Sabato 13 maggio.

 

Alle sette e trenta pronti per affrontare i 1200 km che ci separano da Barcellona. Giornata nuvolosa e fredda. Temperatura che oscilla tra 15 e 20 gradi. Prendiamo uno scroscio di grandine a Valencia, e alle 20:00 siamo al porto di Barcellona. Facciamo i biglietti, e anche qui le cabine sono terminate, solo passaggio ponte. Accettiamo sconsolati. Attendiamo l’imbarco sotto una tettoia riparati dalla pioggerellina.

 

Domenica 14 maggio.

 

Alle 02:30 la nave salpa. Per fortuna il mare è calmo e troviamo una sistemazione in dei divanetti posti nella sala giochi dei ragazzi. Alle 16:30 la nave fa una sosta a Porto Torres in Sardegna.

 

Lunedì 15 maggio 2023

 

Alle 02:30 il traghetto attracca a Civitavecchia. Assonnati e infreddoliti arriviamo a casa alle 04:10. Abbiamo viaggiato con circa 8 gradi di temperatura.

 

Epilogo:

 

Viaggio bellissimo. Strade stupende. Meteo sempre caldo. Pioggia ….mai vista. Nessun problema riscontrato. Nessuna percezione di pericolo. Abitanti sempre cordiali e pronti a dare informazioni quando chiedevamo. Incontrato tanti Italiani che si sono stabiliti nell’arcipelago per i più svariati motivi. Sicuramente un viaggio impegnativo dal punto di vista degli spostamenti e nel trovare l’alloggio per la sera. Ma con Booking e Airbnb, abbiamo sempre trovato la soluzione a noi più congeniale.

 

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