Viaggio in moto a Capo Nord giugno 2016

04 luglio 2016

         Report viaggio a Capo Nord in moto 4 giugno- 30 giugno 2016

Sul Preikestolen
Sul Preikestolen

 

                                                Massimo & Flavia    Mission     Nord Kapp.

 

Periodo dal 4 al 30 giugno 2016

Giorni di viaggio: 27

Moto: bmw r 1200 gs adv

Nazioni attraversate: Italia,Austria, Germania, Danimarca, Svezia, Norvegia, Finlandia, Estonia, Lettonia, Lituania,Polonia,Repubblica Ceca,Germania, Austria,Italia.

Km percorsi: 12.700

Ciao a tutti, quest’anno ci prepariamo ad affrontare “il viaggio. Così viene definito dalla maggior parte dei motociclisti europei Il percorso che ti porta a raggiungere via terra la punta più a nord in Europa. Ma arrivare a Capo Nord visto come punto di arrivo per noi è solo una scusa. Il vero mito è il viaggio stesso attraverso la natura incontaminata dei fiordi norvegesi, lo spettacolo del sole di mezzanotte, il silenzio degli spazi sconfinati del grande nord.

Flavia era molto restia a fare un viaggio del genere, oltre dodicimila km.,30 giorni, ma quello che la spaventava di più era il pensiero di dover prendere pioggia e freddo per la maggior parte della vacanza, e così ogni anno cambiavamo destinazione. Rinvio dopo rinvio è lei che a Natale mi ha detto “stavolta andiamo a Capo Nord. Io entusiasmo alle stelle, ho iniziato la preparazione del viaggio, itinerario, luoghi da visitare, cartine, abbigliamento tecnico adeguato. Come al solito nulla di prenotato. Tutto rigorosamente in moto, a parte l’attraversamento di alcuni fiordi in traghetto. L’itinerario di massima è attraversare la Germania, arrivare in Danimarca, fermarsi un giorno a visitare Copenaghen, poi direzione Svezia, un giorno fermi a Stoccolma, proseguo per la Norvegia, dove ci fermiamo un giorno a Oslo.

Da lì attraverseremo tutta la Norvegia fermandoci a visitare I luoghi turisticamente più interessanti fino a Capo Nord. Al ritorno passeremo per la Finlandia, dove ci fermeremo a Helsinki. Con 2 ore di traghetto siamo nelle repubbliche baltiche dedicando un giorno ciascuno alla visita delle capitali Tallin, Riga, Vilnius. Dopodiché, tempo a disposizione permettendo, Varsavia, Cracovia, Praga, Salisburgo, Roma. Sicuramente è un viaggio molto impegnativo, viste anche le condizioni meteo che dovremmo affrontare, ma siamo comunque in Europa. Durante il viaggio se riesco a trovare linee Wi-Fi free spero poter postare qualche foto e piccoli commenti sulla giornata. La partenza è prevista sabato 4 giugno.     Ritorno 5 luglio.


4 giugno, primo giorno

Ieri a causa di problemi di lavoro la partenza è stata posticipata alle nove e mezza. Fatto il pieno una tirata fino a Bologna per sosta panino, poi altra tirata con sosta caffè e gelato al Brennero, infine alle otto dopo 1200 km. decidiamo di fermarci e usciamo dalle bellissime (perché senza limiti di velocità) autostrade tedesche. Siamo in un paesino 100 km dopo Norimberga, Munchbergen dove troviamo un hotel con annesso ristorantino. Cena veloce breve giro turistico del paese e a nanna. La giornata è stata metereologicamente bellissima. Sole fino a Verona, nuvole fino al Brennero, sole in Germania. Alla partenza la moto segnava km. 168.000.Unico inconveniente alle 15: si è scaricata la batteria dell’auricolare di Flavia. Causa connessione lenta non riesco a caricare le foto. Oggi ci aspettano altri 800  km. Fino a Copenaghen dove ci fermeremo un giorno. Ciao.

Prima tappa Munchberger in Germania

5 giugno, secondo giorno.

Oggi giornata soleggiata, temperature dai 25 ai 30 gradi.Attraversiamo tutta la Germania tramite autostrada, poi 50 km di statale per arrivare a Puttgarden dove siamo saliti su un traghetto che ci ha sbarcato in Danimarca. Da li altri 180 km e siamo a Copenaghen. Sono le otto e iniziamo la ricerca dell’albergo, e dopo tre tentativi ne troviamo uno centrale a novanta euro! Ci sistemiamo e usciamo per un giro veloce nel centro. Per cena una pizza con birra danese. Alle dieci e mezza era ancora giorno.

Aspettando l’imbarco a Puttgarden

Ponte danese

Albergo a Copenaghen

 

6 giugno, terzo giorno

Oggi giornata dedicata alla visita della capitale Danese. La giornata promette bene, temperatura sui 24 gradi, giornata soleggiata. Alle nove siamo pronti per il tour di Copenaghen, rigorosamente a piedi. Iniziamo dal famoso quartiere Cristiania dove prima ci “arrampichiamo” sulla torre circolare dove si gode di un panorama a 360° sulla città, poi andiamo a visitare la chiesa del redentore. Passiamo poi al palazzo reale Amalienborg, erano le dodici e abbiamo assistito al cambio della guardia (fortuna). Poi, le Kastellet un’antica fortificazione militare a forma di pentagono. A pochi passi la celeberrima “sirenetta” monumento simbolo della città.

Ci rechiamo dopo al park museum Rosemburg dove abbiamo potuto ammirare le stanze reali e in un sotterraneo i gioielli della corona. Usciti ci facciamo trasportare dalla folla per la “storget, una strada pedonale che attraversa il centro storico. A metà della storget sorge la torre circolare, una caratteristica è che non ci sono gradini per salire ma una rampa elicoidale larga 4 metri e lunga 220. Panoramicissima. Per finire i famosissimi in tutto il mondo giardini “Tivoli”, con parco giochi annesso. Come tutti sapete qui la gente si sposta con le biciclette, nemmeno l’ombra di un motorino, uno scooter, una moto. Anzi un tizio, ma uno solo l’ho visto con una Kawasaki 1000. Altra nota positiva anche un caffè lo puoi pagare con carta di credito. Bellissima città, moltissimi cantieri aperti per il rifacimento di strade e piazze. Domani direzione Stoccolma, passando per il ponte del Malmö. Solamente 700 km! Ciao.

Copenaghen

Noi e la “sirenetta”.

Parco Tivoli

07 giugno, quarto giorno.

Dopo una colazione pantagruelica, e preparati 4 panini per il pranzo seleziono sul navigatore “Stoccolma”, e si parte.L’attraversamento del ponte del Malmö è impressionante.La giornata inizia con una temperatura di 20° all’arrivo a Stoccolma rilevo 28 gradi, più salivamo più la temperatura aumentava. Il sole ci ha accompagnato per l’intero percorso. Una sosta in un’area di servizio svedese munita di tavolo con panche all’ombra dei pini, spezzava il viaggio. L’autostrada è poco trafficata e tutti viaggiano a velocità codice cioè 120 km/h. Non ci sono ne autovelox, ne tudor, ne tele laser, ma comunque tutti vanno a 120, bmw, mercedes, saab, porsche…. Io la prima mezz’ora mi adeguo, poi …….. All’ingresso della città c’è molto traffico, anche qui molti lavori in corso. Parecchie persone si spostano in bicicletta, ma le auto la fanno da padrone. Torno a vedere le moto, molte. Ad un semaforo mi fermo accanto ad un tizio con una motoguzzi fiammante. Ci guardiamo e non so chi mi ha trattenuto dal dirgli “ma ndo vai co sto cancello”?

Arriviamo al centro e ci mettiamo alla ricerca di un hotel, ma i primi 3 sono tutti “fully booked”, cioè al completo. Iniziamo la ricerca “on line” e quelli con camere disponibili costano dai 250 euro a notte i più economici. Allargo la ricerca alla periferia e ne trovo uno a 140 per 2 notti. Salvo l’indirizzo sul navigatore sta a 3 km. mi reco direttamente sul posto e trovo una camera libera. Perfetto. Prima di fare qualsiasi altra cosa mi collego e cerco l’hotel per dopodomani a Oslo. Peggio di Stoccolma, ma dopo una ricerca estenuante ne trovo uno quasi in centro al prezzo di 100,00 euro a notte. Ok prenotato. Doccia, riposino e con la moto torniamo in centro. Trovo un parcheggio di fronte ad un ristorante italiano, ai quali mi raccomando di dare un occhio alla moto che tornato dal giro avrei mangiato li. Alle 22,30 dopo aver girovagato per le viuzze dell’antica città siamo piedi sotto al tavolo. E’ ancora giorno, mangiamo un ottima pizza e un gustoso tiramisù, ci salutiamo e gli dico che domani avrei parcheggiato la moto tutto il giorno per visitare la città a piedi. A domani.

Palazzo reale di Stoccolma

Ponte del Malmo’

8 giugno, quinto giorno

Stamattina dopo 4 giorni di sole e temperature alte qui a Stoccolma il termometro segna 14°, e pioviggina. Noi non ci scoraggiamo con la moto raggiungiamo il centro, la parcheggiamo dal nostro amico e ci incamminiamo nel centro. Facciamo un biglietto che ci consente di fare un giro della città in bus turistico e un giro con la barca per vederla dai canali. Intanto torna a splendere il sole e l’aria si scalda. Visitiamo il castello di Drottiningholm che è la residenza estiva dei reali regnanti. La strada dello shopping, il palazzo reale, il municipio, il quartiere Skansen un museo all’aperto. Ci sarebbero ancora molte cose da vedere ma si è fatto tardi perché qui alle 18:00 chiudono tutto. Con la moto ci facciamo un giro per la città e nella periferia, alle 21:00 torniamo in albergo. Bella giornata anche oggi. Domani ci aspettano 530 km per raggiungere Oslo, dove ci fermeremo un giorno.

Traghetto per Drottiningholm

Giardini reali Stoccolma

Palazzo reale estivo Stoccolma

9 giugno, sesto giorno

Stamane aria frizzantina, temperatura a 11 gradi, carichiamo la moto e ci dirigiamo verso Oslo. A metà strada sosta panino in uno spazio appositamente adibito in riva ad un lago.  Intanto l’aria riscalda e all’arrivo siamo a 20°. La giornata è soleggiata. L’albergo è a 800 metri dal centro. Alla reception mi dicono che devo pagare il parcheggio per la moto esterno e non coperto. Acconsento e quando mi accorgo che per 2 giorni ho pagato 45,00 euro, ormai è troppo tardi. La carta era già stata strisciata. Sono le cinque e ci avviamo verso il centro per la scoperta della città. La cattedrale ..…. chiusa. Il palazzo del municipio…chiuso. Il palazzo del re… chiuso. il palazzo del parlamento…chiuso. Anche qui vige la regola che dopo le cinque è tutto chiuso. Accidenti, ci limitiamo a percorrere la strada che collega la cattedrale al palazzo del re, la più gettonata, turisticamente parlando. Ci fanno visitare i giardini del palazzo. Ci dirigiamo poi verso il porto dove visitiamo il Norvegian National Opera, una struttura in marmo e vetro grandiosa, naturalmente solo dall’esterno, anche questa era chiusa. A questo punto anche noi chiudiamo in bellezza con una pizza magnum e una birra che ci siamo divisi (40,00 euro). Vi ricordo che Oslo è la città più cara d’Europa. Anche oggi tra moto e a piedi abbiamo dato abbastanza. Domani visita più approfondita.

Pausa pranzo a Karstald

La Karl Johans Gate di Oslo

Palazzo del Re di Oslo

10 giugno, settimo giorno

Oggi giornata sempre soleggiata con temperatura sui 18° gradi. Stamane iniziamo con visita alla galleria di arte moderna, ma all’arrivo ci comunicano che apre a mezzogiorno!!!!!!Bene.

Visitiamo all’esterno tutto lo splendido complesso progettato dal nostro Renzo Piano. Accanto c’è l’imponente castello di Akershus, una fortezza militare, lo attraversiamo e ci dirigiamo al molo dove tramite piccolo traghetto in 20 minuti raggiungiamo un sito dove visitiamo nell’ordine: museo delle navi vichinghe, museo del folclore, e museo marittimo norvegese.  Torniamo indietro e per visitare altri siti decidiamo di spostarci in moto. Per primo il museo Munch, poi la National gallery, dopodiché ci spostiamo al parco Vigeland, bellissimo, spazi immensi. Per ultimo andiamo all’Holmenkollen, il trampolino di salto con gli sci. Una struttura avveniristica, non paghi saliamo con un ascensore nel punto più alto dove partono gli atleti, e poi tramite scala interna in una terrazza sopraelevata dove si gode di una vista spettacolare di tutto il fiordo di Oslo. Scendiamo che sono le otto e corriamo alla cattedrale che stasera non chiude e troviamo due artisti con clavicembalo e pianoforte che si stanno esibendo. Usciamo alle nove e mezza e becchiamo un burgher king dove mangiamo un panino di quelli che fanno la. Alle undici torniamo in albergo (è ancora giorno).

Anche oggi la giornata è terminata. Oslo una città bellissima, tantissimi cantieri aperti per renderla ancora più vivibile. Moltissime automobili elettriche e parcheggi loro riservati con le colonnine per ricaricarle. Traffico rispettoso in favore dei pedoni e di quelli che si spostano in bicicletta. A Domani.

Museo marittimo

Parco Vigeland

Trampolino salto con gli sci

11 giugno, ottavo giorno

Stamattina sveglia presto ci sono da fare oltre 500 km. Il tempo è bello , ci dirigiamo verso Stavanger sulla costa Occidentale . Durante il tragitto una sosta a Heddal per ammirare una delle chiese più grandi della Norvegia interamente costruita in legno. Dovendo percorrere strade statali e provinciali la velocità è ridotta. Ad una sosta benzina apro la cartina cercando una scorciatoia e vedo una strada appena marcata che attraversa le montagne sbucando a ridosso del fiordo che dobbiamo attraversare.  Si tratta della SV 337 che inizia all’altezza di Rysstad. Accorcio di circa 140 km., ok si può fare. Mai scelta fu più azzeccata, una tipica strada “alpina”, bella, curvosa saliva fino a quota 1100 mt. Ad ogni tornante un laghetto e la neve, non sulla strada, ma ai bordi. Il termometro da 16 gradi è sceso fino a 5.Ci fermiamo spesso per ammirare il panorama e scattare foto. Ad un certo punto è iniziato a piovigginare, ma passato il valico ha subito smesso. Arriviamo a   Hole dove saliamo su un traghetto che in 10 minuti ci sbarca sull’altro lato del Lysefjord. Sono le cinque e decidiamo di andare a cercare un albergo ma all’ufficio turistico Ci dicono fully booked!!!!!!! Noi diciamo che ci va bene anche una camera e allora ci dirottano da un signore che le affitta. Ok ci rechiamo li, niente di che ma siamo stanchi e accettiamo (75 euro). All’improvviso Flavia mi dice e adesso che facciamo? Andiamo al Preikestolen! Altri 10 km, di moto e poi 2 ore di cammino + 2 per scendere. Ragazzi non posso trascrivere le emozioni. Una vista mozzafiato.

Una roccia posta sul fiordo a 620 mt. Il sole ancora alto ci ha permesso di scattare molte foto, alcune addirittura sul bordo piedi in fuori. Non paghi di ciò, saliamo su un sentiero ancora più in alto, arrampicandoci sulle rocce da dove scattiamo una foto spettacolare del sito. Scendiamo che sono le nove e mezza, stanchi ma appagati .Per la strada del ritorno notiamo un kebab aperto e ci fermiamo .Ottima cena 2 panini e una coca cola 35 euro! Ci facciamo un giro per la cittadina di Jorpeland, ma vista l’ora tarda, circa le dieci e mezza ma ancora giorno pieno, la troviamo deserta. Ci ritiriamo nell’abitazione poco fuori città a dormire.

Chiesa in legno a Heddal

Strada “alpina” sv 337

Alla partenza del Preikestolen

Seduti a 625 mt sul Preikestolen

Flavia sul ….pizzo!

Preikestolen visto dall’alto.

12 giugno, nono giorno

Sono le nove di sera, ci troviamo ad Aurlandfjord, in una Hytte, di un campeggio dopo 600km. Percorsi da stamattina. La giornata è stata stupenda, dai 11 gradi delle sette di questa mattina, ai 22° nel corso della giornata. Partiti da Jorperland, percorriamo la statale 13 fino ad Odda. Che dire, domenica mattina in 250 km nessuno in giro. Che strada, motociclisticamente parlando, da delirio. Aggiriamo l’Hardangerfjord in finale e torniamo verso Bergen tramite la statale 7, altri 200 km. Qui in Norvegia i limiti sono 60- max 70 km/h. Il mio navigatore mi segnala i velox!!!!!!!!!!!!!!! Arrivati a Bergen incappiamo in una festa in strada, tamburi, gente in costume tipico, banda. Dopo aver assistito alla sfilata subito al mercato del pesce per gustare le prelibatezze locali, mentre decidevamo cosa prendere un cuoco di uno stand ci fa” che volete magna?” e noi …….. certo.

L’Italiano di Formia ha capito tutto e ci prepara due piatti di crostacei buonissimi. Visitiamo il porto con le caratteristiche casette in legno colorate, un giro all’interno e poi mentre cercavo dove andare a dormire, Flavia mi dice qui c’è troppo casino, andiamo fuori a cercare qualcosa, e imbocchiamo la N. 63 che ci ha regalato altri panorami stupendi. Dopo 200 km notiamo questo campeggio in riva ad un braccio del Sognefjorden, e ci fermiamo. A domani.

Fiordo Jorpeland

Cascate Voss

Bergen, quartiere Bryggen

 

13 giugno, decimo giorno

Qui fa giorno alle 2 del mattino e il sole entra prepotentemente dalla finestra della hytte. Le persiane non le usano in Norvegia!!!!!!Alle sette siamo pronti a partire, ma c’è un nodo da sciogliere: tunnel di 24 km per raggiungere il laerdalfjorden oppure strada 243 “alpina”? Iniziamo l’arrampicata tornanti strettissimi e in salita, la temperatura inizia a scendere fino a 7 gradi ma lo stupore è tanto. Neve e laghetti ghiacciati da una parte, dall’altra lo spettacolo dell’aurlandfjorden visto dall’alto. Scendiamo e un traghetto ci porta dall’altro lato. Qui inizia il bello la statale 5. Impossibile elencare la moltitudine di, cascate di acqua, prati in fiore, laghetti. Cerco di arrivare al geirangerfjorden tramite una strada secondaria la 258 ma causa neve è chiusa. Ci bloccano dove c’è la stazione sciistica, aperta naturalmente. Dico a Flavia” mi faccio due piste e poi ripartiamo”!!!!!!!

Ci fermiamo un poco e poi si riparte. Torno indietro e percorro la strada principale.  Faccio una deviazione per arrivare al monte Dalsnibba a 1400 mt., una strada a pagamento, dove si può ammirare il fiordo geiranger in tutto il suo splendore. Sul punto panoramico decine di pullman carichi di turisti che sono sbarcati dalle navi da crociera ancorate giù al fiordo. Scendiamo, arriviamo al porto e risaliamo tramite la famosissima “strada delle aquile”. Appiccicata al costone del fiordo quasi sembra cadere giù. Percorriamo la ss. 63, a Eidsdal traghettiamo velocemente per Valldal.   Da qui altro percorso che ci porta alla non meno famosa “strada dei troll”, peggio della strada delle aquile, anche questa appiccicata su un costone della montagna, con una cascata di acqua che quando fai i tornanti sembra caderti addosso. Proseguiamo fino ad Andelsen e altro traghetto direzione Molde dopo aver attraversato il mare tramite un tunnel sottomarino.

L’obiettivo quale?  “l’atlantica” altra famosissima strada costruita tramite ponti su diversi isolotti. Passiamo Kristiansund, sono le otto e decidiamo di allungare curva dopo curva, dopo 200 km siamo a Trondheim, come entro in città vedo una scritta Hotel, mi fermo. Ok. Siamo sfiniti oltre 700 km. percorsi. Sono quasi le ventitré. Gli chiedo un piano alto per vedere il sole. Spegniamo la luce alle 23.30, ancora era giorno.

Neve sulla Bjorgavegen

Pareti di neve

Specchio

Geirangerfjord

Trollstingen, la strada dei troll

L’atlantica

14 giugno, undicesimo giorno

Partenza di buon’ora dopo una colazione di tutto rispetto alle 07:30 con destinazione Bodo dove ci imbarcheremo per le isole Lofoten. Dal programma che avevo dovevamo percorrere tutta la strada costiera Fv 17 ma una perturbazione ci convince a passare all’interno. Ci aspettano 711 km. di strada Norvegese con limiti 60-70, in qualche tratto 90. Fino a Steinkjer traffico notevole, poi scorrevole ed infine senza traffico. La giornata è soleggiata a tratti qualche nuvola, la temperatura si attesta sui 11- 12 gradi. Ci fermiamo dopo 350 km per uno spuntino (panino fatto alla colazione dell’hotel), benzina e ripartiamo. Circa 120 km.  prima di Bodo la strada sale di quota fino a 700 mt. e vediamo una struttura futuristica, grande parcheggio, pullman, è la linea immaginaria dove passa il parallelo del circolo polare artico, 66°33’00’’. Noi ci fermiamo più per la stanchezza che per visitare il sito.

A questo punto la foto di rito è d’obbligo. La temperatura è scesa fino a 5° gradi, intorno c’è la neve, ma il sole splende e sembra che non faccia davvero freddo. Flavia non gradisce molto, ripartiamo di gran fretta e scendendo arriviamo a 14° gradi. Arrivati in porto alle 19:30   ci rendiamo conto che l’ultimo traghetto per le Lofoten è partito alle 17:30. Il prossimo parte alle 00:40 e decidiamo di prendere quello. Ore di navigazione circa 3 e mezzo. Cerchiamo un locale per mangiare qualcosa e sul lungomare becchiamo” Peppe pizza”. Fame e stanchezza la fanno da padrone, intanto la temperatura è scesa a dieci gradi, e il cielo è limpidissimo, un ottimo auspicio per vedere il sole di mezzanotte. Si perché qui sopra il circolo polare artico si può vedere. La pizza era buona. 2 pizze e una birra media 40,00 euro. Ora andiamo a fare il biglietto e poi a prendere posizione per vedere il sole “ non tramontare”.

Traghetto per le isole Lofoten

Traghetto per le Lofoten

Circolo polare artico

Sole a mezzanotte

Traghetto per le Lofoten

15 giugno, dodicesimo giorno

Il traghetto per le Lofoten parte in orario 00:40, temperatura 12 gradi, cielo sgombro da nuvole. Noi sulla banchina per vedere il sole a mezzanotte, che era oscurato da una piccola nuvola sull’orizzonte. Saliti sul traghetto dopo aver legato la moto saliamo sul ponte, e il sole è li fermo. Dopo un ora circa torna ad alzarsi. E’ l’una e mezza, ci buttiamo sulle poltrone e ci addormentiamo. Dopo 2 ore mi sento bussare alla spalla, e un marinaio mi dice “the bike, the bike”! Scendiamo in fretta e ci accorgiamo che le auto dal traghetto erano uscite tutte e stavano entrando quelle per il viaggio di ritorno. Sono le tre e mezzo, il sole già alto, iniziamo la visita delle isole Lofoten.

A quell’ora erano deserte. Solo qualche gabbiano ci faceva compagnia. Spettacolari, sembrano dipinte. Dopo 3 ore di guida accuso sonnolenza, ma sono le sei e mezza e non c’è niente di aperto. Arrivati a Svolvaer mi fermo. Sono le sette pensiamo seriamente di cercare un albergo per dormire. Sulla piazza c’è né uno “ di lusso”, troppo ! Magari facciamo solo colazione, chiedo quanto costa e mi sparano per 2 colazioni 70 euro!!!!!!!!!!!!!! Mi butto sulla panchina e aspetto che apra qualche market e alle otto apre quello del benzinaio. Ricca colazione 10 euro in totale. Rifocillati riprendiamo il viaggio. Anche oggi la giornata è bella tutto sole. Imposto il navigatore con direzione Alta una citta sulla strada per Capo nord, ad un certo punto mi trovo tipo una frontiera non sorvegliata la passo ma dopo 45 km mi fermo. Qualcosa non mi torna. Apro la cartina e mi rendo conto che sono in Svezia. Torno indietro e dopo 60 km riprendo la strada giusta.

Verso le nove la stanchezza mi blocca. I km percorsi sono oltre 700 Iniziamo a cercare qualcosa per la notte (che notte non è), e dopo tre tentativi, troviamo un campeggio che ci offre una casetta spartana a cinquanta euro. Il proprietario aveva fretta, aveva già chiuso, ci dà le chiavi e ci dice di lasciare i soldi nella cassetta accanto all’entrata della reception. Queste cose solo qui possono succedere. Oggi no pranzo ,no cena, a letto con un pacchetto di noccioline che Flavia aveva portato da casa.

Specchio al Nusfjord

Le isole Lofoten

L’albergo sul fiordo

16 giugno, tredicesimo giorno

Mancano ancora 550 km a caponord e ci svegliamo già emozionati. Carichiamo la moto e partenza. La giornata è bella, ad Alta dopo 300kmci fermiamo per un panino. La temperatura è 15 gradi, “tropicale” per questi posti. Passata la città dopo 100 km iniziamo l’avvicinamento e cominciamo a vedere le renne, il paesaggio cambia, spariscono gli alberi. Curva dopo curva l’emozione sale. A trenta km dall’arrivo c’è il primo cartello “comune di “Nordkapp”. Foto a raffica. Temperatura 12 gradi cielo con qualche nuvola. Mentre salivamo sul promontorio la temperatura inizia a scendere le nuvole aumentano. Arrivo sulla piana al casello per pagare il biglietto di ingresso e inizia a piovere, il cielo diventa grigio scuro. Sul parcheggio ci sono 50 camper e una decina di pullman. Turisti appena scesi da una crociera. Andiamo dentro la struttura per ripararci dalla pioggia, è una bolgia. Bar affollati, negozi pieni zeppi, tanti con l’ombrello a farsi la foto sotto Il mappamondo.

Noi scendiamo nel piani interrati dove proiettano filmati sul sito, c’è un museo che racconta la storia del luogo, una cappella. Quando risaliamo dopo un’ora circa sono spariti tutti. Non piove più. Il cielo è nuvoloso la temperatura sui 7-8 gradi. Ci facciamo un giro panoramico, scattiamo le foto di rito, acquistiamo anche noi qualche souvenir. Poco dopo ricomincia a piovere. Il sito è quasi deserto, all’uscita incontriamo un motociclista di Firenze che ha fatto lo stesso nostro giro in solitaria. Scendiamo al paese di Skarsvag per trovare da dormire e al primo colpo un tourist hotel, ha una camera. Sono le 19:00 siamo infreddoliti abbiamo fame. Oggi niente colazione e a pranzo un panino diviso due.

Il tipo alla reception mi chiede se vogliamo cenare e io prontamente rispondo si pesce, e lui ok, ma la cucina apre alle nove. Vabbè andiamo a fare la doccia, scarico le foto e veniamo. Alle nove in punto ci presentiamo in sala che troviamo deserta, il tipo ci viene incontro e chiede se vogliamo cenare al mio si lui dice: ti avevo detto che la cucina chiude alle nove!!!!!!!!!!!!!!!  Nooooooooooo. Santa Flavia aveva nascosto mezzo pacchetto di biscotti nel bauletto, e anche stasera la cena è salva. Dalla partenza ad oggi percorsi 6850 km. Domani inizia il viaggio di ritorno.

Quasi arrivati.

Tende lapponi
Sulla rupe di Nord Kapp

17 giugno, quattordicesimo giorno

Sveglia alle sette per andare su alla rupe a fare qualche foto con il sole, ma.…..una nebbia tipo val padana avvolge tutta la montagna, e per di più tutta la notte, (ovvero qua era comunque giorno) è piovuto e continua. Fatta una discreta colazione iniziamo il viaggio di ritorno. Temperatura sui 8-9 gradi, pioggia. Dopo 200 km passiamo il confine e siamo in Finlandia, smette di piovere e il termometro schizza a 20° gradi. Ma dura poco ricomincia a piovere con temperatura sui 15° gradi. Passiamo Inari e punto su Rovaniemi dove penso di fermarmi a dormire. Arriviamo a Napapiri circa 15 km prima di Rovaniemi e vediamo il grande complesso   “la casa di babbo natale”.

Pioggia sempre più fitta, km percorsi 690, a pranzo il solito panino. Sono quasi le otto, non c’è nessun, chiedo della Hytte e mi dice la signorina che è disponibile a 120 euro con sauna inclusa. Io e Flavia ci guardiamo in faccia mentre allagavamo la reception, tanta era l’acqua che grondava dalle tute. OK. Al caldo. Poi mi affretto a chiedere del ristorante, la risposta “è chiuso”!!!!!     Noooooooooo    Bar, market?  Si ma sta chiudendo, è di là. Vado di corsa e supplicando la cassiera sorry…sorry…sorry …….riesco ad acciuffare un barattolo di frutta sciroppata, una tavoletta di cioccolata da 200 grammi e un pacco gigante di pop corn! Flavia non vedeva l’ora di mettersi sotto la doccia, io anche. Ci danno la casetta… uauuuuu una cosa meravigliosa. E’ un appartamento con cucina, bagno con sauna finlandese(ovviamente), camera da letto grande con scrivania. Al bagno stranamente notiamo una bilancia e Flavia pesandosi mi dice “sta bilancia va male, segna 4 kili in meno …..mi peso io e leggo 3 kili in meno……..la bilancia va bene , ma con questi ritmi arriviamo a casa anoressici!!!!!!!

Come giornata di trasferimento la pioggia non ci ha causato grossi problemi, certo guidare in queste condizioni richiede maggior concentrazione e riflessi sempre pronti. Domani visitiamo il complesso e poi direzione Helsinki. Dimenticavo di dirvi che siamo tornati di nuovo al circolo polare artico, ma date le condizioni meteo impossibile vedere il sole di mezzanotte.

Partenza da Skarzvag

Ingresso in Finlandia

La casetta a Rovaniemi

18 giugno, quindicesimo giorno

Stamattina ci svegliamo con il sole, facciamo colazione, visitiamo tutto il grandioso complesso della casa di babbo natale, chiaramente deserto. Dagli altoparlanti si sentiva la caratteristica musica natalizia, e nelle varie casette sparse c’era l’ufficio postale per l’annullo del francobollo, banchi di souvenir, in una c’éra babbo natale con cui ti potevi fare una foto al prezzo di venticinque euro! Noi ci defiliamo. Certamente venire qui a Natale deve essere tutta un’altra atmosfera. Alla partenza il tempo cambia, inizia a piovere, e pioverà tutta la giornata.

A circa metà del viaggio ci fermiamo e stavolta pranziamo con salmone, verdure, insalate, frutta. Io mi faccio un’ora di riposo e ripartiamo. Arriviamo a Helsinki dopo 835km. Alle ventidue trovo subito l’albergo. Scarichiamo la moto sotto la pioggia anche oggi è fatta. Domani visita della città e poi traghetto di 2 ore per Tallin .

Distanze da Rovaniemi

Linea del Circolo polare Artico

19 giugno, sedicesimo giorno

Stamattina cielo molto nuvoloso, sembra stia per piovere ma per tutta la giornata non lo farà. Andiamo al centro della città e cerco un parcheggio. Lo trovo centralissimo sotto un palazzo di 8 piani che altro non è che un centro commerciale Stockmann. Sono tre piani sotto terra e otto sopra. Noi parcheggiamo a meno 1e nello stesso livello c’è un supermercato. Grande, immenso, ordinato, per girarlo ci vuole la bicicletta, mai visto una cosa simile. Vendono solo prodotti alimentari. Sono le nove e facciamo colazione con 2 panini con prosciutto di parma, yogurt e frutta varia. Al piano terra una caffetteria sempre large, con macchina del caffè italiana. Due espressi. Ora si inizia a ragionare. Ci rechiamo al punto turistico per prendere la cartina e i dépliant per la visita.

Piazza del mercato piena di bancarelle che vendono prodotti locali con annesso reparto gastronomico dove degustiamo dell’ottima frittura. La cattedrale Uspenski, la sede del parlamento, il palazzo del municipio. Gironzolando attraversiamo un parco ben tenuto, e poi ci addentriamo nelle vie dello shopping dove hanno sedei marchi più prestigiosi. Alle cinque riprendiamo la moto e ci avviamo al porto per l’imbarco per Tallin. Dopo due ore arriviamo. Il tempo è bello soleggiato, la temperatura sui 18 gradi. Andiamo alla ricerca di un albergo e tramite navigatore ci rechiamo in una zona a ridosso del centro storico dove ne segnala parecchi. Mi fermo in un 4 stelle ma penso sia troppo caro, chiedo e per 70 euro ci offrono la camera, la colazione, piscina, e sauna con idromassaggio “all inclusive”. Affare fatto.  Altri 15 euro per il parcheggio moto per due notti. Oggi percorsi in moto una decina di km. Ceniamo in un locale caratteristico del centro con 25 euro. Ottimo. Domani avremo tutta la giornata per visitare la città.

Cattedrale Helsinki

Chiesa Helsinki

20 giugno diciassettesimo giorno

Intera giornata dedicata alla visita della città di Tallinn, soprattutto Il centro storico un vero gioiello. Iniziamo con il percorrere tutte le viuzze della città vecchia, soffermandoci a piazza Rekoia, palazzo Kadriorg, la piazza del Municipio, la cattedrale Neuskij. Leggiamo sulla guida che il punto più panoramico della città è dalla torre della televisione e alla sera stanchi della camminata decidiamo di andarci. Chiude alle ventidue e sono le venti e trenta, ma è distante, allora ci rechiamo nel sito con un taxi.

Arriviamo alle nove meno cinque, e vediamo gruppi di ragazzi che corrono verso la torre, noi intenti a fare foto alle nove un quarto  siamo là, ma alla reception ci dicono che l’ultima corsa dell’ascensore è salita. La torre chiude alle nove!!!!!!!!!!! Accidenti! Vabbè cerchiamo una fermata del bus in zona che ci riporta in centro e terminiamo la serata con un gelato italiano. Bella giornata soleggiata, con temperatura di 22 gradi. Domani ci trasferiamo a Riga capitale della Lettonia distante circa350 km.

Cattedrale di Tallin

Panoramica di Tallin

21 giugno, diciottesimo giorno

Stamattina tempo soleggiato, temperatura sui 20 gradi. Percorriamo strade statali in ottimo stato e un tratto di strada che costeggia il mare per arrivare a Riga. A ridosso del centro storico vedo un’insegna di un albergo “Ibis”. Sono le dodici, chiedo e con 65,00 euro mi danno la camera. 15 euro per il parcheggio accanto. Iniziamo subito la visita alla città che è davvero bella. Un centro storico ristrutturato totalmente, piena di gente, tanti locali, bar, ristoranti, e addirittura un centro commerciale a 5 piani con negozi di ogni genere. Una architettura di arte nouveau più ricca d’Europa. Un dedalo di stradine che si incrociano quasi a reticolato.

La soprannominano la Parigi del Nord. Abbiamo girato in lungo e in largo fino alle 23:00. Spettacolari i giardini di “vermanes garden”, poi il monumento alla libertà e la cattedrale di San Pietro. Ovviamente qui   a una certa ora   la città si anima ancor di più. Iniziano ad aprire le discoteche, i night club, i club privè. E’ tutto un brulicare di persone che và e viene. Noi a quell’ora prendiamola strada dell’albergo. Domani ci aspettano altri 300 km per arrivare a Vilnius capitale della Lituania.

Riga

Riga

22 giugno, diciannovesimo giorno

Partenza con calma, i km da fare sono appena 320. Tempo bello temperatura 25 gradi. Faccio una deviazione per andare a vedere la collina delle croci a 130 km da Riga, un luogo che sta a decretare la religiosità dei lituani fin dai tempi della repressione sovietica. Arrivo a Vilnius e trovo subito un albergo a 50 euro. Usciamo per la visita e iniziamo dalla collina delle tre croci, a seguire la torre Gediminas da dove si ammira il panorama della città. Scesi ci incamminiamo per la città vecchia, passando per la piazza della cattedrale. Passando attraverso i giardini “Bernardinai Garden” arriviamo alla chiesa ortodossa “San Nicola”.

Dopodichè percorriamo in lungo e largo tutti i vicoli della città vecchia, arrivando fino alla sinagoga e al quartiere Uzupis. Causa chiusura, manca la chiesa di S. Anna e quella di S. Pietro e Paolo che visiteremo domani. Causa pranzo saltato ceniamo in un localetto caratteristico della via pedonale centrale, dove c’è un via vai di gente.

Collina delle croci

Vilnius piazza della cattedrale

23 giugno, ventesimo giorno

Oggi ci trasferiamo a Cracovia, i km. da fare secondo il navigatore sono 725, e la maggior parte  in strade statali.  Vediamo come si mette la giornata al limite facciamo due tappe. E la giornata inizia male, perché ci troviamo ad una frontiera chiusa, ci chiedono i passaporti, ci fanno un sacco di domande ci chiedo il visto e alla fine ci dicono: qui non potete passare state entrando in Bielorussia! Ma non è la Polonia rispondo io? No, il confine polacco è 50 km prima!!!!!   Azzzzzzz…….do la colpa, al navigatore, torniamo indietro e tutto si aggiusta.

Attraversiamo tutta la Polonia con temperatura intorno ai 30-32 gradi che a Varsavia diventano 34. Infiniti lavori in corso e deviazioni portano Il totale dei km a 864 e ora di arrivo alle 22:30. Cercare l’albergo non è stato semplice dopo 4 tentativi al quinto becco un Novotel 4 stelle a 80 euro. Anche oggi è andata!!!!!Dimenticavo pranzo veloce ad un bar della benzina tra Varsavia e Cracovia alle 17:00. Due pizze magnum, e 2 coca cola: 8 (otto)euro!

Miniera di sale a Cracovia

La piazza di Cracovia

Auschwitz

24 giugno, ventunesimo giorno

Oggi giornata dedicata alla visita di Cracovia. Giornata soleggiata e caldissima, alle 14:00 faceva 35 gradi. Iniziamo con lo spostarci a Vieliczka, un paese a 14 km. della città dove ci sono le miniere di sale. Prenotiamo una visita guidata con ragazza che parla italiano, perché la durata è di tre ore circa. Le miniere sono antichissime e profonde 300 mt hanno 9 livelli. A noi ce ne fanno visitare solo tre e scendiamo tramite 800 gradini fino a meno 130 metri. Una vera meraviglia. All’interno la temperatura era sui 15-16 gradi. Totalmente messe in sicurezza per il turismo di massa accolgono un milione di visitatori l’anno. C’è anche un percorso più tecnico ma ci vogliono caschi, stivali, maschere per respirare. Usciamo alle 12:00 e lo sbalzo di temperatura è terrificante, da 15 a 35! Mentre ci dirigiamo verso il centro della città, lo sguardo mi va ad un palazzo moderno con sopra la scritta “Bmw Motorrad”.

Abbiamo percorso diecimila km dalla partenza e devo  devo cambiare l’olio!!  Mi infilo nel parcheggio ed entro. Come nel classico stile BMW tutto perfetto. Ragazze da 180 cm, sala d’ aspetto con pc, bar uso gratuito, vado in accettazione e chiedo. La ragazza masticava un po’ di italiano dopo essersi consultata con il capo officina mi dice che per il tagliando ci vogliono 2 – 3 ore ed è quasi l’una. Nessun problema. Chiedo cortesemente se mi chiama un taxi che ci accompagna nella città vecchia e la moto la vengo a riprendere all’ora di chiusura. Detto fatto. Iniziamo dalla (secondo gli abitanti del posto), piazza più grande d’Europa, a seguire la basilica, e l’edificio del mercato dei tessuti. La torre del municipio, altre chiese seguendo un itinerario turistico e i vicoli della città vecchia.

Ci rendiamo conto che si è fatto tardi e dobbiamo andare a riprendere la moto. Il solito taxi ci porta in conce. Tagliando eseguito moto lavata (era sporchissima), il capo officina mi fa notare tramite fotocopie esplicative, che bisogna cambiare due paraoli, nel motore, e la cuffia del telelever anteriore. Mi dice di farlo al più presto. Fattura 200,00 euro dettagliatissima in polacco. Nota a parte di tutto quello che è stato fatto. Preventivo per la sostituzione dei paraoli. O.K. saluti sono le otto andiamo a visitare il quartiere ex soviet di Nova Nute, ci riportiamo nella città vecchia e spendiamo l’ultima ora rimasta nel passeggio. E’ rimasto da vedere il castello nella collina di Wawel, domani mattina ci andiamo.

 

25 giugno, ventiduesimo giorno

Stamattina ci affrettiamo per andare a visitare la collina di Wawel. Giornata calda anche oggi. Arriviamo su con la moto e la biglietteria è ancora chiusa. Ci facciamo un giro all’interno del sito per ingannare il tempo e ci accorgiamo che la cattedrale è “free”. Entriamo, uno spettacolo, andiamo anche a visitare le tombe dei reali. Ci portiamo nella parte sud dove c’è la torre e il castello per visitare le stanze, ma c’éra una fila allucinante di gente che aveva prenotato on line, e allora abbiamo desistito. Fatto un giro nelle parti libere da biglietto si sono fatte le dodici e decidiamo di portarci ad Oswiecim, una piccola cittadina a circa 70 km da Cracovia dove i nazisti avevano allestito i campi di concentramento di Auschwitz e Birkenau.

Arrivati alle 13:00 parcheggio di fronte alla biglietteria e dal monitor riesco a scorgere “tour in lingua italiana inizio ore 13:15”, e accanto il numero dei posti rimasti “2” !!!!!  Che fortuna! Presi al volo i ticket, arriva la guida e iniziamo il tour che finirà alle 17:00. La guida, una professoressa polacca spiegava con tale maestria che quasi sembrava rivivere i momenti tragici che si sono verificati all’interno del sito. In primo luogo abbiamo visitato Auschwitz e poi con un pulmino ci hanno trasferito a un paio di km dove si trova Birkenau. Il sito è visitato da circa un milione e settecentomila persone ogni anno, di cui ottantacinquemila italiani.

Facciamo un pranzo frugale alle 18:00 e poi…….e poi il nostro tour programmato dovrebbe finire qua, ma ci rendiamo conto che possiamo disporre ancora di qualche  giorno, quindi andiamo a ruota libera e decidiamo di trasferirci in repubblica Ceca per un avvicinamento. Dopo 250km. arriviamo alle 21:00 ad un paese Omolouc, a 70 km da Brno. Albergo avvistato dall’autostrada 4 stelle 60 euro. Prenotata la stanza una visita veloce al paese. Ci deve essere una qualche manifestazione che non riusciamo a capire ma le strade del centro sono gremite da locali e turisti. Luci, addobbi, musica. Noi stanchi defiliamo. Domani si vedrà.

Cracovia

Campo in fiore

26 giugno, ventitreesimo giorno

E stamattina abbiamo deciso. Colazione abbondante perché i km da fare sono tanti. Giornata nuvolosa la mattina, e soleggiata il pomeriggio. Attraversiamo tutta la repubblica Ceca, e dopo 705 km siamo nientepocodimeno che a WURZBURG, in Germania, è da lì che inizia la famosissima “Romantic Strasse”, e noi la percorreremo tutta fino a Fussen, fermandoci nelle località e nei siti che la guida appena acquistata ci consiglia. Appena entro in città un albergo IBIS mi si para davanti, chiede 70 colazione compresa. Sesto piano vista sul fiume. O.K.

Oggi abbiamo visitato questa piccola cittadina, è davvero bella. Una città a misura d’uomo. Siamo entrati nella cattedrale abbiamo assistito a un concerto di cori e orchestra, peccato che era alla fine. Mentre giravamo per i vicoli della città vecchia loro, “i tedeschi” erano tutti impegnatissimi a vedere la partita nei pub, bar, ristoranti, che avevano allestito televisori sui marciapiedi. Alla fine grande carosello di auto e strombazzamenti vari. Anche noi partecipiamo ai festeggiamenti in uno stand allestito con mega video gustando birra, wurstel e patate! Domani andremo a visitare il castello e poi seguiremo l’itinerario consigliato.

Cattedrale di Wuzburg

Ponte a Wuzburg

27 giugno, ventiquattresimo giorno

Oggi giornata soleggiata a tratti con nuvole. Temperatura 20-22 gradi. Finiamo di visitare Wurzburg, la fortezza Marienberg, e la residenza dei vescovi e dei principi. Quest’ultima con dei giardini sontuosi. Abbiamo percorso circa 200 km, la metà dei 381 della strada romantica, senza tralasciare alcun sito. Tra i vari paesi quelli che ci hanno colpito di più sono Rothenburg O.D.T., Weikersheim, Creglingen. Ma comunque sono tutte belli e caratteristici. Ora siamo ad Augsburg città fondata dall’imperatore romano Augusto più di duemila anni fa. Domani si prosegue per arrivare a Fussen.

Dimora dei vescovi a Wuzburg

Eccola La Romantic strasse

Uno dei borghi della Romantic Strasse

28 giugno, venticinquesimo giorno

Oggi giornata soleggiata con temperatura sui 24 gradi. Stamattina  visita di Augsburg , duomo e sala del comune con una sala  decorata in foglia d’oro Poi proseguo per la Romantic Strassen . Landsberg Am Lech è quella che ci ha stupito più di tutte, ma anche Rottenbuch e Steingaden, ma quando arrivi a Schwngau, allora li sembra di entrare in un libro delle favole. Si perché i castelli esistono davvero, 4 laghi, parco naturale, un paesaggio termale e di saune. Quando arrivi sulla piana, e lo vedi li sopra uno sperone di roccia che sembra quasi che viene giù, Flavia mi dice fermo fermo……..

E’ il castello di Neuschwanstein quello fatto costruire da Ludovin secondo, quello che appare nei film di Walt Disney, quello delle favole. Si è lui. Con la moto ci arrampichiamo sin dove possibile, poi un sentiero di 30 minuti e siamo la. Anche stavolta la fortuna ci aiuta riesco ad acquistare 2 biglietti per l’ultimo ingresso quello delle diciotto. Bello fuori…bello dentro. Usciamo dopo un’ora e ci dirigiamo a Fussen distante solo 3 km. E’ il capolinea della “ Romantic Strassen”. E’ tardi,  cerchiamo l’albergo, centralissimo, e poi un giro per la città. Ceniamo nella strada sotto l’albergo in zona pedonale. Stasera ci concediamo “stinco di Maiale” e un piatto di verdure strane ma buonissime. Due birre chiudono la serata. Percorsi oggi 150 km. A domani.

Augusta

Castello di Hohenschwangau.

Castello di Neuschwanstein

29 giugno, ventiseiesimo giorno.

Ieri sera rileggendo la guida della Romantic Strasse mi sono accorto che la cittadina di Fussen non è l’ultima tappa ma la penultima. L’ultima tappa è lo “ZUGSPITZE”. Ok oggi ci dirigiamo là.  70 km. Lo Zugspitze è la montagna più alta della Germania circa 3000 metri. Per arrivarci c’è un tratto di strada fino al Paese di Eisbe Saibha, dove a quota 900 mt. Si trova un laghetto alpino con acque trasparenti. Dopo di che si sale con la telecabina a quota 2964 mt. Oggi giornata stupenda sotto faceva 24 gradi, sopra 8, un panorama mozzafiato. Da lì si vedeva tutta la valle da Garmish a Salisburgo. Dietro il ghiacciaio dove ci sono gli impianti di risalita per sciare anche d’estate. Unica nota stonata il prezzo del biglietto: 106 euro !!!!!!!Ma arrivati su alla vista di tutto ciò lo dimenticherete presto. Scesi dallo Spitze passiamo a Garmish e notiamo che probabilmente c’è in programma una qualche manifestazione motoristica!!!!!!!!!

Non ci fermiamo, tiro dritto fino Salisburgo ma dico al navigatore di percorrere strade curvose ed evitare le autostrade. Costeggiando il parco “Naturpark Karwendel”, Un centinaio di km spassosi, attraversando paesetti, fattorie, alpeggi, boschi. Arrivati a Salisburgo alle tredici trovo parcheggio, e iniziamo la visita della città. Ci rendiamo conto che ci vorrebbero almeno tre giorni e quindi con le sei ore che abbiamo a disposizione cerchiamo di condensare le visite ai siti più importanti. Qui troviamo una temperatura che è di 30 gradi, fa caldo, molta gente sta in riva al fiume a bagnarsi. Verso le sette anche noi abbastanza stanchi di camminare riprendiamo il viaggio con destinazione la citta di Zell Am See. Troviamo subito un ristorante per “Biker”, e accanto una pensione nuovissima che con 60 euro ci da la camera. Se siamo qui un motivo ci sarà, e domani lo scoprirete. Percorsi oggi 300 km.  A domani.

La cittadina di Fussen

Cena alla tedesca

30 giugno, ventisettesimo e ultimo giorno.

Giornata soleggiata (pure troppo) temperatura di partenza 20 gradi. Sono venuto qui perché è qui che inizia la mitica strada del “Grossglockner- Hocnalpenstrasse”. La strada per eccellenza per i motociclisti. 48 km di curve disegnate con armonia, panorami senza eguali, dalle casette dei pastori piantate in mezzo al prato, ai boschi di conifere, per poi proseguire alle ripide pareti da dove sgorgano ruscelli e cascate d’acqua, fino al ghiacciaio perenne. Noi siamo pronti di prima mattina, colazione, benzina, intutati perbene e alle sette e mezzo partiamo. Dopo alcuni km. c’è il casello dove si paga il pedaggio 24,00 euro per moto, 35,00 per le auto. E la vogliamo godere tutta metro per metro.

A quest’ora traffico zero. Solo noi saliamo. Chiaramente salire tutti quei tornanti con Flavia e la moto stracarica non è che sia il massimo del godimento per me, ma è  bello comunque. La prima tappa la facciamo in cima ad uno spiazzo denominato “ Edelweiplatz”, siamo a quota 2571 mt temperatura 8 gradi ma con il sole che ti scalda non sembra neanche freddo. Scattiamo qualche foto, ammiriamo il panorama tutt’intorno con le vette innevate e tutti rivoli d’acqua che scendono a valle dovuti dallo scioglimento della neve. Percorriamo altri 20 km. e arriviamo al bivio che porta al ghiacciaio del Grossglockner. La strada bellissima, saliamo in andatura allegra e Flavia non fa altro che dire piano…piano…In cima grande parcheggio auto e pullman, per noi biker invece è possibile proseguire e arrivare fino ad un parcheggio a noi riservato.

Anche qui panorami meravigliosi. Nello scendere incontriamo tantissimi motociclisti che salgono. Prendiamo la strada del ritorno e passati a Leinz attraversiamo il confine italiano per arrivare a Belluno a prendere l’autostrada. Temperatura 35 gradi che a Bologna diventano 37.5. Sull’appennino qualche grado scende, poi stazionario 30. Immaginate noi con le tute in goretex!!!!!!!!!!!!Arriviamo a casa alle nove e mezza dopo 865 km. Il viaggio è terminato. Ventisette giorni e 12.700 km.

Sull’ Elweisspitze

I tornanti per salire sul Großglockner

Laghetto alpestre

Epilogo

Un ringraziamento a tutti voi che ci avete seguito” on line” in questo viaggio attraverso l’Europa. Cosa aggiungere? Certo è stato un viaggio impegnativo. Pasti saltati tanti, km da fare tanti, cose da vedere….tantissime, ma alla fine tutto è filato alla perfezione. La nostra fidata GS che ha percorso i 12.700 km senza mai un problema, nonostante avesse sul groppone noi due, più sessanta kg. tra valige e borse e 170.000 km.

La fortuna di aver fatto il viaggio sempre contempo bello e temperature nella norma. Solamente due mezze giornate di pioggia durante il trasferimento da capo nord a Helsinki. Voglio spendere due parole sul mito “Nord Kapp”, ovviamente mio parere personale. La Norvegia è una terra da visitare. Paesaggi unici come i fiordi solo qui li puoi trovare. Le isole Lofoten, anche qui la natura regna incontrastata, ma il tragitto da Narvik fino alla rupe, e la strada di ritorno passando per la Finlandia è abbastanza noioso. Stendiamo un velo pietoso per i limiti di velocità che per noi motociclisti sono davvero miseri.

Per non parlare delle sanzioni applicate anche se sgarri di solo 10 km/h. Mettete anche nel conto come ben sapete, che la Norvegia è la nazione più cara in Europa e nelle prime posizioni nel mondo. Senza tralasciare il fatto che comunque per arrivare in Norvegia dall’Italia è un viaggio di trasferimento lungo. Resta il mito. Quello rimane. Intoccabile. Grazie di nuovo a tutti per averci accompagnato e spero non avervi annoiato tutti i giorni con i miei reportini. Alla prossima avventura.

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