In lavorazione…….
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Sardegna in moto. 27 aprile – 4 maggio 2024.
In lavorazione………
Lago di Garda e passi dolomitici in moto. 19- 27 agosto 2023
Report viaggio in moto lago di Garda, passi Dolomitici,
Trieste, strada del prosecco e qualche ……BIG BENCH.
19 – 27 agosto 2023
Sabato 19 agosto.
Siamo pronti per affrontare questo viaggio “italico”, ovvero rimaniamo nei confini nazionali. È il primo viaggio con la nuova moto. D’ora in poi, avendo preso il “passaporto Big Bench comunity project”, avremo un motivo in più per fare deviazioni che ci conducono alla loro postazione e apporre il timbro sullo stesso, oltre che ammirare il panorama che si gode dalla grande panchina. Autostrada fino a Verona, poi direzione Sona, un paese tra Verona e il lago di Garda. Andiamo a cercare la panchina, e trovata, ci dirigiamo in un vicino resort dove apporre il timbro. Passando per Custoza ci fermiamo al sacrario militare, poi continuiamo per Valeggio su Mincio. Visitiamo questo bellissimo borgo, poi andiamo su al castello. Prenotiamo una visita guidata che ci illustra tutta la storia del paese. Si è fatto tardi, iniziamo la ricerca di un hotel per la notte, e tramite booking lo trovo a pochi chilometri da dove ci troviamo. Sbaglio la prenotazione. Do le coordinate al navigatore e partiamo. Per farla breve, dopo 74 km ci troviamo a Toscolano Maderno, una cittadina posta nella parte ovest del lago. Tutto sommato ci è andata bene! Percorsi oggi circa 700 km. Giornata soleggiata, temperature dai 32 ai 38 gradi, molto caldo.
Domenica 20 agosto.
Stamattina di buonora, il nostro obiettivo è come la definiva Winston Churchill, “l’ottava meraviglia del mondo”, ovvero la strada della Forra. Dalla strada costiera gardesana a salire verso il paese di Tremosine. Ripagante è lo spettacolo sul lago di Garda e delle ripide rocce a ridosso della strada. Ci rechiamo in un bar dove c’è la “terrazza del brivido”. Si sporge per alcuni metri al di là della parete rocciosa. Visione spettacolare del lago. Scesi sulla gardesana, proseguiamo per Limone, poi Riva del Garda. Saliamo al lago di Tenno. Facciamo il giro del lago a piedi. Visitiamo Borgo Canale di Tenno, a seguire Tenno. Ci fermiamo alle cascate del Varone, per una visita “sotto la pioggia”. Proseguiamo per la valle di Ledro, dove troviamo un ristorantino in riva al lago omonimo. Una visita alle palafitte preistoriche in riva al lago è d’obbligo. Prossima fermata al lago d’Idro. Saliamo a Bondone, antico borgo di carbonari. Il tempo li sembra essersi fermato. Saliamo ancora per la strada delle malghe a cercare refrigerio. Arriviamo alla fine della strada asfaltata Oggi giornata caldissima. Torniamo indietro, facciamo il giro del lago e a Pieve Vecchia, prendiamo la strada 58 che ci porta al lago di Valvestino dei sette borghi. Bellissima strada. Continuiamo a scendere fino a Gargnano, e siamo di nuovo sul lago. Saliamo al santuario di Montecastello, dove c’è da timbrare una panchina “Big Bench”. Conclusa la visita torniamo a Toscolano, alloggiando nello stesso albergo di ieri. Percorsi 250 km, giornata caldissima 32- 38 gradi.
Lunedi 21 agosto.
Oggi mattinata passata al Vittoriale degli Italiani, a Gardone Riviera. Accompagnati da una guida abbiamo visitato tutto il sito. A San Felice del Benaco, troviamo un’altra panchina con vista lago. Spostandoci circa 12 km verso ovest raggiungiamo la Big Bench di Molinari in frazione Case Nuove. Vista superba sui vigneti. Da qui prossima tappa a Borgo di Castellaro di Lagusello. Visita del sito, e direzione Peschiera del Garda. Gelato sul lungolago e proseguo per la strada 249 costeggiando il lago. Lazise, Bardolino, Torri del Benaco. Da qui deviamo per San Zeno di Montagna fino ad arrivare al Santuario della Madonna della Corona. Visita e ricerca hotel a Ferrara di Monte Baldo. Km percorsi circa 200, giornata caldissima 34-39 gradi.
Martedì 22 agosto.
Proseguiamo la strada di montagna del baldo fino a Mori. Bellissima. Stamattina praticamente deserta. La temperatura di 24 gradi è ottima. Paesaggi di montagne e alpeggi da ammirare. Arrivati a Mori giriamo a sinistra verso Torbole e proseguiamo a nord verso il lago di Molveno. Continuando sulla 421 immersi in piantagioni di mele e uva. Dopo Andalo arriviamo al lago di Santa Giustina. Giriamo a destra per il passo della Mendola. Panino e ripresa della strada a scendere. Strada 14 fino a Egna, poi strada Dolomitica della Val di Fiemme. Castello di Fiemme, Cavalese, Ziano, Predazzo, Moena, e siamo in Val di Fassa. Vigo, Pozza, deviazione passo Costalunga, e lago di Carezza. Facciamo un giro a piedi intorno al lago, proseguiamo fino a passo Nigra tornando poi indietro per poi portarci a Canazei, dove troviamo un garni per la notte. Chilometri percorsi circa 300. Giornata soleggiata e calda.
Mercoledì 23 agosto.
Oggi scorpacciata di passi dolomitici. Da Canazei scendiamo verso Moena e deviamo per il passo san Pellegrino, Falcade, Paneveggio, passo Rolle. Sosta a San Martino di Castrozza. Fiera di Primiero, Agordo, Alleghe, passo Giau, passo Falzarego. Da qui lasciata la moto nel parcheggio saliamo con la cabinovia al rifugio Lagazuoi. Una visione spettacolare di tutte le cime dolomitiche. Pranziamo nel ristorante all’aperto. Siamo a quota 2752 mt. e la temperatura è di circa 26 gradi. Facciamo una passeggiata fino alla croce. Ripresa la moto ci dirigiamo Rocca Pietore, Sottoguda, Malga Ciapela e passo Fedaia, sotto la Marmolada. Sostiamo a bordo lago. Continuiamo per Penia, Alba, Canazei. Da qui saliamo fino ad arrivare a passo Pordoi. È quasi buio e torniamo indietro, trovando un hotel a Alba di Canazei.km percorsi circa 150. Giornata soleggiata e calda.
Giovedì 24 agosto.
Continuiamo il giro dei passi. Passo Sella, passo Gardena, Corvara in Badia, passo Campolongo, Arabba, passo Staulanza. Iniziamo a scendere verso Forno di Zoldo, Longarone. Ci fermiamo per una sosta al lago di Barcis, San Daniele, Udine. A Re di Puglia facciamo una sosta obbligatoria per visitare il sacrario militare. Proseguiamo per Trieste. Questa era la nostra destinazione. Troviamo un hotel in periferia, e andiamo a cenare in centro città. Trieste una città bellissima. Il centro alla sera brulica di gente. Dal Canal Grande a piazza Unità d’Italia arrivando al molo Audace tutto un percorso pedonale. Abbiamo cenato in un ristorantino gestito da napoletani. Poi passeggiato e visitato i vari caffè rinomati triestini.
Percorso circa 400 km. Giornata soleggiata calda.
Venerdì 25 agosto.
Prima di visitare la città andiamo a fare colazione a Murgia. Delizioso centro storico con castello. Proseguiamo uscendo dall’Italia ed entrando in Slovenia, fino a Capodistria. Parcheggiata la moto ci incamminiamo per gli stretti passaggi del centro storico. Rientriamo e puntiamo direttamente su Trieste. Saliamo diretti alla cattedrale di San Giusto, dove visitiamo anche il castello adiacente. Scendiamo e ci dirigiamo al castello di Miramare dove prenotiamo una visita guidata. Bellissimo. Saliamo poi sul santuario di monte Grisa. Tornando verso Trieste ci fermiamo al faro della Vittoria. Arrivati in centro e lasciata la moto ci incamminiamo a piedi. Chiesa serbo-ortodossa, canal grande, arco di Riccardo, museo civico teatrale, illi caffè, piazza Unità d’Italia e infine il molo Audace, dove non ci siamo fatti mancare la visione di un bellissimo tramonto. Continuiamo la serata passeggiando tra i vicoli della città vecchia. Percorsi pochi km. Giornata soleggiata e calda.
Sabato 26 agosto.
Ci spostiamo a Grado cittadina balneare posta su di una laguna. Fatto un giro veloce nella città, abbiamo lasciata la moto al piccolo porticciolo e preso un traghetto che in un ora circa ci porta al santuario di Santa Barbana. Tornati in terraferma ci spostiamo ad Aquileia. Abbiamo visto tutto quello che c’era da vedere. Basilica di Santa Marias, museo paleocristiano, il museo romano, il sepolcreto, il battistero. Bellissima cittadina. Pranziamo in un caratteristico chiosco “melons club” tutto a base di frutta. Proseguiamo per la strada verso casa e ad un incrocio troviamo un cartello con scritto “villa Manin”. Flavia subito…..gira qui! Arriviamo a Passariano di Codroipo. Entriamo in questa maestosa villa e alla reception ci dicono che è in programma una visita guidata. Prendiamo 2 biglietti. Molto preparata la signora che ci ha accompagnato per la visita. Proseguiamo per Conegliano Veneto dove troviamo alloggio in un bellissimo resort. km percorsi circa 200 km. Giornata soleggiata e calda.
Domenica 27 agosto.
Ultimo giorno di vacanza, la facciamo percorrendo “la strada del prosecco” che parte da Conegliano fino a Valdobbiadene. Attraversiamo distese di vigneti, e antichi borghi dove si produce lo spumante prosecco. Peccato che quest’anno causa maltempo il raccolto ha subito una perdita di oltre il 50%. Continuiamo e prima di Padova imbocchiamo l’autostrada. Facciamo lungo la strada 3 fermate per timbrare il passaporto delle panchine. La prima a Città di Castello, la seconda a Bevagna, la terza a Montefalco. Queste panchine per trovarle devi andare sul sito Big Bench e scaricare le coordinate. Comunque si trovano sempre in punti fuori citta, in campagna e in punti panoramicissimi. Le strade per raggiungerle sono quasi sempre sterrate, l’ultimo tratto è da farlo spesso a piedi e poi bisogna cercare i luoghi dove apporre il timbro. Alla fine ce l’abbiamo fatta. Prima che faceva buio siamo a casa. In totale abbiamo percorso circa 3000 km. La nostra nuova moto non ha dato problemi. Tempo sempre soleggiato con temperature alte sempre oltre 30 gradi, presso il lago di Garda abbiamo toccato i 39! Bellissima vacanza.
Per vedere le foto clicca Qui.
Corsica in moto. 29 giugno- 3 luglio 2023.
Report viaggio in Corsica in moto.
29 giugno- 3 luglio 2023
Siamo stati già in Corsica in moto nel lontano 2014. Abbiamo fatto un giro del perimetro, senza addentrarci troppo nell’entroterra. In quell’occasione viaggiavamo con tenda e sacchi a pelo. Ogni giorno cambiavamo campeggio. Bellissima esperienza. Eravamo di dieci anni più giovani! Questa volta vogliamo esplorare l’interno dell’isola. Partiti da casa, siamo al porto di Livorno pronti per l’imbarco, tramite via Aurelia. Sbarcati a Bastia, attraverso il Col de Teghime, siamo a Florence. Giriamo per la D 82 e passando per i tanti paesi incontrati, Col S. Stefano, Fusaia, Pieve, Sorio, S. Pietro, torniamo a S. Florence. Continuiamo per la D 82 e passata Bocca di Vezzu, giriamo per la N 2197. Belgodere, Speloncato, Feliceto, Muro, S. Restituta, Lumio, Occi e infine Calvi. Tutto un susseguirsi di piccoli paesi, borghi con panorami che spaziano dagli uliveti, fino al mare. Da Calvi, percorriamo la D 81 b, strada litoranea stupenda. Stretta, dal fondo non perfetto, ma dal panorama impagabile. Si guida sospesi sulla scogliera sottostante. Arrivati a Porto, si gira per la D84. Si tratta della spettacolare strada di Santa Regina. Tra un alternarsi di gole scavate nella roccia, boschi e laghetti, il percorso è davvero esaltante. Arrivati sulla Nazionale giriamo per Corte. Qui visitiamo il museo antropologico e la cittadella. Non ci facciamo mancare una puntata alle gole della Restonica, fino alla fine della strada. Percorso suggestivo. Tornando indietro, rimanendo sulla 193 arriviamo al colle de Vizzavona, per poi scendere fino ad Aiaccio. Anche questa strada nazionale merita per le tantissime curve e paesaggi selvaggi in mezzo ai boschi. Continuiamo sulla D 302 e poi D757, passando a fare una visita al sito preistorico di Filitosa, e siamo a Propriano. Anche questo percorso curvosissimo. Continuiamo per la N 196 che ci porta a Bonifacio.
Piccola sosta e ripartiamo verso nord fino a Portovecchio. Rientriamo per le montagne con la D368 fino al Col de la Bavella. Torniamo indietro a Zonza. Proseguiamo per Levie, Santa Lucia de Tallano, Olmiccia, Cucuruzzo, Sorbolano, Aullene. Scendiamo a Sartene e di nuovo a Bonifacio. Il traghetto parte alle 12:00, nel frattempo ci facciamo un giro nei dintorni. Sbarcati a Santa Teresa di Gallura, ci dirigiamo all’isola dei gabbiani, fin dove finisce la strada. Torniamo indietro a Palau e la SS 133 ci porta a Luras dove dormiamo. Proseguiamo per Sant’ Antonio di Gallura, Arzachena, e siamo a Olbia. Il traghetto ci sbarca a Civitavecchia. Cinque giorni sempre soleggiati, con temperature dai 24 ai 30 gradi. La moto nonostante i quasi 350.000 km non ha dato problemi. Percorso circa 1600 chilometri in totale.
Qualche foto la potete vedere QUI
Isole Canarie in moto. aprile-maggio 2023
Report viaggio in moto ” Giro delle isole Canarie”.
22 Aprile -15 maggio 2023
Qualche numero:
5500……… i chilometri percorsi in moto.
3280……….le miglia marine percorse con i traghetti.
130………….le ore passate sui traghetti.
13……………i traghetti utilizzati.
18……………gli hotel e B&B dove abbiamo soggiornato.
4……………..le notti passate sui traghetti.
7 …………….le isole visitate.
0……………..i minuti di riprese video.
……………….qualche fotografia.
Meteo sempre soleggiato, con temperature da 20 a 30 gradi.
Sabato 22 aprile 2023.
Dopo un inverno passato a pianificare, stasera finalmente entriamo nel vivo del viaggio. Il tachimetro della GS segna km 341.590. Alle diciassette partiamo per Civitavecchia, dove all’una e trenta salpa il traghetto che ci porterà a Barcellona. Arriviamo con ampio anticipo, e ci concediamo una cena a base di pesce nel ristorante” Sora Maria”, accanto al porto. Dopo una passeggiata sul lungomare, ci rechiamo al porto per il check in.
Primo intoppo. Il biglietto fatto on line qualche giorno prima, riportava una data sbagliata. Ovvero era datato sabato 22 aprile, partenza ore 01:30. Ma noi dovevamo partire domenica 23 alle 01:30. Momento di panico, ma la ragazza allo sportello mi dice che può cambiarmi il biglietto per stasera. Le cabine standard sono terminate. Solo poltrone, oppure cabina deluxe vista mare. C’è solo da pagare un supplemento. Non me lo faccio ripetere due volte, la magica carta di credito risolve presto il problema. Una volta imbarcati, e sistemata la moto nel garage, raggiungiamo la cabina assegnataci. Rimaniamo stupiti nel constatare la sua grandezza e comodità, con letto matrimoniale e finestra grande vista mare.
Domenica 23 aprile.
Alle nove ci svegliamo, siamo in Sardegna a Porto Torres, dove il traghetto fa una tappa prima di ripartire. A mezzanotte siamo a Barcellona. Mentre il traghetto entra al porto, inizia a piovere, ma quando usciamo con la moto già aveva smesso. Percorriamo venti km e siamo in hotel. È l’una passata. Giornata soleggiata, mare calmo.
Lunedì 24 aprile.
Alle sette siamo pronti per affrontare i 1150 km che ci separano da Cadice, la città Spagnola dove parte il traghetto che ci porterà a Lanzarote, prima Isola da visitare dell’arcipelago delle Canarie. Percorriamo l’autostrada del sud. Primo tratto costiero fino a Valencia, poi giriamo direzione Madrid, Citta Reale, Cordova, Siviglia, Cadice. Ci concediamo 2 soste per il rifornimento e panino. Nei pressi di Cadice ci fermiamo per trovare da dormire, e scegliamo un b&b al Puerto de Santa Maria. Graziosa cittadina portuale. Arriviamo che sono le sette. La location si trova a pochi passi da una bella spiaggia e all’interno di una villa con piscina. Il proprietario e sua madre gestiscono quattro camere in affitto ai turisti. Molto economico, con la moto posta all’interno della struttura. Ceniamo in un ristorantino consigliatoci dal proprietario. Giornata soleggiata, con temperature dai 20 gradi di Barcellona, passando per i 35 di Cordova, per finire ai 28 di Cadice. Km percorsi 1150.
Martedì 25 Aprile.
Fatta una buona colazione, ci prepariamo per raggiungere Cadice. La distanza da qui al porto e di 30 km. Il traghetto parte alle 14, e il check in alle 13. Arrivati in centro, ci arriva un messaggio da parte del b&b che ci comunica che abbiamo dimenticato il set da toilette. Riparto di corsa per recuperarlo. Sfruttiamo la mattina per visitare il museo Ispanico casa de Iberoamerica, il centro storico, la cattedrale, e fare una passeggiata sul lungomare. Entriamo sul traghetto in orario, e mi rendo conto che non c’è nessun’altra moto oltre la mia. La traversata durerà circa 27 ore, e noi abbiamo una prenotazione per 2 poltrone. Parlo con un addetto alla reception e gli chiedo se possibile di cambiare le poltrone, con una cabina. La sua risposta è stata” pagate in contanti oppure con carta di credito?”. Risolto subito il problema, il traghetto salpa in orario. Giornata soleggiata con mare calmo. Nel biglietto sono compresi colazione, pranzo, e cena.
Mercoledì 26 aprile.
Oggi intera giornata in navigazione. Tempo soleggiato, mare calmo. Arrivati al porto di Arrecife sull’isola di Lanzarote alle ore sedici e trenta. Scesi dal traghetto, ci dirigiamo verso il centro della città e incontriamo il museo di arte contemporanea, la visita è d’obbligo. Proseguendo, su una scogliera sul mare c’è da vedere il castello di San Gabriele. Anche qui fermata e visita. Entriamo nel centro storico zona pedonale, facciamo un giro. Si sta facendo notte e ancora dobbiamo capire dove andare a dormire. Booking ci indirizza a punta Mujeres, a circa 15 km a nord sulla costa. Appartamento grazioso, completo di tutto. Facciamo spesa in un market e ceniamo a casa nostra.
Giovedì 27 aprile.
Oggi inizia la visita dell’isola. Iniziamo da Orsola, piccolo porticciolo nella parte nord. Lì partono i traghetti che vanno all’ isoletta la graziosa. Le moto non le imbarcano, e il prossimo traghetto parte fra 4 ore. Decidiamo di non andare. Saliamo verso il punto panoramico “el mirador del rio “, ma arrivati in cima troviamo le nuvole basse che avvolgono la montagna. Scendiamo direzione Maguez, poi Haria, dove una visita alla casa del famoso architetto Cesare Manrique, èobbligatoria. Altra sosta dopo Teseguine, al complesso dei giardini di Cactus. Dopo la cittadina di Teguise, ci spingiamo alla caletta di Famara, dove la strada finisce su una grande spiaggia. Tornando indietro su una strada dei vigneti, andiamo a “Las Grietas”, piccolo canyon di formazione vulcanica. Dopo San Bartolomeo, incontriamo e visitiamo il Museo del Campesino, dedicato alla vita dei contadini locali. Tiagua e La Vegueta, sono i paesi incontrati prima di iniziare a percorrere la strada dei vulcani, tracciata sulle colate laviche di secoli passati. Paesaggio lunare. Attraversiamo tutto il parco fino a Yaiza. Ci spingiamo fino a El Golfo per vedere la spiaggia Charco Verde. Percorrendo la strada costiera siamo a la Hoya, per poi proseguire a Playa Blanca. Per raggiungere la famosissima spiaggia, Papagayo, percorriamo una strada sterrata di dieci km. Dopo Puerto Rubicon siamo di nuovo in paese, e un italiano ci affitta per la notte un appartamento. Per la cena ci affidiamo ad un ristorante sul lungomare.
Venerdì 28 aprile.
Alle otto siamo già al porto pronti per l’imbarco per l’isola di Fuorteventura. La durata della traversata è di 40 minuti. Arriviamo al porto di Corralejo, e puntiamo direttamente al capoluogo dell’isola, Puerto del Rosario. Facciamo colazione da Mario, catanese trapiantato qui da 25 anni. Giro del centro storico, e risalita della strada costiera del parco naturale del Corralejo. Grandi dune di sabbia, grandi spiagge, le catene alberghiere hanno qui i loro migliori resort. Proseguiamo verso nord ovest, fino al faro di El Clotillo. Da qui una strada sterrata di 20km circa che costeggia il mare ci porta a Tindaya. Da qui, grazie al consiglio del barman Mario andiamo a pranzare a “Los Molinos”. Quattro case in una caletta riparata, con un ristorantino su una piccola radura sopraelevata. Una pajella per 2 è il consiglio de lo chef. Accettiamo con piacere. Squisita. Lasciamo la moto e facciamo una passeggiata sulla scogliera vulcanica a picco sul mare. Tornando nell’entroterra ci fermiamoper una visita al Museo del formaggio Majoreno. A seguire la chiesa di nostra signora de Antigua. Puntiamo per il mirador de Morro Velosa, e sempre sulla fv30 la bellissima strada che passa a Betancuria fino a Pajara. Siamo a secco di benzina e chiedendo in piazza ci accorgiamo di una sagra del prosciutto e formaggio. Parcheggiata la moto, ci accodiamo negli stand per un assaggio gratuito. Riprendiamo per Tuineje, dove c’è la stazione di servizio. Ci spostiamo sulla costa est, a Gran Tarajal dove troviamo una sistemazione notturna.
Sabato 29 aprile.
Alle otto siamo già a Porto Moro Jable, per verificare l’orario della partenza del traghetto per l’isola di Gran Canaria. Ci informano che parte alle sedici. Facciamo il biglietto, e continuiamo la visita di Fuerteventura. Punta de Jandia è la destinazione. Arriviamo fino al faro con venti km di sterrato. Altri quindici km, sempre sterrato e siamo alla spiaggia Copete. Torniamo indietro e ci spostiamo alla Playa della Pared, luogo amato dai surfisti. Continuiamo sulla litoranea di Costa Calma, dove pranziamo e facciamo una lunga passeggiata sulla spiaggia. Alle sedici siamo di nuovo a porto Moro Jable imbarcati sul traghetto. Le ore di navigazione per raggiungere il porto di Las Palmas di Gran Canaria, sono due e mezza. Sbarcati, ci dirigiamo in un appartamento gestito da un’amica di Flavia nel centro del capoluogo, a due passi dal lungomare. Sistemati e lasciata la moto sotto casa, facciamo una lunga passeggiata sul lungomare che sovrasta la Playa de la Canteras. Bellissimo, pieno di gente. Ceniamo in un ristorante libanese. Ottimo.
Domenica 30 aprile.
Dopo una buona colazione sul lungomare, ci portiamo all’Auditorium Alfredo Kraus, ma è chiuso per lavori. Andiamo a visitare il caratteristico quartiere la Vegueta, con la cattedrale di S. Anna. Puntiamo poi la cittadina di Galdar, sulla costa nord. Dobbiamo visitare il museo di Cueva Pintada, ma la fila che c’era ci fa desistere. Passiamo accanto al parco archeologico, e torniamo indietro fino a Tamaraceite. Qui inizia la strada gc21, strada bellissima, che dopo una serie di interminabili curve ci porta al monolite Roque Nublo. Breve sosta e ripartenza per il mirador del Pico de las Nieve. Oggi è domenica, e incontriamo tanti motociclisti locali che in sella alle loro due ruote si divertono sulle bellissime strade dell’isola. Nei punti di ristoro, parcheggi intasati dalle moto. Ho letto su internet che qui alle Canarie, ci sono più di duecento associazioni motociclistiche! Discesa chilometrica attraversando la calderas de lo Marteles, la Pasadilla fino ad Aguimes, tra panorami mozzafiato e strade a strapiombo. Da qui, una strada pazzesca ci porterà fino al porto di Mogan. Passando per la strada gc 550 fino a Santa Lucia de Tirajana, poi cg 60 fino a Risco la Candelina, proseguendo per la cg 605 fino a Pio della Cuesta, e infine la cg 200 che finisce a Porto Mogan. Da percorrere assolutamente. Una bibita rinfrescante ci vuole, anche perché la temperatura supera i trenta gradi. Location super turistica e oggi che è domenica, anche gli isolani sono tutti in acqua. Proseguiamo per Puerto Rico, El Pajar, fino alle dune di Laspalomas. Troviamo una stanza nel vicino paese di Vecindario. L’indirizzo è sbagliato, dopo varie telefonate ci dirottando in un quartiere vicino. Ci danno le chiavi, non aprono. Era sbagliato il piano, era il primo non il terzo! Comunque tutto risolto. Giornata intensa, ma bellissima. Strade superlative.
Lunedì 1° maggio.
Stamattina programmo il navigatore per raggiungere il puerto de Las Nieves, sulla costa nord occidentale. Opziono per percorrere “Strade tortuose”. Telde, Vega San Matteo, Cruz de Tejeda, San Jose de Calderon, Agaete. Altra scorpacciata di curve e “mirador”. Arriviamo al porto appena in tempo per salire, in quanto il traghetto parte dopo 20 minuti. Dopo un’ora e un quarto di navigazione, sbarchiamo al porto di Santa Cruz de Tenerife, capoluogo dell’omonima isola. Lasciamo la moto nella famosissima piazza di Spagna, e ci addentriamo nelle strade che la circondano, fino nella parte alta. Troviamo una tapas in cui pranziamo con economia, e ci dirigiamo verso la Playa de la Teresitas. Parcheggi e spiaggia stracolmi. Oggi qui fa davvero caldo, più di trenta gradi. Facciamo una passeggiata sull’arenile. Prendiamo la bellissima strada tf12 che ci porta ad attraversare il parco rurale di Anaga. Giriamo prima di San Cristobal. Tegueste, Tejina, fino al faro di punta Hildago. Torniamo indietro e puntiamo la bellissima cittadina di Orotava. Una visita al centro storico e alla chiesa allestita per un probabile matrimonio. Sono le otto, e abbiamo percorso tanta strada, e curve a go go. Prenotiamo un hotel vicino Puerto Cruz, bellissimo, camera deluxe. Ceniamo nel sottostante ristorante, e assistiamo ad un’esibizione di ballerine di flamenco per gli ospiti dell’hotel.
Martedì 2 maggio.
Stamattina abbiamo una prenotazione fatta ieri, per salire sul vulcano del Teide. Ma un messaggio da parte loro mi dice che per tre giorni la funivia resterà chiusa. Ci rimborsano il biglietto e ci invitano a cambiare data. Prenoto per il 10 alle ore 12:20. Noi proseguiamo il giro lungo la costa. Scendiamo a Puerto la Cruz, proseguiamo fino a Icos de Los Vinos. Andiamo a vedere il giardino dove sta il Drago Millenario, albero di circa 1000, 2000 anni, e altre piante autoctone e medicinali. Passando per Guarachiro, Buenavista, Santiago del Teide, fino Puerto Santiago, strade super panoramiche. Continuiamo per la scogliera de Los Gigantes, la costa Adeide, fino al porto di Los Cristianos. Ci rechiamo subito al porto per chiedere l’orario dei traghetti, e ci dicono che fra mezz’ora parte quello per l’isola la Gomera. Subito 2 biglietti. Dopo un’ora di navigazione siamo al porto di San Sebastian. Sono le cinque, tramite la gm2, saliamo al mirador del moro di Agando. Lasciata la moto prendiamo un sentiero di 2 km circa, che sale in un eremo in cima alla collina. Scendiamo che sono le otto, andiamo alla ricerca di un alloggio per la notte. Trovato facilmente.
Mercoledì 3 maggio.
Oggi giornata dedicata alla visita della piccola isola. Iniziamo a percorrere l’anello della strada gm1, fino a Porto Rey, piccolo porticciolo turistico. Abbiamo in mente di salire su una barca che ci porta a vedere la formazione rocciosa de “Los organos. Purtroppo oggi mare molto mosso, e non si esce dal porto. Proseguiamo per valle Hermosa, fino alla spiaggia. Continuando, Agulo, Santa Caterina, Las Poyatos, El Molino fino a San Sebastian. Ogni mirador è una sosta. Riprendiamo per Playa Santiago, dove un ristorantino sulla piazza principale ci prepare dell’ottimo pescando alla plancia. La Playa della Rajita, è la prossima tappa, e per arrivarci non è stato semplice. Curva dopo curva e panorami stupendi ci hanno accompagnato fino al mare. Risaliamo la strada appena discesa, e torniamo a San Sebastian. Dormiamo nello stesso hotel. Domani alle sette abbiamo il traghetto che ci porterà all’Isola della Palma.
Giovedì 4 maggio.
Alle sei e mezzo siamo già al molo per l’imbarco. Dobbiamo tornare a Tenerife, e senza scendere, il traghetto carica altri passeggeri e si dirige verso l’isola. Iniziamo il giro antiorario fino a Puntallama, Sant’ Andreas, Barlovento. Da qui puntiamo per il Roque de Los Muchachos. Dopo un milione di curve a salire, dentro la pineta, arriviamo a quota 2400. La temperatura è sui 20 gradi. Prendiamo la strada degli osservatori delle stelle. Ci fermiamo al centro turistico, dove c’è un museo per le spiegazioni della formazione dell’isola. Continuiamo al mirador della Cumbrecita, ma la calderavulcanica era “piena di nebbia” con un effetto strano, avendo noi tutto sole. Scendiamo per la lp4 fino al santuario della Vergine della neve. Torniamo a Santa Cruz il capoluogo, e visitiamo il paese. Caratteristico. Abbiamo un b&B per 2 notti.
Venerdì 5 maggio.
Stamattina scendiamo verso sud. Fuecacaliente è la località dove c’è il faro, e una Salina che produce il miglior sale delle Canarie. Proseguiamo a risalire fino a arrivare al bordo del vulcano di sant’Antonio. Facciamo una visita al centro esperienze, e poi al bordo della caldera. Proseguiamo per porto di Neos, e la cittadina di Los LLamos. Da qui saliamo per il parco nazionale della Cumbrecita. Arriviamo fin dove finisce la strada. Parcheggiata la moto, facciamo un’escursione di circa 4 km a bordo caldera. Mangiamo 2 panini che avevamo portato con noi, insieme ad un corvo che alla fine ci ha rubato la busta con un panino rimasto! Scendiamo e continuiamo il giro, fino al mirador “el time”. Da qui si vede benissimo l’ultimaeruzione del 2021 con la colata lavica arrivata fino al mare. La strada per proseguire è interrott. Torniamo indietro e risalendo passiamo accanto al vulcano, comunque a distanza di sicurezza, zona davvero suggestiva. Interamente coperta di polvere lavica con alberi che spuntavano come funghi. Riscendiamo a Santa Cruz.
Sabato 6 maggio
Stamattina levataccia, il traghetto che ci riporta a Tenerife parte alle cinque e mezza. Arriviamo al porto di Los Cristianos alle nove. Mare molto mosso. Continuiamo il giro dell’isola dove l’avevamo interrotto 3 giorni fa. Saliamo con la tf 28, bellissima strada che cammina a mezza costa. Ogni tanto scendiamo verso il mare e risaliamo. Ci fermiamo a l’arco di Tajao. Una struttura naturale in tufo. Proseguiamo fino a Guimar. Visitiamo un sito archeologico di piramidi in pietra. Saliamo con la te 525 verso il parco del Teide. Strada bellissima. Incrociamo la tf2, che scende a san Cristobal della laguna. Arriviamo al paese che c’è una festa con musica d bancarelle varie. Visitiamo in centro storico, ben conservato. Ci spostiamo poi sulla costa ovest dell’antelejo. Una strada ripida, stretta con tornanti a non finire. Arriviamo al mare, e continuando ci fermiamo nello stesso bellissimo hotel in cui avevamo dormito qualche giorno prima. Cena e serata musicale nella sala dell’hotel.
Domenica 7 maggio.
Dopo una ricca colazione, prendiamo la strada tf24, che da Orotavia dopo una serie di stretti tornanti ci porta al mirador La Pietra la Rosa. Riprendiamo la te 326, mirador De el Lance, poi la Guancha, El Paso, Icos de Vino, fino Guarachiro. Fermata obbligatoria in questo paese fondato nel 1600. Altra strada la tf82 bellissima,e siamo a Santiago del Teide. Programmo il navigatore per la città di Adeje. Alle tredici siamo in una pizzeria napoletana consigliataci da degli amici conosciuti qualche giorno prima. Pizza buonissima. Riprendiamo scendendo al porto la Caletta, e seguendo la litoranea della costa siamo a Playa America, a Los Cristianos. Chiediamo e ci dicono che alle sette e mezza parte il traghetto per l’isoladi El Hierro. Ok due biglietti e la moto. Alle 10 e mezzo sbarchiamo al puerto de La Estaca. Troviamo subito l’appartamento prenotato qualche ora prima. Niente cena stasera.
Lunedì 8 maggio.
L’appartamento dove abbiamo dormito stanotte, arredato “Anni 50”, è il peggio che abbiamo trovato in questo tour. Con il nostro spirito di adattamento, la notte passa! Alle otto siamo già in moto. Colazione nel capoluogo dell’isola, Villa di Val Verde, dove la proprietaria ci prepara una colazione all’italiana. Iniziamo il giro, su strada HI 5. Echedo, Moncanal, Las Punta fino alla spiaggia. Proseguiamo per l’arco azzurro, un arco di lava formatosi naturalmente. A seguire il pozzo della salute, e più avanti Arena Blanca. Da qui prendiamo la strada che sale per il mirador Lomo Negro. La strada è stretta, tira un vento fortissimo che sbilancia la moto. Arriviamo fino al santuario della Vergine. Il panorama ripaga gli sforzi per salire. Continuiamo sulla HI 400, bellissima strada che attraversa una pineta fittissima, con scorci sul mare. All’altezza di Tabique, scendiamo giù verso la”Restinga”, considerato il punto più a sud e a ovest dell’europa. Un gigantesco muro frena le onde dell’oceano. Il luogo, piccolo porto di pescatori è appassionati di subacquea, è quasi deserto vista la bassa stagione. Risaliamo la HI4, continuando per i mirador De la Playa, Villani, Cruz de lo Rey, e Tanajara. Ripercorriamo la strada della pineta fino a El Julan, dove troviamo un appartamentino per la notte. Cena in una tapas lì vicino.
Martedì 9 maggio.
Alle tredici parte il traghetto che ci riporta a Tenerife, e sfruttiamo la mattinata per percorrere la strada della playa. 12 km fino alla fine. Siamo soli, in riva nell’oceano. Torniamo indietro a “la Caletta”, poi Tanatuste. Panino e via al porto per l’imbarco. A Tenerife, Ci aspetta il sig. Mario, calabrese, trapiantato da 30 anni qui. Ci porta in un bellissimo appartamento in centro a Los Cristianos. La moto ce la fa mettere in garage. Fatta la doccia scendiamo, facciamo un giro del lungomare, e ceniamo in un ristorante consigliatoci dallo stesso.
Mercoledì 10 maggio.
Oggi giornata dedicata alla visita del parco nazionale del Teide, compresa la salita con la teleferica al vulcano. Abbiamo già acquistato on line i biglietti, e il nostro turno è alle ore 12:20. Dopo la colazione, fatta dalla nostra amica napoletana a base di pastiera e babà, prendiamo la tf28, fino a Granadilla de Albona, per poi girare a destra per la tf 21. Questa è la strada che attraversa tutto il parco, e scorre ad una quota tra 1000 e 2200 metri sul livello del mare. Tempo bellissimo e temperatura sui 22 gradi. In moto una strada tutta da godere. Ci fermiamo nei vari “mirador” che incontriamo, fino ad arrivare alla “roque de garcia”. Due monoliti di provenienza vulcanica. Poco più avanti siamo alla teleferica. Nel parcheggio riservato alle moto, la nostra è l’unica! Saliamo, All’arrivo a quota 3100 metri l’aria è frizzantina ma non fredda. Facciamo una prima escursione al Pico Vejio, un cratere vulcanico. Poi un’altra alla Fortaleza. La durata della visita è di un’ora, poi dobbiamo scendere. Continuiamo sulla strada principale e poco dopo ci fermiamo ad un parcheggio, dove inizia un sentiero cha sale fino al teide. Si tratta di montagna Blanca. Lasciata la moto facciamo un’escursione di circa 6 km tra salire e scendere. Paesaggio bellissimo e spettacolare. Altra fermata al sito dei telescopi, dove non è permesso entrare. Continuando a scendere al bivio per Guimar, svoltiamo e percorriamo la strada che ci riporta a valle. Anche questa bellissima e panoramica. Arriviamo a Santa Cruz alle otto e prenotiamo una stanza in un hotel accanto a piazza di Spagna. Cena nella piazzetta sotto l’hotel a base di kebab.
Giovedì 11 maggio.
Alle 11:30 parte il traghetto che ci riporta in Spagna, a Huelva. Abbiamo la prenotazione fatta qualche giorno fa, ma le cabine erano terminate, solo posti ponte. Ci accontentiamo, dormiremo in poltrona.
Venerdì 12 maggio.
Alle 22:30 il traghetto attracca al porto di Huelva. La traversata durata 35 ore è stata funestata da un mare molto mosso. Viaggio lunghissimo. Scesi dal traghetto prenotiamo un hotel in centro e arrivati cerchiamo un locale per mangiare. La strada era gremita di gente che passeggiava, cenava, beveva qualcosa al bar.
Sabato 13 maggio.
Alle sette e trenta pronti per affrontare i 1200 km che ci separano da Barcellona. Giornata nuvolosa e fredda. Temperatura che oscilla tra 15 e 20 gradi. Prendiamo uno scroscio di grandine a Valencia, e alle 20:00 siamo al porto di Barcellona. Facciamo i biglietti, e anche qui le cabine sono terminate, solo passaggio ponte. Accettiamo sconsolati. Attendiamo l’imbarco sotto una tettoia riparati dalla pioggerellina.
Domenica 14 maggio.
Alle 02:30 la nave salpa. Per fortuna il mare è calmo e troviamo una sistemazione in dei divanetti posti nella sala giochi dei ragazzi. Alle 16:30 la nave fa una sosta a Porto Torres in Sardegna.
Lunedì 15 maggio 2023
Alle 02:30 il traghetto attracca a Civitavecchia. Assonnati e infreddoliti arriviamo a casa alle 04:10. Abbiamo viaggiato con circa 8 gradi di temperatura.
Epilogo:
Viaggio bellissimo. Strade stupende. Meteo sempre caldo. Pioggia ….mai vista. Nessun problema riscontrato. Nessuna percezione di pericolo. Abitanti sempre cordiali e pronti a dare informazioni quando chiedevamo. Incontrato tanti Italiani che si sono stabiliti nell’arcipelago per i più svariati motivi. Sicuramente un viaggio impegnativo dal punto di vista degli spostamenti e nel trovare l’alloggio per la sera. Ma con Booking e Airbnb, abbiamo sempre trovato la soluzione a noi più congeniale.
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Viaggio in Egitto, marzo 2023
Viaggio in Egitto in aereo 04 – 13 marzo 2023
Per questo viaggio ci siamo affidati ad un tour operator Memphis tours, che ha pianificato tutto il viaggio, ad esclusione del biglietto aereo andata e ritorno Roma -Il Cairo al quale abbiamo provveduto noi (è impossibile viaggiare in moto in Egitto).
Il programma è di 10 giorni, 9 notti di tour.
1° giorno:
Prendiamo il nostro trolley e via direzione aeroporto di Fiumicino, lasciamo la macchina al parcheggio custodito “Parking e go”, in cinque minuti ci accompagnano in aerostazione. Il volo della compagnia Egyptair parte puntuale alle tredici e quindici. Dopo in tre ore e mezza di volo ci troviamo a sorvolare la città del Il Cairo (immensa e caotica con i suoi 18/20 milioni di abitanti) atterriamo e ci dirigiamo verso l’uscita, la temperatura è decisamente superiore rispetto a Roma circa 28 gradi, ad attenderci troviamo un addetto della Memphis che ci aiuta a disbrigare le varie formalità, usciamo dall’aeroporto e con il taxi ci accompagnano all’hotel “Piramid golf club”, Stanza grandissima, con tutte le comodità. Prenotiamo una cena nel loro ristorante del tipo a buffet. Molto buona. Dopo cena facciamo un giro nel gigantesco giardino con piscina e vari spazi, dove era in corso un matrimonio locale.
2° giorno:
Alle otto puntuali ci vengono a prendere per portaci nella piana di Giza, insieme ad una guida che parlava un perfetto italiano. Abbiamo visitato il complesso piramidale delle tre più famose. Cheope, Micerino e Chefren. In quest’ultima attraverso uno stretto cunicolo sia scesi e poi risaliti e un corridoio lungo e stretto ci ha condotti alla camera funeraria che si trova al centro della piramide stessa, l’unico arredo funerario rimasto nella tomba è il sarcofago di granito rosso. A seguire un giro intorno alla piana fino a raggiungere l’ingresso da dove si può ammirare la Sfinge con alle spalle le piramidi. Ci siamo poi spostati nel centro storico del Cairo, per percorrere una delle antiche vie principali, stracolma di venditori di tutto e di più, siamo entrati in un antico palazzo ora adibito ad albergo e al quinto piano è situato un ristorante tipico con terrazza dove abbiamo mangiato cibo locale. Nel pomeriggio ci siamo recati al museo del Cairo, dove abbiamo ammirare la più completa esposizione di reperti archeologici dell’antico Egitto. La nostra guida ci ha accompagnato nelle varie stanze, spiegandoci chiaramente tutta la storia dell’Egitto dai Faraoni in poi. Il padiglione più suggestivo è quello dove è conservato la tomba con i suoi arredi e tesori di Tutankhamon, ritrovarsi di fronte alla maschera di Tutankhamon è molto emozionante, usciti dal museo abbiamo attraversato la zona dove si trova la città dei morti, antico cimitero trasformato in una improvvisata città dei vivi dove pantheon, mausolei e tombe sono piene di vita è un luogo sorprendente dove morte e vita si incrociano. Alla sera siamo tornati nello stesso hotel.
3° giorno:
Sveglia prestissimo, alle quattro siamo già in reception con le valige pronte. Un autista ci preleva e ci accompagna all’aeroporto, per imbarcarci direzione Luxor. Alle nove l’aereo decolla, e dopo un volo di circa un’ora, seguendo la direzione del fiume Nilo, siamo atterrati a Luxor. Qui sempre accompagnati da un’altra guida, raggiungiamo il molo dove ci aspetta la nostra nave da crociera “Salecia”. La nave ha quattro ponti. Su quello superiore una piccola piscina e grande spazio per passeggiare o riposare all’ombra di grandi ombrelloni. Due ponti adibiti alle cabine, e un ponte per il personale. Dopo esserci sistemati in cabina, molto spaziosa, con addirittura due bagni, abbiamo pranzato a bordo. Il pomeriggio abbiamo a visitato il tempio di Luxor situato al centro della città, è un museo a cielo aperto. dedicato alla divinità di nome Amon. E’stato edificato nei secoli e rimaneggiato aggiungendo statue colonne e viali, ritoccato da Alessandro Magno e Imperatore Tiberio è arrivato fino a noi in tutta la sua magnificenza. Con il suo viale fiancheggiato da sfingi è stato parzialmente restaurato ed è lungo 30 km, A fine visita ormai il sole sta tramontando e l’effetto delle luci artificiali ci regala belle emozioni, usciti dal tempio ci rechiamo al mercato stracolmo di banchi colorati stracolmi di spezie e oggetti di ogni genere. Cena a bordo.
4° giorno:
Visita alla famosissima “valle dei Re”. All’interno del sito ci sono ben 64 tombe ma con un biglietto si possono visitare soltanto 3 tombe, tra cui la KV62, la tomba di Tutankhamon. A seguire, i colossi di Mennone, e il tempio della regina Hatshepsut. Il pomeriggio ci spostiamo per la visita del maestoso complesso templare di Karnak, sulla riva est. Maestoso.
5° giorno:
È mattina presto quando la nave inizia a muoversi e naviga verso sud, a risalire la corrente del fiume. All’altezza di Esna, dobbiamo risalire la chiusa, per poi attraccare al molo ovest. Scesi dalla nave e risalita la sponda del fiume ci troviamo innanzi una miriade di egiziani con carrozzelle trainate dai cavalli, che si offrono per portarci al tempio, distante un paio di chilometri. Le trattative per strappare il prezzo migliore sono come una festa per noi. Visitiamo il tempio di Horus ed Edfu. Tornati alla nave riprendiamo la navigazione verso Assuan, dove arriviamo a tarda sera.
6° giorno:
Come inizio giornata ci rechiamo sulla diga di Assuan. La guida ci spiega il perché di questa grandiosa diga e le problematiche che ha portato. A seguire ci rechiamo in una cava di granito rosa, dove ammirare “l’obelisco incompiuto”. Si tratta di un obelisco lungo 42 metri e pesante 1200 tonnellate. Rimasto incompiuto a causa di diverse fenditure nella roccia durante la lavorazione per il distacco. Proseguiamo per i tempi di File. E’ un complesso di tempi che sorgevano su di un isola nel Nilo, ma per la costruzione della grande diga, vennero spostati di 500 metri per non essere sommersi. Il pomeriggio liberi dal gruppo, contattiamo uno dei tanti egiziani che hanno barche di legno con motore e ci siamo fatti portare a fare un giro, fra i vari isolotti che ci sono sul fiume di fronte ad Assuan. Abbiamo fatto una sosta al giardino botanico, per poi proseguire fino ad approdare ad un antico villaggio nubiano, tuttora abitato. Sul tardi al ritorno ci siamo immersi nel sempre aperto mercato a disposizione dei locali ma soprattutto di noi turisti.
7° giorno:
Oggi tramite un pulmino dopo tre ore di viaggio in mezzo al deserto, siamo arrivati ad Abu Simbel. Qui abbiamo ammirato la faraonica opera del sito archeologico eretto dal faraone Ramsete. La posizione originale era di 200 metri più in basso, ma a causa della diga di Assuan per non essere sommerso fu spostato masso dopo masso. Tornati ad Assuan, il pomeriggio ci siamo divertiti con un egiziano e suo figlio piccolo, che con una feluca a vela ci hanno scarrozzato lungo il Nilo, a vedere l’isola elefantina con i resti di un sito archeologico ed altre isolette minori.
8°giorno:
Riprendiamo la navigazione verso Luxor. Facciamo una sosta per visitare i tempi di Kom Ombo. Arriviamo a sera a Luxor.
9° giorno:
Oggi siamo diretti alla valle delle regine. Visitiamo alcune tombe, fra cui quella di Nefertari, il villaggio degli operari che le hanno costruite, e la grotta del dio Hator. Il pomeriggio gironzoliamo per Luxor.
10° giorno:
Oggi è il giorno del viaggio di ritorno. Ci trasferiamo all’aeroporto di Luxor e dopo un’ora di volo siamo al Cairo. Il volo è partito in ritardo e quando ci rechiamo a fare il check per il volo per Roma troviamo lo sportello chiuso. La fortuna ci assiste e una gentile impiegata Egyptair, tramite amici locali, ci fa saltare alcune file e ci procura il biglietto per accedere all’aeromobile all’ultimo minuto. Atterriamo a Roma in orario perfetto.
Bellissimo viaggio. In Egitto è sempre caldo, non piove mai. Temperature sempre sui 25, 30 gradi. Il tour operator che ci ha assistito, la “Memphis Tour”, è sempre stato presente nei vari punti di incontro, e assistito a dovere in tutti gli spostamenti. Nel ristorante della nave, cibo a buffet molto vario, sia di cucina internazionale, sia di cucina locale.
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Montenegro- Albania in moto. Settembre 2022
Report viaggio in moto
Montenegro- Albania settembre 2022
Sabato 3 settembre 2022
Alle nove siamo pronti per la partenza. Percorriamo l’autostrada fino a San Vittore, deviamo per Isernia, poi ss 636 Termoli, autostrada adriatica uscita Apricena. Passiamo a trovare un caro amico Vincenzo. Proseguiamo per il Gargano passando a San Marco in Lamis, San Giovanni Rotondo, Monte Sant’Angelo. Sempre sulla linea di costa arriviamo a Bari. Parcheggiamo a ridosso del centro storico, e facciamo un giro, cenando in un caratteristico locale sulla piazza principale. Alle ore 21 ci dirigiamo al porto pronti per l’imbarco con destinazione Dubrovnik. Km percorsi 400. Giornata calda e soleggiata.
Domenica 4 settembre 2022
Alle ore otto, la nave attracca al porto di Dubrovnik. Visitiamo tutta la città vecchia. Saliamo sul monte sopra la città per una visione panoramica della costa. Dalla Croazia via strada costiera, attraversiamo la frontiera ed entriamo in Montenegro. Il primo paese che incontriamo è Castelnuovo. Facciamo una deviazione per la città vecchia attraversandola con piccole fermate. Continuiamo sulla strada che costeggia la Baia di Kotor, fermandoci presso un coltivatore di ostriche e cozze. La fermata è obbligatoria. Il paese successivo, Perasto, merita una sosta più lunga. Tramite barcaiolo andiamo a visitare l’isoletta della Madonna dello scalpello. Facciamo un giro anche nel caratteristico paese. Arriviamo sul tardi a Kotor, e trovato un b&b sul lungomare, visitiamo la vecchia città fortificata, gremita di turisti che sono appena scesi da una nave da crociera ancorata in rada. Saliamo a piedi, tramite un sentiero che cammina a ridotto delle mura fortificate, dove quasi in cima c’è un’antica chiesetta. Scesi che era buio. km percorsi in moto circa 100. Giornata soleggiata e molto calda.
Lunedì 5 settembre 2022
Questa mattina saliamo per la famosa “serpentine Kotor”, una strada che con i suoi interminabili tornanti ci porta al parco Lovcem. Il panorama è eccezionale. Tutta la baia ai vostri occhi. Attraversato il parco, ci fermiamo al Mausoleo di Pietro secondo. Per salire sopra la maestosa costruzione, bisogna salire 463 gradini. Anche qui un panorama su tutta la zona circostante. Proseguiamo passando per la città di Cettigne, antica capitale del Montenegro. Una fermata per pausa caffè, e un giro sulla via pedonale centrale. Continuiamo tramite la P1, per poi deviare sulla P15, stradina che attraversa i boschi, praticamente deserta. Arriviamo a Niksic, girando per il monastero di Ostrog. Saliamo fino ad arrivare a ridosso del monastero. Visitiamo il complesso. Scesi, riprendiamo la strada E 762, che ci porta nella cittadina di Pluzine. Da lì inizia il canyon del fiume Piva. Ci spingiamo fino alla fine, per poi tornare indietro e prendere la strada P14 che attraversa il parco nazionale del Durmitor. Anche qui i panorami non mancano. tara. Arriviamo nella cittadina montana di Zabljak. Troviamo un b&b molto economico da una coppia di anziani. Molto cordiali. Sul parco del Durmitor la temperatura dai 33 gradi, è scesa fino a 15. Km percorsi 293. Giornata soleggiata.
Martedì 6 settembre 2022
Stamattina a Zabljak, che si trova a 1500 metri sul mare, la temperatura è di 13 gradi. Ci portiamo nel sito dei “laghi neri”. Lasciata la moto percorriamo il sentiero che gira intorno ai due laghi. Circa 7 km percorsi a piedi. A 25 km di distanza ci fermiamo sul Tara Bridge. Si tratta del ponte del fiume Tara che forma un canyon che di profondità è secondo solo al gran canyon americano. Percorriamo la strada che costeggia il fiume, arrivando a Podgorica, la capitale del Montenegro. Città caldissima, circa 35 gradi. Facciamo un giro della città. Passiamo sul ponte millenium bridge. Percorriamo le strette stradine della città vecchia, con sosta sulla piazza dell’orologio. Andiamo a cercare il vecchio ponte romano, e la Basilica Ortodossa. Sulla strada M2.3 che porta verso il mare, deviamo al sito Paulova Strana Wiewpoint. Qui su una stradina piena di curve ci sono delle postazioni dove fotografare l’ansa del fiume. Proseguiamo costeggiando il lago Scutari, per poi riprendere la bellissima strada statale in moto. Arriviamo al promontorio sul mare di Petrovac. Da li proseguiamo fino al paese di Santo Stefano. Saliamo al santuario sopra il paese dove c’è un panorama della costa montenegrina e ci godiamo il tramonto. Trovato hotel.km percorsi 298. Giornata soleggiata.
MERCOLEDÌ 7 settembre 2022
Il programma di oggi è quello di entrare in Albania. Continuiamo sulla strada costiera, e facciamo una tappa al sito archeologico di stari bar. Proseguo per la città di Bar. Fermata con visita alla cattedrale ortodossa. Poco dopo siamo alla Dogana con Albania. Passata la frontiera, facciamo l’assicurazione RC alla moto. Ci fermiamo nella caotica cittadina di Scutari, per cambiare euro con Lec, la moneta albanese. Programmiamo di percorrere la strada sh 25 che costeggia il fiume Drin, per arrivare a Koman e imbarcarci per il restante tratto fino a Ferze. La strada era molto sconnessa. Piena di buche. L’asfalto quasi inesistente. Deserta. 50 km da dimenticare. All’arrivo a Koman, c’è una diga per la centrale elettrica, e salendo di lato, attraversiamo un tunnel scavato nella roccia, la strada finisce in un piccolissimo porticciolo sopra la diga. Da qui partono dei traghetti molto casarecci che trasportano auto camper e moto di turisti. All’arrivo sono le due del pomeriggio, andiamo a cercare la biglietteria, ma ci avvicina un tipo che parlava Italiano e ci dice che il prossimo traghetto è domani alle nove! Noi, che? Poco dopo si avvicina un altro ragazzo e mi propone un posto moto nel traghetto delle quattro al prezzo di 60 euro! Noi ci guardiamo in faccia e non ci siamo fatti ripetere due volte la proposta. Indietro non si torna! Accettiamo! Mi fa un biglietto casareccio compilato da lui! La reale cifra che si pagava con moto e due persone era di 25 euro! Risaliamo un tratto del fiume Drin. Sbarchiamo nella cittadina di Ferze. Sono le sette e mezzo, quasi buio. Iniziamo a trovare un hotel, e nel vicino paese di Bajram Curri a 13 km ne troviamo uno davvero splendido. Stanza 40 mq. Bagno 15 mq. Pulito. Prezzo 41 euro colazione compresa. A cena in pizzeria 2 pizze, birra, coca cola, totale otto euro! Km percorsi 150. Giornata soleggiata.
Giovedì 8 settembre 2022
Continuiamo in moto, fino a raggiungere il paese di Valbona. Immerso in un paesaggio alpino. La strada finisce qua. Altissime montagne la circondano. Tanti turisti si accingono a percorrere i vari sentieri escursionistici. Stiamo sui 1500 metri di altezza, la temperatura sui aggira stamattina sui 15 gradi. Noi abbiamo come prossima tappa Tirana la capitale. Ma il percorso da fare davvero curvosissimo. Tramite le strade SH 22 e SH5, dopo 150 km arriviamo a prendere l’autostrada che ci porta nella piazza principale di Tirana, la capitale albanese. Molto traffico. Fatta una passeggiata per il centro, scattate quattro foto. Proseguiamo verso la città di Berat. Parcheggiata la moto fuori le mura, attraversiamo il centro e raggiungiamo la sommità della collina dove c’è il castello. Anche qui punto molto panoramico. Visita del castello. Passeggiata nel centro storico. Continuiamo il giro fino a spingersi nella cittadina costiera di Valona. Arrivati che era notte. Trovato un hotel in centro con ristorante annesso. Passeggiata serale. Valona città davvero energica. Percorsi oggi circa 600 km. Giornata molto calda. A Tirana segnava 34 gradi.
Venerdì 9 settembre 2022
Oggi ci proponiamo di continuare verso sud, percorrendo la strada costiera che porta a Saranda, e poi ksamil. Strada curvosissima da cui si gode di un panorama che va da Valona a Saranda. Ogni tanto ci fermavano in qualche paesino, o punto panoramico per scattare foto. Arrivati alle ore tredici, per un pranzo a base di pesce. Ripartiti per il paese di Agirocastro. Visita al castello e città vecchia. Proseguiamo per il sito archeologico di Apollonia. Arriviamo che era già chiuso, ma il custode ci fa entrare ugualmente senza biglietto e ci fa da guida per il sito e il museo. La mancia che gli ho lasciata superava di gran lunga il prezzo dei due biglietti! Si sta facendo buio ma decidiamo di andare a dormire a Durazzo che dista circa 100km. Arriviamo che è notte. Trovato l’hotel, mangiamo due kebab e facciamo un giro nella strada centrale molto animata. km percorsi oggi 330. Giornata calda e soleggiata.
Sabato10 settembre 2022
Stamattina moto parcheggiata, giriamo per la città. Moschee, teatro romano, anfiteatro bizantino, lungomare. Torre di Venezia chiusa per lavori. Il museo archeologico non accettava gli euro, e nemmeno la carta di credito. Ci rechiamo nella spiaggia del Golemit. Dopo un pranzo marinaro prendiamo due lettini e passiamo il pomeriggio in riva al mare. Al tramonto ci rechiamo in porto dove ci aspetta il traghetto che ci riporta a Bari. Partenza ore 23:00. Km percorsi in moto 25. Giornata calda e soleggiata.
Domenica 11 settembre 2022
Arrivati a Bari alle ore 08:00. Ci rechiamo a Torritto, piccolo paese nell’altipiano delle murge , famoso per la raccolta delle mandorle. Facciamo visita ad una cooperativa che le vendeva, acquistandone quattro kg. Da qui attraversiamo il parco nazionale dell’alta Murgia, arrivando per il pranzo di crostacei a Barletta. E’ pomeriggio inoltrato, prendiamo l’autostrada e arriviamo a casa che sono quasi le sette di sera.
Bel viaggio, in totale abbiamo percorso 2800 km. Nessun problema ne a noi, ne alla moto. Mai preso pioggia. Entrambi i paesi sono molto economici. Unico piccolo inconveniente, una caduta da fermo con la moto nella piazza di Berat, senza conseguenze per noi. Appena rialzati chiedevo a qualcuno nei paraggi se mi desse una mano a rimettere in piedi la moto. Nessun si è avvicinato! A fine viaggio il contachilometri della moto segna 337.400.
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Slovenia, Croazia e Bosnia in moto. Luglio 2022
Report viaggio in moto
SLOVENIA, CROAZIA, BOSNIA
21 luglio- 29 luglio 2022
Questo report è il seguito del viaggio sui passi alpini terminato il 20 luglio 2022 a Tarvisio.
Giovedì 21 luglio 2022
Dopo un giro nelle strade di Tarvisio prendiamo direzione per la Slovenia, ma prima ci fermiamo a vedere i due laghetti di Fusine, poco prima della dogana slovena. Continuando sulla statale ci fermiamo nella famosa stazione sciistica di Kranjska Gora. Veloce giro del paese e direzione lago di Bled. Una strada quel giorno trafficatissima di gente che andava li. Nonostante la moto si procedeva a rallentatore. Appena arrivati sulle rive del lago a mezzogiorno con temperatura che si aggirava sui 35 gradi abbiamo capito perché. Le piccolissime spiaggette piene di turisti e gente del posto, tutti immersi in acqua per cercare refrigerio. Non si trovava un parcheggio per la moto. Lasciata sul marciapiede. Scattata qualche foto, ci siamo defilati approdando a Lubjana, la capitale slovena. Trovato subito un hotel. Parcheggiato la moto, ci siamo incamminati verso il centro per la visita della città, attraversando il famoso parco Tivoli, polmone verde al centro della città. Arrivati alla piazza civica abbiamo visitato la cattedrale di San Nicola, il mercato centrale, il ponte dei Draghi, il ponte triplo. La salita a piedi sul Castello era obbligatoria. La vista panoramica della città che si gode è unica. Continuiamo per i vicoli della città vecchia e dopo aver fatto una gita sul fiume in battello, abbiamo cenato in un caratteristico locale sloveno. Alla mezzanotte eravamo in hotel. Percorso a piedi circa 22 km. In moto circa 130 km. Giornata caldissima e soleggiata.
Venerdì 22 luglio 2022
Oggi decidiamo di spostarci a Zagabria, capitale della Croazia. La città è piccola rispetto a Lubiana. Visitate le attrazioni principali come la torre nella parte alta, la chiesa di San marco, il mercato Dolac molto caratteristico, la piazza centrale e le varie strade pedonali nel centro storico. Nel tardo pomeriggio ripartiamo per Postumia, dove troviamo un hotel vicino alle grotte e ceniamo con una coppia di emiliani conosciuti nel parcheggio dell’hotel. Giornata molto calda, soleggiata. Percorsi a piedi 12 km, in moto 390 km.
Sabato 23 luglio 2022
Oggi giornata dedicata in parte alla visita delle spettacolari grotte di Postumia. A seguire il museo delle farfalle e della formazione carsica delle grotte. Davvero esperienza suggestiva. A seguire distante una decina di km arriviamo al castello di Predijamski Grad, situato su una parete di roccia di cento metri di altezza. L’abbiamo visitato tramite audioguida ripercorrendo le gesta del famoso cavaliere Erasmus. Nel pomeriggio risaliamo in moto e prendiamo direzione per Capodistria, iniziando il giro della penisola Istriana. Visitiamo vari borghi strada facendo. Tra i più belli: Pirano, Isola, Portorose. Proseguendo, ci fermiamo a Rovigno altro bellissimo borgo, e infine andiamo a dormire a Pola. Percorsi km 230. Giornata calda e soleggiata.
Domenica 24 luglio 2022
La mattina la passiamo a visitare Pola antica città romana. Non ci facciamo mancare l’ingresso all’anfiteatro , ben conservato, il piccolo foro romano e un giro nella zona antica ora tutta pedonale. Proseguiamo il giro della penisola e tramite strade secondarie ci portiamo a Rudanovac, nel centro della Croazia, dove troviamo un B&B in campagna con ristorantino niente male. Siamo qui perché abbiamo una prenotazione per la visita all’indomani dei laghi di Plivitce. Giornata calda e soleggiata. Km percorsi in moto 280.
Lunedi 25 luglio 2022
Percorsi 13 km arriviamo alle ore sette al parcheggio dei laghi. È un’area naturale protetta, patrimonio Unesco. A quell’ora già c’erano parecchi turisti. Entriamo e che dire, uno spettacolo dopo l’altro. Ci sono 16 laghi le cui acque si riversano da uno all’altro. Ci sono i percorsi segnalati per camminare in tutto il sito. C’è un traghetto che attraversa il lago più grande, e un trenino che ti porta dalla parte bassa alla parte alta. Noi, prima abbiamo percorso tutti i sentieri avanti e indietro a piedi. Abbiamo poi preso il trenino che ci ha riportato su, infine abbiamo fatto il giro in barca sul lago. Alla fine della giornata abbiamo contato 31 km percorsi a piedi. Ne è valsa la pena. Consiglio iniziare la visita dall’ingresso 1, in modo che mentre avanzate nel percorso vedrete le cascate tutte di fronte a voi. Consiglio, inoltre, di passarci almeno due giorni con più tranquillità. Giornata soleggiata e calda. Km percorsi in moto 26.
Martedì 26 luglio 2022
Oggi partiamo da Rudanovac, direzione Sarajevo, in Bosnia. Abbiamo optato per un percorso più lungo e panoramico, per evitare le autostrade. In tutto sono stati 450 km. Novi Grand, Lactasi, Bukovica Velka, Tuzia, poi il navigatore all’altezza di Mahale ci fa deviare su una strada la N. R455 che in primo momento saliva dentro un bosco. In seguito, diventando sempre più stretta finiva la parte asfaltata, e gli ultimi 10 km di discesa tutta sterrata, imbrecciata. Alla fine con una guida attenta e velocità ridottissima torniamo a guadagnare l’asfalto. Arriviamo a Sarajevo nel pomeriggio, trovato l’hotel (il famoso Hotel Holiday tinto di giallo), teatro di sanguinosi scontri negli anni della guerra. Abbiamo parcheggiato la moto, ci siamo incamminati per la visita della città. Subito la città vecchia nel centro storico, ricco di moschee. Noi ne abbiamo visitata una. Chiese ortodosse, monumenti storici, fontane, il ponte Latino e la piazza centrale, dove abbiamo cenato. Giornata caldissima e soleggiata, km percorsi 450 circa.
Mercoledì 27 luglio 2022
Riprendiamo la moto e continuiamo la visita della città girando per il centro e poi salendo sulla collina circostante dove ci sono i cimiteri. Salendo ancora arriviamo in un punto panoramico che offre una vista spettacolare. Da Sarajevo il passo per arrivare a Mostar è breve. Puntiamo direttamente al famoso ponte vecchio, gremito all’inverosimile dai turisti. Ci spostiamo dopo al ponte storto e ripartiamo per la città di Medjugorje. Dopo la visita alla chiesa principale, saliamo sulla collina delle apparizioni, e ci incamminiamo su per la scoscesa strada che porta al sito. Terminata la visita, il gran caldo ci consiglia di spingerci fino al mare nella cittadina turistica di Neum. Una visita veloce e ripartiamo verso sud per arrivare nel paese di Mali Ston, dove ci fermiamo a vedere le mura fortificate, la chiesa di sant’ Antonio e una degustazione di ostriche locali. Ripartiamo su per la penisola di Peljasac dove ieri hanno inaugurato il ponte che permette di andare in Croazia senza più passare per la Bosnia. Noi facciamo un doppio giro andata, ritorno. Siamo ora sulla famosa “jadranska Magistrala”, la strada maestra dell’adriatico. Così la chiamavano gli antichi romani. Bella, bellissima, costeggia il mare da Dubrovnik fino alla città di Fiume. Noi ci fermiamo a Makarska, cittadina con porticciolo turistico. È tardissimo e abbiamo qualche difficolta a trovare un hotel. La città è affollata di turisti. Santo “Booking” ci da una mano e siamo in un quattro stelle che affaccia direttamente sul porto. Percorsi oggi 350 km. Giornata caldissima.
Giovedì 28 luglio 2022
Si continua verso Spalato, dove una fermata è obbligatoria. Il palazzo di Diocleziano è il punto di riferimento di Spalato. Da non perdere. La cattedrale di San Doimo, le varie porte di accesso, e il tempio Giove. Una salita sul campanile ci vuole per ammirare la città dall’alto. Continuiamo col foro romano e una passeggiata sul lungomare. Poco più avanti deviamo per l’isoletta di Trogir. Due piccoli ponti la separano dalla terra ferma. Duemila anni di storia racchiusi in un piccolo borgo dove c’è di tutto, chiese, palazzi, musei, spiagge. Anche qui i turisti la fanno da padrone. Riprendiamo la strada costiera verso nord, un incanto in moto, fino ad arrivare a Zara verso sera. Trovato l’appartamento in pieno centro, ci incamminiamo nel flusso di turisti per la città vecchia, fino al lungomare. Li troviamo una marea di persone all’ora del tramonto. In seguito, scopriamo che ci troviamo nel luogo del “saluto del sole”, e “dell’organo marino”. Continuiamo per le viuzze e arriviamo al foro romano, dopo la chiesa di San Donato, e la cattedrale. Riusciamo a trovare un posto libero in un ristorantino e la serata finisce così. Giornata soleggiata e calda, km percorsi circa 250.
Venerdì 29 luglio 2022
Il viaggio volge al termine. Facciamo un giro in moto per il centro, poi ci rechiamo al porto di Zara dove alle dieci parte il traghetto che ci porta ad Ancona. Arriviamo alle cinque pomeridiane e dopo 400 km alle nove siamo a casa. In totale tra passi alpini e nazioni ex Jugoslavia abbiamo percorso circa 5500 km.
Bellissimo viaggio, tre nazioni attraversate, tempo sempre soleggiato, nessun problema riscontrato. Spesso durante le escursioni, abbiamo lasciato i caschi e le giacche sulla moto fuori le valige, senza riscontrare problemi. In molti hotel sprovvisti di garage o parcheggio custodito, la moto restava fuori, anche qui nessun problema. Unico piccolo problema, abbiamo trovato tanti turisti nei vari siti visitati. Quest’anno complice la bellissima stagione e il mese di luglio era prevedibile.
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Giro delle Alpi in moto. Luglio 2022
Report viaggio in moto. Giro delle Alpi
DAL 15 luglio 2022 al 20 luglio 2022
Passi alpini attraversati:
- Valico colle tenda.
- Passo della Lombarda.
- Col de la Bonette
- Col de Vars
- Col de L’Izoard
- Col del Monginevro
- Passo del Moncenisio
- Col de L’Iseran
- Colle del piccolo San bernardo
- Colle del Gran San Bernardo
- Passo del Sempione
- Grimsel Pass
- Susten Pass
- Furka Pass
- Nuffen Pass
- Passo del San Gottardo
- Oberald Pass
- Passo del Lucomagno
- Passo San Bernardino
- Passo dello Spluga
- Maloja Pass
- Julier Pass
- Passo del Bernina
- Forcola di Livigno
- Passo Eira
- Passo del Foscagno
- Passo dell’Aprica
- Passo del Tonale
- Passo Gavia
- Passo dell’ Umbrail
- Passo dello Stelvio
- Passo Resia
- Salita al ghiacciaio di Otztaler
- Passo del Rombo
- Passo di Monte Giovo
- Passo monte croce di Comelico
- Panoramica delle tre cime
- Salita del Mangart.
Venerdì 15 luglio 2022
Finalmente dopo due anni “strani” causa “covid”, riprendiamo i nostri viaggi in moto all’estero. Il programma prevede di attraversare l’intero arco alpino da Ventimiglia a Trieste valicando i più noti passi alpini tra l’Italia e la Francia, Svizzera, l’Austria e Slovenia. Poi il viaggio prenderà una piega diversa che dopo spiegherò.
La moto usata è sempre la nostra fedele GS con all’attivo 328.025 km.
La partenza è alle sette, tutta autostrada. Una fermata a Pistoia per benzina. A Bordighera usciamo dall’autostrada per pranzare. Proseguiamo fino al borgo di Dolceacqua dove ci fermiamo per visita a piedi. Prendiamo la statale 20 che ci porta ad Airole, pochi km dopo passiamo il confine francese e proseguiamo sulla statale che stanno ricostruendo, distrutta da una alluvione nel 2020.Arriviamo al passo tenda ma il tunnel è ancora chiuso per lavori, e ci incanalano su per l’antica strada del sale, con i suoi stretti tornanti e nella parte alta ancora sterrata e pericolosa. Arriviamo in cima nella vecchia postazione militare. Panorama stupendo. Scendiamo nel versante italiano e dopo Limone arriviamo a Borgo San Dalmazzo. Abbiamo percorso oltre 800 km, stanchi cerchiamo un albergo che ci ospita per la notte. Giornata molto calda, e soleggiata.
Sabato 16 luglio 2022
Dopo Colazione alle sette saliamo per il Colle della Lombarda a 2144 mt., scendiamo dalla parte francese e proseguiamo per la strada che ci porta al col della Bonette, uno dei valichi stradali più alti dell’Europa, 2802 mt. Alle nove di mattina la temperatura sul passo era di 19 gradi! Decisamente alta. Proseguiamo dopo la discesa per la famosissima strada D902, quella della Route de Grand Alp. Attraversiamo il Col de Vars, il Col de L’Izoard, poi deviamo per rientrare in Italia attraverso il Col del Monginevro. A Susa girando a sinistra per la strada che sale al Col del Moncenisio siamo di nuovo in Francia. Proseguendo fino a portarci sul col de L’Iseran. Il paese sottostante, Val d’isère merita una sosta caffè. Proseguendo sempre sulla D902 fondovalle arriviamo al paese di Seez. Una serie di interminabili tornanti ci porta al colle del piccolo San Bernardo e siamo di nuovo in Italia. Ci troviamo a La Thuile dove cerchiamo da dormire in un b&b in centro. Giornata soleggiata e calda. Km percorsi 420.
Domenica 17 luglio 2022
Alle sette e mezzo siamo già in moto, scendiamo fino ad Aosta e risaliamo per la strada del Passo del Gran San Bernardo, bellissima. Entriamo in Svizzera, arriviamo a Martigny e proseguiamo per la statale che costeggia il fiume Rodano. Facciamo una deviazione per il passo del Sempione, tornando indietro proseguendo fino ad arrivare al Grimsel Pass. E’ qui che inizia “l’ottovolante svizzero, una serie di passi bellissimi che per percorrerli devi fare un giro a “otto”. Partendo dal Grimsel pass attraversiamo il Susten Pass, il Furka Pass, dove ci fermiamo ad ammirare il ghiacciaio che origina la fonte del fiume Rodano. Proseguiamo per il Nufen Pass e arriviamo tardi ad Airolo, nella Svizzera Canton Ticino. La ricerca dell’albergo e del ristorante ci fa perdere poco tempo. Giornata soleggiata e calda .A 2500 mt. la temperatura era di 22 gradi. Km percorsi 480.
Lunedì 18 luglio 2022
Sempre mattinieri iniziamo la salita della famosa strada “la tremola”, che ci porta al passo del San Gottardo, continuiamo a scendere e ci fermiamo nell’incantevole stazione sciistica di Andermat, proseguendo giriamo a sinistra e attraversiamo il passo del Lucomagno. Arrivati a Bellinzona risaliamo di nuovo verso il Passo di San Bernardino e poco dopo arrivati a Splugen, ci spingiamo al passo dello Spluga. Siamo di nuovo in Italia, Madesimo, Chiavenna, giriamo a sinistra rientriamo in Svizzera e affrontiamo il Maloja pass, subito dopo il Julier Pass. Entriamo a Saint Moritz, celebre stazione sciistica, proseguiamo per il passo del Bernina e subito dopo svincolo a sinistra rientriamo in Italia attraverso la Forcola di Livigno. Passo del Foscagno, Isolaccia, Bormio, Sondalo, Tirano. È quasi notte, appena in tempo per trovare un B&B, che ci raccomanda ad un ristorante a Tirano Alta, dove oltre che mangiare bene si gode di un panorama su tutta la città. Giornata soleggiata e calda. A 2500 mt. 22 gradi, in pianura 35. Km percorsi circa 320.
Martedì 19 luglio 2022
Partiti da Tirano andiamo verso il passo dell’Aprica, a seguire ci spingiamo nel piazzale gremito di moto del passo del Tonale. Dopo la foto di rito, torniamo indietro per imboccare la strada che ci porta al passo di Gavia. Tornanti strettissimi, panorama sottostante da brivido. Scendiamo verso Santa Caterina, torniamo a Bormio e a destra si va per il passo dello Stelvio, non prima di aver superato il passo dell’Umbrail. Su allo Stelvio il parcheggio è stracolmo. Tantissime moto, e mentre scollinavamo dalla parte opposto, molte salivano ancora. A prato dello Stelvio arrivati sulla statale, giriamo a sinistra su per il passo Resia. Foto di rito al campanile che esce dal lago. Proseguiamo passando il confine austriaco, facciamo un giro molto largo e ci troviamo a Solden. Da qui salita chilometrica al Oberer Parkplatz. Si tratta della strada asfaltata che arriva a quota 2900 circa, fino a lambire il ghiacciaio omonimo. La temperatura a quella quota era di 22 gradi. I ghiacciai erano coperti da un telo riflettente per far sì che non si sciogliessero. Scendiamo proseguendo verso il passo del Rombo. Siamo di nuovo in Italia, e a San Leonardo in Passiria troviamo un hotel che ci ospita. Giornata calda soleggiata. Km percorsi 400 circa.
Mercoledì 20 luglio 2022
Stamane ci aspetta il passo Giovo, altra miriade di tornanti, anche qui stretti ma con panorama invidiabile. Scendiamo a Vipiteno e percorriamo la val Pusteria fino al lago di Braies, come al solito gremito di turisti. Riusciamo a fare un biglietto on line, e parcheggiato la moto ci incamminiamo per il periplo del lago, dalla durata di un’ora circa. Risaliti in moto continuiamo per Dobbiaco, San Candido, Passo di Monte Croce di Comelico, Santo Stefano di Cadore. Continuando ci fermiamo a Comeglians, dove inizia la famosa strada “panoramica delle vette”. La salita fino a quota 2000 mt, nonostante la difficoltà per i tornanti strettissimi e senza protezioni risulta fattibile in moto. Il problema si è presentato nella parte che scende verso Ravascletto. Completamente sterrata per alcuni chilometri. Il panorama ripaga tutto questo. Dopo Tolmezzo a Resiutta imbocchiamo la strada provinciale 42 (bella) che ci porta al confine sloveno. Puntiamo il monte Mangart e torniamo a percorrere tornanti e gallerie scavate nella roccia per arrivare in cima a quota 1900 metri. Torniamo indietro verso Italia, a Tarvisio, dove troviamo un bellissimo hotel con ristorante annesso. Giornata calda e soleggiata. km percorsi 410.
A questo punto il giro dei passi alpini termina qui, ma avendo a disposizione ancora una decina di giorni di vacanza, decidiamo di trascorrerli visitando la Slovenia, la Croazia, e la Bosnia Erzegovina.
Che dire, i paesaggi alpini hanno un fascino particolare, paesaggi e laghi di rara bellezza. Boschi, foreste, alpeggi, ampie vallate, ghiacciai, ruscelli che scorrono a valle formando cascate di acqua limpida. Alcuni siti rientrano nel patrimonio dell’Unesco. Le strade per arrivare ai vari valichi, motociclisticamente parlando, superbe. Molte volte i tornanti strettissimi obbligavano manovre decise e serve la massima attenzione visto che nella maggior parte dei casi la strada era priva di protezione laterale, ma arrivando in cima la fatica era ampiamente ripagata dai panorami circostanti. Nel nostro viaggio la fortuna ci ha sempre accompagnato. Abbiamo sempre trovato temperature molto alte a valle e piacevoli in quota. Mai piovuto.
La moto nonostante l’alto chilometraggio nessun problema, solo la perdita di una vite del parafango posteriore sul colle tenda. L’ho smontato e portato a casa dove poi l’ho sistemato.
Il viaggio prosegue nel report “Slovenia, Croazia, e Bosnia Erzegovina in moto”, luglio 2022.
PER LE FOTO ….PAZIENTATE. GRAZIE
5 terre in moto. Maggio 2022
Report viaggio in moto. Cinque terre e dintorni
dal 11 maggio al 15 maggio 2022.
Primo giorno: mercoledì 11 maggio.
Per motivi vari la partenza è prevista per le ore 15:00.
Il meteo promette bene, dovrebbe essere una settimana tutto sole, e così sarà.
Percorriamo l’autostrada fino a Firenze per poi proseguire sulla Firenze mare fino a Viareggio, proseguendo in direzione Genova.
All’altezza di Sarzana dopo oltre 400 km ci fermiamo per mettere benzina ripartendo subito. Arriviamo a Rapallo alle 20:00 e troviamo subito l’albergo prenotato prima di partire. Accoglienza calorosa dai gestori, e subito ci indicano un ristorantino dove degustare la famosa “focaccia alla genovese”. Ottima cena e fatto un giro veloce nel centro, andiamo in albergo.
Secondo giorno: giovedì 12 maggio.
Dopo la colazione alle otto siamo già in sella in direzione Portofino.
Lasciamo la moto al parcheggio in via Fondaco dove inizia il sentiero che ci porterà al santuario di San Fruttuoso. Ci incamminiamo sul sentiero ben segnalato e dopo circa 2 ore di cammino arriviamo al santuario. Visitiamo tutto il complesso e alle 13:00 prendiamo il traghetto che ci riporta a Portofino. Visitiamo tutto il borgo marinaro, attraversando la famosa piazzetta già gremita di turisti, e dopo due soste alle chiese di San Giorgio e san Martino saliamo al castello Brown dove il panorama è spettacolare. Scendiamo attraversando il parco che ci riporta al porto dei pescatori. Andiamo a recuperare la moto e percorrendo la strada che costeggia il mare ci fermiamo a santa Margherita Ligure. È l’ora del gelato e ce lo gustiamo sul lungomare. Ripartiamo per Rapallo dove andiamo al parcheggio della funivia che ci porta all’antico Santuario di Montallegro. Anche qui stupendo panorama sul golfo del Tigullio. Scesi, riprendiamo la via Aurelia direzione sud, Zoagli, Chiavari, Lavagna, Sestri Levante, e ci troviamo nel famoso “Passo del Bracco”, vera goduria di curve per noi motociclisti. Scendiamo verso il mare a Moneglia, Deiva Marina e infine Levanto, dove abbiamo prenotato un appartamento in centro per le prossime 3 notti. Messa la moto nel parcheggio interno privato, la proprietaria ci dà una dritta per la cena in un locale al centro storico, dove abbiamo mangiato benissimo. Giornata soleggiata con temperature dai 20 ai 24 gradi.
Terzo giorno: venerdì 13 maggio.
Oggi primo giorno di visita alle 5 terre. Andiamo in stazione che dista circa 200 metri dalla nostra abitazione e facciamo 2 biglietti della serie” 5 terre card”. Essi comprendono il viaggio in treno nei 5 paesi senza limiti di salite e discese, l’ingresso in alcuni musei, la percorribilità dei sentieri che collegano i vari paesi. Da Levanto partiamo in direzione Riomaggiore che è l’ultimo paese del comprensorio. Scesi dal treno ci incamminiamo per i vicoli del borgo, visitando la chiesa di san Giovanni Battista, continuiamo fino ad arrivare alla piccolissima spiaggia di ciottoli dove c’è un piccolo molo per l’attracco dei traghetti turistici. Da lì parte il primo tratto della famosa via dell’amore che porta a Manarola ma a causa di una frana è chiusa. Noi optiamo per il sentiero della via Beccara cha passa a mezza costa, abbastanza tosto, lunghezza km 1,5 tempo di percorrenza con varie soste circa 2 ore. Arrivati a Manarola percorriamo tutti i vicoli del paese fino ad arrivare al porticciolo turistico. Prendiamo in direzione “la via dell’amore”, ma proprio sotto il famoso bar” nessun dorma” il sentiero è chiuso, sempre a causa di una frana. Sul piccolo promontorio la vista è incantevole. Non c’è modo di proseguire a piedi, e allora andiamo in stazione e prendiamo il treno cha va a Corniglia, prossimo paese. Scendiamo da treno e ci accorgiamo che per salire in paese bisogna percorrere una scala di circa trecentosettanta gradini. Non demordiamo e arrivati in cima anche qui il panorama ripaga la fatica. Corniglia è l’unico paese a non avere un porto di mare e nessuna strada di accesso per le auto. Ci si arriva col treno oppure a piedi. Visitiamo la bellissima chiesa in stile gotico di San Pietro e il paese, che è il più piccolo dei cinque. Riprendiamo il sentiero azzurro che ci porta a Vernazza, lungo 4 km. tempo di percorrenza oltre 2 ore più le varie soste, per escursionisti esperti. Arrivati in paese ci fermiamo per una pausa panino. Giriamo per i vicoli, saliamo sulla torre di Belforte, scendiamo fino al mare dove troviamo il porticciolo turistico e una piccola spiaggia di sabbia e grandi massi. Anche questo piccolo paese riportato a nuovo dopo l’alluvione del 2011 è bellissimo. Riprendiamo il sentiero che porta all’ultimo paese, e dopo 4 km e quasi 3 ore siamo a Monterosso. Arrivando dall’alto si scorge che il paese è diviso in due parti da un piccolo promontorio. Da una parte una spiaggia in sabbia, dall’altra il porto turistico. Abbiamo visitato tutto il borgo vecchio e una passeggiata sul lungomare. Siamo stanchi e si è fatto tardi, andiamo in stazione e il treno in cinque minuti ci riporta a Levanto nel nostro appartamento. Dal calcolo col telefonino ci dice che abbiamo percorso oltre 26 km a piedi su e giù per i sentieri. Giornata soleggiata e calda.
Quanto giorno: sabato 14 maggio.
Questa mattina decidiamo di percorrere il sentiero che da Levanto ci porta a Monterosso. L’inizio è proprio sul lato est della grande spiaggia sabbiosa. Il percorso è lungo circa 7 km e il tempo di percorrenza sulle due ore e mezza escluse le soste. A metà troviamo il podere case Lovara, un antico casale rurale a picco sul mare di 45 ettari. Recentemente ristrutturato e preso in carico dal FAI. CI siamo fermati e la guida presente ci ha accompagnato e spiegato come vivevano e lavoravano la terra gli antichi abitanti del luogo. Continuiamo e poco dopo arriviamo a punta Mesco. È l’unico luogo dove si possono vedere tutti e cinque i paesi delle cinque terre. La bellezza del panorama non lascia dubbi. Poco più avanti i resti dell’eremo di Sant’Antonio. Riprendiamo l’escursione tutta in discesa con ripidi e scoscesi scaloni che ci porta a Monterosso. Secondo noi questo sentiero è il più bello di tutte le cinque terre. Ci portiamo sul molo e chiediamo di prendere il battello turistico che fa il giro delle cinque terre fino a Portovenere e ritorno, per una vista dei paesi lato mare. Arrivati a Portovenere scendiamo per un giro turistico di un ora dopodiché risaliamo sulla barca che ci riporta al porto di Levanto. Anche oggi giornata intensa, molto calda e soleggiata (20 km a piedi).
Quarto giorno: domenica 15 maggio.
Stamattina dopo tre giorni riprendiamo la moto e tramite la strada asfaltata ci dirigiamo a Campiglia, piccolo paese che si trova tra Riomaggiore e Portovenere. Parcheggiata la moto seguiamo le indicazioni del sentiero che per un pezzo è abbastanza agevole e in pianura. Arrivati alla fontana di Nozzano poco dopo c’è un bivio con le indicazioni per raggiungere il piccolissimo paese, ora quasi disabitato di Monesteroli. Il problema è che bisogna scendere 1100 gradini molto ripidi per arrivare fino al mare sottostante, ma ne vale la pena. Durante la discesa il panorama è davvero mozzafiato. Noi siamo scesi fino alla fine del sentiero, ma per 50 metri non siamo arrivati al mare in quanto l’ultimo tratto di scala è franato. La risalita è alquanto faticosa Saliamo senza lamentarci perché alzando gli occhi verso gli scaloni ci si rende conto della maestosità della scalinata e facciamo qualche riflessione su quanta fatica hanno fatto i contadini per costruirla. Pranziamo con un panino e ci cambiamo per affrontare il viaggio di ritorno a casa. Facciamo una tappa in un paesino toscano, Lucignano, per un gelato. Alle sette siamo a casa.
Bellissimo viaggio alle cinque terre. Temperatura ottimale, giornate soleggiate buon cibo ligure. Da fare assolutamente almeno una volta nella vita. Km percorsi in moto 1200 circa.
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