Finalmente dopo due anni “strani” causa “covid”, riprendiamo i nostri viaggi in moto all’estero. Il programma prevede di attraversare l’intero arco alpino da Ventimiglia a Trieste valicando i più noti passi alpini tra l’Italia e la Francia, Svizzera, l’Austria e Slovenia. Poi il viaggio prenderà una piega diversa che dopo spiegherò.
La moto usata è sempre la nostra fedele GS con all’attivo 328.025 km.
La partenza è alle sette, tutta autostrada. Una fermata a Pistoia per benzina. A Bordighera usciamo dall’autostrada per pranzare. Proseguiamo fino al borgo di Dolceacqua dove ci fermiamo per visita a piedi. Prendiamo la statale 20 che ci porta ad Airole, pochi km dopo passiamo il confine francese e proseguiamo sulla statale che stanno ricostruendo, distrutta da una alluvione nel 2020.Arriviamo al passo tenda ma il tunnel è ancora chiuso per lavori, e ci incanalano su per l’antica strada del sale, con i suoi stretti tornanti e nella parte alta ancora sterrata e pericolosa. Arriviamo in cima nella vecchia postazione militare. Panorama stupendo. Scendiamo nel versante italiano e dopo Limone arriviamo a Borgo San Dalmazzo. Abbiamo percorso oltre 800 km, stanchi cerchiamo un albergo che ci ospita per la notte. Giornata molto calda, e soleggiata.
Sabato 16 luglio 2022
Dopo Colazione alle sette saliamo per il Colle della Lombarda a 2144 mt., scendiamo dalla parte francese e proseguiamo per la strada che ci porta al col della Bonette, uno dei valichi stradali più alti dell’Europa, 2802 mt. Alle nove di mattina la temperatura sul passo era di 19 gradi! Decisamente alta. Proseguiamo dopo la discesa per la famosissima strada D902, quella della Route de Grand Alp. Attraversiamo il Col de Vars, il Col de L’Izoard, poi deviamo per rientrare in Italia attraverso il Col del Monginevro. A Susa girando a sinistra per la strada che sale al Col del Moncenisio siamo di nuovo in Francia. Proseguendo fino a portarci sul col de L’Iseran. Il paese sottostante, Val d’isère merita una sosta caffè. Proseguendo sempre sulla D902 fondovalle arriviamo al paese di Seez. Una serie di interminabili tornanti ci porta al colle del piccolo San Bernardo e siamo di nuovo in Italia. Ci troviamo a La Thuile dove cerchiamo da dormire in un b&b in centro. Giornata soleggiata e calda. Km percorsi 420.
Domenica 17 luglio 2022
Alle sette e mezzo siamo già in moto, scendiamo fino ad Aosta e risaliamo per la strada del Passo del Gran San Bernardo, bellissima. Entriamo in Svizzera, arriviamo a Martigny e proseguiamo per la statale che costeggia il fiume Rodano. Facciamo una deviazione per il passo del Sempione, tornando indietro proseguendo fino ad arrivare al Grimsel Pass. E’ qui che inizia “l’ottovolante svizzero, una serie di passi bellissimi che per percorrerli devi fare un giro a “otto”. Partendo dal Grimsel pass attraversiamo il Susten Pass, il Furka Pass, dove ci fermiamo ad ammirare il ghiacciaio che origina la fonte del fiume Rodano. Proseguiamo per il Nufen Pass e arriviamo tardi ad Airolo, nella Svizzera Canton Ticino. La ricerca dell’albergo e del ristorante ci fa perdere poco tempo. Giornata soleggiata e calda .A 2500 mt. la temperatura era di 22 gradi. Km percorsi 480.
Lunedì 18 luglio 2022
Sempre mattinieri iniziamo la salita della famosa strada “la tremola”, che ci porta al passo del San Gottardo, continuiamo a scendere e ci fermiamo nell’incantevole stazione sciistica di Andermat, proseguendo giriamo a sinistra e attraversiamo il passo del Lucomagno. Arrivati a Bellinzona risaliamo di nuovo verso il Passo di San Bernardino e poco dopo arrivati a Splugen, ci spingiamo al passo dello Spluga. Siamo di nuovo in Italia, Madesimo, Chiavenna, giriamo a sinistra rientriamo in Svizzera e affrontiamo il Maloja pass, subito dopo il Julier Pass. Entriamo a Saint Moritz, celebre stazione sciistica, proseguiamo per il passo del Bernina e subito dopo svincolo a sinistra rientriamo in Italia attraverso la Forcola di Livigno. Passo del Foscagno, Isolaccia, Bormio, Sondalo, Tirano. È quasi notte, appena in tempo per trovare un B&B, che ci raccomanda ad un ristorante a Tirano Alta, dove oltre che mangiare bene si gode di un panorama su tutta la città. Giornata soleggiata e calda. A 2500 mt. 22 gradi, in pianura 35. Km percorsi circa 320.
Martedì 19 luglio 2022
Partiti da Tirano andiamo verso il passo dell’Aprica, a seguire ci spingiamo nel piazzale gremito di moto del passo del Tonale. Dopo la foto di rito, torniamo indietro per imboccare la strada che ci porta al passo di Gavia. Tornanti strettissimi, panorama sottostante da brivido. Scendiamo verso Santa Caterina, torniamo a Bormio e a destra si va per il passo dello Stelvio, non prima di aver superato il passo dell’Umbrail. Su allo Stelvio il parcheggio è stracolmo. Tantissime moto, e mentre scollinavamo dalla parte opposto, molte salivano ancora. A prato dello Stelvio arrivati sulla statale, giriamo a sinistra su per il passo Resia. Foto di rito al campanile che esce dal lago. Proseguiamo passando il confine austriaco, facciamo un giro molto largo e ci troviamo a Solden. Da qui salita chilometrica al Oberer Parkplatz. Si tratta della strada asfaltata che arriva a quota 2900 circa, fino a lambire il ghiacciaio omonimo. La temperatura a quella quota era di 22 gradi. I ghiacciai erano coperti da un telo riflettente per far sì che non si sciogliessero. Scendiamo proseguendo verso il passo del Rombo. Siamo di nuovo in Italia, e a San Leonardo in Passiria troviamo un hotel che ci ospita. Giornata calda soleggiata. Km percorsi 400 circa.
Mercoledì 20 luglio 2022
Stamane ci aspetta il passo Giovo, altra miriade di tornanti, anche qui stretti ma con panorama invidiabile. Scendiamo a Vipiteno e percorriamo la val Pusteria fino al lago di Braies, come al solito gremito di turisti. Riusciamo a fare un biglietto on line, e parcheggiato la moto ci incamminiamo per il periplo del lago, dalla durata di un’ora circa. Risaliti in moto continuiamo per Dobbiaco, San Candido, Passo di Monte Croce di Comelico, Santo Stefano di Cadore. Continuando ci fermiamo a Comeglians, dove inizia la famosa strada “panoramica delle vette”. La salita fino a quota 2000 mt, nonostante la difficoltà per i tornanti strettissimi e senza protezioni risulta fattibile in moto. Il problema si è presentato nella parte che scende verso Ravascletto. Completamente sterrata per alcuni chilometri. Il panorama ripaga tutto questo. Dopo Tolmezzo a Resiutta imbocchiamo la strada provinciale 42 (bella) che ci porta al confine sloveno. Puntiamo il monte Mangart e torniamo a percorrere tornanti e gallerie scavate nella roccia per arrivare in cima a quota 1900 metri. Torniamo indietro verso Italia, a Tarvisio, dove troviamo un bellissimo hotel con ristorante annesso. Giornata calda e soleggiata. km percorsi 410.
A questo punto il giro dei passi alpini termina qui, ma avendo a disposizione ancora una decina di giorni di vacanza, decidiamo di trascorrerli visitando la Slovenia, la Croazia, e la Bosnia Erzegovina.
Che dire, i paesaggi alpini hanno un fascino particolare, paesaggi e laghi di rara bellezza. Boschi, foreste, alpeggi, ampie vallate, ghiacciai, ruscelli che scorrono a valle formando cascate di acqua limpida. Alcuni siti rientrano nel patrimonio dell’Unesco. Le strade per arrivare ai vari valichi, motociclisticamente parlando, superbe. Molte volte i tornanti strettissimi obbligavano manovre decise e serve la massima attenzione visto che nella maggior parte dei casi la strada era priva di protezione laterale, ma arrivando in cima la fatica era ampiamente ripagata dai panorami circostanti. Nel nostro viaggio la fortuna ci ha sempre accompagnato. Abbiamo sempre trovato temperature molto alte a valle e piacevoli in quota. Mai piovuto.
La moto nonostante l’alto chilometraggio nessun problema, solo la perdita di una vite del parafango posteriore sul colle tenda. L’ho smontato e portato a casa dove poi l’ho sistemato.
Il viaggio prosegue nel report “Slovenia, Croazia, e Bosnia Erzegovina in moto”, luglio 2022.
Per motivi vari la partenza è prevista per le ore 15:00.
Il meteo promette bene, dovrebbe essere una settimana tutto sole, e così sarà.
Percorriamo l’autostrada fino a Firenze per poi proseguire sulla Firenze mare fino a Viareggio, proseguendo in direzione Genova.
All’altezza di Sarzana dopo oltre 400 km ci fermiamo per mettere benzina ripartendo subito. Arriviamo a Rapallo alle 20:00 e troviamo subito l’albergo prenotato prima di partire. Accoglienza calorosa dai gestori, e subito ci indicano un ristorantino dove degustare la famosa “focaccia alla genovese”. Ottima cena e fatto un giro veloce nel centro, andiamo in albergo.
Secondo giorno: giovedì 12 maggio.
Dopo la colazione alle otto siamo già in sella in direzione Portofino.
Lasciamo la moto al parcheggio in via Fondaco dove inizia il sentiero che ci porterà al santuario di San Fruttuoso. Ci incamminiamo sul sentiero ben segnalato e dopo circa 2 ore di cammino arriviamo al santuario. Visitiamo tutto il complesso e alle 13:00 prendiamo il traghetto che ci riporta a Portofino. Visitiamo tutto il borgo marinaro, attraversando la famosa piazzetta già gremita di turisti, e dopo due soste alle chiese di San Giorgio e san Martino saliamo al castello Brown dove il panorama è spettacolare. Scendiamo attraversando il parco che ci riporta al porto dei pescatori. Andiamo a recuperare la moto e percorrendo la strada che costeggia il mare ci fermiamo a santa Margherita Ligure. È l’ora del gelato e ce lo gustiamo sul lungomare. Ripartiamo per Rapallo dove andiamo al parcheggio della funivia che ci porta all’antico Santuario di Montallegro. Anche qui stupendo panorama sul golfo del Tigullio. Scesi, riprendiamo la via Aurelia direzione sud, Zoagli, Chiavari, Lavagna, Sestri Levante, e ci troviamo nel famoso “Passo del Bracco”, vera goduria di curve per noi motociclisti. Scendiamo verso il mare a Moneglia, Deiva Marina e infine Levanto, dove abbiamo prenotato un appartamento in centro per le prossime 3 notti. Messa la moto nel parcheggio interno privato, la proprietaria ci dà una dritta per la cena in un locale al centro storico, dove abbiamo mangiato benissimo. Giornata soleggiata con temperature dai 20 ai 24 gradi.
Terzo giorno: venerdì 13 maggio.
Oggi primo giorno di visita alle 5 terre. Andiamo in stazione che dista circa 200 metri dalla nostra abitazione e facciamo 2 biglietti della serie” 5 terre card”. Essi comprendono il viaggio in treno nei 5 paesi senza limiti di salite e discese, l’ingresso in alcuni musei, la percorribilità dei sentieri che collegano i vari paesi. Da Levanto partiamo in direzione Riomaggiore che è l’ultimo paese del comprensorio. Scesi dal treno ci incamminiamo per i vicoli del borgo, visitando la chiesa di san Giovanni Battista, continuiamo fino ad arrivare alla piccolissima spiaggia di ciottoli dove c’è un piccolo molo per l’attracco dei traghetti turistici. Da lì parte il primo tratto della famosa via dell’amore che porta a Manarola ma a causa di una frana è chiusa. Noi optiamo per il sentiero della via Beccara cha passa a mezza costa, abbastanza tosto, lunghezza km 1,5 tempo di percorrenza con varie soste circa 2 ore. Arrivati a Manarola percorriamo tutti i vicoli del paese fino ad arrivare al porticciolo turistico. Prendiamo in direzione “la via dell’amore”, ma proprio sotto il famoso bar” nessun dorma” il sentiero è chiuso, sempre a causa di una frana. Sul piccolo promontorio la vista è incantevole. Non c’è modo di proseguire a piedi, e allora andiamo in stazione e prendiamo il treno cha va a Corniglia, prossimo paese. Scendiamo da treno e ci accorgiamo che per salire in paese bisogna percorrere una scala di circa trecentosettanta gradini. Non demordiamo e arrivati in cima anche qui il panorama ripaga la fatica. Corniglia è l’unico paese a non avere un porto di mare e nessuna strada di accesso per le auto. Ci si arriva col treno oppure a piedi. Visitiamo la bellissima chiesa in stile gotico di San Pietro e il paese, che è il più piccolo dei cinque. Riprendiamo il sentiero azzurro che ci porta a Vernazza, lungo 4 km. tempo di percorrenza oltre 2 ore più le varie soste, per escursionisti esperti. Arrivati in paese ci fermiamo per una pausa panino. Giriamo per i vicoli, saliamo sulla torre di Belforte, scendiamo fino al mare dove troviamo il porticciolo turistico e una piccola spiaggia di sabbia e grandi massi. Anche questo piccolo paese riportato a nuovo dopo l’alluvione del 2011 è bellissimo. Riprendiamo il sentiero che porta all’ultimo paese, e dopo 4 km e quasi 3 ore siamo a Monterosso. Arrivando dall’alto si scorge che il paese è diviso in due parti da un piccolo promontorio. Da una parte una spiaggia in sabbia, dall’altra il porto turistico. Abbiamo visitato tutto il borgo vecchio e una passeggiata sul lungomare. Siamo stanchi e si è fatto tardi, andiamo in stazione e il treno in cinque minuti ci riporta a Levanto nel nostro appartamento. Dal calcolo col telefonino ci dice che abbiamo percorso oltre 26 km a piedi su e giù per i sentieri. Giornata soleggiata e calda.
Quanto giorno: sabato 14 maggio.
Questa mattina decidiamo di percorrere il sentiero che da Levanto ci porta a Monterosso. L’inizio è proprio sul lato est della grande spiaggia sabbiosa. Il percorso è lungo circa 7 km e il tempo di percorrenza sulle due ore e mezza escluse le soste. A metà troviamo il podere case Lovara, un antico casale rurale a picco sul mare di 45 ettari. Recentemente ristrutturato e preso in carico dal FAI. CI siamo fermati e la guida presente ci ha accompagnato e spiegato come vivevano e lavoravano la terra gli antichi abitanti del luogo. Continuiamo e poco dopo arriviamo a punta Mesco. È l’unico luogo dove si possono vedere tutti e cinque i paesi delle cinque terre. La bellezza del panorama non lascia dubbi. Poco più avanti i resti dell’eremo di Sant’Antonio. Riprendiamo l’escursione tutta in discesa con ripidi e scoscesi scaloni che ci porta a Monterosso. Secondo noi questo sentiero è il più bello di tutte le cinque terre. Ci portiamo sul molo e chiediamo di prendere il battello turistico che fa il giro delle cinque terre fino a Portovenere e ritorno, per una vista dei paesi lato mare. Arrivati a Portovenere scendiamo per un giro turistico di un ora dopodiché risaliamo sulla barca che ci riporta al porto di Levanto. Anche oggi giornata intensa, molto calda e soleggiata (20 km a piedi).
Quarto giorno: domenica 15 maggio.
Stamattina dopo tre giorni riprendiamo la moto e tramite la strada asfaltata ci dirigiamo a Campiglia, piccolo paese che si trova tra Riomaggiore e Portovenere. Parcheggiata la moto seguiamo le indicazioni del sentiero che per un pezzo è abbastanza agevole e in pianura. Arrivati alla fontana di Nozzano poco dopo c’è un bivio con le indicazioni per raggiungere il piccolissimo paese, ora quasi disabitato di Monesteroli. Il problema è che bisogna scendere 1100 gradini molto ripidi per arrivare fino al mare sottostante, ma ne vale la pena. Durante la discesa il panorama è davvero mozzafiato. Noi siamo scesi fino alla fine del sentiero, ma per 50 metri non siamo arrivati al mare in quanto l’ultimo tratto di scala è franato. La risalita è alquanto faticosa Saliamo senza lamentarci perché alzando gli occhi verso gli scaloni ci si rende conto della maestosità della scalinata e facciamo qualche riflessione su quanta fatica hanno fatto i contadini per costruirla. Pranziamo con un panino e ci cambiamo per affrontare il viaggio di ritorno a casa. Facciamo una tappa in un paesino toscano, Lucignano, per un gelato. Alle sette siamo a casa.
Bellissimo viaggio alle cinque terre. Temperatura ottimale, giornate soleggiate buon cibo ligure. Da fare assolutamente almeno una volta nella vita. Km percorsi in moto 1200 circa.
Era tanto tempo che avevamo deciso di visitare il Piemonte, e finalmente abbiamo trovato il tempo di farlo. Partiamo senza fretta e decidiamo di percorrere la via Aurelia fino a Genova per poi tagliare verso Nord. Dopo una fermata all’autogrill per la colazione, usciamo nei pressi di Follonica sulla sr 439. Ci fermiamo nel paese di Massa Marittima. Facciamo una bella passeggiata nel centro, non prima di aver visitato la cattedrale di San Cerbone. Continuando arriviamo al palazzo dell’Abbondanza e poi alla torre dell’orologio. Ripresa la moto, la strada che ci separa da qui a Volterra, sono 30 km di godimento stradale, almeno fino alle saline. Continuiamo passando Pontedera e Lucca, ci fermiamo a Borgo Mozzano. Il ponte del Diavolo è il nostro obiettivo. La strada prosegue per Castelnuovo di Garfagnana, per poi deviare sulla bellissima strada sp 13 attraversando il parco regionale delle alpi apuane. Dopo Pian della Fioba siamo a Massa. Riprendiamo l’autostrada e usciamo a Tortona. I km percorsi sono oltre 700. Tempo soleggiato.
Venerdì 27 agosto 2021
Dopo una rapida visita della città, ci spostiamo verso est per fare il giro dei paesi delle langhe. Iniziamo l’immersione nella regione vinicola piemontese per eccellenza. Nella giornata odierna abbiamo visitato i seguenti paesi: Neive, Barbaresco, Alba, Roddi, Grinzane Cavour, La morra, Barolo, Monforte d’Alba, e infine ci siamo diretti a Saluzzo in hotel. Non sono sufficienti le parole per descrivere le meraviglie di tali territori. I paesaggi collinari, i borghi antichi, le cantine, i panorami, le specialità culinarie. Da visitare assolutamente. Percorsi oggi circa 250 km.
Sabato 28 agosto 2021
Dopo aver visitato il centro storico di Saluzzo, piccola cittadina ricca di storia, ci dirigiamo a Staffarda di Revello per visitare la famosa Abbazia. È un complesso medievale fondato dai monaci circensi. A seguire ci spostiamo nel piccolo paese di Manta dove si trova il famoso castello, bene donato al F.A.I., che lo ha riportato agli antichi splendori. Proseguiamo per la strada che costeggia il fiume Po verso i monti, fino ad arrivare al Pian del Re. Sul cartello che si trova nei pressi del parcheggio c’è scritto: Sorgenti del fiume Po. Lasciamo la moto e imbocchiamo il sentiero che arriva ai due laghetti sovrastanti. Lago fiorenza e lago superiore. Pranzato con un panino al rifugio, scendiamo al borgo di Crissolo, per la visita al santuario di San Chiaffredo. Da qui prendiamo direzione Racconigi, e strada facendo deviamo per il paese di Oncino per vedere la panchina gigante dell’amore. Arrivati a Racconigi cerchiamo l’hotel per la notte. Km. Percorsi 170.
Domenica 29 agosto 2021
Dato che siamo qui, la visita al castello di Racconigi è obbligatoria. Si tratta della residenza dei reali sabaudi. Continuiamo spostandoci a Moncalieri, con il suo bel centro storico, per la visita al palazzo Reale. Ci spostiamo poco fuori la città per salire sulla Sacra di San Michele, sito molto particolare, evoca fascino e mistero. Dalla terrazza superiore si gode di un panorama spettacolare. Torniamo indietro e siamo sulla basilica di Superga, per poi andare in centro a Torino per trovare un Hotel. Una visita al duomo di San Giovanni Battista, palazzo Carignano e la sacra sindone chiude la serata. Giornata soleggiata km percorsi 180.
Lunedì 30 agosto 2021
Mattinata passata al museo egizio, volevamo dopo salire sulla torre Antonelliana, ma la troppa fila ci ha fatto desistere. Passati per piazza San Carlo, ci spostiamo per il parco del valentino, villaggio medievale, monte dei cappuccini e basilica sottostante. Piazza vittorio veneto, giardini reali, basilica della consolata. Per finire abbiamo fatto una gita sul fiume Po sul battello. Oggi tutto il percorso è stato fatto a piedi.
Martedì 31 agosto 2021
Da Torino ci spostiamo a Venaria Reale, un’altra delle residenze sabaude. Dopo la visita andiamo a cercare il famoso quartiere Lehmann. Proseguiamo per il passo del Moncenisio per cercare un po’ di refrigerio. Arriviamo a quota 2000 metri, al confine con la Francia. Giro del lago formato dalla diga e torniamo indietro. Scendendo ci fermiamo all’abbazia benedettina di Novalesa per una visita. Da qui tramite strade provinciali e un bel giro, saliamo fino al paese di Ceresole Reale. È tardi e facciamo fatica a trovare un hotel. Arrivati a quota 1700 mt. ci imbattiamo in un rifugio alpino (rifugio Guido Muzio), che ha una camera libera e ci prepara una cena nostrana. Domani dobbiamo arrivare fino al colle del Nivolet a quota 2700 mt. Km percorsi oggi circa 300. Giornata soleggiata.
Mercoledì1 settembre 2021
Dopo una ricca colazione ci accingiamo a percorrere gli stretti tornanti che ci portano ai laghi formati dalle dighe. Salendo ancora il panorama diventa maestoso, e continuando la strada asfaltata finisce in un grande parcheggio dove iniziano i sentieri escursionistici. Iniziamo l’escursione verso i due laghi alpini, il Rossett e il lago Leita. Siamo arrivati fino a quota 3000 metri, dove vista la giornata soleggiata la temperatura era di 15 gradi. Dopo circa tre ore siamo di nuovo in moto. Pranziamo a ponte Canavese, e dopo un giro che ha toccato i paesi di Rivarolo Canavese, San Giorgio, lago di Viverone, Casale Monferrato. Una fermata l’abbiamo fatta al parco e castello di Masino, un bene amministrato dalla F.A.I.. A tarda sera siamo a Certosa di Pavia dove cerchiamo un b&b vicino alla certosa. Percorsi circa 250 km.
Giovedì 2 settembre 2021
Stamattina tutta dedicata alla visita della Certosa di Pavia. Riusciamo a prenotare all’arrivo due posti per la visita guidata da un monaco della comunità cistercense. Da qui continuiamo passando per i paesi di Costeggio, Borgo Priolo, Ruino, Zavattarello. Facciamo una piccola deviazione fino a passo penice, dove visitiamo il Santuario Santa Maria. A sera siamo Bobbio. Km percorsi circa 100. Tempo soleggiato.
Venerdì 3 settembre 2021
Visitiamo la cittadina di Bobbio, per poi prendere la strada delle colline piacentine. Arriviamo al castello di Bardi, proseguendo per Varano de Melegari, a seguire passo della Cisa. Il nostro obiettivo è la cittadina di Lerici, dove raggiungiamo il sito F.A.I di villa Rezzoli. Anche qui una bellissima visita guidata ci illustra la storia di questa bella villa con vista mare sulla “baia dei poeti”. Finita la visita, ci spostiamo a Marina di Massa, dove troviamo un hotel. Km percorsi oggi circa 250. Tempo soleggiato.
Sabato 4 settembre 2021
Il programma di oggi è la visita della cittadina medievale di Volterra. Parcheggiata la moto ci incamminiamo per le stradine del centro storico. Visitiamo il palazzo Viti, il palazzo dei Priori, il teatro romano, il duomo, la fortezza medicea, l’acropoli etrusca. Proseguiamo a Montecatini Val di Cecina, dove tramite visita guidata ci fanno visitare la miniera e il museo minerario. A tarda sera siamo a Grosseto per la ricerca di un hotel. Km percorsi oggi circa 260. Tempo soleggiato.
Domenica 5 settembre 2021
Grosseto, Scansano, Manciano, Ponte San Pietro e siamo a Marta. Giro del paese e pranzo in riva al lago di Bolsena. Ripartiamo sul tardi e alle 17:00 siamo a casa. Nota curiosa, appena entrati nel nostro garage, inizia a piovere a dirotto dopo 10 giorni soleggiati.
In totale abbiamo percorso circa 3000 km in moto che alla partenza segnava km 309.000
Anche stavolta nessun problema ne a noi ne alla moto. Per la ricerca di una camera per la notte tramite Booking, oppure direttamente da noi nei paesi visitati, non ci sono stati problemi.
Piccolo report di questa settimana passata nell’isola.
Venerdì 4 settembre
Il traghetto salpa alle ore 08:30 dal porto di Civitavecchia. I nostri amici Angela e Guido, anche loro su GS sono già saliti, noi invece colpa di problemi tecnici relativi a mio stato di salute compromesso già dalla notte e con pit-stop forzato sull’autostrada arriviamo appena in tempo che quasi ci chiudono il portellone dietro. Vabbe’ ce l’abbiamo fatta. Il viaggio si svolge piacevolmente. Alle 14: 00 il traghetto attracca alla banchina di Olbia. La giornata è soleggiata, la temperatura ottimale, navigatore impostato sulla ss125 orientale sarda si parte. San Teodoro, Budoni, Posada, Orosei. Da qui iniziamo a godere e spingere con le mogli dietro che ripetevano ad ogni curva …vai piano…vai piano….. Dorgali, Passo Genna Silana, Santa Maria Navarrese. Uno sballo, curve a go-go, senza soluzione di continuità. Arriviamo in paese e ci posizioniamo all’hotel Nicoletta, già prenotato. Cena in ristorante consigliato, in terrazza sul mare. Questa è la Sardegna.
Sabato 5 settembre
Oggi ho programmato un giro molto curvoso con meta “Punta la Marmora” , il punto più alto del Gennargentu. Da Santa Maria scendiamo verso Tortolì, deviamo per Villagrande, poi tramite ss389 siamo a Fonni, non senza aver sbagliato un bivio e fatto una trentina di chilometri di giro turistico supplementare all’interno del parco. A Fonni facciamo una pausa caffè, poi iniziamo la salita che ci porta al rifugio Brancu Spina, ma sotto gli impianti di risalita causa lavori la strada è chiusa, e quindi impossibilitati a raggiungere la cima della montagna. Ci fermiamo per alcune foto poi scendiamo in direzione Desulo, a seguire Aritzo, Laconi, Serri. Pausa panino e subito SS 198 . Uno sballo di strada. Tutta una curva intervallata da piccoli rettilinei. Arriviamo a Tortolì e quindi deviamo per Santa Maria. Oltre 250 km di vero piacere. Stanchi, ma la fame prende il sopravvento, e noi subito provvediamo.
Domenica 6 settembre
Oggi vista la giornata soleggiata e mare calmo decidiamo di lasciare la moto in garage, affittiamo un gommone e percorriamo il tratto di mare che va da Santa Maria fino a cala Gonone. Pedra Longa, cala Sisine, Cala di Luna, Grotta del bue marino, sono solo alcune delle meraviglie che si vedono dal mare. Ci fermiamo in una caletta riparata dove attracchiamo e facciamo un pranzo al sacco. Alle 5 entriamo in porto per rifornire e riconsegnare il gommone. Bellissima giornata. Anche stasera la cena in un sito diverso.
Lunedì 7 settembre
Riprendiamo le nostre motine e stavolta puntiamo a sud. Da Santa Maria passando per Bari Sardo deviamo per Ierzu e finiamo a Perdasdefogu. Qui ci aspetta un mio amico che ci offre una buona colazione. Facciamo quattro chiacchiere con la promessa che l’anno prossimo ci fermiamo a dormire lì in modo che possiamo cenare e bere “cannonau” a volontà. Proseguiamo per Escalaplano, Ballao, Sant’Andrea Frius, Cagliari. La ss387 regala emozioni inaspettate. Facciamo un pezzo di tangenziale e ci portiamo sulla SS 125. Fino a Muravera uno spettacolo. Dietro ogni curva un’emozione diversa. Ad una fermata foto, faccio la proposta di tornare indietro e rifarla…quasi quasi…..Mentre gustavamo un panino in un bar di Muravera, mi rendo conto che le mie gomme sono quasi finite. Tramite internet trovo un gommista a Tortolì. Ci rechiamo diretti e vedo una decina di motociclisti tedeschi intenti a sostituire anche lori gli pneumatici. Aspettiamo un paio di ore e mi monta le gomme della mia marca preferita. Facciamo una puntatina ad Arbatax e poi via in hotel. Anche oggi giornata bellissima.
Martedì 8 settembre
Oggi tappa di trasferimento. Lasciamo l’hotel di Santa Maria Navarrese sulla costa orientale per soggiornare a Buggerru sulla costa occidentale. Risaliamo la SS 125 per Genna Silana, a Dorgali giriamo a sinistra per Oliena, poi Orgosolo dove ci fermiamo a vedere i vari murales. Proseguiamo per Mamoiada e poi Nuoro. Da qui SS 131 fino a Oristano dove deviamo per il sito turistico di Tharros a capo San Marco. Visitiamo tutto il sito. Riprendiamo le moto, Arborea, Terralba, Guspini. Continuiamo sulla SS126 Arbus, Portixeddu, Buggerru. Qui ci aspettano all’hotel 904 nella piazza centrale. Andiamo a cena in un caratteristico locale il grottino.
Mercoledì 9 settembre
Stamattina ci spingiamo più a sud. Da Buggerru arriviamo a Portoscuso percorrendo la bellissima strada costiera. Da lì traghetto per l’isola di San Pietro dove percorriamo il periplo finendo anche nella location della celebre serie tv. Tornati al porto ci facciamo traghettare sull’isola di sant’Antioco, Anche qui dopo aver toccato Capo Sperono torniamo in terraferma. Passando per Carbonia andiamo nella vecchia miniera estrattiva dove prenotiamo una visita guidata che dura circa un ora. Molto interessante e istruttiva. Torniamo in hotel percorrendo a ritroso la strada che avevamo fatto la mattina con il sole che ci faceva da faro.
Giovedì 10 settembre
Oggi una giornata strana. Sembra dover piover. Siamo indecisi sul da farsi. Rimaniamo in paese a visitare la spiaggia e il piccolo porto. Poi andiamo alla miniera “Henry”, ma le visite per oggi sono sospese. Prendiamo le moto e ci rechiamo al sito Antas sulla SS126, ma il tempo cambia. Facciamo appena in tempo a tornare in hotel che comincia a piovere. Ci rifacciamo la sera con cena a base di pesce.
Venerdì 11 settembre
Questo è il giorno del ritorno. Le previsioni davano pioggia abbondante, ma da Buggerru ad Olbia tutto fila liscio. Sempre sole. Il traghetto parte alle ore 12:30, attracca al porto di Civitavecchia alle ore 20:00. Alle 21 e trenta siamo a casa.
La Sardegna è sempre la Sardegna. Le strade, “motociclisticamente parlando” sono da sballo. Gli abitanti socievoli e ospitali. Cibo genuino. Mare incantevole. Parchi interni da scoprire. E’ una meta obbligatoria per un motociclista che si rispetti!
Quest’anno il nostro consueto viaggio in moto all’estero è saltato causa Covid.
Abbiamo ripiegato per un tour nelle regioni italiane del sud, isole comprese, Campania, Basilicata, Calabria, Sicilia.
Il meteo sempre a nostro favore con giornate soleggiate e temperature piacevoli.
La Sicilia
Sabato 6 giugno 2020
La partenza causa lavori è slittata alle 15:30. Preparata la moto, caricati i bagagli, ( pochi) si parte. Autostrada del sole fino a Atena Lucana, proseguiamo per Brienza, dove troviamo un Hotel con annesso ristorante per passare la notte. Alla partenza il contachilometri della moto segna km. 297.800.
Domenica 7 giugno
La mattina fatto un giro panoramico per il paese, ci spostiamo a Sasso di Castalda, piccolo borgo Lucano. Dopo aver parcheggiata la moto e fatto un giro nelle viuzze del paese, ci rechiamo nel punto panoramico più alto dove sono installati due ponti tibetani in acciaio. Trattasi del sito “Ponte alla Luna”. Si percorre un percorso ad anello in cui bisogna attraversare i due ponti. Uno di 120 metri e un altro molto più spettacolare di 300 metri. Facciamo i biglietti e insieme ad una guida, forniti di attrezzature adeguata andiamo ad affrontare il percorso. Se soffrite di vertigini ve lo sconsiglio. La guida ci porta poi nel punto panoramico più alto dove ammirare un panorama a 360 gradi della vallata. Durata totale un paio di ore. Risaliti in moto ci prepariamo ad affrontare l’appennino lucano attraversando parecchi paesi: Fossa Cupa,Abriola,Anzi,Corleto,Perticara,Gorgoglione,Cirigliano,Accettura,Garagusa,Salandra,Ferrandina,Craco,Stigliano. Qui ci fermiamo dopo 250 km di strade curvosissime, a tratti molto strette e in mezzo ai magnifici boschi. Frequenti sono state le soste per ammirare i famosi “ Calanchi Lucani”.
Lunedì 8 giugno
Continuiamo il giro “Lucano”, Aliano, Sant’Arcangelo, Valsinni, Tursi, arrivando al mare a Policoro. Passiamo a trovare un nostro amico e dopo averlo velocemente salutato proseguiamo per la statale 106 ionica verso sud. All’altezza di Corigliano Calabro, ci stacchiamo dalla litoranea e puntiamo verso il parco nazionale della Sila. Ci arrampichiamo sulla statale 177 e fatta una sosta al lago di Cecita, arriviamo a Camigliatello Silano. Sosta panino, per poi proseguire sulla “ strada delle vette”, che ti porta nel punto più in alto al rifugio Botte Donato a circa 2000 metri. Siamo in pieno parco. Scendiamo nel versante opposto fino a Lorica. Siamo sul lago Arvo, scendiamo ancora e arriviamo al lago Ampollino, proseguendo per Colosimi. E’ tardi e non riusciamo a trovare una struttura per la notte, optiamo per trasferirci al mare a Falerna Marina, circa 40 km dove booking ci ha trovato un ottimo hotel con ristorante. La giornata finisce qui dopo circa 300 km.
Martedì 10 giugno
Siamo sul mar tirreno e scendiamo verso sud fino a Gioia Tauro per poi deviare verso Taurianova, Cittanova, Gerace, Locri. Ora siamo di nuovo sul mar Ionio, riprendiamo la ss 106 e usciamo all’altezza del paese d San Luca. Da qui parte la strada che attraversa l’Aspromonte da est a ovest. Il nostro obiettivo è il santuario della Madonna dei Polsi. Dopo varie peripezie, incroci sbagliati, informazioni sbagliate, strade sterrate, riusciamo a trovare la strada che ci porta al santuario. Messa piuttosto male, piena di buche, con varie frane lungo il percorso, si snodava scendendo sui fianchi della montagna. Senza protezioni e curve a 180 gradi con fondo scivoloso, Flavia non faceva altro che dire torniamo indietro, ma io la rassicuravo del fatto che arrivati giù al santuario poi diventava tutta bella e asfaltata. Arrivati in fondo troviamo il Santuario chiuso. Deserto. Non una persona. Facciamo un giro a piedi e ci rimettiamo in moto per proseguire, ma fatti un centinaio di metri l’asfalto lasciva il posto ad una sterrata molto disconnessa. Ad un certo punto finiva in un fosso in cui passava l’acqua di un torrente. Flavia scesa dalla moto prosegue a piedi, io con la moto carica ho sudato sette camice per arrivare al punto asfaltato a circa 4 km. Scendiamo sul lato mar tirreno e raggiunta Villa San Giovanni ci imbarchiamo sul traghetto che in mezz’ora ci sbarca a Messina. Tramite ss 113 siamo a Villafranca, proseguendo per Milazzo dove ci fermiamo per la notte. Anche oggi percorsi circa 300 km molto impegnativi.
Mercoledì 10 giugno
Attraversiamo Barcellona di Gotto, deviamo per la ss 185 fino a Francavilla di Sicilia, proseguendo sulla ss121. Randazzo, Bronte, Adrano, Regalbuto, Leonforte, Villarosa, Santa Caterina, Serradifalco, Agrigento, Porto Empedocle. Qui facciamo il biglietto per imbarcarci direzione isola di Lampedusa. Il traghetto parte alle ore 23:00 quasi vuoto. Di moto c’era solo la nostra. Percorsi 300 km circa.
Giovedì 11 giugno
Alle nove in punto il traghetto attracca al porto di Lampedusa. Dopo una bella colazione al bar di playa le palme, andiamo verso il b&b prenotato dove troviamo ad accoglierci Francesca la proprietaria. Lasciamo i bagagli e iniziamo l’esplorazione dell’isola. Prima tappa cala pulcino. Solo 4 km tra andata e ritorno separano il parcheggio della moto dalla graziosa spiaggia. Ci spostiamo poi alla celeberrima “ spiaggia dei conigli”. Mare e spiaggia caraibica. Causa covid solo una decina di isolani e noi. Il pomeriggio vola tra un bagno e una passeggiata. Dopo aver visto il sole posarsi sull’acqua torniamo alla nostra casetta.
Venerdì 12 giugno
Stamattina lasciamo la moto al porto e ci imbarchiamo per l’isola di linosa. L’aliscafo impiega 40 minuti a portarci la. Dalla banchina al centro del paese sono 500 metri. Scarpe da trekking, zainetto, cappellino. Acquistati in un alimentari 2 panini, ci incamminiamo per la visita della piccola isola vulcanica. Eravamo gli unici turisti. Iniziamo nell’arrampicarci per il sentiero che porta a monte vulcano. Qui panorama a 360° sull’isola. Proseguiamo per Faraglioni di Linosa, Piscina naturale, monte rosso, e ritorno al porto. Praticamente abbiamo girato tutta l’isola a piedi. Percorsi più di 20 km. Alle diciotto prendiamo l’aliscafo che ci riporta a Lamapedusa.
Sabato13, Domenica 14, lunedì 15 giugno
In questi tre giorni abbiamo visitato l’isola. Ci spostavamo sia in moto sia a piedi. Abbiamo fatto qualche pomeriggio di mare. Spiaggia della Guitgia, cala croce, cala greca, capo ponente, Porta di Lampedusa, cala Francese, grotta bue marino, cala pisano, albero sole, senza tralasciare ristorantini vari.
Martedì 16 giugno
Il traghetto che ci riporta in terraferma parte alle 11,15. Alle 20:30 sbarchiamo a Porto Empedocle, e di corsa prendiamo direzione porto di Trapani dove alle 23:00 parte il traghetto che ci porta all’isola di Pantelleria. Arrivati al porto riusciamo con fortuna a trovare il posto per la moto e la nostra cabina. Partenza in perfetto orario.
Mercoledì 17 giugno
Lo sbarco a Pantelleria avviene alle 06:30. Dopo colazione iniziamo il tour dell’isola percorrendo il periplo completo. L’Arco dell’elefante, e il lago di Venere sono due tappe obbligatorie. Saliamo sulla montagna grande, dove il panorama è meraviglioso. Distese di passito e capperi la fanno da padrone. Scendiamo nella Grotta dei briganti. Torniamo giù al paese in cerca di una stanza e un ristorantino.
Giovedì 18 giugno
Stamattina rifacciamo il periplo dell’isola al contrario, fermandoci nei punti più caratteristici. Un giro nelle viuzze del paese e poi alle dodici siamo all’imbarco, ma causa covid, imbarcano solo la moto, ma non c’è posto per noi. Ci dicono di prendere l’aliscafo delle sedici che arriva a Trapani alla stessa ora del traghetto con la moto. Passiamo il pomeriggio su una spiaggetta limitrofa. Alle sedici ci imbarchiamo. Alle diciannove siamo a Trapani, e andiamo a recuperare la moto nella banchina al lato opposto del nostro. Prendiamo alloggio in centro storico.
Venerdì 19 giugno
Andiamo a visitare il centro storico della città, dopodiché percorriamo tutta la strada costiera fino alla riserva del monte Cofano, poi raggiungiamo San Vito lo Capo dove poco più avanti parcheggiamo la moto e ci incamminiamo per lo stradello della riserva dello zingaro. Torniamo indietro e puntiamo su Castellammare del Golfo ma non trovando nulla da dormire optiamo per Alcamo. Un grazioso b&b ci accoglie con seguito di cena a base di pesce.
Sabato 20 giugno
Costeggiamo tutta la linea di costa fermandoci a isola delle femmine, e poi a Mondello nell’affollatissima spiaggia. Entriamo a Palermo e subito al santuario di santa Rosalia sul monte Pellegrino. Anche qui panorama mozzafiato sulla città. Scendiamo e trovato un hotel centrale, ci incamminiamo per il centro storico di Palermo. Finale in ristorante nostrano.
Domenica 21 giugno
Oggi vogliamo tornare a Monreale dove siamo già stati alcuni anni fa. Sempre uno spettacolo la basilica. Proseguo per piana degli albanesi e San Giuseppe Jato. Torniamo verso il mare a Bagheria e percorrendo la linea di costa Termini Imerese, Cefalù, Santo Stefano di Camastra, Sant’ Agata Militello, andiamo ad albergare a Capo D’Orlando.
Lunedi 22 giugno
Proseguiamo per Tindari con visita al santuario della Madonna nera, poi Messina dove ritraghettiamo per la Calabria. Ci fermiamo a Scilla, punto panoramicissimo dove pranziamo. Continuando sulla ss18 Bagnara Calabra, Gioia Tauro, Vibo Valentia, Sant’Eufemia e Falerna Marina dove dormiamo nello stesso hotel dell’andata.
Martedì 23 giugno
Sempre seguendo la ss 18 passiamo ad Amantea, Paola, Diamante, Scale, Praia a mare, Maratea, Sapri, Policastro, Vallo della Lucania, Battipaglia, approdando a Vietri sul mare. Albergo con ristorante in terrazza vista costiera. Romantico.
Mercoledì 24 giugno
Ancora costiera amalfitana, deviando e poi riscendendo a Maiori, Tramonti, Corbara, Sambuco, Ravello, Amalfi, Praiano, Positano, Sant’ Agata, Sorrento, Vico Equense, Castellammare. Qui tramite autostrada alle diciannove siamo a casa.
Bellissimo viaggio tutto Italiano. Meteo sempre dalla nostra parte. Sole e temperature umane. La cosa più bella è stata che essendo appena usciti dalla prima fase del covid, di turisti in giro non ce n’erano. Alberghi vuoti, ristorati vuoti, traghetti vuoti, siti turistici e spiagge vuote. Lunghi tratti di strade specialmente in Basilicata e Calabria ma anche in all’intero della Sicilia senza incontrare alcun veicolo. Le isole di Lampedusa e Pantelleria nostre al cento per cento. La moto nonostante i circa 3000 km di percorrenza del tour non ha mostrato alcun problema. Contachilometri segna km.301.000. Gli abitanti del sud sempre gentili e ospitali. Moto lasciata spesso fuori la notte o nei parcheggi mai avuto problemi. Noi già con la testa immersa nella programmazione del prossimo viaggio.
Report completo viaggio in moto Grecia, Israele, Giordania, 31 Maggio -2 luglio 2019
Ciao a tutti. L’idea di andare a visitare la Giordania è venuta a Flavia nell’autunno 2018.A giugno
dello stesso anno per motivi familiari è saltato il viaggio che avevamo programmato
in Russia, e così abbiamo deciso di andare in Giordania nei mesi invernali,
visto che il clima in quel paese lo consente. Naturalmente in aereo. Inizio a
fare le ricerche on-line per capire come organizzare il tutto e mi balena per
la mente l’idea di andarci con la moto. Approfondisco la ricerca e piano piano
mi rendo conto che la cosa si può fare. In un sito di motoviaggiatori mi
imbatto in una coppia di piemontesi che hanno effettuato il viaggio in moto
nell’agosto 2017, e leggendo il loro racconto, mi entusiasmo ancora di più e
dico a Flavia: OK, Israele e Giordania in moto, partenza primo giugno 2019. Lei,
nooooo, tu sei matto. Poi si lascia convincere e iniziamo la preparazione a
tavolino del viaggio. Per andare in Israele via terra momentaneamente è
impossibile. Frontiera della Siria e Libano interdette. In Irak nemmeno a
parlarne. L’unico modo è traghettare la moto, e contatto una società di
spedizione cipriota, la Salamis
shipping, che fa la spola tra il porto di Lavrio in Grecia e il porto di Haifa
in Israele. L’unico problema è che tale traghetto è un cargo, e non trasporta
passeggeri,ma solo
merci. Nessun problema, lascio loro la moto e noi andiamo in aereo in Israele.
Due giorni dopo andiamo al porto di Haifa a recuperare la moto, e iniziamo il
tour vero e proprio. Avendo a disposizione 30 giorni di ferie e dovendo, per
motivi di traghetto ripartire il 27 giugno da Israele, decidiamo di passare gli
altri 10 giorni visitando la Grecia. Questo è l’inizio della nostra avventura
con la nostra fidata GS Adventur.
La partenza
è prevista il 31 maggio, ritorno 02 luglio.
1° giorno, venerdì’ 31 maggio 2019
Eccoci arrivati al giorno della partenza. Non nascondo che ieri notte ho dormito poco. Il viaggio è molto impegnativo, traghetti, aerei, la preparazione del bagaglio, ridotto all’osso. Sembra tutto ok. Alle 10:00 siamo sulla nostra fidata moto e via. Il contachilometri segna 263.300. La giornata è soleggiata. Prendiamo l’autostrada è usciamo ad Avellino per fare una visita al Santuario di Montevergine. La salita al sito è abbastanza impegnativa, ci sono infatti circa 30 tornanti sulla strada che si inerpica sul monte. La temperatura dai 22 gradi sotto, passa ai 10 gradi. Sito quasi deserto. Appena finita la visita, veniamo circondati dalle nuvole. Ci precipitano a scendere. Nel paese sottostante ci fermiamo a mangiare un panino. Continuiamo per Bari, e usciti dell’autostrada percorriamo la strada litoranea. Polignano a mare è il primo paese che incontriamo. Una vera meraviglia. Proseguiamo fino a Montalbano, una frazione di Fasano, dove prima troviamo un bellissimo agriturismo immerso negli oliveti, che ci offre una camera per la notte. Poi la cena in un ristorantino del paese niente male. Percorsi oggi 600 km circa. Giornata soleggiata.
2° giorno, sabato 1 giugno 2019.
Lasciamo la masseria Morrone dopo una ricca colazione. Ostuni, San Vito dei Normanni, Brindisi. Da qui alle tredici ci imbarchiamo sul traghetto che alle ventidue e trenta ci sbarca a Jgoumenitsa, in Grecia. L’albergo lo troviamo nelle vicinanze del porto.Una curiosità, la nostra era la sola moto sul traghetto.Percorsi 50 km. Giornata soleggiata.
3° giorno, domenica 2 giugno 2019.
Che fortuna!
Il traghetto che parte per l’isola di Corfu è
proprio di fronte al nostro albergo. Chiesto in reception a che ora
parte ci rispondono gentilmente ”tra 3 minuti”, il prossimo alle ore 12:00.! In
un batter d’occhio carichiamo la borsa, e caschi in mano attraversiamo la
strada in motocicletta. Mi fermo davanti la biglietteria, e mando Flavia al
traghetto distante un centinaio di metri dicendo che ci aspettassero. Infatti
al mio arrivo un portuale mi fa segno di salire velocemente che deve salpare.
Dopo un’ora abbondante di viaggio siamo all’isola. Parcheggiano la moto al
porto e facciamo 2 biglietti per il bus turistico che fa il giro del capoluogo,
Kerkyra. Il giro dura due ore e si snoda nella città e periferia. Ci
addentriamo poi a piedi nel centro storico e visitiamo la Chiesa di S. Giorgio,
e quella di San Spiridione, dove esponevano la reliquia del Santo. Continuiamo
nella grandissima piazza Spianata e affianco il forte vecchio. Dopo un
pranzetto a base di gyros, prendiamo la moto e raggiungiamo il monastero di
Kanoni, posto su un’isola raggiungibile tramite un pontile. Proseguiamo in moto
fino al sito dell’Achilleion. Trattasi della dimora dove soggiornava la principessa Sissi. Da vedere
assolutamente. Ci spostiamo ora per le strette e ripide strade dell’isola prima
a Pelekas, poi a seguire Ermones, Anghelokastro, Paleokastritsa. Stradine
tortuose che salgono e scendono, viste mozzafiato. Spiaggetta incantevoli.
Proseguiamo sempre lungo la linea di costa fino a Sidari dove troviamo un
affittacamere “Alessandro” che ci prepara anche una cena caratteristica greca.
Giornata soleggiata. Temperatura sui 22-24 gradi. Km percorsi circa 100.
4° giorno, lunedì 3 giugno 2019.
Stamattina
al risveglio il cielo è grigio. Le previsioni danno pioggia. Dopo aver salutato
la gentile signora, decidiamo di percorrere la linea di costa nord dell’isola,
fino a tornare a Kerkyra. Niente pioggia. Ogni tanto ci fermiamo nei paesetti
attraversati. Arriviamo al porto e ci imbarchiamo per Jgoumenitsa. Torniamo in
terraferma. Poco prima di attraccare alla banchina, inizia a piovere. Attraversiamo
la strada e ci rifugiano nell’ hotel dove avevamo dormito due giorni prima. La
pioggia continua incessante per tutto il giorno e la notte. Domani decideremo
il da farsi. Km percorsi circa 60.
5° giorno, martedì 4 giugno 2019.
Stamattina
al risveglio cielo grigio-nero, carichiamo la moto e partiamo direzione
Lefkada. Sono le otto, e fatti 30 km inizia a piovere. Ci fermiamo ad una
stazione di servizio per ripararci in quanto non portiamo le tute antipioggia.
Dopo un’ora sembra smettere, facciamo altri 20 km e piove di nuovo. Siamo in un
paesetto, Loutsa, sulla costa e troviamo un bar con tettoia dove ci fermiamo.
Dobbiamo aspettare fino alle tredici prima di ripartire. Visto che a Lefkada
dalle previsioni danno pioggia fino alla sera puntiamo direttamente su
Patrasso. Ripartiamo ma continua a piovere, noi imperterriti sotto l’acqua per
mezz’ora, poi tutto sole. Arriviamo a Patrasso, e subito foto di rito sotto il
maestoso ponte. Ci portiamo al centro per visitare la basilica di Sant’Andrea.
Spostandosi poi sulla zona archeologica dove si trova l’anfiteatro romano, il
ponte, la fortezza e l’acquedotto. Uscendo da Patrasso incontriamo una
struttura avveniristica. Entriamo nel parcheggio e alla reception ci dicono che
si tratta del museo dell’archeologia romana. Entriamo e visitiamo le tre sale
con reperti interessanti dell’epoca romana. Proseguiamo lungo la strada
costiera verso Corinto e ci fermiamo nel paese di Diakofto, distante sessanta
km. Sono le venti e vado alla ricerca della stazione ferroviaria dove parte il
trenino a cremagliera per visitare il la gola del Vouraikos, unico in Europa.
Prenoto due biglietti per il giorno dopo. Oggi niente pranzo e andiamo alla
ricerca di un hotel e ristorante. Trovati nei pressi del piccolo porticciolo con
prezzi a buon mercato. Appartamento di 60 mq. 35 euro, cena per due a venti
euro. Giornata per metà pioggia, resto
sole con temperature 20-25 gradi. Km. Percorsi circa 260.
6 giorno, mercoledì 5 giugno 2019
Alle otto e mezza siamo già in stazione, dista solo cinquecento metri dal nostro hotel. Abbiamo lasciato la moto, e i bagagli in stanza. Il trenino a cremagliera, parte puntuale. Impiega circa un’ora ad arrivare al caratteristico paese di Kalavryta. Attraversa le gole, e i binari in certi punti sono proprio a strapiombo su esse. Nei punti più ripidi si aggancia alla cremagliera e con velocità ridotta sale. Noi arrivati al paese facciamo un giro veloce e scendiamo subito. Tornati in stazione, studiamo il percorso per andare a Olimpia, passando per l’entroterra, e ci accorgiamo che il navigatore ci fa passare a Kalavryta. Sono 130km di strade ben tenute. Scavalchiamo diversi passi. Traffico zero. Olimpia è un sito archeologico che conoscono in tutto il mondo, per via delle olimpiadi che sono nate qui. Visitiamo sia il sito, sia i due musei annessi. Davvero interessanti. Sono le cinque e decidiamo di spostarci a Kalamata, nella costa sud. Percorriamo la strada che costeggia il mare passando prima a Pyrgos, e in finale a Pylos ( Navarrino )per poi svoltare verso Kalamata. Arriviamo alle otto. Trovato subito un hotel che ci manda a cenare in un caratteristico ristorantino. Cena ottima.Giornata soleggiata, temperatura dai 20 ai 25 gradi. Km. percorsi circa 300.
7° giorno, giovedì 6 giugno 2019
Partiamo
nell’affrontare una delle più belle strade greche. La Sparta- Kamalata. Da fare
assolutamente. 60 km di tornanti sotto
il monte Taigeto. Poco prima di Sparta c’è
da visitare il sito archeologico di Mytras. Una città’ costruita nel
1200 alle pendici di una montagna, con relativo castello in cima. Due ore di
visita, poi tramite strade tortuose bellissime arriviamo all’ imbarco per l’
isoletta di Elafonisi. Appena arrivo sulla banchina cerco il chioschetto per
fare il biglietto, ma era chiuso. A fine banchina vedevo un uomo che si sbracciava
gridando “came here “, vado avanti con
la moto è mi fa cenno di salire, ma il traghetto era pieno. Lui fa spostare una
macchina e riesco a malapena a incastrare la moto, ma il bauletto sporgeva
dalla linea di chiusura. Lui: no problem, chiude a metà la sponda del traghetto
e parte. In due minuti siamo sull’isola.
Spiagge mondiali. Imbarco da
ridere moto a filo porta. Facciamo un giro veloce a vedere le meravigliose
spiagge, tornando al porticciolo ri- traghettiamo sulla terraferma. Giro veloce
a vedere anche Neapoli poi direzione Monenvasia. Alle 18.00 siamo
lì. Borgo stupendo. Ci arrampichiamo fino sulla rupe, facciamo il giro del
paese, quasi tutto riportato alle condizioni originali. Naturalmente pieno di negozi,
bar, ristoranti. Scendiamo e sulla piazzetta principale troviamo una room
rent. Accanto un ristorante con tavoli a
raso del mare. Ottima cena. Giornata Soleggiata. Temperatura dai 20 ai 28
gradi. Km percorsi 300.
8° giorno, venerdì 7 giugno 2019.
Programmo il
Tom Tom su Nafplia, con strade tortuose. Non potete immaginare i 170 km di
strada a seguire. Bella bellissima. I primi 80 km, strade interne salì e scendi
dalle montagne, i restanti sulla strada che rasentava la linea di costa. Ogni
curva un scorcio più bello dell’altro. Infatti fatta Una delle centomila curve
ci si para davanti una spiaggetta deserta. Fermo la moto, in un batter d’occhio
siamo in costume da bagno, e via dentro l’acqua. Dopo 7 giorni un’ora di mare
ci voleva! Una mattinata superlativa.
Arrivati al paese, giro del porto, giro della città vecchia, e salita sulla
fortezza, da cui si gode un panorama spettacolare. Scendiamo e puntiamo su
Epidauro un sito archeologico con un antico teatro ben conservato. Entriamo, il
teatro è un classico stile greco visitiamo anche i resti del complesso Estiatorio
e il Profileo. Di nuovo in moto percorriamo una strada davvero bella che ci
porta all’imbarco dell’isola di Spetses, ma con la moto non ci fanno salire,
solo passeggeri. Visto che si è fatto tardi sono le otto, andiamo a cercare un
hotel per la sera, e arriviamo a Ermioni. Bellissimo porticciolo che si
affaccia sul golfo. Pieno di turisti europei con le loro barche a vela. In
piazzetta all’arrivo a lato vediamo Angelo room. Bellissima camera vista mare con 50 euro. Per
mangiare ci manda da Maria. Ottima cena sempre con tavolo a raso del mare.
Giornata fantastica sia moto che archeologia. Tempo soleggiato, temperatura
24-32 gradi. Km. Percorsi oltre 300.
9° giorno, domenica 8 giugno 2019.
Risaliamo
tutta la costa della penisola, fino a portarci l’imbarco per l’Isola di Poros,
ma decidiamo di non salire sul traghetto visto che dalla guida c’era poco da
vedere. Andiamo avanti e facciamo il giro della penisola vulcanica di Menthana.
Percorriamo le strette e ripide stradine che si snodano attorno ai crateri.
Usciti dalla penisola, continuiamo a salire sulla strada panoramica che porta a
Corinto, e dove possibile scendevamo nelle insenature dove ci portava la
strada, a vedere da vicino spiaggia e porticcioli turistici. Continuiamo,
fermandosi a Corinto. Una foto sul canale era d’obbligo. Andiamo poi al sito
archeologico e saliamo sulla fortezza sovrastante dove si gode di una vista
spettacolare di tutto lo stretto. Continuiamo per Atene, su strada panoramica
statale, ad un certo punto vedo un cartello” imbarco per Salamina”. Flavia
subito: andiamo? Deviamo e quando arriviamo sul pontile il traghetto era appena
partito. Il successivo tra mezz’ora. Ok aspettiamo. Saliti sul traghetto
facciamo il biglietto ….. 2 euro, moto e due passeggeri! Sbarcati sull’isola
sono le otto passate e andiamo alla ricerca di un hotel o affittacamere, ma
nulla. Inizio a chiedere e una ragazza mi dice che a 5 km c’è un hotel. Andiamo
ma non c’è posto. Proseguiamo per un altro confermatoci da un passante, ma di
lusso. Intanto è quasi notte e chiedo la cifra 110 euro. Siamo stanchi. Ok.
Bellissimo hotel in riva al mare del Golfo di Salamina. Cena ottima in
ristorante a filo acqua! Oggi giornata molto calda. Temperature da 28 ai 39
gradi. Soleggiatissima. Km. Percorsi 250.
10° giorno, domenica 9 giugno 2019.
Oggi ce la
prendiamo con calma, dobbiamo fare solo 65 km per arrivare al porto di Lavrio
dove dormiremo e lunedì mattina
imbarcheremo la moto per l’Israele. Intanto siamo su un’isola e la giriamo
tutta. Nel perimetro le strade sono tutte asfaltate, ma quando vuoi raggiungere
le calette più remote o i punti
panoramici più in alto, trovi sempre la
strada “sterrata”. Se in piano nessun problema, ma abbiamo affrontato salite e
discese veramente impegnative. Tutto bene. Tornati al paese saliamo sul
traghetto che ci porta al porto del Pireo. Percorriamo il lungomare di Atene,
trafficatissimo, e ci spingiamo a sud
sulla strada panoramica costiera. Ci fermiamo a Sounio in un sito
archeologico ben conservato. Arriviamo all’hotel alle cinque. Lasciamo i
bagagli e ce ne andiamo un paio di ore al mare. Domani imbarco moto sul
traghetto e partenza aerea per Tel Aviv. Giornata soleggiata. Temperatura sui
35 e più gradi. Km. Percorsi 100.
11° giorno, lunedì 10 giugno 2019.
Alle nove
puntuali siamo al porto a consegnare la moto per l’imbarco. Ci rechiamo in
negli uffici della Salamis, che si trovano in un container da cantiere in un
angolo remoto del porto di Lavrio. Faccio conoscenza con un israeliano che
viaggia con compagna su ducati multistrada. Rientrava nel suo paese dopo un
giro in Italia, Austria, Croazia. Mi parlava della sua ducati multistrada 1260
di una moto eccezionale, italiana. Mi ha lasciato il suo indirizzo israeliano nel
caso avessi avuto bisogno di qualcosa, dicendo che il suo paese è sicurissimo.
Agli uffici della Salamis mi aspettavano, avendo la mia prenotazione, e mi
danno un foglio dicendomi che dovevo recarmi negli uffici della dogana per
farlo timbrare. Detti uffici si trovano fuori del porto, quindi riprendo la
moto è vado alla ricerca di tali uffici. Li trovo in una palazzina anni 70.
Entro trovo una decina di impiegate tutte col telefonino in mano. Chiedo e mi
rimbalzano da un ufficio all’altro. Una ragazza mi dice che devo salire al secondo piano. Arrivo
sopra e mi dicono ultimo ufficio a sinistra. Entro e una signora con aria
scocciata mi mette due timbri sul foglio e me lo restituisce. Tutto qua?,
chiedo, e lei: tutto qua. Torno in porto
e do il foglio. Mi chiedono il libretto di circolazione della moto e mi dicono
che me lo restituiranno ad Haifa. Porta la moto accanto alla nave e lascio le
chiavi. A caricarla ci penseremo noi mi rispondono. Ok, è fatta. Noi carichiamo
il piccolo bagaglio a mano e ci dirigiamo a piedi alla fermata del bus per
l’aeroporto di Atene. Dopo un’ora siamo in aeroporto. Il volo era prenotato,
faccio il check on line, e alle 18 e 30 il volo decolla direzione Tel Aviv.
Dopo due ore atterriamo. Alla dogana Israeliana il poliziotto ci chiede cosa
veniamo a fare in Israele, se conosciamo qualcuno, se eravamo insieme ad un
gruppo. Alla nostra risposta che viaggiavamo da soli, è rimasto sorpreso. E
dove andare a dormire? Datemi la prenotazione dell’hotel. Alla fine ci rilascia
il visto. Saliamo su un treno che dopo 15 minuti ci lascia in centro. Ultimi
800 metri a piedi, e arriviamo in un appartamento che avevo prenotato la
mattina stessa. Grande, climatizzato, pulito. Costo 54 euro. Anche oggi giornata soleggiata e calda.
Percorsi 50 km in autobus e 2000 in aereo…… Domani visita di Tel Aviv.
12° giorno, martedì 11 giugno 2019
Oggi senza
moto, visita a piedi di Tel Aviv. Iniziamo dalla Rotschild Boulevar, un vialone
alberato con pista ciclabile che taglia trasversalmente la città. Arriviamo
fino al centro commerciale dei grattacieli Azrieli. Ci spostiamo poi verso il
mare, e togliendoci gli scarponcini, percorriamo un bel pezzo di spiaggia,
camminando sul bagna-asciuga. Le spiagge qui sono davvero belle. Rientriamo
sulla strada e ci infiliamo nel famoso “carmel market”. Si tratta di un mercato
all’aperto dove trovi di tutto. Qui mangiamo 2 panini farciti con carne,
insieme a due coppe di frutta fresca. Continuiamo nel quartiere di Jaffa, con
visita alla vecchia città e al porticciolo turistico. Alle 17 facciamo ritorno in hotel stanchi. Dal percorso
registrato sul telefono di Flavia, leggiamo che abbiamo percorso circa 21 km!!!
A tutti e due è venuta una vescica fra le dita del piede destro. Giornata Soleggiata.
Temperatura sui 34 gradi.
13°giorno, mercoledì 12 giugno 2019
Oggi
giornata più fresca. Andiamo alla stazione dei pullman dove parte il bus per
Haifa. Da Tel Aviv sono circa 100 km. Alle 10: 00 arriviamo ad Haifa, il porto
commerciale Israeliano. Troviamo un hostel in centro dove lasciamo lo zainetto
e la borsa, e ci incamminiamo verso il maestoso complesso dei giardini di
Baha’i. Una serie di terrazze che si estendono sulle pendici del monte Carmelo,
per un km, intervallate da giardini curatissimi. Al centro una scalinata, con
due ruscelli laterali. Dalla cima si gode di uno spettacoloso panorama su tutta
la città. Anche oggi tutto a piedi,
stando attenti alle vesciche ancora fresche di ieri. Alle 17:00 rientriamo in
hostel affamati. Ci consigliano una pizza in un locale affianco. Davvero buona.
Giornata Soleggiata. Temperatura sui 30
gradi. Percorsi secondo il contapassi 15 km.
14° giorno, Giovedì 13 giugno 2019.
Alle nove
siamo all’agenzia marittima per ritirare la moto, ma la burocrazia Israeliana è
peggio di quella Italiana. Prima in un ufficio, poi un altro, poi al porto, poi
alla dogana, poi di nuovo in ufficio. Riusciamo ad avere il visto per entrare
al porto a ritirare la moto. Ma il porto è una vera giungla. Riesco dopo molte
vicissitudini ad arrivare al molo dove è parcheggiata la moto. Nella casetta
adibita a ufficio, altra attesa. Ci sono altri tre motociclisti Israeliani ad
attendere lo sdoganamento. Mi dicono di aspettare. Alle 15:00 riesco ad uscire.
Ok, siamo di nuovo in moto. Ci dirigiamo a nord passando per Acre, cittadina
sul mare. Visitiamo il centro storico. Proseguiamo per Nahariya, dove ad un
certo punto la strada finisce con un cancello sbarrato. È il confine con il
Libano. Chiuso da parecchi anni causa attriti fra i due paesi. Scattiamo le
foto e ripartiamo parallelamente alla linea di confine. La temperatura dai 32
gradi piano piano scende fino a 20. Territorio pieno di colture e verdissimo.
Alle 19:00 Ci rendiamo conto che dobbiamo ancora trovare l’hotel, ma i paesi
che attraversiamo ne sono sprovvisti. Tiriamo dritti fino a Safed, e apriamo booking, che ci manda in
un hotel in pieno centro storico. Una
faticata per trovarlo nei vicoli strettissimi, con la moto carica. Ma si è rivelato
davvero bello. Ceniamo nel self service dell’hotel, come si deve. Giornata
Soleggiata. Temperature dai 32 ai 20
gradi. Km percorsi circa 100.
15° giorno, venerdì 14 giugno 2019
Anche la
colazione è a livello internazionale qui. Facciamo una visita nel centro
storico e nel quartiere degli artisti. Il paese, (Safed), è una delle 4 città
sante ebraiche. Ci sono 4 sinagoghe. Un centro spirituale ebraico, dove ci sono
scuole ad ogni livello. Usciamo dal paese e attraversiamo una riserva naturale
boschiva. Andando verso nord, siamo ora in pieno Golan, la regione contesa alla
Siria da Israele nella famosa guerra dei sei giorni. Tagliamo per il paese di
Meron Golan, e andiamo al punto panoramica, monte Bental Lookout, una volta
punto di vendetta della guerra Israele-Siria. Ci sono ancora le trincee così
come le hanno lasciate a fine conflitto. Scendiamo verso il lago di Tiberiade,
e ci giriamo intorno fino alla città di Tiberias. Molti abitanti del posto si
sono riversati sul lago per fare un bagno e sfuggire alla calura. Anche noi ci
fermiamo per un breve spuntino, e poi entriamo in città, ma il traffico è davvero caotico, e senza fermarci ci dirigiamo
verso Nazareth. Una puntata alla basilica dell’annunciazione è d’obbligo.
Andiamo anche alla chiesa greco ortodossa poco distante. Continuiamo per
la Giordania e ci fermiamo a dormire in un paese, Beit She’an a pochi km dal
confine. Oggi giornata soleggiata. Temperature dai 25 ai 32 gradi. Km. Percorsi
circa 260.
16° giorno, Sabato 15 giugno 2019
Mancano solo
otto km alla frontiera con la Giordania. Oggi è sabato un giorno festivo
secondo il calendario ebraico. Infatti usciamo dal paese alle nove di mattina,
sembra un deserto. Arriviamo alla frontiera e comincia il giro dei controlli.
Prima il passaporto, poi il visto, poi un’altra targhetta, poi controllo
passaporto. Segue cartoncino con visto della moto. È passata oltre un’ora e
finalmente ci aprono la sbarra e usciamo……. si, ma dal lato Israeliano. Pochi
metri ed entriamo nel lato Giordano. Altra tiritera. Passaporti, visto, accosta
la moto, scendi tutti i bagagli e passali sotto al metal detector. Controllo
documenti. Ci portano in un ufficio e un poliziotto inizia a farci delle
domande in Giordano. Io gli dico che non capisco, sono Italiano. Se può parlare
inglese. Lui inizia a fare domande in un inglese stentato. Da dove venite,
perché venite in Giordania, quanto tempo state. Come è entrata la moto. Io gli
ho spiegato tutto, ma a lui sembrava tutto strano. Si guardavano in faccia con
l’altro poliziotto e parlavano in Giordano. Si è alzato e, è uscito. Poco dopo
rientra. Altre domande. Ad un certo punto mi dice che non possiamo entrare. Io
lo guardo esterrefatto, mi giro verso Flavia, ci guardiamo per un attimo come
per dire” e adesso”. Mi alzo dalla sedia e alzando la voce gli dico che siamo
turisti. Che Flavia amava venire in Giordania e che questo era il mio regalo di
matrimonio. Poi continuo con altre storie, finché lui non mi blocca. Mi chiede
quanto tempo state? 8 giorni rispondo. Mi fa un foglio da consegnare alla
frontiera di Aqaba , da dove uscirò
dalla Giordania, fra otto giorni. Mi fa il segno delle manette se
sgarro. Mi restituisce tutti i documenti, e mi dice di andare in un altro
ufficio per l’assicurazione della moto. È
chiuso, dice di aspettare, dopo
un’ora arriva l’impiegato. Mi fa la
pratica e quando mi dice sono 30 dinari io tiro fuori la carta di credito. Lui
risponde “solo denaro contante”. Accidenti, sono più di 4 ore che sono qui e non
se ne esce. Chiede ad un poliziotto di accompagnarmi all’ufficio immigrazione
poco lontano, che li c’è il bancomat. Torno col denaro. Mi lascia il documento.
Mi riprende il poliziotto di prima che mi accompagna in un altro ufficio e mi
fanno firmare un altro documento scritto in arabo!, chiedendomi 20 dinari ,
circa 25 euro. Li guardo,pago. Dico: posso andare? Tutto a posto. Welcome in
Giordania mi rispondono. Carichiamo la moto, percorriamo 500 metri altra
sbarra. Controllo passaporto. Scendiamo dalla moto, ci fanno togliere i caschi,
controllano i documenti, e di nuovo welcome in Giordania. Sembra che stavolta
sia l’ultima. Sono abbastanza nervoso, sono quasi le due, la temperatura è di
35 gradi. Facciamo pochi km e andiamo a incasinarci in un paesino con un
mercato in mezzo alla strada. Una bolgia. Torno indietro, imbocco una strada
che sembra quella giusta, ma mi ritrovo in fra i monti Giordani . Riprogrammo
il navigatore con destinazione Aylun , e dopo 43 km di stradine secondarie, e attraversamento di 3 paesetti, arrivo al castello di Ajlun . Visitiamo ciò
che rimane del castello arroccato sopra il monte che domina la valle del
Giordano. Panorama a 360 gradi. Riprendiamo verso Sud e arriviamo a Jerash,
comunemente denominata “la Pompei d’oriente”. Si tratta di un sito di epoca
romana, in ottimo stato di conservazione.qui c’è molto da vedere , il sito è
grnde. Sono le sette e dopo aver cercato on line un hotel ci dirigiamo ad
Amman. Già dalla periferia, il traffico diventa caotico. Tutti che strombazzano
con le auto, anche senza motivo. Nelle strade ci sono molti poliziotti che
regolano il traffico. Negozi che espongono merci in mezzo alla strada. Al
nostro passaggio tutti ci guardano. I bambini ci salutano. Mi sono accorto che
in Giordania non ci sono le moto, i motorini, gli scooter, le biciclette. Per
motivi di sicurezza per 20 anni ne hanno proibito l’uso. Ora hanno tolto il
divieto. Arriviamo al nostro hotel situato in pieno centro che è quasi notte.
Non e stato facile trovarlo. Impossibile lasciare la moto sul marciapiede, e
non avendo il garage, trovo un parcheggio all’aperto e il tizio che lo
custodiva mi dice che la posso lasciare là al costo di 5 euro per due giorni.
E’ notte, dopo la doccia inseguiamo il flusso della folla nella strada
principale. Negozi aperti fino a tardissimo. Entriamo in una tavola calda e
ordiniamo qualcosa simile ad una pizza ripiena, con un antipasto di verdure.
Non mangiavano dal giorno prima! Andiamo a dormire stanchissimi. Giornata
Soleggiata. Temperatura dai 28 ai 33 gradi. Km percorsi circa 170.
17° giorno, domenica 16 giugno 2019
Il nostro
hotel si trova a poche decine di metri di distanza dal teatro romano. Proprio
lì iniziamo la visita della città. Ci arrampichiamo poi verso la sommità della
collina per entrare nel sito della cittadella. Da lì si gode di una vista su
una parte della città. Continuiamo per le strade affollate del centro
dirigendoci alla moschea di re Adbullaah, con accanto il museo islamico. Con un
taxi, dato che si trova poco fuori città, andiamo a visitare il museo reale
dell’automobile. Davvero bello. Ci sono esposte tutte le automobile e
motociclette appartenute al re Hussein. Alcuni pezzi rarissimi. Da visitare
assolutamente. Torniamo in città ci immergiamo nelle stradine della “down
town”. Pieno di negozi che vendono di tutto. Persino una stradina dove
vendevano lingerie femminili, strano per un paese arabo! Non ci facciamo
mancare il souq, ovvero il mercato ortofrutticolo multicolore, e la strada dove
vendevano oro e gioielli, con negozi sempre affollati delle donne arabe. Infine
per la cena scegliamo un locale caratteristico in un vicolo dove anche noi
siamo costretti a mangiare con le mani! Rientriamo in hotel a mezzanotte.
Giornata soleggiata. Temperatura sui 33 gradi, km percorsi a piedi circa 18.
18° giorno, lunedì 17 giugno 2019.
Dopo la
colazione fatta sul terrazzo dell’hotel, andiamo a recuperare la moto nel
parcheggio custodito vicino, e partiamo direzione fiume Giordano, al sito dove
secondo la religione cristiana , fu battezzato Gesù. Sul navigatore non è
riportata fedelmente la mappa del luogo e quindi fisso un punto vicino, poi
cercherò di orientarmi con le indicazioni, e domandando. Usciamo dalla
trafficatissima capitale e ad un certo punto il navigatore non trova più la
strada. Ok. Scendo verso una valle pensando che arrivi al fiume, invece dopo
qualche km mi trovo in un sito archeologico ben conservato di Qasr Al-‘Abd. Un
palazzo ellenistico del 200 ac. Proseguiamo sempre a naso e la strada ad un
certo punto diventa sterrata. Pensavo qualche metro, e invece sono stati oltre
15 km tutta in mezzo alle montagne desertiche Giordane. Incontro un pastore e
chiedendo mi fa cenno di continuare. In lontananza vedo un lago, e quando ci
arrivo capisco che è uno sbarramento
artificiale. Continuando la sterrata ad
un certo punto la strada finisce di colpo. Era stata tagliata per far passare
la nuova strada a doppia corsia. Cerco di aggirarla e dopo altro sterrato
peraltro insidioso sono sull’asfalto. Seguendo i cartelli stradali sono al
sito. Pagati 20 euro per due biglietti, ci accompagnano con un pulmino
all’interno e con una guida che parlava inglese ci spiega tutta la storia.
Dalla nostra parte si vedeva a una distanza di 20 metri l’altra sponda del
fiume in territorio palestinese, dove c’erano persone intente a immergersi per
purificarsi. Riprendiamo il giro salendo una bella strada e arrivando al monte
Nebo. Si dice che qui Mosè ricevette la visione che gli indico la terra
promessa. Bel panorama sul mar morto. Continuiamo per Madaba, dove visitiamo la
chiesa di San Giorgio. C’è un mosaico tipo carta geografica antico, e poi la
chiesa di Giovanni Battista con salita prima al campanile e poi ai piani
inferiori la cripta e i luoghi di preghiera degli antichi cristiani. Sono le
cinque, mangiamo un kebab e ripartiamo per le terme di Ma’In, sorgenti di acqua
calda sulla strada che porta al mar morto ma quando arriviamo avevano appena
chiuso. Continuiamo per il “complex”, un ristorante con annesso sala congressi
e museo costruito da una società giapponese, sull’ultimo dirupo sopra il mar
morto. Panorama spettacolare. Visitiamo il museo che racconta tutta la storia
del mare da milioni di anni fa fino ad oggi. Ritorniamo a Madaba che è notte.
Giornata Soleggiata. Temperature dai 25 ai 38 gradi. Km percorsi in moto circa
120. A piedi 5.
19° giorno, martedì 18 giugno 2019
Stamattina
prima di uscire da Madaba una visita alla chiesa degli Apostoli, con un
pavimento mosaico grandissimo. Scendiamo verso il mar morto tramite una strada
secondaria, che in finale interseca quella che abbiamo percorso ieri. Arrivati
a quota – 423 metri sul livello del mare…… percorriamo la statale 65 che
costeggia il mar morto verso sud. Dopo una quarantina di km siamo al Wadi
Mujib. Si tratta di un canyon con pareti a strapiombo alte più di cento metri, dove scorre un fiume di acqua
dolce proveniente dal montagne sovrastanti. Si entra equipaggiati con giubbotto
salvagente e scarpe di gomma per
percorrere a ritroso il fiume per un km fino ad una cascata. In questo periodo
il flusso dell’acqua non è molto veloce,
ma nei punti più stretti la corrente è
forte e ci sono degli appigli per non farti trascinare a valle. All’andata
abbiamo faticato non poco per risalire il fiume. I problemi sono venuti al
ritorno con la corrente che cercava di strapparti dalle corde di tenuta. Usciti
dalle gole, continuiamo per la strada che costeggia il mare fino al bivio per
Al Karak. Risaliamo la bellissima strada, e arriviamo alla cittadina per la
visita al famoso castello. Finito, continuiamo sulla strada “dei re” e dopo 180
km siamo a Petra. Cerchiamo l’hotel e ci sistemiamo. Domani visita al sito.
Giornata Soleggiata. Temperatura 24-34 gradi. Km percorsi 280 circa.
20° giorno, mercoledì 19 giugno 2019
Oggi
giornata interamente dedicata alla visita del sito archeologico dell’antica
città di Petra. Sveglia alle ore cinque
e trenta, il nostro hotel si trova a cinquecento metri dall’ingresso
visitatori. Il sito apre alle sei. Una meraviglia dietro l’altra. La città
completamente circondata da montagne di roccia è grande, e si sviluppa su
più livelli. Tutti i siti sono scolpiti
nella roccia granitica. Per vederla tutta potrebbe non bastare un giorno. Ai
nostri ritmi, e percorsi 28 km, siamo saliti anche nei punti panoramici sopra
le montagne l’abbiamo vista tutta, compresi gli 800 gradini per arrivare al
Monastero. Bella davvero. Alle cinque e mezza usciamo, e ritemprati da una
bella doccia, ci prepariamo per andare a vedere “Petra by night”. Suggestiva
visita del primo sito all’ingresso, con tantissime luci a terra che ci indicavano
il cammino lungo il canyon. Arrivati alla prima porta, altre lucette in tutta
l’area circostante, con intrattenimento di suonatori locali, e illuminazione
della facciata con luce colorata. Altri 6 km tra andata e ritorno. Alle
ventitré siamo in hotel. Giornata Soleggiata. Temperature dai 15 gradi della
mattina ai 30 del giorno. Km percorsi in totale 34 km a piedi.
21° giorno, giovedì 20 giugno 2019.
Stamane
sveglia presto. Rifacciamo i bagagli e fatti 10 km siamo a “little Petra”,
piccola Petra. Qui c’è poco da vedere.
Mezz’ora dura la visita. Continuiamo sulla strada interna che sale, e allora il
panorama si che diventa interessante. Dopo 15 km intersechiamo la “via dei re”.
Puntiamo nel Wadi Rum che si trova a circa 130 km. È un deserto con formazioni
rocciose che lo rendono particolare. All’arrivo nel piccolissimo villaggio, ci
bloccano all’entrata i procacciatore di turisti. Propongono il giro in jeep
dentro il deserto e passare la notte in tenda con cena attorno ad un braciere
di carne. Contrattiamo con uno di loro e
ci dice di seguirlo in moto. Ci porta a casa sua, dove ci fa parcheggiare la
moto all’interno del cortile, e poi ci dice di salire sul fuoristrada per il
tour. La durata è circa 4 ore. Andiamo a
vedere un canyon, tre archi di pietra naturale, altre rocce dall’aspetto
particolare, e ci racconta di come passavano la vita nel deserto i beduini. Nel
percorso ogni tanto ci fermavano presso una tenda dove ci veniva offerto un
bicchiere di thè alla menta. Saltiamo il pranzo. Alle cinque ci porta
nell’accampamento, situato in pieno deserto, dove troviamo altre persone
europee, anche loro dormono nelle tende. Il Giordano che ci ha accompagnato, si
mette a preparare la cena, siamo in otto. Intanto noi saliamo sulla cima di una
roccia poco distante per vedere il sole tramontare. Al calar della luce
scendiamo. La cena era squisita, tutti prodotti locali. Dopo cena ci raduniamo
intorno al fuoco a guardare il cielo stellato.
Giornata Soleggiata. Temperature dai 20 ai 34 gradi. Km percorsi circa
200.
22° giorno, venerdì 21 giugno 2019.
Svegliarsi
nel deserto non è da tutti i giorni.
Flavia alle sei già passeggiava. Alle otto dopo una colazione “beduina
“, con le jeep ci riportano alla civiltà. Riprendiamo la moto è puntiamo sempre
a sud, golfo di Aqaba, mar rosso, fino alla frontiera con l’Arabia Saudita. La
temperatura inizia a salire, fino a 42
gradi. Torniamo indietro e facciamo un giro nella città, ma c’è poco da vedere.
Ci infiliamo in un Mc Donald più per rinfrescarci che per mangiare. Approfittiamo
della wi-fi Free per prenotare un hotel nella vicina città Israeliana di Eilat.
Fatto questo andiamo alla frontiera, sapendo già quello che ci aspetta. Infatti
ricomincia la tiritera dei timbri, visti,perquisizioni, interrogazioni. Stacca
le valigie dalla moto, tutto passato sotto i rilevatori. Da dove venite, come
avete portato la moto, quanto tempo state, portate armi……vabbè, un paio di ore passano sotto un sole cocente.
Siamo sui 40 gradi. Andiamo in albergo nel tardo pomeriggio, e usciamo a piedi
a visitare la città. Tipico centro vacanziero, sembrava Rimini di ferragosto.
Alle dieci di sera la temperatura ancora era di 34 gradi. Giornata Soleggiata.
Temperature dai 24 ai 42 gradi. Km percorsi 180.
23° giorno, sabato 22 giugno 2019.
Alle sette siamo
già in moto. Il termometro segna 32
gradi. Da Eliat percorriamo la strada che confina con l’Egitto fino a Mtzip
Ramon, circa 140 km di pieno deserto roccioso. Oggi in Israele è festivo, e
incontriamo due-tre automobili in tutto il percorso. Li ci fermiamo per
ammirare il panorama essendo posta la cittadina su un’altura di novecento metri
a bordo di un cratere. Fatta una colazione continentale, continuiamo verso il
mar morto. Il nostro obiettivo è il sito di Masada. Si tratta dei resti una
cittadina antica posta su un altura di 600 metri rispetto al mar morto. Noi
volevamo salire sopra percorrendo “il sentiero del serpente”, un sentiero che
si snoda addosso alla montagna, ma era chiuso per pericolo frane. Optiamo come
i comuni turisti per la cabinovia, che in tre minuti ci porta su. Dopo la visita, e vista la calura di oggi la
nostra prossima mèta è Ein Bokek. È qui
che si trovano i migliori resort e le più
belle spiagge di Israele sul mar morto. La temperatura all’arrivo sfiora
i 44 gradi. Decidiamo di fermarci, troppo caldo, poi visto che tutti erano
riversi sulla spiaggia noi ci accodiamo.
Scegliamo un hotel, e parcheggiata la moto e indossato un abbigliamento
consono ci buttiamo in acqua! Si ma qui siamo nel mar morto, mica a
Torvaianica! La temperatura dell’acqua è
altissima, quasi scotta!, chiedendo ai bagnini mi rispondono 35 gradi…..
Sul fondale tutti grani di sale taglienti, quindi bisogna indossare scarpe
adatte per evitare di tagliarsi. Poi ti immergi e rimani a galla. Una
sensazione stranissima. Dentro l’acqua
non ci puoi rimanere più di 15 minuti. Appena esci subito sotto la doccia di
acqua dolce per togliere tutto il sale
sulla pelle. Non puoi immergere la testa dentro l’acqua, in quanto senti
un bruciore agli occhi incredibile. Vanno lavati immediatamente. Alle sette le
spiagge chiudono, e noi passiamo alla spa dell’hotel. Piscina con acqua del mar
morto, piscina con idromassaggio acqua dolce, sauna, bagno turco. Ottima la
cena internazionale. Giornata Soleggiata. Temperature dai 32 ai 42 gradi. Km
percorsi in moto circa 350.
24° giorno, domenica 23 giugno 2019
Alle sette e
mezza siamo già in moto. Temperatura 34
gradi! Andiamo verso nord costeggiando il mar morto, direzione Jericho, la
città più antica del mondo. Sapendo che
a 10 km c’è un benzinaio vado subito li in quanto sto in riserva, ho
circa 60 km di autonomia. Arrivati all’area di servizio la trovo chiusa per
lavori di ammodernamento. Percorro altri 40 km e nulla. Passo il check-point
Israele – Cis- Giordania, e chiedo ad un poliziotto, lui mi risponde che a
trenta minuti da li c’è un’area di servizio! Ci mettiamo a 50 all’ora con un
filo di gas sperando nella buona sorte, e quando l’autonomia arriva a 5 km
arriviamo nella stazione. Fatto il pieno puntiamo su Jericho e arriviamo
proprio sotto la telecabina che ti porta sul monastero della chiesa della
tentazione. Anche qui una scarpinata di dieci minuti per arrivare al sito. Da
qui panorama che spazia su tutta la cis-giordania. Scesi andiamo a visitare il
sito del monastero di San Gabriele, tramite una strada parzialmente sterrata
che si arrampica su una montagna. Arrivati ci rendiamo conto che per arrivare
al monastero si deve scendere un costone e risalirne un altro a piedi per un
totale di due ore. È quasi l’una e fa un caldo bestiale. Ok si fa. Quando
arriviamo, appena il tempo di terminare la visita che i frati ci dicono che
devono chiudere. Tornati su riprendiamo la moto, e la prossima fermata è il
sito del “Buon Samaritano”. Ben tenuto, c’è anche un museo dove viene spiegata
la storia del sito, con dei mosaici stupendi. Ripartiamo per Betlemme e
percorro la strada interna della Palestina. Incontriamo tre check-point,
controlli lungo il tragitto ma nessuno ci ha fermato. Prima di arrivare a
Betlemme giriamo a sinistra verso il monastero di San Saba, e dopo 5 km di
strada malmessa arriviamo al sito, ma leggiamo che alle 2 chiude. Ci facciamo
un giro tutto intorno. È posto in una valle a strapiombo su un costone
roccioso. La strada finisce qua. Torniamo indietro e ci fermiamo a comprare una
bottiglia di acqua in un market. Ci sono tre ragazzi palestinesi e
chiacchieriamo con loro. Gli chiediamo se hanno la wi-fi in negozio e subito ci
fanno collegare. Prenotiamo l’hotel per Gerusalemme. Ci offrono 2 gelati e ci raccontano
qualcosa di loro. Dopo 8 km arriviamo a Betlemme. Visita della chiesa della
Natività, chiesa del latte versato, la moschea aperta a noi occidentali, il mercato, il museo della
città. Entriamo a Gerusalemme che sono le sette, venendo dalla cis-giordania,
ad un check point all’ ingresso della città
ci fermano e ci chiedono se siamo arabi, io rispondo : no turisti
italiani! Ok andate. Lascio la moto parcheggiata sulla strada di fronte
all’hotel, e dopo una doccia usciamo per mangiare qualcosa. Facciamo un giro in
un isola pedonale a ridosso della città vecchia, e ci rendiamo conto che
Gerusalemme è una città viva. Le strade
piene di gente, i tavoli dei bar, dei pub, affollati. Rientriamo alle undici.
Giornata Soleggiata. Temperature dai 34 ai 38 gradi. Km percorsi in moto 180, a
piedi 10.
25°giorno, lunedì 24 giugno 2019.
Oggi la moto
rimane parcheggiata. Siamo noi che alle sette usciamo per la visita della
città. Qui da vedere c’è davvero tanto. Guida e mappa della città vecchia in
mano, ci incamminiamo. Entriamo dalla porta di Jaffa, e percorriamo tutto il
camminamento del muro ovest, fino alla porta di Damasco. Qui scendiamo e
iniziamo dalla via Dolorosa, nel quartiere mussulmano. Ogni tanto deviamo nel
percorso infilandosi negli stretti vicoli pieni di negozietti che vendono di
tutto. Arriviamo nel quartiere ebraico, e ci dirigiamo nel sito del muro
occidentale, il luogo più sacro per un religioso ebraico. Continuiamo con una
visita al parco archeologico di Gerusalemme, alle 4 sinagoghe sefardite, e al
museo di Erode. Passiamo al quartiere Armeno dove poco fuori la porta di Zion
visitiamo la cattedrale della formazione, e la tomba di David. Rientriamo fra
le mura, spostandoci in un
monastero Armeno Ortodosso, con accanto
la cattedrale di San Giacomo. Continuiamo con la visita alla chiesa di Cristo.
Entriamo poi nella cittadella, chiamata comunemente “torre di David”. Dal
bastione superiore è possibile ammirare
la città vecchia. Usciamo alle sei e torniamo in hotel. Oggi abbiamo percorso
20 km. Giornata Soleggiata. Temperatura sui 35 gradi.
26° giorno, martedì 25 giugno 2019.
Anche oggi
sveglia presto per la visita di Gerusalemme. Iniziamo dai luoghi sacri più
contesi , la cupola nella roccia, e la moschea di Al Aqsa. Ci spostiamo poi nel
monte degli Ulivi, con la visita alla chiesa dell’Ascensione, la tomba dei
profeti, la chiesa di Maria Maddalena, la Basilica delle Nazioni, l’Orto di
Getsemani, la Tomba della Vergine Maria, e il cimitero Ebraico. Risaliamo verso
la città vecchia, e passando nel quartiere mussulmano sulla via Dolorosa,
andiamo a visitare la Basilica del Santo Sepolcro. Usciamo e ci spostiamo nella
città nuova ammirando i giardini di Mamilla, con il sontuoso centro
commerciale. Ci spingiamo fino al quartiere degli artisti, per poi ritornare
all’ora del tramonto nella piazza del muro occidentale. Giornata Soleggiata.
Temperatura intorno ai 34 gradi. Km percorsi a piedi 23.
27° giorno, mercoledì 26 giugno 2019
Oggi ci
dobbiamo portare ad Haifa, che domani mattina devo consegnare la moto allo
spedizioniere marittimo, per il rientro al porto greco di Lavrio.
Attraversiamo
Gerusalemme est e continuiamo fino a Ramallah, capitale della cis-Giordania.
Continuiamo sulla s.s. 60 , entriamo a Nablus, continuiamo, fino a Jenin, e di
li a poco c’è il check point con il confine israeliano, ma all’arrivo le
guardie ci dicono che è chiuso. Torniamo indietro e cerco di portarmi sulla
costa ma all’arrivo del confine ovest la strada è interrotta. Traccio un’altra
strada ma anche quella è chiusa. Continuo e vedo in lontananza un check-point,
lo punto, ma quando arrivo lì mi dicono che possono passare solo i camion da
lavoro. Noi ci chiediamo, ma dovremmo pur uscire dalla cis- Giordania! Chiedo
ad un camionista e mi dice di seguirlo che lui mi condurrà ad un check aperto.
Fatti una cinquantina di km a tornare indietro, avvistiamo il check- point in
prossimità della città di Netanya. Passiamo e siamo di nuovo in Israele.
Proseguiamo sulla strada costiera fino a Cesarea, antica città portuale
costruita dai romani. Visita al sito. Continuiamo per Haifa e vediamo un
albergo con spiaggia. Ci buttiamo a capofitto per un bagno tonificante. km
percorsi 250. Temperature sui 34 gradi.
28° giorno, giovedì 27 giugno 2019
Alle otto e
mezza siamo sotto gli uffici della compagnia marittima per lasciare la moto.
Sapendo del mio arrivo avevano già preparato tutti i documenti per l’imbarco.
Mi mandano in dogana a completare la procedura e passano tre ore di attesa.
Alle tredici tutto a posto, porto la moto sulla banchina e ci dirigiamo alla
stazione dei treni per tornare a Tel Aviv dove alle diciannove avevamo
prenotato il biglietto aereo per Atene. Causa ritardo in partenza, atterriamo
ad Atene alle ventidue e trenta, e con il bus ci rechiamo in centro città in un
appartamento prenotato la mattina. Giornata soleggiata. Temperature sui 34
gradi.
29° giorno, venerdì 28 giugno 2019
Oggi
giornata dedicata alla visita della città di Atene. Non ci siamo fatti mancare
nulla. Abbiamo iniziato con l’Acropoli, il Partenone, il museo dell’Acropoli,
l’Agora, il tempio di Atena Nike, l’odeon di Erode Attico, il teatro di
Dionisio, l’arco di Adriano. I quartieri Plaka, e Monastiraki. Abbiamo mangiato
in un locale caratteristico greco “giros pork”. Alla sera sfinito il contapassi
segnava km 21. Giornata soleggiata. Temperatura sui 34 gradi.
30° giorno, sabato 29 giugno 2019
Continuiamo
la visita della città di Atene.
Piazza
Syntagma cambio della guardia. Monte Licabetto a piedi. Cattedrale cattolica.
Stadio ovale Panathinaiko. monte Aeropago, monte Filopappo. Centro, chiesa
cattedrale, chiesa greco ortodossa, Museo
nazionale. Km percorsi 22. Giornata Soleggiata. Temperatura 30°.
31° giorno, domenica 30 giugno 2019
Questa
mattina continuiamo i giri a Atene con la visita al museo nazionale. Alle ore
tredici saliamo su di un bus che ci porta al porto di Lavrio. Passiamo davanti
al porto e vedo che la nave “limassol alexo”, che trasportava la moto è già
arrivata e vedo che hanno già scaricato la nostra moto sulla banchina. Oggi è
festivo, domani mattina alle otto andrò per il ritiro della moto. Il pomeriggio
lo passiamo in una piccola spiaggia ad un km dal porto. Giornata soleggiata. Temperature sui 30
gradi.
32° giorno, lunedì 1 luglio 2019
Finalmente
dopo 3 giorni riprendiamo la moto. Alle otto eravamo al porto, pronti alle
lungaggini burocratiche per riavere il mezzo. Invece mi presento all’ufficio
baracca, e l’impiegato mi chiede cosa voglio. Gli rispondo che devo ritirare la
moto che viene dal porto di Haifa. Gli do il passaporto, e lui dopo aver visto
una lista mi dice firma qua! Dopo aver firmato, ecco la chiave, la moto sta li
in fondo. Io chiedo: posso andare? Lui si tutto a posto. Incredibile. Dopo
tutte le trafile alle frontiere, stavolta con 3 minuti sono fuori del porto.
Contentissimi, partiamo direzione sito archeologico di Defi. Sono 260 km, e
arriviamo alle undici. Prima visitiamo il museo e, poi tutto il sito, davvero
ben conservato. Ripartiamo tramite la strada che costeggia tutto il golfo, con
traffico scarsissimo, passiamo a fianco
del ponte di Patrasso e sempre lungo il mare ci dirigiamo alla penisola di
Lekada. Pranziamo che sono le cinque, facciamo un giro fino al porto turistico,
e visto che si è fatto tardi proseguiamo per Jgoumenitsa, dove arriviamo alle
dieci e mezzo, dopo aver fato alcune soste nelle belle spiagge che si
affacciano sul Mediterraneo. Saliti in nave prendiamo possesso della cabina e
siamo a letto. La nave salpa a mezzanotte.Oggi giornata intensa. Percorsi circa
700 km. Temperature 25- 34 gradi.
32° giorno, martedì 2 luglio 2019.
La nave
attracca al porto di Brindisi alle otto e mezzo, ma causa sbarco dei camion ci
fanno uscire un’ora più tardi. Imbocchiamo l’autostrada e tutta una tirata
interrotta da una sosta benzina, alle due siamo a casa. Giornata caldissima. La
temperatura è arrivata fino a 41 gradi.
Ciao a tutti, quest’anno ci prepariamo ad affrontare “il viaggio. Così viene definito dalla maggior parte dei motociclisti europei Il percorso che ti porta a raggiungere via terra la punta più a nord in Europa. Ma arrivare a Capo Nord visto come punto di arrivo per noi è solo una scusa. Il vero mito è il viaggio stesso attraverso la natura incontaminata dei fiordi norvegesi, lo spettacolo del sole di mezzanotte, il silenzio degli spazi sconfinati del grande nord.
Flavia era molto restia a fare un viaggio del genere, oltre dodicimila km.,30 giorni, ma quello che la spaventava di più era il pensiero di dover prendere pioggia e freddo per la maggior parte della vacanza, e così ogni anno cambiavamo destinazione. Rinvio dopo rinvio è lei che a Natale mi ha detto “stavolta andiamo a Capo Nord. Io entusiasmo alle stelle, ho iniziato la preparazione del viaggio, itinerario, luoghi da visitare, cartine, abbigliamento tecnico adeguato. Come al solito nulla di prenotato. Tutto rigorosamente in moto, a parte l’attraversamento di alcuni fiordi in traghetto. L’itinerario di massima è attraversare la Germania, arrivare in Danimarca, fermarsi un giorno a visitare Copenaghen, poi direzione Svezia, un giorno fermi a Stoccolma, proseguo per la Norvegia, dove ci fermiamo un giorno a Oslo.
Da lì attraverseremo tutta la Norvegia fermandoci a visitare I luoghi turisticamente più interessanti fino a Capo Nord. Al ritorno passeremo per la Finlandia, dove ci fermeremo a Helsinki. Con 2 ore di traghetto siamo nelle repubbliche baltiche dedicando un giorno ciascuno alla visita delle capitali Tallin, Riga, Vilnius. Dopodiché, tempo a disposizione permettendo, Varsavia, Cracovia, Praga, Salisburgo, Roma. Sicuramente è un viaggio molto impegnativo, viste anche le condizioni meteo che dovremmo affrontare, ma siamo comunque in Europa. Durante il viaggio se riesco a trovare linee Wi-Fi free spero poter postare qualche foto e piccoli commenti sulla giornata. La partenza è prevista sabato 4 giugno. Ritorno 5 luglio.
4 giugno, primo giorno
Ieri a causa di problemi di lavoro la partenza è stata posticipata alle nove e mezza. Fatto il pieno una tirata fino a Bologna per sosta panino, poi altra tirata con sosta caffè e gelato al Brennero, infine alle otto dopo 1200 km. decidiamo di fermarci e usciamo dalle bellissime (perché senza limiti di velocità) autostrade tedesche. Siamo in un paesino 100 km dopo Norimberga, Munchbergen dove troviamo un hotel con annesso ristorantino. Cena veloce breve giro turistico del paese e a nanna. La giornata è stata metereologicamente bellissima. Sole fino a Verona, nuvole fino al Brennero, sole in Germania. Alla partenza la moto segnava km. 168.000.Unico inconveniente alle 15: si è scaricata la batteria dell’auricolare di Flavia. Causa connessione lenta non riesco a caricare le foto. Oggi ci aspettano altri 800 km. Fino a Copenaghen dove ci fermeremo un giorno. Ciao.
Prima tappa Munchberger in Germania
5 giugno, secondo giorno.
Oggi giornata soleggiata, temperature dai 25 ai 30 gradi.Attraversiamo tutta la Germania tramite autostrada, poi 50 km di statale per arrivare a Puttgarden dove siamo saliti su un traghetto che ci ha sbarcato in Danimarca. Da li altri 180 km e siamo a Copenaghen. Sono le otto e iniziamo la ricerca dell’albergo, e dopo tre tentativi ne troviamo uno centrale a novanta euro! Ci sistemiamo e usciamo per un giro veloce nel centro. Per cena una pizza con birra danese. Alle dieci e mezza era ancora giorno.
Aspettando l’imbarco a Puttgarden
Ponte danese
Albergo a Copenaghen
6 giugno, terzo giorno
Oggi giornata dedicata alla visita della capitale Danese. La giornata promette bene, temperatura sui 24 gradi, giornata soleggiata. Alle nove siamo pronti per il tour di Copenaghen, rigorosamente a piedi. Iniziamo dal famoso quartiere Cristiania dove prima ci “arrampichiamo” sulla torre circolare dove si gode di un panorama a 360° sulla città, poi andiamo a visitare la chiesa del redentore. Passiamo poi al palazzo reale Amalienborg, erano le dodici e abbiamo assistito al cambio della guardia (fortuna). Poi, le Kastellet un’antica fortificazione militare a forma di pentagono. A pochi passi la celeberrima “sirenetta” monumento simbolo della città.
Ci rechiamo dopo al park museum Rosemburg dove abbiamo potuto ammirare le stanze reali e in un sotterraneo i gioielli della corona. Usciti ci facciamo trasportare dalla folla per la “storget, una strada pedonale che attraversa il centro storico. A metà della storget sorge la torre circolare, una caratteristica è che non ci sono gradini per salire ma una rampa elicoidale larga 4 metri e lunga 220. Panoramicissima. Per finire i famosissimi in tutto il mondo giardini “Tivoli”, con parco giochi annesso. Come tutti sapete qui la gente si sposta con le biciclette, nemmeno l’ombra di un motorino, uno scooter, una moto. Anzi un tizio, ma uno solo l’ho visto con una Kawasaki 1000. Altra nota positiva anche un caffè lo puoi pagare con carta di credito. Bellissima città, moltissimi cantieri aperti per il rifacimento di strade e piazze. Domani direzione Stoccolma, passando per il ponte del Malmö. Solamente 700 km! Ciao.
Copenaghen
Noi e la “sirenetta”.
Parco Tivoli
07 giugno, quarto giorno.
Dopo una colazione pantagruelica, e preparati 4 panini per il pranzo seleziono sul navigatore “Stoccolma”, e si parte.L’attraversamento del ponte del Malmö è impressionante.La giornata inizia con una temperatura di 20° all’arrivo a Stoccolma rilevo 28 gradi, più salivamo più la temperatura aumentava. Il sole ci ha accompagnato per l’intero percorso. Una sosta in un’area di servizio svedese munita di tavolo con panche all’ombra dei pini, spezzava il viaggio. L’autostrada è poco trafficata e tutti viaggiano a velocità codice cioè 120 km/h. Non ci sono ne autovelox, ne tudor, ne tele laser, ma comunque tutti vanno a 120, bmw, mercedes, saab, porsche…. Io la prima mezz’ora mi adeguo, poi …….. All’ingresso della città c’è molto traffico, anche qui molti lavori in corso. Parecchie persone si spostano in bicicletta, ma le auto la fanno da padrone. Torno a vedere le moto, molte. Ad un semaforo mi fermo accanto ad un tizio con una motoguzzi fiammante. Ci guardiamo e non so chi mi ha trattenuto dal dirgli “ma ndo vai co sto cancello”?
Arriviamo al centro e ci mettiamo alla ricerca di un hotel, ma i primi 3 sono tutti “fully booked”, cioè al completo. Iniziamo la ricerca “on line” e quelli con camere disponibili costano dai 250 euro a notte i più economici. Allargo la ricerca alla periferia e ne trovo uno a 140 per 2 notti. Salvo l’indirizzo sul navigatore sta a 3 km. mi reco direttamente sul posto e trovo una camera libera. Perfetto. Prima di fare qualsiasi altra cosa mi collego e cerco l’hotel per dopodomani a Oslo. Peggio di Stoccolma, ma dopo una ricerca estenuante ne trovo uno quasi in centro al prezzo di 100,00 euro a notte. Ok prenotato. Doccia, riposino e con la moto torniamo in centro. Trovo un parcheggio di fronte ad un ristorante italiano, ai quali mi raccomando di dare un occhio alla moto che tornato dal giro avrei mangiato li. Alle 22,30 dopo aver girovagato per le viuzze dell’antica città siamo piedi sotto al tavolo. E’ ancora giorno, mangiamo un ottima pizza e un gustoso tiramisù, ci salutiamo e gli dico che domani avrei parcheggiato la moto tutto il giorno per visitare la città a piedi. A domani.
Palazzo reale di Stoccolma
Ponte del Malmo’
8 giugno, quinto giorno
Stamattina dopo 4 giorni di sole e temperature alte qui a Stoccolma il termometro segna 14°, e pioviggina. Noi non ci scoraggiamo con la moto raggiungiamo il centro, la parcheggiamo dal nostro amico e ci incamminiamo nel centro. Facciamo un biglietto che ci consente di fare un giro della città in bus turistico e un giro con la barca per vederla dai canali. Intanto torna a splendere il sole e l’aria si scalda. Visitiamo il castello di Drottiningholm che è la residenza estiva dei reali regnanti. La strada dello shopping, il palazzo reale, il municipio, il quartiere Skansen un museo all’aperto. Ci sarebbero ancora molte cose da vedere ma si è fatto tardi perché qui alle 18:00 chiudono tutto. Con la moto ci facciamo un giro per la città e nella periferia, alle 21:00 torniamo in albergo. Bella giornata anche oggi. Domani ci aspettano 530 km per raggiungere Oslo, dove ci fermeremo un giorno.
Traghetto per Drottiningholm
Giardini reali Stoccolma
Palazzo reale estivo Stoccolma
9 giugno, sesto giorno
Stamane aria frizzantina, temperatura a 11 gradi, carichiamo la moto e ci dirigiamo verso Oslo. A metà strada sosta panino in uno spazio appositamente adibito in riva ad un lago. Intanto l’aria riscalda e all’arrivo siamo a 20°. La giornata è soleggiata. L’albergo è a 800 metri dal centro. Alla reception mi dicono che devo pagare il parcheggio per la moto esterno e non coperto. Acconsento e quando mi accorgo che per 2 giorni ho pagato 45,00 euro, ormai è troppo tardi. La carta era già stata strisciata. Sono le cinque e ci avviamo verso il centro per la scoperta della città. La cattedrale ..…. chiusa. Il palazzo del municipio…chiuso. Il palazzo del re… chiuso. il palazzo del parlamento…chiuso. Anche qui vige la regola che dopo le cinque è tutto chiuso. Accidenti, ci limitiamo a percorrere la strada che collega la cattedrale al palazzo del re, la più gettonata, turisticamente parlando. Ci fanno visitare i giardini del palazzo. Ci dirigiamo poi verso il porto dove visitiamo il Norvegian National Opera, una struttura in marmo e vetro grandiosa, naturalmente solo dall’esterno, anche questa era chiusa. A questo punto anche noi chiudiamo in bellezza con una pizza magnum e una birra che ci siamo divisi (40,00 euro). Vi ricordo che Oslo è la città più cara d’Europa. Anche oggi tra moto e a piedi abbiamo dato abbastanza. Domani visita più approfondita.
Pausa pranzo a Karstald
La Karl Johans Gate di Oslo
Palazzo del Re di Oslo
10 giugno, settimo giorno
Oggi giornata sempre soleggiata con temperatura sui 18° gradi. Stamane iniziamo con visita alla galleria di arte moderna, ma all’arrivo ci comunicano che apre a mezzogiorno!!!!!!Bene.
Visitiamo all’esterno tutto lo splendido complesso progettato dal nostro Renzo Piano. Accanto c’è l’imponente castello di Akershus, una fortezza militare, lo attraversiamo e ci dirigiamo al molo dove tramite piccolo traghetto in 20 minuti raggiungiamo un sito dove visitiamo nell’ordine: museo delle navi vichinghe, museo del folclore, e museo marittimo norvegese. Torniamo indietro e per visitare altri siti decidiamo di spostarci in moto. Per primo il museo Munch, poi la National gallery, dopodiché ci spostiamo al parco Vigeland, bellissimo, spazi immensi. Per ultimo andiamo all’Holmenkollen, il trampolino di salto con gli sci. Una struttura avveniristica, non paghi saliamo con un ascensore nel punto più alto dove partono gli atleti, e poi tramite scala interna in una terrazza sopraelevata dove si gode di una vista spettacolare di tutto il fiordo di Oslo. Scendiamo che sono le otto e corriamo alla cattedrale che stasera non chiude e troviamo due artisti con clavicembalo e pianoforte che si stanno esibendo. Usciamo alle nove e mezza e becchiamo un burgher king dove mangiamo un panino di quelli che fanno la. Alle undici torniamo in albergo (è ancora giorno).
Anche oggi la giornata è terminata. Oslo una città bellissima, tantissimi cantieri aperti per renderla ancora più vivibile. Moltissime automobili elettriche e parcheggi loro riservati con le colonnine per ricaricarle. Traffico rispettoso in favore dei pedoni e di quelli che si spostano in bicicletta. A Domani.
Museo marittimo
Parco Vigeland
Trampolino salto con gli sci
11 giugno, ottavo giorno
Stamattina sveglia presto ci sono da fare oltre 500 km. Il tempo è bello , ci dirigiamo verso Stavanger sulla costa Occidentale . Durante il tragitto una sosta a Heddal per ammirare una delle chiese più grandi della Norvegia interamente costruita in legno. Dovendo percorrere strade statali e provinciali la velocità è ridotta. Ad una sosta benzina apro la cartina cercando una scorciatoia e vedo una strada appena marcata che attraversa le montagne sbucando a ridosso del fiordo che dobbiamo attraversare. Si tratta della SV 337 che inizia all’altezza di Rysstad. Accorcio di circa 140 km., ok si può fare. Mai scelta fu più azzeccata, una tipica strada “alpina”, bella, curvosa saliva fino a quota 1100 mt. Ad ogni tornante un laghetto e la neve, non sulla strada, ma ai bordi. Il termometro da 16 gradi è sceso fino a 5.Ci fermiamo spesso per ammirare il panorama e scattare foto. Ad un certo punto è iniziato a piovigginare, ma passato il valico ha subito smesso. Arriviamo a Hole dove saliamo su un traghetto che in 10 minuti ci sbarca sull’altro lato del Lysefjord. Sono le cinque e decidiamo di andare a cercare un albergo ma all’ufficio turistico Ci dicono fully booked!!!!!!! Noi diciamo che ci va bene anche una camera e allora ci dirottano da un signore che le affitta. Ok ci rechiamo li, niente di che ma siamo stanchi e accettiamo (75 euro). All’improvviso Flavia mi dice e adesso che facciamo? Andiamo al Preikestolen! Altri 10 km, di moto e poi 2 ore di cammino + 2 per scendere. Ragazzi non posso trascrivere le emozioni. Una vista mozzafiato.
Una roccia posta sul fiordo a 620 mt. Il sole ancora alto ci ha permesso di scattare molte foto, alcune addirittura sul bordo piedi in fuori. Non paghi di ciò, saliamo su un sentiero ancora più in alto, arrampicandoci sulle rocce da dove scattiamo una foto spettacolare del sito. Scendiamo che sono le nove e mezza, stanchi ma appagati .Per la strada del ritorno notiamo un kebab aperto e ci fermiamo .Ottima cena 2 panini e una coca cola 35 euro! Ci facciamo un giro per la cittadina di Jorpeland, ma vista l’ora tarda, circa le dieci e mezza ma ancora giorno pieno, la troviamo deserta. Ci ritiriamo nell’abitazione poco fuori città a dormire.
Chiesa in legno a Heddal
Strada “alpina” sv 337
Alla partenza del Preikestolen
Seduti a 625 mt sul Preikestolen
Flavia sul ….pizzo!
Preikestolen visto dall’alto.
12 giugno, nono giorno
Sono le nove di sera, ci troviamo ad Aurlandfjord, in una Hytte, di un campeggio dopo 600km. Percorsi da stamattina. La giornata è stata stupenda, dai 11 gradi delle sette di questa mattina, ai 22° nel corso della giornata. Partiti da Jorperland, percorriamo la statale 13 fino ad Odda. Che dire, domenica mattina in 250 km nessuno in giro. Che strada, motociclisticamente parlando, da delirio. Aggiriamo l’Hardangerfjord in finale e torniamo verso Bergen tramite la statale 7, altri 200 km. Qui in Norvegia i limiti sono 60- max 70 km/h. Il mio navigatore mi segnala i velox!!!!!!!!!!!!!!! Arrivati a Bergen incappiamo in una festa in strada, tamburi, gente in costume tipico, banda. Dopo aver assistito alla sfilata subito al mercato del pesce per gustare le prelibatezze locali, mentre decidevamo cosa prendere un cuoco di uno stand ci fa” che volete magna?” e noi …….. certo.
L’Italiano di Formia ha capito tutto e ci prepara due piatti di crostacei buonissimi. Visitiamo il porto con le caratteristiche casette in legno colorate, un giro all’interno e poi mentre cercavo dove andare a dormire, Flavia mi dice qui c’è troppo casino, andiamo fuori a cercare qualcosa, e imbocchiamo la N. 63 che ci ha regalato altri panorami stupendi. Dopo 200 km notiamo questo campeggio in riva ad un braccio del Sognefjorden, e ci fermiamo. A domani.
Fiordo Jorpeland
Cascate Voss
Bergen, quartiere Bryggen
13 giugno, decimo giorno
Qui fa giorno alle 2 del mattino e il sole entra prepotentemente dalla finestra della hytte. Le persiane non le usano in Norvegia!!!!!!Alle sette siamo pronti a partire, ma c’è un nodo da sciogliere: tunnel di 24 km per raggiungere il laerdalfjorden oppure strada 243 “alpina”? Iniziamo l’arrampicata tornanti strettissimi e in salita, la temperatura inizia a scendere fino a 7 gradi ma lo stupore è tanto. Neve e laghetti ghiacciati da una parte, dall’altra lo spettacolo dell’aurlandfjorden visto dall’alto. Scendiamo e un traghetto ci porta dall’altro lato. Qui inizia il bello la statale 5. Impossibile elencare la moltitudine di, cascate di acqua, prati in fiore, laghetti. Cerco di arrivare al geirangerfjorden tramite una strada secondaria la 258 ma causa neve è chiusa. Ci bloccano dove c’è la stazione sciistica, aperta naturalmente. Dico a Flavia” mi faccio due piste e poi ripartiamo”!!!!!!!
Ci fermiamo un poco e poi si riparte. Torno indietro e percorro la strada principale. Faccio una deviazione per arrivare al monte Dalsnibba a 1400 mt., una strada a pagamento, dove si può ammirare il fiordo geiranger in tutto il suo splendore. Sul punto panoramico decine di pullman carichi di turisti che sono sbarcati dalle navi da crociera ancorate giù al fiordo. Scendiamo, arriviamo al porto e risaliamo tramite la famosissima “strada delle aquile”. Appiccicata al costone del fiordo quasi sembra cadere giù. Percorriamo la ss. 63, a Eidsdal traghettiamo velocemente per Valldal. Da qui altro percorso che ci porta alla non meno famosa “strada dei troll”, peggio della strada delle aquile, anche questa appiccicata su un costone della montagna, con una cascata di acqua che quando fai i tornanti sembra caderti addosso. Proseguiamo fino ad Andelsen e altro traghetto direzione Molde dopo aver attraversato il mare tramite un tunnel sottomarino.
L’obiettivo quale? “l’atlantica” altra famosissima strada costruita tramite ponti su diversi isolotti. Passiamo Kristiansund, sono le otto e decidiamo di allungare curva dopo curva, dopo 200 km siamo a Trondheim, come entro in città vedo una scritta Hotel, mi fermo. Ok. Siamo sfiniti oltre 700 km. percorsi. Sono quasi le ventitré. Gli chiedo un piano alto per vedere il sole. Spegniamo la luce alle 23.30, ancora era giorno.
Neve sulla Bjorgavegen
Pareti di neve
Specchio
Geirangerfjord
Trollstingen, la strada dei troll
L’atlantica
14 giugno, undicesimo giorno
Partenza di buon’ora dopo una colazione di tutto rispetto alle 07:30 con destinazione Bodo dove ci imbarcheremo per le isole Lofoten. Dal programma che avevo dovevamo percorrere tutta la strada costiera Fv 17 ma una perturbazione ci convince a passare all’interno. Ci aspettano 711 km. di strada Norvegese con limiti 60-70, in qualche tratto 90. Fino a Steinkjer traffico notevole, poi scorrevole ed infine senza traffico. La giornata è soleggiata a tratti qualche nuvola, la temperatura si attesta sui 11- 12 gradi. Ci fermiamo dopo 350 km per uno spuntino (panino fatto alla colazione dell’hotel), benzina e ripartiamo. Circa 120 km. prima di Bodo la strada sale di quota fino a 700 mt. e vediamo una struttura futuristica, grande parcheggio, pullman, è la linea immaginaria dove passa il parallelo del circolo polare artico, 66°33’00’’. Noi ci fermiamo più per la stanchezza che per visitare il sito.
A questo punto la foto di rito è d’obbligo. La temperatura è scesa fino a 5° gradi, intorno c’è la neve, ma il sole splende e sembra che non faccia davvero freddo. Flavia non gradisce molto, ripartiamo di gran fretta e scendendo arriviamo a 14° gradi. Arrivati in porto alle 19:30 ci rendiamo conto che l’ultimo traghetto per le Lofoten è partito alle 17:30. Il prossimo parte alle 00:40 e decidiamo di prendere quello. Ore di navigazione circa 3 e mezzo. Cerchiamo un locale per mangiare qualcosa e sul lungomare becchiamo” Peppe pizza”. Fame e stanchezza la fanno da padrone, intanto la temperatura è scesa a dieci gradi, e il cielo è limpidissimo, un ottimo auspicio per vedere il sole di mezzanotte. Si perché qui sopra il circolo polare artico si può vedere. La pizza era buona. 2 pizze e una birra media 40,00 euro. Ora andiamo a fare il biglietto e poi a prendere posizione per vedere il sole “ non tramontare”.
Traghetto per le isole Lofoten
Traghetto per le Lofoten
Circolo polare artico
Sole a mezzanotte
Traghetto per le Lofoten
15 giugno, dodicesimo giorno
Il traghetto per le Lofoten parte in orario 00:40, temperatura 12 gradi, cielo sgombro da nuvole. Noi sulla banchina per vedere il sole a mezzanotte, che era oscurato da una piccola nuvola sull’orizzonte. Saliti sul traghetto dopo aver legato la moto saliamo sul ponte, e il sole è li fermo. Dopo un ora circa torna ad alzarsi. E’ l’una e mezza, ci buttiamo sulle poltrone e ci addormentiamo. Dopo 2 ore mi sento bussare alla spalla, e un marinaio mi dice “the bike, the bike”! Scendiamo in fretta e ci accorgiamo che le auto dal traghetto erano uscite tutte e stavano entrando quelle per il viaggio di ritorno. Sono le tre e mezzo, il sole già alto, iniziamo la visita delle isole Lofoten.
A quell’ora erano deserte. Solo qualche gabbiano ci faceva compagnia. Spettacolari, sembrano dipinte. Dopo 3 ore di guida accuso sonnolenza, ma sono le sei e mezza e non c’è niente di aperto. Arrivati a Svolvaer mi fermo. Sono le sette pensiamo seriamente di cercare un albergo per dormire. Sulla piazza c’è né uno “ di lusso”, troppo ! Magari facciamo solo colazione, chiedo quanto costa e mi sparano per 2 colazioni 70 euro!!!!!!!!!!!!!! Mi butto sulla panchina e aspetto che apra qualche market e alle otto apre quello del benzinaio. Ricca colazione 10 euro in totale. Rifocillati riprendiamo il viaggio. Anche oggi la giornata è bella tutto sole. Imposto il navigatore con direzione Alta una citta sulla strada per Capo nord, ad un certo punto mi trovo tipo una frontiera non sorvegliata la passo ma dopo 45 km mi fermo. Qualcosa non mi torna. Apro la cartina e mi rendo conto che sono in Svezia. Torno indietro e dopo 60 km riprendo la strada giusta.
Verso le nove la stanchezza mi blocca. I km percorsi sono oltre 700 Iniziamo a cercare qualcosa per la notte (che notte non è), e dopo tre tentativi, troviamo un campeggio che ci offre una casetta spartana a cinquanta euro. Il proprietario aveva fretta, aveva già chiuso, ci dà le chiavi e ci dice di lasciare i soldi nella cassetta accanto all’entrata della reception. Queste cose solo qui possono succedere. Oggi no pranzo ,no cena, a letto con un pacchetto di noccioline che Flavia aveva portato da casa.
Specchio al Nusfjord
Le isole Lofoten
L’albergo sul fiordo
16 giugno, tredicesimo giorno
Mancano ancora 550 km a caponord e ci svegliamo già emozionati. Carichiamo la moto e partenza. La giornata è bella, ad Alta dopo 300kmci fermiamo per un panino. La temperatura è 15 gradi, “tropicale” per questi posti. Passata la città dopo 100 km iniziamo l’avvicinamento e cominciamo a vedere le renne, il paesaggio cambia, spariscono gli alberi. Curva dopo curva l’emozione sale. A trenta km dall’arrivo c’è il primo cartello “comune di “Nordkapp”. Foto a raffica. Temperatura 12 gradi cielo con qualche nuvola. Mentre salivamo sul promontorio la temperatura inizia a scendere le nuvole aumentano. Arrivo sulla piana al casello per pagare il biglietto di ingresso e inizia a piovere, il cielo diventa grigio scuro. Sul parcheggio ci sono 50 camper e una decina di pullman. Turisti appena scesi da una crociera. Andiamo dentro la struttura per ripararci dalla pioggia, è una bolgia. Bar affollati, negozi pieni zeppi, tanti con l’ombrello a farsi la foto sotto Il mappamondo.
Noi scendiamo nel piani interrati dove proiettano filmati sul sito, c’è un museo che racconta la storia del luogo, una cappella. Quando risaliamo dopo un’ora circa sono spariti tutti. Non piove più. Il cielo è nuvoloso la temperatura sui 7-8 gradi. Ci facciamo un giro panoramico, scattiamo le foto di rito, acquistiamo anche noi qualche souvenir. Poco dopo ricomincia a piovere. Il sito è quasi deserto, all’uscita incontriamo un motociclista di Firenze che ha fatto lo stesso nostro giro in solitaria. Scendiamo al paese di Skarsvag per trovare da dormire e al primo colpo un tourist hotel, ha una camera. Sono le 19:00 siamo infreddoliti abbiamo fame. Oggi niente colazione e a pranzo un panino diviso due.
Il tipo alla reception mi chiede se vogliamo cenare e io prontamente rispondo si pesce, e lui ok, ma la cucina apre alle nove. Vabbè andiamo a fare la doccia, scarico le foto e veniamo. Alle nove in punto ci presentiamo in sala che troviamo deserta, il tipo ci viene incontro e chiede se vogliamo cenare al mio si lui dice: ti avevo detto che la cucina chiude alle nove!!!!!!!!!!!!!!! Nooooooooooo. Santa Flavia aveva nascosto mezzo pacchetto di biscotti nel bauletto, e anche stasera la cena è salva. Dalla partenza ad oggi percorsi 6850 km. Domani inizia il viaggio di ritorno.
Quasi arrivati.
Tende lapponi
Sulla rupe di Nord Kapp
17 giugno, quattordicesimo giorno
Sveglia alle sette per andare su alla rupe a fare qualche foto con il sole, ma.…..una nebbia tipo val padana avvolge tutta la montagna, e per di più tutta la notte, (ovvero qua era comunque giorno) è piovuto e continua. Fatta una discreta colazione iniziamo il viaggio di ritorno. Temperatura sui 8-9 gradi, pioggia. Dopo 200 km passiamo il confine e siamo in Finlandia, smette di piovere e il termometro schizza a 20° gradi. Ma dura poco ricomincia a piovere con temperatura sui 15° gradi. Passiamo Inari e punto su Rovaniemi dove penso di fermarmi a dormire. Arriviamo a Napapiri circa 15 km prima di Rovaniemi e vediamo il grande complesso “la casa di babbo natale”.
Pioggia sempre più fitta, km percorsi 690, a pranzo il solito panino. Sono quasi le otto, non c’è nessun, chiedo della Hytte e mi dice la signorina che è disponibile a 120 euro con sauna inclusa. Io e Flavia ci guardiamo in faccia mentre allagavamo la reception, tanta era l’acqua che grondava dalle tute. OK. Al caldo. Poi mi affretto a chiedere del ristorante, la risposta “è chiuso”!!!!! Noooooooooo Bar, market? Si ma sta chiudendo, è di là. Vado di corsa e supplicando la cassiera sorry…sorry…sorry …….riesco ad acciuffare un barattolo di frutta sciroppata, una tavoletta di cioccolata da 200 grammi e un pacco gigante di pop corn! Flavia non vedeva l’ora di mettersi sotto la doccia, io anche. Ci danno la casetta… uauuuuu una cosa meravigliosa. E’ un appartamento con cucina, bagno con sauna finlandese(ovviamente), camera da letto grande con scrivania. Al bagno stranamente notiamo una bilancia e Flavia pesandosi mi dice “sta bilancia va male, segna 4 kili in meno …..mi peso io e leggo 3 kili in meno……..la bilancia va bene , ma con questi ritmi arriviamo a casa anoressici!!!!!!!
Come giornata di trasferimento la pioggia non ci ha causato grossi problemi, certo guidare in queste condizioni richiede maggior concentrazione e riflessi sempre pronti. Domani visitiamo il complesso e poi direzione Helsinki. Dimenticavo di dirvi che siamo tornati di nuovo al circolo polare artico, ma date le condizioni meteo impossibile vedere il sole di mezzanotte.
Partenza da Skarzvag
Ingresso in Finlandia
La casetta a Rovaniemi
18 giugno, quindicesimo giorno
Stamattina ci svegliamo con il sole, facciamo colazione, visitiamo tutto il grandioso complesso della casa di babbo natale, chiaramente deserto. Dagli altoparlanti si sentiva la caratteristica musica natalizia, e nelle varie casette sparse c’era l’ufficio postale per l’annullo del francobollo, banchi di souvenir, in una c’éra babbo natale con cui ti potevi fare una foto al prezzo di venticinque euro! Noi ci defiliamo. Certamente venire qui a Natale deve essere tutta un’altra atmosfera. Alla partenza il tempo cambia, inizia a piovere, e pioverà tutta la giornata.
A circa metà del viaggio ci fermiamo e stavolta pranziamo con salmone, verdure, insalate, frutta. Io mi faccio un’ora di riposo e ripartiamo. Arriviamo a Helsinki dopo 835km. Alle ventidue trovo subito l’albergo. Scarichiamo la moto sotto la pioggia anche oggi è fatta. Domani visita della città e poi traghetto di 2 ore per Tallin .
Distanze da Rovaniemi
Linea del Circolo polare Artico
19 giugno, sedicesimo giorno
Stamattina cielo molto nuvoloso, sembra stia per piovere ma per tutta la giornata non lo farà. Andiamo al centro della città e cerco un parcheggio. Lo trovo centralissimo sotto un palazzo di 8 piani che altro non è che un centro commerciale Stockmann. Sono tre piani sotto terra e otto sopra. Noi parcheggiamo a meno 1e nello stesso livello c’è un supermercato. Grande, immenso, ordinato, per girarlo ci vuole la bicicletta, mai visto una cosa simile. Vendono solo prodotti alimentari. Sono le nove e facciamo colazione con 2 panini con prosciutto di parma, yogurt e frutta varia. Al piano terra una caffetteria sempre large, con macchina del caffè italiana. Due espressi. Ora si inizia a ragionare. Ci rechiamo al punto turistico per prendere la cartina e i dépliant per la visita.
Piazza del mercato piena di bancarelle che vendono prodotti locali con annesso reparto gastronomico dove degustiamo dell’ottima frittura. La cattedrale Uspenski, la sede del parlamento, il palazzo del municipio. Gironzolando attraversiamo un parco ben tenuto, e poi ci addentriamo nelle vie dello shopping dove hanno sedei marchi più prestigiosi. Alle cinque riprendiamo la moto e ci avviamo al porto per l’imbarco per Tallin. Dopo due ore arriviamo. Il tempo è bello soleggiato, la temperatura sui 18 gradi. Andiamo alla ricerca di un albergo e tramite navigatore ci rechiamo in una zona a ridosso del centro storico dove ne segnala parecchi. Mi fermo in un 4 stelle ma penso sia troppo caro, chiedo e per 70 euro ci offrono la camera, la colazione, piscina, e sauna con idromassaggio “all inclusive”. Affare fatto. Altri 15 euro per il parcheggio moto per due notti. Oggi percorsi in moto una decina di km. Ceniamo in un locale caratteristico del centro con 25 euro. Ottimo. Domani avremo tutta la giornata per visitare la città.
Cattedrale Helsinki
Chiesa Helsinki
20 giugno diciassettesimo giorno
Intera giornata dedicata alla visita della città di Tallinn, soprattutto Il centro storico un vero gioiello. Iniziamo con il percorrere tutte le viuzze della città vecchia, soffermandoci a piazza Rekoia, palazzo Kadriorg, la piazza del Municipio, la cattedrale Neuskij. Leggiamo sulla guida che il punto più panoramico della città è dalla torre della televisione e alla sera stanchi della camminata decidiamo di andarci. Chiude alle ventidue e sono le venti e trenta, ma è distante, allora ci rechiamo nel sito con un taxi.
Arriviamo alle nove meno cinque, e vediamo gruppi di ragazzi che corrono verso la torre, noi intenti a fare foto alle nove un quarto siamo là, ma alla reception ci dicono che l’ultima corsa dell’ascensore è salita. La torre chiude alle nove!!!!!!!!!!! Accidenti! Vabbè cerchiamo una fermata del bus in zona che ci riporta in centro e terminiamo la serata con un gelato italiano. Bella giornata soleggiata, con temperatura di 22 gradi. Domani ci trasferiamo a Riga capitale della Lettonia distante circa350 km.
Cattedrale di Tallin
Panoramica di Tallin
21 giugno, diciottesimo giorno
Stamattina tempo soleggiato, temperatura sui 20 gradi. Percorriamo strade statali in ottimo stato e un tratto di strada che costeggia il mare per arrivare a Riga. A ridosso del centro storico vedo un’insegna di un albergo “Ibis”. Sono le dodici, chiedo e con 65,00 euro mi danno la camera. 15 euro per il parcheggio accanto. Iniziamo subito la visita alla città che è davvero bella. Un centro storico ristrutturato totalmente, piena di gente, tanti locali, bar, ristoranti, e addirittura un centro commerciale a 5 piani con negozi di ogni genere. Una architettura di arte nouveau più ricca d’Europa. Un dedalo di stradine che si incrociano quasi a reticolato.
La soprannominano la Parigi del Nord. Abbiamo girato in lungo e in largo fino alle 23:00. Spettacolari i giardini di “vermanes garden”, poi il monumento alla libertà e la cattedrale di San Pietro. Ovviamente qui a una certa ora la città si anima ancor di più. Iniziano ad aprire le discoteche, i night club, i club privè. E’ tutto un brulicare di persone che và e viene. Noi a quell’ora prendiamola strada dell’albergo. Domani ci aspettano altri 300 km per arrivare a Vilnius capitale della Lituania.
Riga
Riga
22 giugno, diciannovesimo giorno
Partenza con calma, i km da fare sono appena 320. Tempo bello temperatura 25 gradi. Faccio una deviazione per andare a vedere la collina delle croci a 130 km da Riga, un luogo che sta a decretare la religiosità dei lituani fin dai tempi della repressione sovietica. Arrivo a Vilnius e trovo subito un albergo a 50 euro. Usciamo per la visita e iniziamo dalla collina delle tre croci, a seguire la torre Gediminas da dove si ammira il panorama della città. Scesi ci incamminiamo per la città vecchia, passando per la piazza della cattedrale. Passando attraverso i giardini “Bernardinai Garden” arriviamo alla chiesa ortodossa “San Nicola”.
Dopodichè percorriamo in lungo e largo tutti i vicoli della città vecchia, arrivando fino alla sinagoga e al quartiere Uzupis. Causa chiusura, manca la chiesa di S. Anna e quella di S. Pietro e Paolo che visiteremo domani. Causa pranzo saltato ceniamo in un localetto caratteristico della via pedonale centrale, dove c’è un via vai di gente.
Collina delle croci
Vilnius piazza della cattedrale
23 giugno, ventesimo giorno
Oggi ci trasferiamo a Cracovia, i km. da fare secondo il navigatore sono 725, e la maggior parte in strade statali. Vediamo come si mette la giornata al limite facciamo due tappe. E la giornata inizia male, perché ci troviamo ad una frontiera chiusa, ci chiedono i passaporti, ci fanno un sacco di domande ci chiedo il visto e alla fine ci dicono: qui non potete passare state entrando in Bielorussia! Ma non è la Polonia rispondo io? No, il confine polacco è 50 km prima!!!!! Azzzzzzz…….do la colpa, al navigatore, torniamo indietro e tutto si aggiusta.
Attraversiamo tutta la Polonia con temperatura intorno ai 30-32 gradi che a Varsavia diventano 34. Infiniti lavori in corso e deviazioni portano Il totale dei km a 864 e ora di arrivo alle 22:30. Cercare l’albergo non è stato semplice dopo 4 tentativi al quinto becco un Novotel 4 stelle a 80 euro. Anche oggi è andata!!!!!Dimenticavo pranzo veloce ad un bar della benzina tra Varsavia e Cracovia alle 17:00. Due pizze magnum, e 2 coca cola: 8 (otto)euro!
Miniera di sale a Cracovia
La piazza di Cracovia
Auschwitz
24 giugno, ventunesimo giorno
Oggi giornata dedicata alla visita di Cracovia. Giornata soleggiata e caldissima, alle 14:00 faceva 35 gradi. Iniziamo con lo spostarci a Vieliczka, un paese a 14 km. della città dove ci sono le miniere di sale. Prenotiamo una visita guidata con ragazza che parla italiano, perché la durata è di tre ore circa. Le miniere sono antichissime e profonde 300 mt hanno 9 livelli. A noi ce ne fanno visitare solo tre e scendiamo tramite 800 gradini fino a meno 130 metri. Una vera meraviglia. All’interno la temperatura era sui 15-16 gradi. Totalmente messe in sicurezza per il turismo di massa accolgono un milione di visitatori l’anno. C’è anche un percorso più tecnico ma ci vogliono caschi, stivali, maschere per respirare. Usciamo alle 12:00 e lo sbalzo di temperatura è terrificante, da 15 a 35! Mentre ci dirigiamo verso il centro della città, lo sguardo mi va ad un palazzo moderno con sopra la scritta “Bmw Motorrad”.
Abbiamo percorso diecimila km dalla partenza e devo devo cambiare l’olio!! Mi infilo nel parcheggio ed entro. Come nel classico stile BMW tutto perfetto. Ragazze da 180 cm, sala d’ aspetto con pc, bar uso gratuito, vado in accettazione e chiedo. La ragazza masticava un po’ di italiano dopo essersi consultata con il capo officina mi dice che per il tagliando ci vogliono 2 – 3 ore ed è quasi l’una. Nessun problema. Chiedo cortesemente se mi chiama un taxi che ci accompagna nella città vecchia e la moto la vengo a riprendere all’ora di chiusura. Detto fatto. Iniziamo dalla (secondo gli abitanti del posto), piazza più grande d’Europa, a seguire la basilica, e l’edificio del mercato dei tessuti. La torre del municipio, altre chiese seguendo un itinerario turistico e i vicoli della città vecchia.
Ci rendiamo conto che si è fatto tardi e dobbiamo andare a riprendere la moto. Il solito taxi ci porta in conce. Tagliando eseguito moto lavata (era sporchissima), il capo officina mi fa notare tramite fotocopie esplicative, che bisogna cambiare due paraoli, nel motore, e la cuffia del telelever anteriore. Mi dice di farlo al più presto. Fattura 200,00 euro dettagliatissima in polacco. Nota a parte di tutto quello che è stato fatto. Preventivo per la sostituzione dei paraoli. O.K. saluti sono le otto andiamo a visitare il quartiere ex soviet di Nova Nute, ci riportiamo nella città vecchia e spendiamo l’ultima ora rimasta nel passeggio. E’ rimasto da vedere il castello nella collina di Wawel, domani mattina ci andiamo.
25 giugno, ventiduesimo giorno
Stamattina ci affrettiamo per andare a visitare la collina di Wawel. Giornata calda anche oggi. Arriviamo su con la moto e la biglietteria è ancora chiusa. Ci facciamo un giro all’interno del sito per ingannare il tempo e ci accorgiamo che la cattedrale è “free”. Entriamo, uno spettacolo, andiamo anche a visitare le tombe dei reali. Ci portiamo nella parte sud dove c’è la torre e il castello per visitare le stanze, ma c’éra una fila allucinante di gente che aveva prenotato on line, e allora abbiamo desistito. Fatto un giro nelle parti libere da biglietto si sono fatte le dodici e decidiamo di portarci ad Oswiecim, una piccola cittadina a circa 70 km da Cracovia dove i nazisti avevano allestito i campi di concentramento di Auschwitz e Birkenau.
Arrivati alle 13:00 parcheggio di fronte alla biglietteria e dal monitor riesco a scorgere “tour in lingua italiana inizio ore 13:15”, e accanto il numero dei posti rimasti “2” !!!!! Che fortuna! Presi al volo i ticket, arriva la guida e iniziamo il tour che finirà alle 17:00. La guida, una professoressa polacca spiegava con tale maestria che quasi sembrava rivivere i momenti tragici che si sono verificati all’interno del sito. In primo luogo abbiamo visitato Auschwitz e poi con un pulmino ci hanno trasferito a un paio di km dove si trova Birkenau. Il sito è visitato da circa un milione e settecentomila persone ogni anno, di cui ottantacinquemila italiani.
Facciamo un pranzo frugale alle 18:00 e poi…….e poi il nostro tour programmato dovrebbe finire qua, ma ci rendiamo conto che possiamo disporre ancora di qualche giorno, quindi andiamo a ruota libera e decidiamo di trasferirci in repubblica Ceca per un avvicinamento. Dopo 250km. arriviamo alle 21:00 ad un paese Omolouc, a 70 km da Brno. Albergo avvistato dall’autostrada 4 stelle 60 euro. Prenotata la stanza una visita veloce al paese. Ci deve essere una qualche manifestazione che non riusciamo a capire ma le strade del centro sono gremite da locali e turisti. Luci, addobbi, musica. Noi stanchi defiliamo. Domani si vedrà.
Cracovia
Campo in fiore
26 giugno, ventitreesimo giorno
E stamattina abbiamo deciso. Colazione abbondante perché i km da fare sono tanti. Giornata nuvolosa la mattina, e soleggiata il pomeriggio. Attraversiamo tutta la repubblica Ceca, e dopo 705 km siamo nientepocodimeno che a WURZBURG, in Germania, è da lì che inizia la famosissima “Romantic Strasse”, e noi la percorreremo tutta fino a Fussen, fermandoci nelle località e nei siti che la guida appena acquistata ci consiglia. Appena entro in città un albergo IBIS mi si para davanti, chiede 70 colazione compresa. Sesto piano vista sul fiume. O.K.
Oggi abbiamo visitato questa piccola cittadina, è davvero bella. Una città a misura d’uomo. Siamo entrati nella cattedrale abbiamo assistito a un concerto di cori e orchestra, peccato che era alla fine. Mentre giravamo per i vicoli della città vecchia loro, “i tedeschi” erano tutti impegnatissimi a vedere la partita nei pub, bar, ristoranti, che avevano allestito televisori sui marciapiedi. Alla fine grande carosello di auto e strombazzamenti vari. Anche noi partecipiamo ai festeggiamenti in uno stand allestito con mega video gustando birra, wurstel e patate! Domani andremo a visitare il castello e poi seguiremo l’itinerario consigliato.
Cattedrale di Wuzburg
Ponte a Wuzburg
27 giugno, ventiquattresimo giorno
Oggi giornata soleggiata a tratti con nuvole. Temperatura 20-22 gradi. Finiamo di visitare Wurzburg, la fortezza Marienberg, e la residenza dei vescovi e dei principi. Quest’ultima con dei giardini sontuosi. Abbiamo percorso circa 200 km, la metà dei 381 della strada romantica, senza tralasciare alcun sito. Tra i vari paesi quelli che ci hanno colpito di più sono Rothenburg O.D.T., Weikersheim, Creglingen. Ma comunque sono tutte belli e caratteristici. Ora siamo ad Augsburg città fondata dall’imperatore romano Augusto più di duemila anni fa. Domani si prosegue per arrivare a Fussen.
Dimora dei vescovi a Wuzburg
Eccola La Romantic strasse
Uno dei borghi della Romantic Strasse
28 giugno, venticinquesimo giorno
Oggi giornata soleggiata con temperatura sui 24 gradi. Stamattina visita di Augsburg , duomo e sala del comune con una sala decorata in foglia d’oro Poi proseguo per la Romantic Strassen . Landsberg Am Lech è quella che ci ha stupito più di tutte, ma anche Rottenbuch e Steingaden, ma quando arrivi a Schwngau, allora li sembra di entrare in un libro delle favole. Si perché i castelli esistono davvero, 4 laghi, parco naturale, un paesaggio termale e di saune. Quando arrivi sulla piana, e lo vedi li sopra uno sperone di roccia che sembra quasi che viene giù, Flavia mi dice fermo fermo……..
E’ il castello di Neuschwanstein quello fatto costruire da Ludovin secondo, quello che appare nei film di Walt Disney, quello delle favole. Si è lui. Con la moto ci arrampichiamo sin dove possibile, poi un sentiero di 30 minuti e siamo la. Anche stavolta la fortuna ci aiuta riesco ad acquistare 2 biglietti per l’ultimo ingresso quello delle diciotto. Bello fuori…bello dentro. Usciamo dopo un’ora e ci dirigiamo a Fussen distante solo 3 km. E’ il capolinea della “ Romantic Strassen”. E’ tardi, cerchiamo l’albergo, centralissimo, e poi un giro per la città. Ceniamo nella strada sotto l’albergo in zona pedonale. Stasera ci concediamo “stinco di Maiale” e un piatto di verdure strane ma buonissime. Due birre chiudono la serata. Percorsi oggi 150 km. A domani.
Augusta
Castello di Hohenschwangau.
Castello di Neuschwanstein
29 giugno, ventiseiesimo giorno.
Ieri sera rileggendo la guida della Romantic Strasse mi sono accorto che la cittadina di Fussen non è l’ultima tappa ma la penultima. L’ultima tappa è lo “ZUGSPITZE”. Ok oggi ci dirigiamo là. 70 km. Lo Zugspitze è la montagna più alta della Germania circa 3000 metri. Per arrivarci c’è un tratto di strada fino al Paese di Eisbe Saibha, dove a quota 900 mt. Si trova un laghetto alpino con acque trasparenti. Dopo di che si sale con la telecabina a quota 2964 mt. Oggi giornata stupenda sotto faceva 24 gradi, sopra 8, un panorama mozzafiato. Da lì si vedeva tutta la valle da Garmish a Salisburgo. Dietro il ghiacciaio dove ci sono gli impianti di risalita per sciare anche d’estate. Unica nota stonata il prezzo del biglietto: 106 euro !!!!!!!Ma arrivati su alla vista di tutto ciò lo dimenticherete presto. Scesi dallo Spitze passiamo a Garmish e notiamo che probabilmente c’è in programma una qualche manifestazione motoristica!!!!!!!!!
Non ci fermiamo, tiro dritto fino Salisburgo ma dico al navigatore di percorrere strade curvose ed evitare le autostrade. Costeggiando il parco “Naturpark Karwendel”, Un centinaio di km spassosi, attraversando paesetti, fattorie, alpeggi, boschi. Arrivati a Salisburgo alle tredici trovo parcheggio, e iniziamo la visita della città. Ci rendiamo conto che ci vorrebbero almeno tre giorni e quindi con le sei ore che abbiamo a disposizione cerchiamo di condensare le visite ai siti più importanti. Qui troviamo una temperatura che è di 30 gradi, fa caldo, molta gente sta in riva al fiume a bagnarsi. Verso le sette anche noi abbastanza stanchi di camminare riprendiamo il viaggio con destinazione la citta di Zell Am See. Troviamo subito un ristorante per “Biker”, e accanto una pensione nuovissima che con 60 euro ci da la camera. Se siamo qui un motivo ci sarà, e domani lo scoprirete. Percorsi oggi 300 km. A domani.
La cittadina di Fussen
Cena alla tedesca
30 giugno, ventisettesimo e ultimo giorno.
Giornata soleggiata (pure troppo) temperatura di partenza 20 gradi. Sono venuto qui perché è qui che inizia la mitica strada del “Grossglockner- Hocnalpenstrasse”. La strada per eccellenza per i motociclisti. 48 km di curve disegnate con armonia, panorami senza eguali, dalle casette dei pastori piantate in mezzo al prato, ai boschi di conifere, per poi proseguire alle ripide pareti da dove sgorgano ruscelli e cascate d’acqua, fino al ghiacciaio perenne. Noi siamo pronti di prima mattina, colazione, benzina, intutati perbene e alle sette e mezzo partiamo. Dopo alcuni km. c’è il casello dove si paga il pedaggio 24,00 euro per moto, 35,00 per le auto. E la vogliamo godere tutta metro per metro.
A quest’ora traffico zero. Solo noi saliamo. Chiaramente salire tutti quei tornanti con Flavia e la moto stracarica non è che sia il massimo del godimento per me, ma è bello comunque. La prima tappa la facciamo in cima ad uno spiazzo denominato “ Edelweiplatz”, siamo a quota 2571 mt temperatura 8 gradi ma con il sole che ti scalda non sembra neanche freddo. Scattiamo qualche foto, ammiriamo il panorama tutt’intorno con le vette innevate e tutti rivoli d’acqua che scendono a valle dovuti dallo scioglimento della neve. Percorriamo altri 20 km. e arriviamo al bivio che porta al ghiacciaio del Grossglockner. La strada bellissima, saliamo in andatura allegra e Flavia non fa altro che dire piano…piano…In cima grande parcheggio auto e pullman, per noi biker invece è possibile proseguire e arrivare fino ad un parcheggio a noi riservato.
Anche qui panorami meravigliosi. Nello scendere incontriamo tantissimi motociclisti che salgono. Prendiamo la strada del ritorno e passati a Leinz attraversiamo il confine italiano per arrivare a Belluno a prendere l’autostrada. Temperatura 35 gradi che a Bologna diventano 37.5. Sull’appennino qualche grado scende, poi stazionario 30. Immaginate noi con le tute in goretex!!!!!!!!!!!!Arriviamo a casa alle nove e mezza dopo 865 km. Il viaggio è terminato. Ventisette giorni e 12.700 km.
Sull’ Elweisspitze
I tornanti per salire sul Großglockner
Laghetto alpestre
Epilogo
Un ringraziamento a tutti voi che ci avete seguito” on line” in questo viaggio attraverso l’Europa. Cosa aggiungere? Certo è stato un viaggio impegnativo. Pasti saltati tanti, km da fare tanti, cose da vedere….tantissime, ma alla fine tutto è filato alla perfezione. La nostra fidata GS che ha percorso i 12.700 km senza mai un problema, nonostante avesse sul groppone noi due, più sessanta kg. tra valige e borse e 170.000 km.
La fortuna di aver fatto il viaggio sempre contempo bello e temperature nella norma. Solamente due mezze giornate di pioggia durante il trasferimento da capo nord a Helsinki. Voglio spendere due parole sul mito “Nord Kapp”, ovviamente mio parere personale. La Norvegia è una terra da visitare. Paesaggi unici come i fiordi solo qui li puoi trovare. Le isole Lofoten, anche qui la natura regna incontrastata, ma il tragitto da Narvik fino alla rupe, e la strada di ritorno passando per la Finlandia è abbastanza noioso. Stendiamo un velo pietoso per i limiti di velocità che per noi motociclisti sono davvero miseri.
Per non parlare delle sanzioni applicate anche se sgarri di solo 10 km/h. Mettete anche nel conto come ben sapete, che la Norvegia è la nazione più cara in Europa e nelle prime posizioni nel mondo. Senza tralasciare il fatto che comunque per arrivare in Norvegia dall’Italia è un viaggio di trasferimento lungo. Resta il mito. Quello rimane. Intoccabile. Grazie di nuovo a tutti per averci accompagnato e spero non avervi annoiato tutti i giorni con i miei reportini. Alla prossima avventura.