Lago di Garda e passi dolomitici in moto. 19- 27 agosto 2023

Report viaggio in moto lago di Garda, passi Dolomitici,

Trieste, strada del prosecco e qualche ……BIG BENCH.

19 – 27 agosto 2023

 

Sabato 19 agosto.

Siamo pronti per affrontare questo viaggio “italico”, ovvero rimaniamo nei confini nazionali. È il primo viaggio con la nuova moto. D’ora in poi, avendo preso il “passaporto Big Bench comunity project”, avremo un motivo in più per fare deviazioni che ci conducono alla loro postazione e apporre il timbro sullo stesso, oltre che ammirare il panorama che si gode dalla grande panchina. Autostrada fino a Verona, poi direzione Sona, un paese tra Verona e il lago di Garda. Andiamo a cercare la panchina, e trovata, ci dirigiamo in un vicino resort dove apporre il timbro. Passando per Custoza ci fermiamo al sacrario militare, poi continuiamo per Valeggio su Mincio. Visitiamo questo bellissimo borgo, poi andiamo su al castello. Prenotiamo una visita guidata che ci illustra tutta la storia del paese. Si è fatto tardi, iniziamo la ricerca di un hotel per la notte, e tramite booking lo trovo a pochi chilometri da dove ci troviamo. Sbaglio la prenotazione. Do le coordinate al navigatore e partiamo. Per farla breve, dopo 74 km ci troviamo a Toscolano Maderno, una cittadina posta nella parte ovest del lago. Tutto sommato ci è andata bene! Percorsi oggi circa 700 km. Giornata soleggiata, temperature dai 32 ai 38 gradi, molto caldo.

 

Domenica 20 agosto.

Stamattina di buonora, il nostro obiettivo è come la definiva Winston Churchill, “l’ottava meraviglia del mondo”, ovvero la strada della Forra. Dalla strada costiera gardesana a salire verso il paese di Tremosine. Ripagante è lo spettacolo sul lago di Garda e delle ripide rocce a ridosso della strada. Ci rechiamo in un bar dove c’è la “terrazza del brivido”. Si sporge per alcuni metri al di là della parete rocciosa. Visione spettacolare del lago. Scesi sulla gardesana, proseguiamo per Limone, poi Riva del Garda. Saliamo al lago di Tenno. Facciamo il giro del lago a piedi. Visitiamo Borgo Canale di Tenno, a seguire Tenno. Ci fermiamo alle cascate del Varone, per una visita “sotto la pioggia”. Proseguiamo per la valle di Ledro, dove troviamo un ristorantino in riva al lago omonimo. Una visita alle palafitte preistoriche in riva al lago è d’obbligo. Prossima fermata al lago d’Idro. Saliamo a Bondone, antico borgo di carbonari. Il tempo li sembra essersi fermato. Saliamo ancora per la strada delle malghe a cercare refrigerio. Arriviamo alla fine della strada asfaltata Oggi giornata caldissima. Torniamo indietro, facciamo il giro del lago e a Pieve Vecchia, prendiamo la strada 58 che ci porta al lago di Valvestino dei sette borghi. Bellissima strada. Continuiamo a scendere fino a  Gargnano, e siamo di nuovo sul lago. Saliamo al santuario di Montecastello, dove c’è da timbrare una panchina “Big Bench”. Conclusa la visita torniamo a Toscolano, alloggiando nello stesso albergo di ieri. Percorsi 250 km, giornata caldissima 32- 38 gradi.

 

Lunedi 21 agosto.

Oggi mattinata passata al Vittoriale degli Italiani, a Gardone Riviera. Accompagnati da una guida abbiamo visitato tutto il sito. A San Felice del Benaco, troviamo un’altra panchina con vista lago. Spostandoci circa 12 km verso ovest raggiungiamo la Big Bench di Molinari in frazione Case Nuove. Vista superba sui vigneti. Da qui prossima tappa a Borgo di Castellaro di Lagusello. Visita del sito, e direzione Peschiera del Garda. Gelato sul lungolago e proseguo per la strada 249 costeggiando il lago. Lazise, Bardolino, Torri del Benaco. Da qui deviamo per San Zeno di Montagna fino ad arrivare al Santuario della Madonna della Corona. Visita e ricerca hotel a Ferrara di Monte Baldo. Km percorsi circa 200, giornata caldissima 34-39 gradi.

 

Martedì 22 agosto.

Proseguiamo la strada di montagna del baldo fino a Mori. Bellissima. Stamattina praticamente deserta. La temperatura di 24 gradi è ottima. Paesaggi di montagne e alpeggi da ammirare. Arrivati a Mori giriamo a sinistra verso Torbole e proseguiamo a nord verso il lago di Molveno. Continuando sulla 421 immersi in piantagioni di mele e uva. Dopo Andalo arriviamo al lago di Santa Giustina. Giriamo a destra per il passo della Mendola. Panino e ripresa della strada a scendere. Strada 14 fino a Egna, poi strada Dolomitica della Val di Fiemme. Castello di Fiemme, Cavalese, Ziano, Predazzo, Moena, e siamo in Val di Fassa. Vigo, Pozza, deviazione passo Costalunga, e lago di Carezza. Facciamo un giro a piedi intorno al lago, proseguiamo fino a passo Nigra tornando poi indietro per poi portarci a Canazei, dove troviamo un garni per la notte. Chilometri percorsi circa 300. Giornata soleggiata e calda.

 

Mercoledì 23 agosto.

Oggi scorpacciata di passi dolomitici. Da Canazei scendiamo verso Moena e deviamo per il passo san Pellegrino, Falcade, Paneveggio, passo Rolle. Sosta a San Martino di Castrozza. Fiera di Primiero, Agordo, Alleghe, passo Giau, passo Falzarego. Da qui lasciata la moto nel parcheggio saliamo con la cabinovia al rifugio Lagazuoi. Una visione spettacolare di tutte le cime dolomitiche. Pranziamo nel ristorante all’aperto. Siamo a quota 2752 mt. e la temperatura è di circa 26 gradi. Facciamo una passeggiata fino alla croce. Ripresa la moto ci dirigiamo Rocca Pietore, Sottoguda, Malga Ciapela e passo Fedaia, sotto la Marmolada. Sostiamo a bordo lago. Continuiamo per Penia, Alba, Canazei. Da qui saliamo fino ad arrivare a passo Pordoi. È quasi buio e torniamo indietro, trovando un hotel a Alba di Canazei.km percorsi circa 150. Giornata soleggiata e calda.

 

Giovedì 24 agosto.

Continuiamo il giro dei passi. Passo Sella, passo Gardena, Corvara in Badia, passo Campolongo, Arabba, passo Staulanza. Iniziamo a scendere verso Forno di Zoldo, Longarone. Ci fermiamo per una sosta al lago di Barcis, San Daniele, Udine. A Re di Puglia facciamo una sosta obbligatoria per visitare il sacrario militare. Proseguiamo per Trieste. Questa era la nostra destinazione. Troviamo un hotel in periferia, e andiamo a cenare in centro città. Trieste una città bellissima. Il centro alla sera brulica di gente. Dal Canal Grande a piazza Unità d’Italia arrivando al molo Audace tutto un percorso pedonale. Abbiamo cenato in un ristorantino gestito da napoletani. Poi passeggiato e visitato i vari caffè rinomati triestini.

Percorso circa 400 km. Giornata soleggiata calda.

 

Venerdì 25 agosto.

Prima di visitare la città andiamo a fare colazione a Murgia. Delizioso centro storico con castello. Proseguiamo uscendo dall’Italia ed entrando in Slovenia, fino a Capodistria. Parcheggiata la moto ci incamminiamo per gli stretti passaggi del centro storico. Rientriamo e puntiamo direttamente su Trieste. Saliamo diretti alla cattedrale di San Giusto, dove visitiamo anche il castello adiacente. Scendiamo e ci dirigiamo al castello di Miramare dove prenotiamo una visita guidata. Bellissimo. Saliamo poi sul santuario di monte Grisa. Tornando verso Trieste ci fermiamo al faro della Vittoria. Arrivati in centro e lasciata la moto ci incamminiamo a piedi. Chiesa serbo-ortodossa, canal grande, arco di Riccardo, museo civico teatrale, illi caffè, piazza Unità d’Italia e infine il molo Audace, dove non ci siamo fatti mancare la visione di un bellissimo tramonto. Continuiamo la serata passeggiando tra i vicoli della città vecchia. Percorsi pochi km. Giornata soleggiata e calda.

 

Sabato 26 agosto.

Ci spostiamo a Grado cittadina balneare posta su di una laguna. Fatto un giro veloce nella città, abbiamo lasciata la moto al piccolo porticciolo e preso un traghetto che in un ora circa ci porta al santuario di Santa Barbana. Tornati in terraferma ci spostiamo ad Aquileia. Abbiamo visto tutto quello che c’era da vedere. Basilica di Santa Marias, museo paleocristiano, il museo romano, il sepolcreto, il battistero. Bellissima cittadina. Pranziamo in un caratteristico chiosco “melons club” tutto a base di frutta. Proseguiamo per la strada verso casa e ad un incrocio troviamo un cartello con scritto “villa Manin”. Flavia subito…..gira qui! Arriviamo a Passariano di Codroipo. Entriamo in questa maestosa villa e alla reception ci dicono che è in programma una visita guidata. Prendiamo 2 biglietti. Molto preparata la signora che ci ha accompagnato per la visita. Proseguiamo per Conegliano Veneto dove troviamo alloggio in un bellissimo resort. km percorsi circa 200 km. Giornata soleggiata e calda.

 

Domenica 27 agosto.

Ultimo giorno di vacanza, la facciamo percorrendo “la strada del prosecco” che parte da Conegliano fino a Valdobbiadene. Attraversiamo distese di vigneti, e antichi borghi dove si produce  lo spumante prosecco. Peccato che quest’anno causa maltempo il raccolto ha subito una perdita di oltre il 50%. Continuiamo e prima di Padova imbocchiamo l’autostrada. Facciamo lungo la strada 3 fermate per timbrare il passaporto delle panchine. La prima a Città di Castello, la seconda a Bevagna, la terza a Montefalco. Queste panchine per trovarle devi andare sul sito Big Bench e scaricare le coordinate. Comunque si trovano sempre in punti fuori citta, in campagna e in punti panoramicissimi. Le strade per raggiungerle sono quasi sempre sterrate, l’ultimo tratto è da farlo spesso a piedi e poi bisogna cercare i luoghi dove apporre il timbro. Alla fine ce l’abbiamo fatta. Prima che faceva buio siamo a casa. In totale abbiamo percorso circa 3000 km. La nostra nuova moto non ha dato problemi. Tempo sempre soleggiato con temperature alte sempre oltre 30 gradi, presso il lago di Garda abbiamo toccato i 39! Bellissima vacanza.

Per vedere le foto clicca  Qui.

 

Corsica in moto. 29 giugno- 3 luglio 2023.

 

   Report viaggio in Corsica in moto.

          29 giugno- 3 luglio 2023

 

Siamo stati già in Corsica in moto nel lontano 2014. Abbiamo fatto un giro del perimetro, senza addentrarci troppo nell’entroterra. In quell’occasione viaggiavamo con tenda e sacchi a pelo. Ogni giorno cambiavamo campeggio. Bellissima esperienza. Eravamo di dieci anni più giovani! Questa volta vogliamo esplorare l’interno dell’isola. Partiti da casa, siamo al porto di Livorno pronti per l’imbarco, tramite via Aurelia. Sbarcati a Bastia, attraverso il Col de Teghime, siamo a Florence. Giriamo per la D 82 e passando per i tanti paesi incontrati, Col S. Stefano, Fusaia, Pieve, Sorio, S. Pietro, torniamo a S. Florence. Continuiamo per la D 82 e passata Bocca di Vezzu, giriamo per la N 2197. Belgodere, Speloncato, Feliceto, Muro, S. Restituta, Lumio, Occi e infine Calvi. Tutto un susseguirsi di piccoli paesi, borghi con panorami che spaziano dagli uliveti, fino al mare. Da Calvi, percorriamo la D 81 b, strada litoranea stupenda. Stretta, dal fondo non perfetto, ma dal panorama impagabile. Si guida sospesi sulla scogliera sottostante. Arrivati a Porto, si gira per la D84. Si tratta della spettacolare strada di Santa Regina. Tra un alternarsi di gole scavate nella roccia, boschi e laghetti, il percorso è davvero esaltante. Arrivati sulla Nazionale giriamo per Corte. Qui visitiamo il museo  antropologico e la cittadella. Non ci facciamo mancare una puntata alle gole della Restonica, fino alla fine della strada. Percorso suggestivo. Tornando indietro, rimanendo sulla 193 arriviamo al colle de Vizzavona, per poi scendere fino ad Aiaccio. Anche questa strada nazionale merita per le tantissime curve e paesaggi selvaggi in mezzo ai boschi. Continuiamo sulla D 302 e poi D757, passando a fare una visita al sito preistorico di Filitosa, e siamo a Propriano. Anche questo percorso curvosissimo. Continuiamo per la N 196 che ci porta a Bonifacio.

Piccola sosta e ripartiamo verso nord fino a Portovecchio. Rientriamo per le montagne con la D368 fino al Col de la Bavella. Torniamo indietro a Zonza. Proseguiamo per Levie, Santa Lucia de Tallano, Olmiccia, Cucuruzzo, Sorbolano, Aullene. Scendiamo a Sartene e di nuovo a Bonifacio. Il traghetto parte alle 12:00, nel frattempo ci facciamo un giro nei dintorni. Sbarcati a Santa Teresa di Gallura, ci dirigiamo all’isola dei gabbiani, fin dove finisce la strada. Torniamo indietro a Palau e la SS 133 ci porta a Luras dove dormiamo. Proseguiamo per Sant’ Antonio di Gallura, Arzachena, e siamo a Olbia. Il traghetto ci sbarca a Civitavecchia. Cinque giorni sempre soleggiati, con temperature dai 24 ai 30 gradi. La moto nonostante i quasi 350.000 km non ha dato problemi. Percorso circa 1600 chilometri in totale.

 

Qualche foto la potete vedere QUI

Isole Canarie in moto. aprile-maggio 2023

Report viaggio in moto ” Giro delle isole Canarie”.

22 Aprile -15 maggio 2023

Qualche numero:

5500……… i chilometri percorsi in moto.

3280……….le miglia marine percorse con i traghetti.

130………….le ore passate sui traghetti.

13……………i traghetti utilizzati.

18……………gli hotel e B&B dove abbiamo soggiornato.

4……………..le notti passate sui traghetti.

7 …………….le isole visitate.

0……………..i minuti di riprese video.

……………….qualche fotografia.

Meteo sempre soleggiato, con temperature da 20 a 30 gradi.

 

 

 

 

Sabato 22 aprile 2023.

Dopo un inverno passato a pianificare, stasera finalmente entriamo nel vivo del viaggio. Il tachimetro della GS segna km 341.590. Alle diciassette partiamo per Civitavecchia, dove all’una e trenta salpa il traghetto che ci porterà a Barcellona. Arriviamo con ampio anticipo, e ci concediamo una cena a base di pesce nel ristorante” Sora Maria”, accanto al porto. Dopo una passeggiata sul lungomare, ci rechiamo al porto per il check in.

Primo intoppo. Il biglietto fatto on line qualche giorno prima, riportava una data sbagliata. Ovvero era datato sabato 22 aprile, partenza ore 01:30. Ma noi dovevamo partire domenica 23 alle 01:30. Momento di panico, ma la ragazza allo sportello mi dice che può cambiarmi il biglietto per stasera. Le cabine standard sono terminate. Solo poltrone, oppure cabina deluxe vista mare. C’è solo da pagare un supplemento. Non me lo faccio ripetere due volte, la magica carta di credito risolve presto il problema. Una volta imbarcati, e sistemata la moto nel garage, raggiungiamo la cabina assegnataci. Rimaniamo stupiti nel constatare la sua grandezza e comodità, con letto matrimoniale e finestra grande vista mare.

 

Domenica 23 aprile.

Alle nove ci svegliamo, siamo in Sardegna a Porto Torres, dove il traghetto fa una tappa prima di ripartire. A mezzanotte siamo a Barcellona. Mentre il traghetto entra al porto, inizia a piovere, ma quando usciamo con la moto già aveva smesso. Percorriamo venti km e siamo in hotel. È l’una passata.  Giornata soleggiata, mare calmo.

 

Lunedì 24 aprile.

Alle sette siamo pronti per affrontare i 1150 km che ci separano da Cadice, la città Spagnola dove parte il traghetto che ci porterà a Lanzarote, prima Isola da visitare dell’arcipelago delle Canarie. Percorriamo l’autostrada del sud. Primo tratto costiero fino a Valencia, poi giriamo direzione Madrid, Citta Reale, Cordova, Siviglia, Cadice. Ci concediamo 2 soste per il rifornimento e panino. Nei pressi di Cadice ci fermiamo per trovare da dormire, e scegliamo un b&b al Puerto de Santa Maria. Graziosa cittadina portuale. Arriviamo che sono le sette.  La location si trova a pochi passi da una bella spiaggia e all’interno di una villa con piscina. Il proprietario e sua madre gestiscono quattro camere in affitto ai turisti. Molto economico, con la moto posta all’interno della struttura. Ceniamo in un ristorantino consigliatoci dal proprietario. Giornata soleggiata, con temperature dai 20 gradi di Barcellona, passando per i 35 di Cordova, per finire ai 28 di Cadice. Km percorsi 1150.

 

Martedì 25 Aprile.

 

Fatta una buona colazione, ci prepariamo per raggiungere Cadice. La distanza da qui al porto e di 30 km. Il traghetto parte alle 14, e il check in alle 13. Arrivati in centro, ci arriva un messaggio da parte del b&b che ci comunica che abbiamo dimenticato il set da toilette.  Riparto di corsa per recuperarlo. Sfruttiamo la mattina per visitare il museo Ispanico casa de Iberoamerica, il centro storico, la cattedrale, e fare una passeggiata sul lungomare. Entriamo sul traghetto in orario, e mi rendo conto che non c’è nessun’altra moto oltre la mia. La traversata durerà circa 27 ore, e noi abbiamo una prenotazione per 2 poltrone. Parlo con un addetto alla reception e gli chiedo se possibile di cambiare le poltrone, con una cabina. La sua risposta è stata” pagate in contanti oppure con carta di credito?”. Risolto subito il problema, il traghetto salpa in orario. Giornata soleggiata con mare calmo. Nel biglietto sono compresi colazione, pranzo, e cena.

 

Mercoledì 26 aprile.

Oggi intera giornata in navigazione. Tempo soleggiato, mare calmo. Arrivati al porto di Arrecife sull’isola di Lanzarote alle ore sedici e trenta. Scesi dal traghetto, ci dirigiamo verso il centro della città e incontriamo il museo di arte contemporanea, la visita è d’obbligo. Proseguendo, su una scogliera sul mare c’è da vedere il castello di San Gabriele. Anche qui fermata e visita. Entriamo nel centro storico zona pedonale, facciamo un giro. Si sta facendo notte e ancora dobbiamo capire dove andare a dormire. Booking ci indirizza a punta Mujeres, a circa 15 km a nord sulla costa. Appartamento grazioso, completo di tutto. Facciamo spesa in un market e ceniamo a casa nostra.

 

Giovedì 27 aprile.

Oggi inizia la visita dell’isola. Iniziamo da Orsola, piccolo porticciolo nella parte nord. Lì partono i traghetti che vanno all’ isoletta la graziosa. Le moto non le imbarcano, e il prossimo traghetto parte fra 4 ore.  Decidiamo di non andare. Saliamo verso il punto panoramico “el mirador del rio “, ma arrivati in cima troviamo le nuvole basse che avvolgono la montagna. Scendiamo direzione Maguez, poi Haria, dove una visita alla casa del famoso architetto Cesare Manrique, èobbligatoria. Altra sosta dopo Teseguine, al complesso dei giardini di Cactus. Dopo la cittadina di Teguise, ci spingiamo alla caletta di Famara, dove la strada finisce su una grande spiaggia. Tornando indietro su una strada dei vigneti, andiamo a “Las Grietas”, piccolo canyon di formazione vulcanica. Dopo San Bartolomeo, incontriamo e visitiamo il Museo del Campesino, dedicato alla vita dei contadini locali. Tiagua e La Vegueta, sono i paesi incontrati prima di iniziare a percorrere la strada dei vulcani, tracciata sulle colate laviche di secoli passati. Paesaggio lunare. Attraversiamo tutto il parco fino a Yaiza. Ci spingiamo fino a El Golfo per vedere la spiaggia Charco Verde. Percorrendo la strada costiera siamo a la Hoya, per poi proseguire a Playa Blanca. Per raggiungere la famosissima spiaggia, Papagayo, percorriamo una strada sterrata di dieci km. Dopo Puerto Rubicon siamo di nuovo in paese, e un italiano ci affitta per la notte un appartamento. Per la cena ci affidiamo ad un ristorante sul lungomare.

 

Venerdì 28 aprile.

Alle otto siamo già al porto pronti per l’imbarco per l’isola di Fuorteventura. La durata della traversata è di 40 minuti. Arriviamo al porto di Corralejo, e puntiamo direttamente al capoluogo dell’isola, Puerto del Rosario. Facciamo colazione da Mario, catanese trapiantato qui da 25 anni. Giro del centro storico, e risalita della strada costiera del parco naturale del Corralejo. Grandi dune di sabbia, grandi spiagge, le catene alberghiere hanno qui i loro migliori resort. Proseguiamo verso nord ovest, fino al faro di El Clotillo. Da qui una strada sterrata di 20km circa che costeggia il mare ci porta a Tindaya. Da qui, grazie al consiglio del barman Mario andiamo a pranzare a “Los Molinos”. Quattro case in una caletta riparata, con un ristorantino su una piccola radura sopraelevata. Una pajella per 2 è il consiglio de lo chef. Accettiamo con piacere. Squisita. Lasciamo la moto e facciamo una passeggiata sulla scogliera vulcanica a picco sul mare. Tornando nell’entroterra ci fermiamoper una visita al Museo del formaggio Majoreno. A seguire la chiesa di nostra signora de Antigua. Puntiamo per il mirador de Morro Velosa, e sempre sulla fv30 la bellissima strada che passa a Betancuria fino a Pajara. Siamo a secco di benzina e chiedendo in piazza ci accorgiamo di una sagra del prosciutto e formaggio. Parcheggiata la moto, ci accodiamo negli stand per un assaggio gratuito. Riprendiamo per Tuineje, dove c’è la stazione di servizio. Ci spostiamo sulla costa est, a Gran Tarajal dove troviamo una sistemazione notturna.

 

 

Sabato 29 aprile.

 

Alle otto siamo già a Porto Moro Jable, per verificare l’orario della partenza del traghetto per l’isola di Gran Canaria. Ci informano che parte alle sedici. Facciamo il biglietto, e continuiamo la visita di Fuerteventura. Punta de Jandia è la destinazione. Arriviamo fino al faro con venti km di sterrato. Altri quindici km, sempre sterrato e siamo alla spiaggia Copete. Torniamo indietro e ci spostiamo alla Playa della Pared, luogo amato dai surfisti. Continuiamo sulla litoranea di Costa Calma, dove pranziamo e facciamo una lunga passeggiata sulla spiaggia. Alle sedici siamo di nuovo a porto Moro Jable imbarcati sul traghetto. Le ore di navigazione per raggiungere il porto di Las Palmas di Gran Canaria, sono due e mezza. Sbarcati, ci dirigiamo in un appartamento gestito da  un’amica di Flavia nel centro del capoluogo, a due passi dal lungomare. Sistemati e lasciata la moto sotto casa, facciamo una lunga passeggiata sul lungomare che sovrasta la Playa de la Canteras. Bellissimo, pieno di gente. Ceniamo in un ristorante libanese. Ottimo.

 

Domenica 30 aprile.

 

Dopo una buona colazione sul lungomare, ci portiamo all’Auditorium Alfredo Kraus, ma è chiuso per lavori. Andiamo a visitare il caratteristico quartiere la Vegueta, con la cattedrale di S. Anna. Puntiamo poi la cittadina di Galdar, sulla costa nord. Dobbiamo visitare il museo di Cueva Pintada, ma la fila che c’era ci fa desistere. Passiamo accanto al parco archeologico, e torniamo indietro fino a Tamaraceite. Qui inizia la strada gc21, strada bellissima, che dopo una serie di interminabili curve ci porta al monolite Roque Nublo. Breve sosta e ripartenza per il mirador del Pico de las Nieve. Oggi è domenica, e incontriamo tanti motociclisti locali che in sella alle loro due ruote si divertono sulle bellissime strade dell’isola. Nei punti di ristoro, parcheggi intasati dalle moto. Ho letto su internet che qui alle Canarie, ci sono più di duecento associazioni motociclistiche! Discesa chilometrica attraversando la calderas de lo Marteles, la Pasadilla fino ad Aguimes, tra panorami mozzafiato e strade a strapiombo. Da qui, una strada pazzesca ci porterà fino al porto di Mogan. Passando per la strada gc 550 fino a Santa Lucia de Tirajana, poi cg 60 fino a Risco la Candelina, proseguendo per la cg 605 fino a Pio della Cuesta, e infine la cg 200 che finisce a Porto Mogan. Da percorrere assolutamente. Una bibita rinfrescante ci vuole, anche perché la temperatura supera i trenta gradi. Location super turistica e oggi che è domenica, anche gli isolani sono tutti in acqua. Proseguiamo per Puerto Rico, El Pajar, fino alle dune di Laspalomas. Troviamo una stanza nel vicino paese di Vecindario. L’indirizzo è sbagliato, dopo varie telefonate ci dirottando in un quartiere vicino. Ci danno le chiavi, non aprono. Era sbagliato il piano, era il primo non il terzo! Comunque tutto risolto. Giornata intensa, ma bellissima. Strade superlative.

 

Lunedì 1° maggio.

 

Stamattina programmo il navigatore per raggiungere il puerto de Las Nieves, sulla costa nord occidentale. Opziono per percorrere “Strade tortuose”. Telde, Vega San Matteo, Cruz de Tejeda, San Jose de Calderon, Agaete. Altra scorpacciata di curve e “mirador”. Arriviamo al porto appena in tempo per salire, in quanto il traghetto parte dopo 20 minuti. Dopo un’ora e un quarto di navigazione, sbarchiamo al porto di Santa Cruz de Tenerife, capoluogo dell’omonima isola. Lasciamo la moto nella famosissima piazza di Spagna, e ci addentriamo nelle strade che la circondano, fino nella parte alta. Troviamo una tapas in cui pranziamo con economia, e ci dirigiamo verso la Playa de la Teresitas. Parcheggi e spiaggia stracolmi. Oggi qui fa davvero caldo, più di trenta gradi. Facciamo una passeggiata sull’arenile. Prendiamo la bellissima   strada tf12 che ci porta ad attraversare il parco rurale di Anaga. Giriamo prima di San Cristobal. Tegueste, Tejina, fino al faro di punta Hildago. Torniamo indietro e puntiamo la bellissima cittadina di Orotava. Una visita al centro storico e alla chiesa allestita per un probabile matrimonio. Sono le otto, e abbiamo percorso tanta strada, e curve a go go. Prenotiamo un hotel vicino Puerto Cruz, bellissimo, camera deluxe. Ceniamo nel sottostante ristorante, e assistiamo ad un’esibizione di ballerine di flamenco per gli ospiti dell’hotel.

 

Martedì 2 maggio.

 

Stamattina abbiamo una prenotazione fatta ieri, per salire sul vulcano del Teide. Ma un messaggio da parte loro mi dice che per tre giorni la funivia resterà chiusa. Ci rimborsano il biglietto e ci invitano a cambiare data. Prenoto per il 10 alle ore 12:20. Noi proseguiamo il giro lungo la costa. Scendiamo a Puerto la Cruz, proseguiamo fino a Icos de Los Vinos. Andiamo a vedere il giardino dove sta il Drago Millenario, albero di circa 1000, 2000 anni, e altre piante autoctone e medicinali. Passando per Guarachiro, Buenavista, Santiago del Teide, fino Puerto Santiago, strade super panoramiche. Continuiamo per la scogliera de Los Gigantes, la costa Adeide, fino al porto di Los Cristianos. Ci rechiamo subito al porto per chiedere l’orario dei traghetti, e ci dicono che fra mezz’ora parte quello per l’isola la Gomera. Subito 2 biglietti. Dopo un’ora di navigazione siamo al porto di San Sebastian. Sono le cinque, tramite la gm2, saliamo al mirador del moro di Agando. Lasciata la moto prendiamo un sentiero di 2 km circa, che sale in un eremo in cima alla collina. Scendiamo che sono le otto, andiamo alla ricerca di un alloggio per la notte. Trovato facilmente.

 

Mercoledì 3 maggio.

 

Oggi giornata dedicata alla visita della piccola isola. Iniziamo a percorrere l’anello della strada gm1, fino a Porto Rey, piccolo porticciolo turistico. Abbiamo in mente di salire su una barca che ci porta a vedere la formazione rocciosa de “Los organos.  Purtroppo oggi mare molto mosso, e non si esce dal porto. Proseguiamo per valle Hermosa, fino alla spiaggia. Continuando, Agulo, Santa Caterina, Las Poyatos, El Molino fino a San Sebastian. Ogni mirador è una sosta. Riprendiamo per Playa Santiago, dove un ristorantino sulla piazza principale ci prepare dell’ottimo pescando alla plancia. La Playa della Rajita, è la prossima tappa, e per arrivarci non è stato semplice. Curva dopo curva e panorami stupendi ci hanno accompagnato fino al mare. Risaliamo la strada appena discesa, e torniamo a San Sebastian. Dormiamo nello stesso hotel. Domani alle sette abbiamo il traghetto che ci porterà all’Isola della Palma.

 

Giovedì 4 maggio.

 

Alle sei e mezzo siamo già al molo per l’imbarco. Dobbiamo tornare a Tenerife, e senza scendere, il traghetto carica altri passeggeri e si dirige verso l’isola. Iniziamo il giro antiorario fino a Puntallama, Sant’ Andreas, Barlovento. Da qui puntiamo per il Roque de Los Muchachos. Dopo un milione di curve a salire, dentro la pineta, arriviamo a quota 2400. La temperatura è sui 20 gradi. Prendiamo la strada degli osservatori delle stelle. Ci fermiamo al centro turistico, dove c’è un museo per le spiegazioni della formazione dell’isola. Continuiamo al mirador della Cumbrecita, ma la calderavulcanica era “piena di nebbia” con un effetto strano, avendo noi tutto sole. Scendiamo per la lp4 fino al santuario della Vergine della neve. Torniamo a Santa Cruz il capoluogo, e visitiamo il paese. Caratteristico. Abbiamo un b&B per 2 notti.

 

Venerdì 5 maggio.

 

Stamattina scendiamo verso sud. Fuecacaliente è la località dove c’è il faro, e una Salina che produce il miglior sale delle Canarie. Proseguiamo a risalire fino a arrivare al bordo del vulcano di sant’Antonio. Facciamo una visita al centro esperienze, e poi al bordo della caldera. Proseguiamo per porto di Neos, e la cittadina di Los LLamos. Da qui saliamo per il parco nazionale della Cumbrecita. Arriviamo fin dove finisce la strada. Parcheggiata la moto, facciamo un’escursione di circa 4 km a bordo caldera. Mangiamo 2 panini che avevamo portato con noi, insieme ad un corvo che alla fine ci ha rubato la busta con un panino rimasto! Scendiamo e continuiamo il giro, fino al mirador “el time”. Da qui si vede benissimo l’ultimaeruzione del 2021 con la colata lavica arrivata fino al mare. La strada per proseguire è interrott. Torniamo indietro e risalendo passiamo accanto al vulcano, comunque a distanza di sicurezza, zona davvero suggestiva. Interamente coperta di polvere lavica con alberi che spuntavano come funghi. Riscendiamo a Santa Cruz.

 

Sabato 6 maggio

 

Stamattina levataccia, il traghetto che ci riporta a Tenerife parte alle cinque e mezza. Arriviamo al porto di Los Cristianos alle nove. Mare molto mosso. Continuiamo il giro dell’isola dove l’avevamo interrotto 3 giorni fa. Saliamo con la tf 28, bellissima strada che cammina a mezza costa. Ogni tanto scendiamo verso il mare e risaliamo. Ci fermiamo a l’arco di Tajao. Una struttura naturale in tufo. Proseguiamo fino a Guimar. Visitiamo un sito archeologico di piramidi in pietra. Saliamo con la te 525 verso il parco del Teide. Strada bellissima. Incrociamo la tf2, che scende a san Cristobal della laguna. Arriviamo al paese che c’è una festa con musica d bancarelle varie. Visitiamo in centro storico, ben conservato. Ci spostiamo poi sulla costa ovest dell’antelejo. Una strada ripida, stretta con tornanti a non finire. Arriviamo al mare, e continuando ci fermiamo nello stesso bellissimo hotel in cui avevamo dormito qualche giorno prima. Cena e serata musicale nella sala dell’hotel.

 

Domenica 7 maggio.

 

Dopo una ricca colazione, prendiamo la strada tf24, che da Orotavia dopo una serie di stretti tornanti ci porta al mirador La Pietra la Rosa. Riprendiamo la te 326, mirador De el Lance, poi la Guancha, El Paso, Icos de Vino, fino Guarachiro. Fermata obbligatoria in questo paese fondato nel 1600. Altra strada la tf82 bellissima,e siamo a Santiago del Teide. Programmo il navigatore per la città di Adeje. Alle tredici siamo in una pizzeria napoletana consigliataci da degli amici conosciuti qualche giorno prima. Pizza buonissima. Riprendiamo scendendo al porto la Caletta, e seguendo la litoranea della costa siamo a Playa America, a Los Cristianos. Chiediamo e ci dicono che alle sette e mezza parte il traghetto per l’isoladi El Hierro. Ok due biglietti e la moto. Alle 10 e mezzo sbarchiamo al puerto de La Estaca. Troviamo subito l’appartamento prenotato qualche ora prima. Niente cena stasera.

 

Lunedì 8 maggio.

 

L’appartamento dove abbiamo dormito stanotte, arredato  “Anni 50”,  è il peggio che abbiamo trovato in questo tour. Con il nostro spirito di adattamento, la notte passa! Alle otto siamo già in moto. Colazione nel capoluogo dell’isola, Villa di Val Verde, dove la proprietaria ci prepara una colazione all’italiana. Iniziamo il giro, su strada HI 5. Echedo, Moncanal, Las Punta fino alla spiaggia. Proseguiamo per l’arco azzurro, un arco di lava formatosi naturalmente. A seguire il pozzo della salute, e più avanti Arena Blanca. Da qui prendiamo la strada che sale per il mirador Lomo Negro. La strada è stretta, tira un vento fortissimo che sbilancia la moto. Arriviamo fino al santuario della Vergine. Il panorama ripaga gli sforzi per salire. Continuiamo sulla HI 400, bellissima strada che attraversa una pineta fittissima, con scorci sul mare. All’altezza di Tabique, scendiamo giù verso la”Restinga”, considerato il punto più  a sud e a ovest dell’europa. Un gigantesco muro frena le onde dell’oceano. Il luogo, piccolo porto di pescatori è appassionati di subacquea, è quasi deserto vista la bassa stagione. Risaliamo la HI4, continuando per i mirador De la Playa, Villani, Cruz de lo Rey, e Tanajara. Ripercorriamo la strada della pineta fino a El Julan, dove troviamo un appartamentino per la notte. Cena in una tapas lì vicino.

 

Martedì 9 maggio.

Alle tredici parte il traghetto che ci riporta a Tenerife, e sfruttiamo la mattinata per percorrere la strada della playa. 12 km fino alla fine. Siamo soli, in riva nell’oceano. Torniamo indietro a “la Caletta”, poi Tanatuste. Panino e via al porto per l’imbarco. A Tenerife, Ci aspetta il sig. Mario, calabrese, trapiantato da 30 anni qui. Ci porta in un bellissimo appartamento in centro a Los Cristianos. La moto ce la fa mettere in garage. Fatta la doccia scendiamo, facciamo un giro del lungomare, e ceniamo in un ristorante consigliatoci dallo stesso.

 

Mercoledì 10 maggio.

 

Oggi giornata dedicata alla visita del parco nazionale del Teide, compresa la salita con la teleferica al vulcano. Abbiamo già acquistato on line i biglietti, e il nostro turno è alle ore 12:20. Dopo la colazione, fatta dalla nostra amica napoletana a base di pastiera e babà, prendiamo la tf28, fino a Granadilla de Albona, per poi girare a destra per la tf 21. Questa è la strada che attraversa tutto il parco, e scorre ad una quota tra 1000 e 2200 metri sul livello del mare. Tempo bellissimo e temperatura sui 22 gradi. In moto una strada tutta da godere. Ci fermiamo nei vari “mirador” che incontriamo, fino ad arrivare alla “roque de garcia”. Due monoliti di provenienza vulcanica. Poco più avanti siamo alla teleferica. Nel parcheggio riservato alle moto, la nostra è l’unica! Saliamo, All’arrivo a quota 3100 metri l’aria è frizzantina ma non fredda. Facciamo una prima escursione al Pico Vejio, un cratere vulcanico. Poi un’altra alla Fortaleza. La durata della visita è di un’ora, poi dobbiamo scendere. Continuiamo sulla strada principale e poco dopo ci fermiamo ad un parcheggio, dove inizia un sentiero cha sale fino al teide. Si tratta di montagna Blanca. Lasciata la moto facciamo un’escursione di circa 6 km tra salire e scendere. Paesaggio bellissimo e spettacolare. Altra fermata al sito dei telescopi, dove non è permesso entrare. Continuando a scendere al bivio per Guimar, svoltiamo e percorriamo la strada che ci riporta a valle. Anche questa bellissima e panoramica. Arriviamo a Santa Cruz alle otto e prenotiamo una stanza in un hotel accanto a piazza di Spagna. Cena nella piazzetta sotto l’hotel a base di kebab.

 

Giovedì 11 maggio.

 

Alle 11:30 parte il traghetto che ci riporta in Spagna, a Huelva. Abbiamo la prenotazione fatta qualche giorno fa, ma le cabine erano terminate, solo posti ponte. Ci accontentiamo, dormiremo in poltrona.

 

Venerdì 12 maggio.

 

Alle 22:30 il traghetto attracca al porto di Huelva. La traversata durata 35 ore è stata funestata da un mare molto mosso. Viaggio lunghissimo. Scesi dal traghetto prenotiamo un hotel in centro e arrivati cerchiamo un locale per mangiare. La strada era gremita di gente che passeggiava, cenava, beveva qualcosa al bar.

 

Sabato 13 maggio.

 

Alle sette e trenta pronti per affrontare i 1200 km che ci separano da Barcellona. Giornata nuvolosa e fredda. Temperatura che oscilla tra 15 e 20 gradi. Prendiamo uno scroscio di grandine a Valencia, e alle 20:00 siamo al porto di Barcellona. Facciamo i biglietti, e anche qui le cabine sono terminate, solo passaggio ponte. Accettiamo sconsolati. Attendiamo l’imbarco sotto una tettoia riparati dalla pioggerellina.

 

Domenica 14 maggio.

 

Alle 02:30 la nave salpa. Per fortuna il mare è calmo e troviamo una sistemazione in dei divanetti posti nella sala giochi dei ragazzi. Alle 16:30 la nave fa una sosta a Porto Torres in Sardegna.

 

Lunedì 15 maggio 2023

 

Alle 02:30 il traghetto attracca a Civitavecchia. Assonnati e infreddoliti arriviamo a casa alle 04:10. Abbiamo viaggiato con circa 8 gradi di temperatura.

 

Epilogo:

 

Viaggio bellissimo. Strade stupende. Meteo sempre caldo. Pioggia ….mai vista. Nessun problema riscontrato. Nessuna percezione di pericolo. Abitanti sempre cordiali e pronti a dare informazioni quando chiedevamo. Incontrato tanti Italiani che si sono stabiliti nell’arcipelago per i più svariati motivi. Sicuramente un viaggio impegnativo dal punto di vista degli spostamenti e nel trovare l’alloggio per la sera. Ma con Booking e Airbnb, abbiamo sempre trovato la soluzione a noi più congeniale.

 

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Viaggio in Egitto, marzo 2023

Viaggio in Egitto in aereo    04 – 13 marzo 2023

Per questo viaggio ci siamo affidati ad un tour operator Memphis tours, che ha pianificato tutto il viaggio, ad esclusione del biglietto aereo andata e ritorno Roma -Il Cairo al quale abbiamo provveduto noi (è impossibile viaggiare in moto in Egitto).

Il programma è di 10 giorni, 9 notti di tour.

 

1° giorno:

Prendiamo il nostro trolley e via direzione aeroporto di Fiumicino, lasciamo la macchina al parcheggio custodito “Parking e go”, in cinque minuti ci accompagnano in aerostazione. Il volo della compagnia Egyptair parte puntuale alle tredici e quindici. Dopo in tre ore e mezza di volo ci troviamo a sorvolare la città del Il Cairo (immensa e caotica con i suoi 18/20 milioni di abitanti) atterriamo e ci dirigiamo verso l’uscita, la temperatura è decisamente superiore rispetto a Roma circa 28 gradi, ad attenderci troviamo un addetto della Memphis che ci aiuta a disbrigare le varie formalità, usciamo dall’aeroporto e con il taxi ci accompagnano all’hotel “Piramid golf club”, Stanza grandissima, con tutte le comodità. Prenotiamo una cena nel loro ristorante del tipo a buffet. Molto buona. Dopo cena facciamo un giro nel gigantesco giardino con piscina e vari spazi, dove era in corso un matrimonio locale.

2° giorno:

Alle otto puntuali ci vengono a prendere per portaci nella piana di Giza, insieme ad una guida che parlava un perfetto italiano. Abbiamo visitato il complesso piramidale delle tre più famose. Cheope, Micerino e Chefren.  In quest’ultima attraverso uno stretto cunicolo sia scesi e poi risaliti e un corridoio lungo e stretto ci ha condotti alla camera funeraria che si trova al centro della piramide stessa, l’unico arredo funerario rimasto nella tomba è il sarcofago di granito rosso. A seguire un giro intorno   alla piana fino a raggiungere l’ingresso da dove si può ammirare la Sfinge con alle spalle le piramidi. Ci siamo poi spostati nel centro storico del Cairo, per percorrere una delle antiche vie principali, stracolma di venditori di tutto e di più, siamo entrati in un antico palazzo ora adibito ad albergo e al quinto piano è situato un ristorante tipico con terrazza dove abbiamo mangiato cibo locale. Nel pomeriggio ci siamo recati al museo del Cairo, dove abbiamo ammirare la più completa esposizione di reperti archeologici dell’antico Egitto. La nostra guida ci ha accompagnato nelle varie stanze, spiegandoci chiaramente tutta la storia dell’Egitto dai Faraoni in poi. Il padiglione più suggestivo è quello dove è conservato la tomba con i suoi arredi e tesori di Tutankhamon, ritrovarsi di fronte alla maschera di Tutankhamon è molto emozionante, usciti dal museo abbiamo attraversato   la zona dove si trova la città dei morti, antico cimitero trasformato in una improvvisata città dei vivi dove pantheon, mausolei e tombe sono piene di vita è un luogo sorprendente dove morte e vita si incrociano. Alla sera siamo tornati nello stesso hotel.

3° giorno:

Sveglia prestissimo, alle quattro siamo già in reception con le valige pronte. Un autista ci preleva e ci accompagna all’aeroporto, per imbarcarci direzione Luxor. Alle nove l’aereo decolla, e dopo un volo di circa un’ora, seguendo la direzione del fiume Nilo, siamo atterrati a Luxor. Qui sempre accompagnati da un’altra guida, raggiungiamo il molo dove ci aspetta la nostra nave da crociera “Salecia”. La nave ha quattro ponti. Su quello superiore una piccola piscina e grande spazio per passeggiare o riposare all’ombra di grandi ombrelloni. Due ponti adibiti alle cabine, e un ponte per il personale. Dopo esserci sistemati in cabina, molto spaziosa, con addirittura due bagni, abbiamo pranzato a bordo. Il pomeriggio abbiamo a visitato il tempio di Luxor situato al centro della città, è un museo a cielo aperto. dedicato alla divinità di nome Amon. E’stato edificato nei secoli e rimaneggiato aggiungendo statue colonne e viali, ritoccato da Alessandro Magno e Imperatore Tiberio è arrivato fino a noi in tutta la sua magnificenza. Con il suo viale fiancheggiato da sfingi è stato parzialmente restaurato ed è lungo 30 km, A fine visita ormai il sole sta tramontando e l’effetto delle luci artificiali ci regala belle emozioni, usciti dal tempio ci rechiamo al mercato stracolmo di banchi colorati stracolmi di spezie e oggetti di ogni genere. Cena a bordo.

4° giorno:

Visita alla famosissima “valle dei Re”. All’interno del sito ci sono ben 64 tombe ma con un biglietto si possono visitare soltanto 3 tombe, tra cui la KV62, la tomba di Tutankhamon. A seguire, i colossi di Mennone, e il tempio della regina Hatshepsut. Il pomeriggio ci spostiamo per la visita del maestoso complesso templare di Karnak, sulla riva est. Maestoso.

5° giorno:

È mattina presto quando la nave inizia a muoversi e naviga verso sud, a risalire la corrente del fiume. All’altezza di Esna, dobbiamo risalire la chiusa, per poi attraccare al molo ovest. Scesi dalla nave e risalita la sponda del fiume ci troviamo innanzi una miriade di egiziani con carrozzelle trainate dai cavalli, che si offrono per portarci al tempio, distante un paio di chilometri. Le trattative per strappare il prezzo migliore sono come una festa per noi. Visitiamo il tempio di Horus ed Edfu. Tornati alla nave riprendiamo la navigazione verso Assuan, dove arriviamo a tarda sera.

6° giorno:

Come inizio giornata ci rechiamo sulla diga di Assuan. La guida ci spiega il perché di questa grandiosa diga e le problematiche che ha portato. A seguire ci rechiamo in una cava di granito rosa, dove ammirare “l’obelisco incompiuto”.  Si tratta di un obelisco lungo 42 metri e pesante 1200 tonnellate. Rimasto incompiuto a causa di diverse fenditure nella roccia durante la lavorazione per il distacco. Proseguiamo per i tempi di File. E’ un complesso di tempi che sorgevano su di un isola nel Nilo, ma per la costruzione della grande diga, vennero spostati di 500 metri per non essere sommersi. Il pomeriggio liberi dal gruppo, contattiamo uno dei tanti egiziani che hanno barche di legno con motore e ci siamo fatti portare a fare un giro, fra i vari isolotti che ci sono sul fiume di fronte ad Assuan. Abbiamo fatto una sosta al giardino botanico, per poi proseguire fino ad approdare ad un antico villaggio nubiano, tuttora abitato. Sul tardi al ritorno ci siamo immersi nel sempre aperto mercato a disposizione dei locali ma soprattutto di noi turisti.

7° giorno:

Oggi tramite un pulmino dopo tre ore di viaggio in mezzo al deserto, siamo arrivati ad Abu Simbel. Qui abbiamo ammirato la faraonica opera del sito archeologico eretto dal faraone Ramsete. La posizione originale era di 200 metri più in basso, ma a causa della diga di Assuan per non essere sommerso fu spostato masso dopo masso. Tornati ad Assuan, il pomeriggio ci siamo divertiti con un egiziano e suo figlio piccolo, che con una feluca a vela ci hanno scarrozzato lungo il Nilo, a vedere l’isola elefantina con i resti di un sito archeologico ed altre isolette minori.

8°giorno:

Riprendiamo la navigazione verso Luxor. Facciamo una sosta per visitare i tempi di Kom Ombo. Arriviamo a sera a Luxor.

9° giorno:

Oggi siamo diretti alla valle delle regine. Visitiamo alcune tombe, fra cui quella di Nefertari, il villaggio degli operari che le hanno costruite, e la grotta del dio Hator. Il pomeriggio gironzoliamo per Luxor.

10° giorno:

Oggi è il giorno del viaggio di ritorno. Ci trasferiamo all’aeroporto di Luxor e dopo un’ora di volo siamo al Cairo. Il volo è partito in ritardo e quando ci rechiamo a fare il check per il volo per Roma troviamo lo sportello chiuso. La fortuna ci assiste e una gentile impiegata Egyptair, tramite amici locali, ci fa saltare alcune file e ci procura il biglietto per accedere all’aeromobile all’ultimo minuto. Atterriamo a Roma in orario perfetto.

 

Bellissimo viaggio. In Egitto è sempre caldo, non piove mai. Temperature sempre sui 25, 30 gradi. Il tour operator che ci ha assistito, la “Memphis Tour”, è sempre stato presente nei vari punti di incontro, e assistito a dovere in tutti gli spostamenti. Nel ristorante della nave, cibo a buffet molto vario, sia di cucina internazionale, sia di cucina locale.

 

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Sardegna in moto. Settembre 2020

               Sardegna in moto

                                      4-10 settembre 2020

                           Piccolo report di questa settimana passata nell’isola.

 

Venerdì 4 settembre

Il traghetto salpa alle ore 08:30 dal porto di Civitavecchia. I nostri amici Angela e Guido, anche loro su GS sono già saliti, noi invece colpa di problemi tecnici relativi a mio stato di salute compromesso già dalla notte e con pit-stop forzato sull’autostrada arriviamo appena in tempo che quasi ci chiudono il portellone dietro. Vabbe’ ce l’abbiamo fatta. Il viaggio si svolge piacevolmente. Alle  14: 00 il traghetto attracca alla banchina di  Olbia. La giornata è soleggiata, la temperatura ottimale, navigatore impostato sulla ss125 orientale sarda si parte. San Teodoro, Budoni, Posada, Orosei. Da qui iniziamo a godere e spingere con le mogli dietro che ripetevano ad ogni curva …vai piano…vai piano….. Dorgali, Passo Genna Silana, Santa Maria Navarrese. Uno sballo, curve a go-go, senza soluzione di continuità. Arriviamo in paese e ci posizioniamo all’hotel  Nicoletta, già  prenotato. Cena in ristorante consigliato, in terrazza sul mare. Questa è la Sardegna.

Sabato 5 settembre

Oggi ho programmato un giro molto curvoso con meta “Punta la Marmora” , il punto più alto del Gennargentu. Da Santa Maria scendiamo verso Tortolì, deviamo per Villagrande, poi tramite ss389 siamo a Fonni, non senza aver sbagliato un bivio e fatto una trentina di chilometri di giro turistico supplementare all’interno del parco. A Fonni facciamo una pausa caffè, poi iniziamo la salita che ci porta al rifugio Brancu Spina, ma sotto gli impianti di risalita causa lavori la strada è chiusa, e quindi impossibilitati a raggiungere la cima della montagna. Ci fermiamo per alcune foto poi scendiamo in direzione Desulo, a seguire  Aritzo, Laconi, Serri. Pausa panino e subito SS 198 . Uno sballo di strada. Tutta una curva intervallata da piccoli rettilinei. Arriviamo a Tortolì e quindi deviamo per Santa Maria. Oltre 250 km di vero piacere. Stanchi, ma la fame prende il sopravvento, e noi subito provvediamo.

Domenica 6 settembre

Oggi vista la giornata soleggiata e mare calmo decidiamo di lasciare la moto in garage, affittiamo un gommone e percorriamo il tratto di mare che va da Santa Maria fino a cala Gonone. Pedra Longa, cala Sisine, Cala di Luna, Grotta del bue marino, sono solo alcune delle meraviglie che si vedono dal mare. Ci fermiamo in una caletta riparata dove attracchiamo e facciamo un pranzo al sacco. Alle 5 entriamo in porto per rifornire e riconsegnare il gommone. Bellissima giornata. Anche stasera la cena in un sito diverso.

Lunedì 7 settembre

Riprendiamo le nostre motine e stavolta puntiamo a sud. Da Santa Maria passando per Bari Sardo deviamo per Ierzu e finiamo a Perdasdefogu. Qui ci aspetta un mio amico che ci offre una buona colazione. Facciamo quattro chiacchiere con la promessa che l’anno prossimo ci fermiamo a dormire lì in modo che possiamo cenare e bere “cannonau” a volontà. Proseguiamo per Escalaplano, Ballao, Sant’Andrea Frius, Cagliari. La ss387 regala emozioni inaspettate. Facciamo un pezzo di tangenziale e ci portiamo sulla SS 125. Fino a Muravera uno spettacolo. Dietro ogni curva un’emozione diversa. Ad una fermata foto, faccio la proposta di tornare indietro e rifarla…quasi quasi…..Mentre gustavamo un panino in un bar di Muravera, mi rendo conto che le mie gomme sono quasi finite. Tramite internet trovo un gommista a Tortolì. Ci rechiamo diretti e vedo una decina di motociclisti tedeschi intenti a sostituire anche lori gli pneumatici. Aspettiamo un paio di ore e mi monta le gomme della mia marca preferita. Facciamo una puntatina ad Arbatax e poi via in hotel. Anche oggi giornata bellissima.

Martedì 8 settembre

Oggi tappa di trasferimento. Lasciamo l’hotel di Santa Maria Navarrese sulla costa orientale per soggiornare a Buggerru sulla costa occidentale.  Risaliamo la SS 125 per Genna Silana, a Dorgali giriamo a sinistra per Oliena, poi Orgosolo dove ci fermiamo a vedere i vari murales. Proseguiamo per Mamoiada e poi Nuoro. Da qui SS 131 fino a Oristano dove deviamo per il sito turistico di Tharros a capo San Marco. Visitiamo tutto il sito. Riprendiamo le moto, Arborea, Terralba, Guspini. Continuiamo sulla SS126 Arbus, Portixeddu, Buggerru. Qui ci aspettano all’hotel 904 nella piazza centrale. Andiamo a cena in un caratteristico locale il grottino.

Mercoledì 9 settembre

Stamattina ci spingiamo più a sud. Da Buggerru arriviamo a Portoscuso percorrendo la bellissima strada costiera. Da lì traghetto per l’isola di San Pietro dove percorriamo il periplo finendo anche nella location della celebre serie tv. Tornati al porto ci facciamo traghettare sull’isola di sant’Antioco, Anche qui dopo aver toccato Capo Sperono torniamo in terraferma. Passando per Carbonia andiamo nella vecchia miniera estrattiva dove prenotiamo una visita guidata che dura circa un ora. Molto interessante e istruttiva. Torniamo in hotel percorrendo a ritroso la strada che avevamo fatto la mattina con il sole che ci faceva da faro.

Giovedì 10 settembre

Oggi una giornata strana. Sembra dover piover. Siamo indecisi sul da farsi. Rimaniamo in paese a visitare la spiaggia e il piccolo porto. Poi andiamo alla miniera “Henry”, ma le visite per oggi sono sospese. Prendiamo le moto e ci rechiamo al sito Antas sulla SS126, ma il tempo cambia. Facciamo appena in tempo a tornare in hotel che comincia a piovere. Ci rifacciamo la sera con cena a base di pesce.

Venerdì 11 settembre

Questo è il giorno del ritorno. Le previsioni davano pioggia abbondante, ma da Buggerru ad Olbia tutto fila liscio. Sempre sole. Il traghetto parte alle ore 12:30, attracca al porto di Civitavecchia alle ore 20:00. Alle 21 e trenta siamo a casa.

La Sardegna è sempre la Sardegna. Le strade, “motociclisticamente parlando” sono da sballo. Gli abitanti socievoli e ospitali. Cibo genuino. Mare  incantevole. Parchi interni da scoprire. E’ una meta obbligatoria per un motociclista che si rispetti!

 

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Viaggio in moto Israele, Giordania,Grecia. Giugno 2019.

Il sito di Petra visto dall'alto.

Report completo viaggio in moto Grecia, Israele, Giordania, 31 Maggio -2 luglio 2019

Ciao a tutti. L’idea di andare a visitare la Giordania è venuta a Flavia nell’autunno 2018.A giugno dello stesso anno per motivi familiari è saltato il viaggio che avevamo programmato in Russia, e così abbiamo deciso di andare in Giordania nei mesi invernali, visto che il clima in quel paese lo consente. Naturalmente in aereo. Inizio a fare le ricerche on-line per capire come organizzare il tutto e mi balena per la mente l’idea di andarci con la moto. Approfondisco la ricerca e piano piano mi rendo conto che la cosa si può fare. In un sito di motoviaggiatori mi imbatto in una coppia di piemontesi che hanno effettuato il viaggio in moto nell’agosto 2017, e leggendo il loro racconto, mi entusiasmo ancora di più e dico a Flavia: OK, Israele e Giordania in moto, partenza primo giugno 2019. Lei, nooooo, tu sei matto. Poi si lascia convincere e iniziamo la preparazione a tavolino del viaggio. Per andare in Israele via terra momentaneamente è impossibile. Frontiera della Siria e Libano interdette. In Irak nemmeno a parlarne. L’unico modo è traghettare la moto, e contatto una società di spedizione cipriota, la  Salamis shipping, che fa la spola tra il porto di Lavrio in Grecia e il porto di Haifa in Israele. L’unico problema è che tale traghetto è un cargo, e non trasporta passeggeri,ma solo merci. Nessun problema, lascio loro la moto e noi andiamo in aereo in Israele. Due giorni dopo andiamo al porto di Haifa a recuperare la moto, e iniziamo il tour vero e proprio. Avendo a disposizione 30 giorni di ferie e dovendo, per motivi di traghetto ripartire il 27 giugno da Israele, decidiamo di passare gli altri 10 giorni visitando la Grecia. Questo è l’inizio della nostra avventura con la nostra fidata GS Adventur.

La partenza è prevista il 31 maggio, ritorno 02 luglio.

1° giorno, venerdì’ 31 maggio 2019

Eccoci arrivati al giorno della partenza. Non nascondo che ieri notte ho dormito poco. Il viaggio è molto impegnativo, traghetti, aerei, la preparazione del bagaglio, ridotto all’osso. Sembra tutto ok. Alle 10:00 siamo sulla nostra fidata moto e via. Il contachilometri segna 263.300. La giornata è soleggiata. Prendiamo l’autostrada è usciamo ad Avellino per fare una visita al Santuario di Montevergine. La salita al sito è abbastanza impegnativa, ci sono infatti circa 30 tornanti sulla strada che si inerpica sul monte. La temperatura dai 22 gradi sotto, passa ai 10 gradi. Sito quasi deserto. Appena finita la visita, veniamo circondati dalle nuvole. Ci precipitano a scendere. Nel paese sottostante ci fermiamo a mangiare un panino. Continuiamo per Bari, e usciti dell’autostrada percorriamo la strada litoranea. Polignano a mare è il primo paese che incontriamo. Una vera meraviglia. Proseguiamo fino a Montalbano, una frazione di Fasano, dove prima troviamo un bellissimo agriturismo immerso negli oliveti, che ci offre una camera per la notte. Poi la cena in un ristorantino del paese niente male. Percorsi oggi 600 km circa. Giornata soleggiata.

2° giorno, sabato 1 giugno 2019.

Lasciamo la masseria Morrone dopo una ricca colazione. Ostuni, San Vito dei Normanni, Brindisi. Da qui alle tredici ci imbarchiamo sul traghetto che alle ventidue e trenta ci sbarca a Jgoumenitsa, in Grecia. L’albergo lo troviamo nelle vicinanze del porto.Una curiosità, la nostra era la sola moto sul traghetto.Percorsi 50 km. Giornata soleggiata.

3° giorno, domenica 2 giugno 2019.

Che fortuna! Il traghetto che parte per l’isola di Corfu è  proprio di fronte al nostro albergo. Chiesto in reception a che ora parte ci rispondono gentilmente ”tra 3 minuti”, il prossimo alle ore 12:00.! In un batter d’occhio carichiamo la borsa, e caschi in mano attraversiamo la strada in motocicletta. Mi fermo davanti la biglietteria, e mando Flavia al traghetto distante un centinaio di metri dicendo che ci aspettassero. Infatti al mio arrivo un portuale mi fa segno di salire velocemente che deve salpare. Dopo un’ora abbondante di viaggio siamo all’isola. Parcheggiano la moto al porto e facciamo 2 biglietti per il bus turistico che fa il giro del capoluogo, Kerkyra. Il giro dura due ore e si snoda nella città e periferia. Ci addentriamo poi a piedi nel centro storico e visitiamo la Chiesa di S. Giorgio, e quella di San Spiridione, dove esponevano la reliquia del Santo. Continuiamo nella grandissima piazza Spianata e affianco il forte vecchio. Dopo un pranzetto a base di gyros, prendiamo la moto e raggiungiamo il monastero di Kanoni, posto su un’isola raggiungibile tramite un pontile. Proseguiamo in moto fino al sito dell’Achilleion. Trattasi della dimora dove soggiornava   la principessa Sissi. Da vedere assolutamente. Ci spostiamo ora per le strette e ripide strade dell’isola prima a Pelekas, poi a seguire Ermones, Anghelokastro, Paleokastritsa. Stradine tortuose che salgono e scendono, viste mozzafiato. Spiaggetta incantevoli. Proseguiamo sempre lungo la linea di costa fino a Sidari dove troviamo un affittacamere “Alessandro” che ci prepara anche una cena caratteristica greca. Giornata soleggiata. Temperatura sui 22-24 gradi. Km percorsi circa 100.

4° giorno, lunedì 3 giugno 2019.

Stamattina al risveglio il cielo è grigio. Le previsioni danno pioggia. Dopo aver salutato la gentile signora, decidiamo di percorrere la linea di costa nord dell’isola, fino a tornare a Kerkyra. Niente pioggia. Ogni tanto ci fermiamo nei paesetti attraversati. Arriviamo al porto e ci imbarchiamo per Jgoumenitsa. Torniamo in terraferma. Poco prima di attraccare alla banchina, inizia a piovere. Attraversiamo la strada e ci rifugiano nell’ hotel dove avevamo dormito due giorni prima. La pioggia continua incessante per tutto il giorno e la notte. Domani decideremo il da farsi. Km percorsi circa 60.

5° giorno, martedì 4 giugno 2019.

Stamattina al risveglio cielo grigio-nero, carichiamo la moto e partiamo direzione Lefkada. Sono le otto, e fatti 30 km inizia a piovere. Ci fermiamo ad una stazione di servizio per ripararci in quanto non portiamo le tute antipioggia. Dopo un’ora sembra smettere, facciamo altri 20 km e piove di nuovo. Siamo in un paesetto, Loutsa, sulla costa e troviamo un bar con tettoia dove ci fermiamo. Dobbiamo aspettare fino alle tredici prima di ripartire. Visto che a Lefkada dalle previsioni danno pioggia fino alla sera puntiamo direttamente su Patrasso. Ripartiamo ma continua a piovere, noi imperterriti sotto l’acqua per mezz’ora, poi tutto sole. Arriviamo a Patrasso, e subito foto di rito sotto il maestoso ponte. Ci portiamo al centro per visitare la basilica di Sant’Andrea. Spostandosi poi sulla zona archeologica dove si trova l’anfiteatro romano, il ponte, la fortezza e l’acquedotto. Uscendo da Patrasso incontriamo una struttura avveniristica. Entriamo nel parcheggio e alla reception ci dicono che si tratta del museo dell’archeologia romana. Entriamo e visitiamo le tre sale con reperti interessanti dell’epoca romana. Proseguiamo lungo la strada costiera verso Corinto e ci fermiamo nel paese di Diakofto, distante sessanta km. Sono le venti e vado alla ricerca della stazione ferroviaria dove parte il trenino a cremagliera per visitare il la gola del Vouraikos, unico in Europa. Prenoto due biglietti per il giorno dopo. Oggi niente pranzo e andiamo alla ricerca di un hotel e ristorante. Trovati nei pressi del piccolo porticciolo con prezzi a buon mercato. Appartamento di 60 mq. 35 euro, cena per due a venti euro. Giornata per metà  pioggia, resto sole con temperature 20-25 gradi. Km. Percorsi circa 260.

6 giorno, mercoledì 5 giugno 2019

Alle otto e mezza siamo già in stazione, dista solo cinquecento metri dal nostro hotel. Abbiamo lasciato la moto, e i bagagli in stanza. Il trenino a cremagliera, parte puntuale. Impiega circa un’ora ad arrivare al caratteristico paese di Kalavryta. Attraversa le gole, e i binari in certi punti sono proprio a strapiombo su esse. Nei punti più  ripidi si aggancia alla cremagliera e con velocità  ridotta sale. Noi arrivati al paese facciamo un giro veloce e scendiamo subito. Tornati in stazione, studiamo il percorso per andare a Olimpia, passando per l’entroterra, e ci accorgiamo che il navigatore ci fa passare a Kalavryta. Sono 130km di strade ben tenute. Scavalchiamo diversi passi. Traffico zero. Olimpia è un sito archeologico che conoscono in tutto il mondo, per via delle olimpiadi che sono nate qui. Visitiamo sia il sito, sia i due musei annessi. Davvero interessanti. Sono le cinque e decidiamo di spostarci a Kalamata, nella costa sud. Percorriamo la strada che costeggia il mare passando prima a Pyrgos, e in finale a Pylos ( Navarrino )per poi svoltare verso Kalamata. Arriviamo alle otto. Trovato subito un hotel che ci manda a cenare in un caratteristico ristorantino. Cena ottima.Giornata soleggiata, temperatura dai 20 ai 25 gradi. Km. percorsi circa 300.

7° giorno, giovedì 6 giugno 2019

Partiamo nell’affrontare una delle più belle strade greche. La Sparta- Kamalata. Da fare assolutamente.  60 km di tornanti sotto il monte Taigeto. Poco prima di Sparta c’è  da visitare il sito archeologico di Mytras. Una città’ costruita nel 1200 alle pendici di una montagna, con relativo castello in cima. Due ore di visita, poi tramite strade tortuose bellissime arriviamo all’ imbarco per l’ isoletta di Elafonisi. Appena arrivo sulla banchina cerco il chioschetto per fare il biglietto, ma era chiuso. A fine banchina vedevo un uomo che si sbracciava gridando “came here “,  vado avanti con la moto è mi fa cenno di salire, ma il traghetto era pieno. Lui fa spostare una macchina e riesco a malapena a incastrare la moto, ma il bauletto sporgeva dalla linea di chiusura. Lui: no problem, chiude a metà la sponda del traghetto e parte. In due minuti siamo sull’isola.  Spiagge mondiali.  Imbarco da ridere moto a filo porta. Facciamo un giro veloce a vedere le meravigliose spiagge, tornando al porticciolo ri- traghettiamo sulla terraferma. Giro veloce a  vedere anche Neapoli  poi direzione Monenvasia. Alle 18.00 siamo lì. Borgo stupendo. Ci arrampichiamo fino sulla rupe, facciamo il giro del paese, quasi tutto riportato alle condizioni originali. Naturalmente pieno di negozi, bar, ristoranti. Scendiamo e sulla piazzetta principale troviamo una room rent.  Accanto un ristorante con tavoli a raso del mare. Ottima cena. Giornata Soleggiata. Temperatura dai 20 ai 28 gradi. Km percorsi 300.

8° giorno, venerdì 7 giugno 2019.

Programmo il Tom Tom su Nafplia, con strade tortuose. Non potete immaginare i 170 km di strada a seguire. Bella bellissima. I primi 80 km, strade interne salì e scendi dalle montagne, i restanti sulla strada che rasentava la linea di costa. Ogni curva un scorcio più bello dell’altro. Infatti fatta Una delle centomila curve ci si para davanti una spiaggetta deserta. Fermo la moto, in un batter d’occhio siamo in costume da bagno, e via dentro l’acqua. Dopo 7 giorni un’ora di mare ci voleva!  Una mattinata superlativa. Arrivati al paese, giro del porto, giro della città vecchia, e salita sulla fortezza, da cui si gode un panorama spettacolare. Scendiamo e puntiamo su Epidauro un sito archeologico con un antico teatro ben conservato. Entriamo, il teatro è un classico stile greco   visitiamo anche i resti del complesso Estiatorio e il Profileo. Di nuovo in moto percorriamo una strada davvero bella che ci porta all’imbarco dell’isola di Spetses, ma con la moto non ci fanno salire, solo passeggeri. Visto che si è fatto tardi sono le otto, andiamo a cercare un hotel per la sera, e arriviamo a Ermioni. Bellissimo porticciolo che si affaccia sul golfo. Pieno di turisti europei con le loro barche a vela. In piazzetta all’arrivo a lato vediamo Angelo room.  Bellissima camera vista mare con 50 euro. Per mangiare ci manda da Maria. Ottima cena sempre con tavolo a raso del mare. Giornata fantastica sia moto che archeologia. Tempo soleggiato, temperatura 24-32 gradi. Km. Percorsi oltre 300.

9° giorno, domenica 8 giugno 2019.

Risaliamo tutta la costa della penisola, fino a portarci l’imbarco per l’Isola di Poros, ma decidiamo di non salire sul traghetto visto che dalla guida c’era poco da vedere. Andiamo avanti e facciamo il giro della penisola vulcanica di Menthana. Percorriamo le strette e ripide stradine che si snodano attorno ai crateri. Usciti dalla penisola, continuiamo a salire sulla strada panoramica che porta a Corinto, e dove possibile scendevamo nelle insenature dove ci portava la strada, a vedere da vicino spiaggia e porticcioli turistici. Continuiamo, fermandosi a Corinto. Una foto sul canale era d’obbligo. Andiamo poi al sito archeologico e saliamo sulla fortezza sovrastante dove si gode di una vista spettacolare di tutto lo stretto. Continuiamo per Atene, su strada panoramica statale, ad un certo punto vedo un cartello” imbarco per Salamina”. Flavia subito: andiamo? Deviamo e quando arriviamo sul pontile il traghetto era appena partito. Il successivo tra mezz’ora. Ok aspettiamo. Saliti sul traghetto facciamo il biglietto ….. 2 euro, moto e due passeggeri! Sbarcati sull’isola sono le otto passate e andiamo alla ricerca di un hotel o affittacamere, ma nulla. Inizio a chiedere e una ragazza mi dice che a 5 km c’è un hotel. Andiamo ma non c’è posto. Proseguiamo per un altro confermatoci da un passante, ma di lusso. Intanto è quasi notte e chiedo la cifra 110 euro. Siamo stanchi. Ok. Bellissimo hotel in riva al mare del Golfo di Salamina. Cena ottima in ristorante a filo acqua! Oggi giornata molto calda. Temperature da 28 ai 39 gradi. Soleggiatissima. Km. Percorsi 250.

10° giorno, domenica 9 giugno 2019.

Oggi ce la prendiamo con calma, dobbiamo fare solo 65 km per arrivare al porto di Lavrio dove dormiremo e lunedì  mattina imbarcheremo la moto per l’Israele. Intanto siamo su un’isola e la giriamo tutta. Nel perimetro le strade sono tutte asfaltate, ma quando vuoi raggiungere le calette più  remote o i punti panoramici più  in alto, trovi sempre la strada “sterrata”. Se in piano nessun problema, ma abbiamo affrontato salite e discese veramente impegnative. Tutto bene. Tornati al paese saliamo sul traghetto che ci porta al porto del Pireo. Percorriamo il lungomare di Atene, trafficatissimo, e ci spingiamo a sud  sulla strada panoramica costiera. Ci fermiamo a Sounio in un sito archeologico ben conservato. Arriviamo all’hotel alle cinque. Lasciamo i bagagli e ce ne andiamo un paio di ore al mare. Domani imbarco moto sul traghetto e partenza aerea per Tel Aviv. Giornata soleggiata. Temperatura sui 35 e più  gradi. Km. Percorsi 100.

11° giorno, lunedì 10 giugno 2019.

Alle nove puntuali siamo al porto a consegnare la moto per l’imbarco. Ci rechiamo in negli uffici della Salamis, che si trovano in un container da cantiere in un angolo remoto del porto di Lavrio. Faccio conoscenza con un israeliano che viaggia con compagna su ducati multistrada. Rientrava nel suo paese dopo un giro in Italia, Austria, Croazia. Mi parlava della sua ducati multistrada 1260 di una moto eccezionale, italiana. Mi ha lasciato il suo indirizzo israeliano nel caso avessi avuto bisogno di qualcosa, dicendo che il suo paese è sicurissimo. Agli uffici della Salamis mi aspettavano, avendo la mia prenotazione, e mi danno un foglio dicendomi che dovevo recarmi negli uffici della dogana per farlo timbrare. Detti uffici si trovano fuori del porto, quindi riprendo la moto è vado alla ricerca di tali uffici. Li trovo in una palazzina anni 70. Entro trovo una decina di impiegate tutte col telefonino in mano. Chiedo e mi rimbalzano da un ufficio all’altro. Una ragazza mi dice  che devo salire al secondo piano. Arrivo sopra e mi dicono ultimo ufficio a sinistra. Entro e una signora con aria scocciata mi mette due timbri sul foglio e me lo restituisce. Tutto qua?, chiedo, e lei: tutto qua. Torno in  porto e do il foglio. Mi chiedono il libretto di circolazione della moto e mi dicono che me lo restituiranno ad Haifa. Porta la moto accanto alla nave e lascio le chiavi. A caricarla ci penseremo noi mi rispondono. Ok, è fatta. Noi carichiamo il piccolo bagaglio a mano e ci dirigiamo a piedi alla fermata del bus per l’aeroporto di Atene. Dopo un’ora siamo in aeroporto. Il volo era prenotato, faccio il check on line, e alle 18 e 30 il volo decolla direzione Tel Aviv. Dopo due ore atterriamo. Alla dogana Israeliana il poliziotto ci chiede cosa veniamo a fare in Israele, se conosciamo qualcuno, se eravamo insieme ad un gruppo. Alla nostra risposta che viaggiavamo da soli, è rimasto sorpreso. E dove andare a dormire? Datemi la prenotazione dell’hotel. Alla fine ci rilascia il visto. Saliamo su un treno che dopo 15 minuti ci lascia in centro. Ultimi 800 metri a piedi, e arriviamo in un appartamento che avevo prenotato la mattina stessa. Grande, climatizzato, pulito. Costo 54 euro.  Anche oggi giornata soleggiata e calda. Percorsi 50 km in autobus e 2000 in aereo…… Domani visita di Tel Aviv.

12° giorno, martedì 11 giugno 2019

Oggi senza moto, visita a piedi di Tel Aviv. Iniziamo dalla Rotschild Boulevar, un vialone alberato con pista ciclabile che taglia trasversalmente la città. Arriviamo fino al centro commerciale dei grattacieli Azrieli. Ci spostiamo poi verso il mare, e togliendoci gli scarponcini, percorriamo un bel pezzo di spiaggia, camminando sul bagna-asciuga. Le spiagge qui sono davvero belle. Rientriamo sulla strada e ci infiliamo nel famoso “carmel market”. Si tratta di un mercato all’aperto dove trovi di tutto. Qui mangiamo 2 panini farciti con carne, insieme a due coppe di frutta fresca. Continuiamo nel quartiere di Jaffa, con visita alla vecchia città e al porticciolo turistico. Alle 17 facciamo  ritorno in hotel stanchi. Dal percorso registrato sul telefono di Flavia, leggiamo che abbiamo percorso circa 21 km!!! A tutti e due è venuta una vescica fra le dita del piede destro. Giornata Soleggiata. Temperatura sui 34 gradi.

13°giorno, mercoledì 12 giugno 2019

Oggi giornata più fresca. Andiamo alla stazione dei pullman dove parte il bus per Haifa. Da Tel Aviv sono circa 100 km. Alle 10: 00 arriviamo ad Haifa, il porto commerciale Israeliano. Troviamo un hostel in centro dove lasciamo lo zainetto e la borsa, e ci incamminiamo verso il maestoso complesso dei giardini di Baha’i. Una serie di terrazze che si estendono sulle pendici del monte Carmelo, per un km, intervallate da giardini curatissimi. Al centro una scalinata, con due ruscelli laterali. Dalla cima si gode di uno spettacoloso panorama su tutta la città.  Anche oggi tutto a piedi, stando attenti alle vesciche ancora fresche di ieri. Alle 17:00 rientriamo in hostel affamati. Ci consigliano una pizza in un locale affianco. Davvero buona. Giornata Soleggiata.  Temperatura sui 30 gradi. Percorsi secondo il contapassi 15 km.

14° giorno, Giovedì 13 giugno 2019.

Alle nove siamo all’agenzia marittima per ritirare la moto, ma la burocrazia Israeliana è peggio di quella Italiana. Prima in un ufficio, poi un altro, poi al porto, poi alla dogana, poi di nuovo in ufficio. Riusciamo ad avere il visto per entrare al porto a ritirare la moto. Ma il porto è una vera giungla. Riesco dopo molte vicissitudini ad arrivare al molo dove è parcheggiata la moto. Nella casetta adibita a ufficio, altra attesa. Ci sono altri tre motociclisti Israeliani ad attendere lo sdoganamento. Mi dicono di aspettare. Alle 15:00 riesco ad uscire. Ok, siamo di nuovo in moto. Ci dirigiamo a nord passando per Acre, cittadina sul mare. Visitiamo il centro storico. Proseguiamo per Nahariya, dove ad un certo punto la strada finisce con un cancello sbarrato. È il confine con il Libano. Chiuso da parecchi anni causa attriti fra i due paesi. Scattiamo le foto e ripartiamo parallelamente alla linea di confine. La temperatura dai 32 gradi piano piano scende fino a 20. Territorio pieno di colture e verdissimo. Alle 19:00 Ci rendiamo conto che dobbiamo ancora trovare l’hotel, ma i paesi che attraversiamo ne sono sprovvisti. Tiriamo dritti fino a  Safed, e apriamo booking, che ci manda in un  hotel in pieno centro storico. Una faticata per trovarlo nei vicoli strettissimi, con la moto carica. Ma si è rivelato davvero bello. Ceniamo nel self service dell’hotel, come si deve. Giornata Soleggiata.  Temperature dai 32 ai 20 gradi. Km percorsi circa 100.

15° giorno, venerdì 14 giugno 2019

Anche la colazione è a livello internazionale qui. Facciamo una visita nel centro storico e nel quartiere degli artisti. Il paese, (Safed), è una delle 4 città sante ebraiche. Ci sono 4 sinagoghe. Un centro spirituale ebraico, dove ci sono scuole ad ogni livello. Usciamo dal paese e attraversiamo una riserva naturale boschiva. Andando verso nord, siamo ora in pieno Golan, la regione contesa alla Siria da Israele nella famosa guerra dei sei giorni. Tagliamo per il paese di Meron Golan, e andiamo al punto panoramica, monte Bental Lookout, una volta punto di vendetta della guerra Israele-Siria. Ci sono ancora le trincee così come le hanno lasciate a fine conflitto. Scendiamo verso il lago di Tiberiade, e ci giriamo intorno fino alla città di Tiberias. Molti abitanti del posto si sono riversati sul lago per fare un bagno e sfuggire alla calura. Anche noi ci fermiamo per un breve spuntino, e poi entriamo in città, ma il traffico è  davvero caotico, e senza fermarci ci dirigiamo verso Nazareth. Una puntata alla basilica dell’annunciazione è  d’obbligo.  Andiamo anche alla chiesa greco ortodossa poco distante. Continuiamo per la Giordania e ci fermiamo a dormire in un paese, Beit She’an a pochi km dal confine. Oggi giornata soleggiata. Temperature dai 25 ai 32 gradi. Km. Percorsi circa 260.

16° giorno, Sabato 15 giugno 2019

Mancano solo otto km alla frontiera con la Giordania. Oggi è sabato un giorno festivo secondo il calendario ebraico. Infatti usciamo dal paese alle nove di mattina, sembra un deserto. Arriviamo alla frontiera e comincia il giro dei controlli. Prima il passaporto, poi il visto, poi un’altra targhetta, poi controllo passaporto. Segue cartoncino con visto della moto. È passata oltre un’ora e finalmente ci aprono la sbarra e usciamo……. si, ma dal lato Israeliano. Pochi metri ed entriamo nel lato Giordano. Altra tiritera. Passaporti, visto, accosta la moto, scendi tutti i bagagli e passali sotto al metal detector. Controllo documenti. Ci portano in un ufficio e un poliziotto inizia a farci delle domande in Giordano. Io gli dico che non capisco, sono Italiano. Se può parlare inglese. Lui inizia a fare domande in un inglese stentato. Da dove venite, perché venite in Giordania, quanto tempo state. Come è entrata la moto. Io gli ho spiegato tutto, ma a lui sembrava tutto strano. Si guardavano in faccia con l’altro poliziotto e parlavano in Giordano. Si è alzato e, è uscito. Poco dopo rientra. Altre domande. Ad un certo punto mi dice che non possiamo entrare. Io lo guardo esterrefatto, mi giro verso Flavia, ci guardiamo per un attimo come per dire” e adesso”. Mi alzo dalla sedia e alzando la voce gli dico che siamo turisti. Che Flavia amava venire in Giordania e che questo era il mio regalo di matrimonio. Poi continuo con altre storie, finché lui non mi blocca. Mi chiede quanto tempo state? 8 giorni rispondo. Mi fa un foglio da consegnare alla frontiera di Aqaba , da dove uscirò  dalla Giordania, fra otto giorni. Mi fa il segno delle manette se sgarro. Mi restituisce tutti i documenti, e mi dice di andare in un altro ufficio per l’assicurazione della moto. È  chiuso,  dice di aspettare, dopo un’ora  arriva l’impiegato. Mi fa la pratica e quando mi dice sono 30 dinari io tiro fuori la carta di credito. Lui risponde “solo denaro contante”. Accidenti, sono più di 4 ore che sono qui e non se ne esce. Chiede ad un poliziotto di accompagnarmi all’ufficio immigrazione poco lontano, che li c’è il bancomat. Torno col denaro. Mi lascia il documento. Mi riprende il poliziotto di prima che mi accompagna in un altro ufficio e mi fanno firmare un altro documento scritto in arabo!, chiedendomi 20 dinari , circa 25 euro. Li guardo,pago. Dico: posso andare? Tutto a posto. Welcome in Giordania mi rispondono. Carichiamo la moto, percorriamo 500 metri altra sbarra. Controllo passaporto. Scendiamo dalla moto, ci fanno togliere i caschi, controllano i documenti, e di nuovo welcome in Giordania. Sembra che stavolta sia l’ultima. Sono abbastanza nervoso, sono quasi le due, la temperatura è di 35 gradi. Facciamo pochi km e andiamo a incasinarci in un paesino con un mercato in mezzo alla strada. Una bolgia. Torno indietro, imbocco una strada che sembra quella giusta, ma mi ritrovo in fra i monti Giordani . Riprogrammo il navigatore con destinazione Aylun , e dopo 43 km di stradine  secondarie, e attraversamento  di 3 paesetti,  arrivo al castello di Ajlun . Visitiamo ciò che rimane del castello arroccato sopra il monte che domina la valle del Giordano. Panorama a 360 gradi. Riprendiamo verso Sud e arriviamo a Jerash, comunemente denominata “la Pompei d’oriente”. Si tratta di un sito di epoca romana, in ottimo stato di conservazione.qui c’è molto da vedere , il sito è grnde. Sono le sette e dopo aver cercato on line un hotel ci dirigiamo ad Amman. Già dalla periferia, il traffico diventa caotico. Tutti che strombazzano con le auto, anche senza motivo. Nelle strade ci sono molti poliziotti che regolano il traffico. Negozi che espongono merci in mezzo alla strada. Al nostro passaggio tutti ci guardano. I bambini ci salutano. Mi sono accorto che in Giordania non ci sono le moto, i motorini, gli scooter, le biciclette. Per motivi di sicurezza per 20 anni ne hanno proibito l’uso. Ora hanno tolto il divieto. Arriviamo al nostro hotel situato in pieno centro che è quasi notte. Non e stato facile trovarlo. Impossibile lasciare la moto sul marciapiede, e non avendo il garage, trovo un parcheggio all’aperto e il tizio che lo custodiva mi dice che la posso lasciare là al costo di 5 euro per due giorni. E’ notte, dopo la doccia inseguiamo il flusso della folla nella strada principale. Negozi aperti fino a tardissimo. Entriamo in una tavola calda e ordiniamo qualcosa simile ad una pizza ripiena, con un antipasto di verdure. Non mangiavano dal giorno prima! Andiamo a dormire stanchissimi. Giornata Soleggiata. Temperatura dai 28 ai 33 gradi. Km percorsi circa 170.

17° giorno, domenica 16 giugno 2019

Il nostro hotel si trova a poche decine di metri di distanza dal teatro romano. Proprio lì iniziamo la visita della città. Ci arrampichiamo poi verso la sommità della collina per entrare nel sito della cittadella. Da lì si gode di una vista su una parte della città. Continuiamo per le strade affollate del centro dirigendoci alla moschea di re Adbullaah, con accanto il museo islamico. Con un taxi, dato che si trova poco fuori città, andiamo a visitare il museo reale dell’automobile. Davvero bello. Ci sono esposte tutte le automobile e motociclette appartenute al re Hussein. Alcuni pezzi rarissimi. Da visitare assolutamente. Torniamo in città ci immergiamo nelle stradine della “down town”. Pieno di negozi che vendono di tutto. Persino una stradina dove vendevano lingerie femminili, strano per un paese arabo! Non ci facciamo mancare il souq, ovvero il mercato ortofrutticolo multicolore, e la strada dove vendevano oro e gioielli, con negozi sempre affollati delle donne arabe. Infine per la cena scegliamo un locale caratteristico in un vicolo dove anche noi siamo costretti a mangiare con le mani! Rientriamo in hotel a mezzanotte. Giornata soleggiata. Temperatura sui 33 gradi, km percorsi a piedi circa 18.

18° giorno, lunedì  17 giugno 2019.

Dopo la colazione fatta sul terrazzo dell’hotel, andiamo a recuperare la moto nel parcheggio custodito vicino, e partiamo direzione fiume Giordano, al sito dove secondo la religione cristiana , fu battezzato Gesù. Sul navigatore non è riportata fedelmente la mappa del luogo e quindi fisso un punto vicino, poi cercherò di orientarmi con le indicazioni, e domandando. Usciamo dalla trafficatissima capitale e ad un certo punto il navigatore non trova più la strada. Ok. Scendo verso una valle pensando che arrivi al fiume, invece dopo qualche km mi trovo in un sito archeologico ben conservato di Qasr Al-‘Abd. Un palazzo ellenistico del 200 ac. Proseguiamo sempre a naso e la strada ad un certo punto diventa sterrata. Pensavo qualche metro, e invece sono stati oltre 15 km tutta in mezzo alle montagne desertiche Giordane. Incontro un pastore e chiedendo mi fa cenno di continuare. In lontananza vedo un lago, e quando ci arrivo capisco che è uno  sbarramento artificiale.  Continuando la sterrata ad un certo punto la strada finisce di colpo. Era stata tagliata per far passare la nuova strada a doppia corsia. Cerco di aggirarla e dopo altro sterrato peraltro insidioso sono sull’asfalto. Seguendo i cartelli stradali sono al sito. Pagati 20 euro per due biglietti, ci accompagnano con un pulmino all’interno e con una guida che parlava inglese ci spiega tutta la storia. Dalla nostra parte si vedeva a una distanza di 20 metri l’altra sponda del fiume in territorio palestinese, dove c’erano persone intente a immergersi per purificarsi. Riprendiamo il giro salendo una bella strada e arrivando al monte Nebo. Si dice che qui  Mosè  ricevette la visione che gli indico la terra promessa. Bel panorama sul mar morto. Continuiamo per Madaba, dove visitiamo la chiesa di San Giorgio. C’è un mosaico tipo carta geografica antico, e poi la chiesa di Giovanni Battista con salita prima al campanile e poi ai piani inferiori la cripta e i luoghi di preghiera degli antichi cristiani. Sono le cinque, mangiamo un kebab e ripartiamo per le terme di Ma’In, sorgenti di acqua calda sulla strada che porta al mar morto ma quando arriviamo avevano appena chiuso. Continuiamo per il “complex”, un ristorante con annesso sala congressi e museo costruito da una società giapponese, sull’ultimo dirupo sopra il mar morto. Panorama spettacolare. Visitiamo il museo che racconta tutta la storia del mare da milioni di anni fa fino ad oggi. Ritorniamo a Madaba che è notte. Giornata Soleggiata. Temperature dai 25 ai 38 gradi. Km percorsi in moto circa 120. A piedi 5.

19° giorno, martedì  18 giugno 2019

Stamattina prima di uscire da Madaba una visita alla chiesa degli Apostoli, con un pavimento mosaico grandissimo. Scendiamo verso il mar morto tramite una strada secondaria, che in finale interseca quella che abbiamo percorso ieri. Arrivati a quota – 423 metri sul livello del mare…… percorriamo la statale 65 che costeggia il mar morto verso sud. Dopo una quarantina di km siamo al Wadi Mujib. Si tratta di un canyon con pareti a strapiombo alte più  di cento metri, dove scorre un fiume di acqua dolce proveniente dal montagne sovrastanti. Si entra equipaggiati con giubbotto salvagente e scarpe di gomma  per percorrere a ritroso il fiume per un km fino ad una cascata. In questo periodo il flusso dell’acqua non è  molto veloce, ma nei punti più  stretti la corrente è forte e ci sono degli appigli per non farti trascinare a valle. All’andata abbiamo faticato non poco per risalire il fiume. I problemi sono venuti al ritorno con la corrente che cercava di strapparti dalle corde di tenuta. Usciti dalle gole, continuiamo per la strada che costeggia il mare fino al bivio per Al Karak. Risaliamo la bellissima strada, e arriviamo alla cittadina per la visita al famoso castello. Finito, continuiamo sulla strada “dei re” e dopo 180 km siamo a Petra. Cerchiamo l’hotel e ci sistemiamo. Domani visita al sito. Giornata Soleggiata. Temperatura 24-34 gradi. Km percorsi 280 circa.

20° giorno, mercoledì   19 giugno 2019

Oggi giornata interamente dedicata alla visita del sito archeologico dell’antica città  di Petra. Sveglia alle ore cinque e trenta, il nostro hotel si trova a cinquecento metri dall’ingresso visitatori. Il sito apre alle sei. Una meraviglia dietro l’altra. La città completamente circondata da montagne di roccia è grande, e si sviluppa su più  livelli. Tutti i siti sono scolpiti nella roccia granitica. Per vederla tutta potrebbe non bastare un giorno. Ai nostri ritmi, e percorsi 28 km, siamo saliti anche nei punti panoramici sopra le montagne l’abbiamo vista tutta, compresi gli 800 gradini per arrivare al Monastero. Bella davvero. Alle cinque e mezza usciamo, e ritemprati da una bella doccia, ci prepariamo per andare a vedere “Petra by night”. Suggestiva visita del primo sito all’ingresso, con tantissime luci a terra che ci indicavano il cammino lungo il canyon. Arrivati alla prima porta, altre lucette in tutta l’area circostante, con intrattenimento di suonatori locali, e illuminazione della facciata con luce colorata. Altri 6 km tra andata e ritorno. Alle ventitré siamo in hotel. Giornata Soleggiata. Temperature dai 15 gradi della mattina ai 30 del giorno. Km percorsi in totale 34 km a piedi.

21° giorno, giovedì 20 giugno 2019.

Stamane sveglia presto. Rifacciamo i bagagli e fatti 10 km siamo a “little Petra”, piccola Petra. Qui c’è  poco da vedere. Mezz’ora dura la visita. Continuiamo sulla strada interna che sale, e allora il panorama si che diventa interessante. Dopo 15 km intersechiamo la “via dei re”. Puntiamo nel Wadi Rum che si trova a circa 130 km. È un deserto con formazioni rocciose che lo rendono particolare. All’arrivo nel piccolissimo villaggio, ci bloccano all’entrata i procacciatore di turisti. Propongono il giro in jeep dentro il deserto e passare la notte in tenda con cena attorno ad un braciere di carne.  Contrattiamo con uno di loro e ci dice di seguirlo in moto. Ci porta a casa sua, dove ci fa parcheggiare la moto all’interno del cortile, e poi ci dice di salire sul fuoristrada per il tour. La durata è  circa 4 ore. Andiamo a vedere un canyon, tre archi di pietra naturale, altre rocce dall’aspetto particolare, e ci racconta di come passavano la vita nel deserto i beduini. Nel percorso ogni tanto ci fermavano presso una tenda dove ci veniva offerto un bicchiere di thè alla menta. Saltiamo il pranzo. Alle cinque ci porta nell’accampamento, situato in pieno deserto, dove troviamo altre persone europee, anche loro dormono nelle tende. Il Giordano che ci ha accompagnato, si mette a preparare la cena, siamo in otto. Intanto noi saliamo sulla cima di una roccia poco distante per vedere il sole tramontare. Al calar della luce scendiamo. La cena era squisita, tutti prodotti locali. Dopo cena ci raduniamo intorno al fuoco a guardare il cielo stellato.  Giornata Soleggiata. Temperature dai 20 ai 34 gradi. Km percorsi circa 200.

22° giorno, venerdì 21 giugno 2019.

Svegliarsi nel deserto non è da tutti i giorni.  Flavia alle sei già passeggiava. Alle otto dopo una colazione “beduina “, con le jeep ci riportano alla civiltà. Riprendiamo la moto è puntiamo sempre a sud, golfo di Aqaba, mar rosso, fino alla frontiera con l’Arabia Saudita. La temperatura inizia a salire, fino a  42 gradi. Torniamo indietro e facciamo un giro nella città, ma c’è poco da vedere. Ci infiliamo in un Mc Donald più per rinfrescarci che per mangiare. Approfittiamo della wi-fi Free per prenotare un hotel nella vicina città Israeliana di Eilat. Fatto questo andiamo alla frontiera, sapendo già quello che ci aspetta. Infatti ricomincia la tiritera dei timbri, visti,perquisizioni, interrogazioni. Stacca le valigie dalla moto, tutto passato sotto i rilevatori. Da dove venite, come avete portato la moto, quanto tempo state, portate armi……vabbè,  un paio di ore passano sotto un sole cocente. Siamo sui 40 gradi. Andiamo in albergo nel tardo pomeriggio, e usciamo a piedi a visitare la città. Tipico centro vacanziero, sembrava Rimini di ferragosto. Alle dieci di sera la temperatura ancora era di 34 gradi. Giornata Soleggiata. Temperature dai 24 ai 42 gradi. Km percorsi 180.

23° giorno, sabato 22 giugno 2019.

Alle sette siamo già  in moto. Il termometro segna 32 gradi. Da Eliat percorriamo la strada che confina con l’Egitto fino a Mtzip Ramon, circa 140 km di pieno deserto roccioso. Oggi in Israele è festivo, e incontriamo due-tre automobili in tutto il percorso. Li ci fermiamo per ammirare il panorama essendo posta la cittadina su un’altura di novecento metri a bordo di un cratere. Fatta una colazione continentale, continuiamo verso il mar morto. Il nostro obiettivo è il sito di Masada. Si tratta dei resti una cittadina antica posta su un altura di 600 metri rispetto al mar morto. Noi volevamo salire sopra percorrendo “il sentiero del serpente”, un sentiero che si snoda addosso alla montagna, ma era chiuso per pericolo frane. Optiamo come i comuni turisti per la cabinovia, che in tre minuti ci porta su.  Dopo la visita, e vista la calura di oggi la nostra prossima mèta è  Ein Bokek. È qui che si trovano i migliori resort e le più  belle spiagge di Israele sul mar morto. La temperatura all’arrivo sfiora i 44 gradi. Decidiamo di fermarci, troppo caldo, poi visto che tutti erano riversi sulla spiaggia noi ci accodiamo.  Scegliamo un hotel, e parcheggiata la moto e indossato un abbigliamento consono ci buttiamo in acqua! Si ma qui siamo nel mar morto, mica a Torvaianica! La temperatura dell’acqua è  altissima, quasi scotta!, chiedendo ai bagnini mi rispondono 35 gradi….. Sul fondale tutti grani di sale taglienti, quindi bisogna indossare scarpe adatte per evitare di tagliarsi. Poi ti immergi e rimani a galla. Una sensazione stranissima.  Dentro l’acqua non ci puoi rimanere più di 15 minuti. Appena esci subito sotto la doccia di acqua dolce per togliere tutto il sale  sulla pelle. Non puoi immergere la testa dentro l’acqua, in quanto senti un bruciore agli occhi incredibile. Vanno lavati immediatamente. Alle sette le spiagge chiudono, e noi passiamo alla spa dell’hotel. Piscina con acqua del mar morto, piscina con idromassaggio acqua dolce, sauna, bagno turco. Ottima la cena internazionale. Giornata Soleggiata. Temperature dai 32 ai 42 gradi. Km percorsi in moto circa 350.

24° giorno, domenica 23 giugno 2019

Alle sette e mezza siamo già  in moto. Temperatura 34 gradi! Andiamo verso nord costeggiando il mar morto, direzione Jericho, la città più antica del mondo. Sapendo che  a 10 km c’è un benzinaio vado subito li in quanto sto in riserva, ho circa 60 km di autonomia. Arrivati all’area di servizio la trovo chiusa per lavori di ammodernamento. Percorro altri 40 km e nulla. Passo il check-point Israele – Cis- Giordania, e chiedo ad un poliziotto, lui mi risponde che a trenta minuti da li c’è un’area di servizio! Ci mettiamo a 50 all’ora con un filo di gas sperando nella buona sorte, e quando l’autonomia arriva a 5 km arriviamo nella stazione. Fatto il pieno puntiamo su Jericho e arriviamo proprio sotto la telecabina che ti porta sul monastero della chiesa della tentazione. Anche qui una scarpinata di dieci minuti per arrivare al sito. Da qui panorama che spazia su tutta la cis-giordania. Scesi andiamo a visitare il sito del monastero di San Gabriele, tramite una strada parzialmente sterrata che si arrampica su una montagna. Arrivati ci rendiamo conto che per arrivare al monastero si deve scendere un costone e risalirne un altro a piedi per un totale di due ore. È quasi l’una e fa un caldo bestiale. Ok si fa. Quando arriviamo, appena il tempo di terminare la visita che i frati ci dicono che devono chiudere. Tornati su riprendiamo la moto, e la prossima fermata è il sito del “Buon Samaritano”. Ben tenuto, c’è anche un museo dove viene spiegata la storia del sito, con dei mosaici stupendi. Ripartiamo per Betlemme e percorro la strada interna della Palestina. Incontriamo tre check-point, controlli lungo il tragitto ma nessuno ci ha fermato. Prima di arrivare a Betlemme giriamo a sinistra verso il monastero di San Saba, e dopo 5 km di strada malmessa arriviamo al sito, ma leggiamo che alle 2 chiude. Ci facciamo un giro tutto intorno. È posto in una valle a strapiombo su un costone roccioso. La strada finisce qua. Torniamo indietro e ci fermiamo a comprare una bottiglia di acqua in un market. Ci sono tre ragazzi palestinesi e chiacchieriamo con loro. Gli chiediamo se hanno la wi-fi in negozio e subito ci fanno collegare. Prenotiamo l’hotel per Gerusalemme. Ci offrono 2 gelati e ci raccontano qualcosa di loro. Dopo 8 km arriviamo a Betlemme. Visita della chiesa della Natività, chiesa del latte versato, la moschea aperta a noi  occidentali, il mercato, il museo della città. Entriamo a Gerusalemme che sono le sette, venendo dalla cis-giordania, ad un check point all’ ingresso della città  ci fermano e ci chiedono se siamo arabi, io rispondo : no turisti italiani! Ok andate. Lascio la moto parcheggiata sulla strada di fronte all’hotel, e dopo una doccia usciamo per mangiare qualcosa. Facciamo un giro in un isola pedonale a ridosso della città vecchia, e ci rendiamo conto che Gerusalemme è  una città viva. Le strade piene di gente, i tavoli dei bar, dei pub, affollati. Rientriamo alle undici. Giornata Soleggiata. Temperature dai 34 ai 38 gradi. Km percorsi in moto 180, a piedi 10.

25°giorno, lunedì 24 giugno 2019.

Oggi la moto rimane parcheggiata. Siamo noi che alle sette usciamo per la visita della città. Qui da vedere c’è davvero tanto. Guida e mappa della città vecchia in mano, ci incamminiamo. Entriamo dalla porta di Jaffa, e percorriamo tutto il camminamento del muro ovest, fino alla porta di Damasco. Qui scendiamo e iniziamo dalla via Dolorosa, nel quartiere mussulmano. Ogni tanto deviamo nel percorso infilandosi negli stretti vicoli pieni di negozietti che vendono di tutto. Arriviamo nel quartiere ebraico, e ci dirigiamo nel sito del muro occidentale, il luogo più sacro per un religioso ebraico. Continuiamo con una visita al parco archeologico di Gerusalemme, alle 4 sinagoghe sefardite, e al museo di Erode. Passiamo al quartiere Armeno dove poco fuori la porta di Zion visitiamo la cattedrale della formazione, e la tomba di David. Rientriamo fra le mura, spostandoci  in un monastero  Armeno Ortodosso, con accanto la cattedrale di San Giacomo. Continuiamo con la visita alla chiesa di Cristo. Entriamo poi nella cittadella, chiamata comunemente “torre di David”. Dal bastione superiore è  possibile ammirare la città vecchia. Usciamo alle sei e torniamo in hotel. Oggi abbiamo percorso 20 km. Giornata Soleggiata. Temperatura sui 35 gradi.

26° giorno, martedì 25 giugno 2019.

Anche oggi sveglia presto per la visita di Gerusalemme. Iniziamo dai luoghi sacri più contesi , la cupola nella roccia, e la moschea di Al Aqsa. Ci spostiamo poi nel monte degli Ulivi, con la visita alla chiesa dell’Ascensione, la tomba dei profeti, la chiesa di Maria Maddalena, la Basilica delle Nazioni, l’Orto di Getsemani, la Tomba della Vergine Maria, e il cimitero Ebraico. Risaliamo verso la città vecchia, e passando nel quartiere mussulmano sulla via Dolorosa, andiamo a visitare la Basilica del Santo Sepolcro. Usciamo e ci spostiamo nella città nuova ammirando i giardini di Mamilla, con il sontuoso centro commerciale. Ci spingiamo fino al quartiere degli artisti, per poi ritornare all’ora del tramonto nella piazza del muro occidentale. Giornata Soleggiata. Temperatura intorno ai 34 gradi. Km percorsi a piedi 23.

27° giorno, mercoledì 26 giugno 2019

Oggi ci dobbiamo portare ad Haifa, che domani mattina devo consegnare la moto allo spedizioniere marittimo, per il rientro al porto greco di Lavrio.

Attraversiamo Gerusalemme est e continuiamo fino a Ramallah, capitale della cis-Giordania. Continuiamo sulla s.s. 60 , entriamo a Nablus, continuiamo, fino a Jenin, e di li a poco c’è il check point con il confine israeliano, ma all’arrivo le guardie ci dicono che è chiuso. Torniamo indietro e cerco di portarmi sulla costa ma all’arrivo del confine ovest la strada è interrotta. Traccio un’altra strada ma anche quella è chiusa. Continuo e vedo in lontananza un check-point, lo punto, ma quando arrivo lì mi dicono che possono passare solo i camion da lavoro. Noi ci chiediamo, ma dovremmo pur uscire dalla cis- Giordania! Chiedo ad un camionista e mi dice di seguirlo che lui mi condurrà ad un check aperto. Fatti una cinquantina di km a tornare indietro, avvistiamo il check- point in prossimità della città di Netanya. Passiamo e siamo di nuovo in Israele. Proseguiamo sulla strada costiera fino a Cesarea, antica città portuale costruita dai romani. Visita al sito. Continuiamo per Haifa e vediamo un albergo con spiaggia. Ci buttiamo a capofitto per un bagno tonificante. km percorsi 250. Temperature sui 34 gradi.

28° giorno, giovedì 27 giugno 2019

Alle otto e mezza siamo sotto gli uffici della compagnia marittima per lasciare la moto. Sapendo del mio arrivo avevano già preparato tutti i documenti per l’imbarco. Mi mandano in dogana a completare la procedura e passano tre ore di attesa. Alle tredici tutto a posto, porto la moto sulla banchina e ci dirigiamo alla stazione dei treni per tornare a Tel Aviv dove alle diciannove avevamo prenotato il biglietto aereo per Atene. Causa ritardo in partenza, atterriamo ad Atene alle ventidue e trenta, e con il bus ci rechiamo in centro città in un appartamento prenotato la mattina. Giornata soleggiata. Temperature sui 34 gradi.

29° giorno, venerdì 28 giugno 2019

Oggi giornata dedicata alla visita della città di Atene. Non ci siamo fatti mancare nulla. Abbiamo iniziato con l’Acropoli, il Partenone, il museo dell’Acropoli, l’Agora, il tempio di Atena Nike, l’odeon di Erode Attico, il teatro di Dionisio, l’arco di Adriano. I quartieri Plaka, e Monastiraki. Abbiamo mangiato in un locale caratteristico greco “giros pork”. Alla sera sfinito il contapassi segnava km 21. Giornata soleggiata. Temperatura sui 34 gradi.

30° giorno, sabato 29 giugno 2019

Continuiamo la visita della città di Atene.

Piazza Syntagma cambio della guardia. Monte Licabetto a piedi. Cattedrale cattolica. Stadio ovale Panathinaiko. monte Aeropago, monte Filopappo. Centro, chiesa cattedrale, chiesa greco ortodossa, Museo  nazionale. Km percorsi 22. Giornata Soleggiata. Temperatura 30°.

31° giorno, domenica 30 giugno 2019

Questa mattina continuiamo i giri a Atene con la visita al museo nazionale. Alle ore tredici saliamo su di un bus che ci porta al porto di Lavrio. Passiamo davanti al porto e vedo che la nave “limassol alexo”, che trasportava la moto è già arrivata e vedo che hanno già scaricato la nostra moto sulla banchina. Oggi è festivo, domani mattina alle otto andrò per il ritiro della moto. Il pomeriggio lo passiamo in una piccola spiaggia ad un km dal porto.  Giornata soleggiata. Temperature sui 30 gradi.

32° giorno, lunedì  1 luglio 2019

Finalmente dopo 3 giorni riprendiamo la moto. Alle otto eravamo al porto, pronti alle lungaggini burocratiche per riavere il mezzo. Invece mi presento all’ufficio baracca, e l’impiegato mi chiede cosa voglio. Gli rispondo che devo ritirare la moto che viene dal porto di Haifa. Gli do il passaporto, e lui dopo aver visto una lista mi dice firma qua! Dopo aver firmato, ecco la chiave, la moto sta li in fondo. Io chiedo: posso andare? Lui si tutto a posto. Incredibile. Dopo tutte le trafile alle frontiere, stavolta con 3 minuti sono fuori del porto. Contentissimi, partiamo direzione sito archeologico di Defi. Sono 260 km, e arriviamo alle undici. Prima visitiamo il museo e, poi tutto il sito, davvero ben conservato. Ripartiamo tramite la strada che costeggia tutto il golfo, con traffico scarsissimo,  passiamo a fianco del ponte di Patrasso e sempre lungo il mare ci dirigiamo alla penisola di Lekada. Pranziamo che sono le cinque, facciamo un giro fino al porto turistico, e visto che si è fatto tardi proseguiamo per Jgoumenitsa, dove arriviamo alle dieci e mezzo, dopo aver fato alcune soste nelle belle spiagge che si affacciano sul Mediterraneo. Saliti in nave prendiamo possesso della cabina e siamo a letto. La nave salpa a mezzanotte.Oggi giornata intensa. Percorsi circa 700 km. Temperature 25- 34 gradi.

32° giorno, martedì 2 luglio 2019.

La nave attracca al porto di Brindisi alle otto e mezzo, ma causa sbarco dei camion ci fanno uscire un’ora più tardi. Imbocchiamo l’autostrada e tutta una tirata interrotta da una sosta benzina, alle due siamo a casa. Giornata caldissima. La temperatura è arrivata fino a 41 gradi.

Km percorsi circa 550.

Il contachilometri della moto segna km 269.173

Totale km percorsi  5.800.

Fine del viaggio. Per vedere le foto : https://flic.kr/s/aHsmDL62ZN