Report completo viaggio in moto Grecia, Israele, Giordania, 31 Maggio -2 luglio 2019
Ciao a tutti. L’idea di andare a visitare la Giordania è venuta a Flavia nell’autunno 2018.A giugno
dello stesso anno per motivi familiari è saltato il viaggio che avevamo programmato
in Russia, e così abbiamo deciso di andare in Giordania nei mesi invernali,
visto che il clima in quel paese lo consente. Naturalmente in aereo. Inizio a
fare le ricerche on-line per capire come organizzare il tutto e mi balena per
la mente l’idea di andarci con la moto. Approfondisco la ricerca e piano piano
mi rendo conto che la cosa si può fare. In un sito di motoviaggiatori mi
imbatto in una coppia di piemontesi che hanno effettuato il viaggio in moto
nell’agosto 2017, e leggendo il loro racconto, mi entusiasmo ancora di più e
dico a Flavia: OK, Israele e Giordania in moto, partenza primo giugno 2019. Lei,
nooooo, tu sei matto. Poi si lascia convincere e iniziamo la preparazione a
tavolino del viaggio. Per andare in Israele via terra momentaneamente è
impossibile. Frontiera della Siria e Libano interdette. In Irak nemmeno a
parlarne. L’unico modo è traghettare la moto, e contatto una società di
spedizione cipriota, la Salamis
shipping, che fa la spola tra il porto di Lavrio in Grecia e il porto di Haifa
in Israele. L’unico problema è che tale traghetto è un cargo, e non trasporta
passeggeri,ma solo
merci. Nessun problema, lascio loro la moto e noi andiamo in aereo in Israele.
Due giorni dopo andiamo al porto di Haifa a recuperare la moto, e iniziamo il
tour vero e proprio. Avendo a disposizione 30 giorni di ferie e dovendo, per
motivi di traghetto ripartire il 27 giugno da Israele, decidiamo di passare gli
altri 10 giorni visitando la Grecia. Questo è l’inizio della nostra avventura
con la nostra fidata GS Adventur.
La partenza
è prevista il 31 maggio, ritorno 02 luglio.
1° giorno, venerdì’ 31 maggio 2019
Eccoci arrivati al giorno della partenza. Non nascondo che ieri notte ho dormito poco. Il viaggio è molto impegnativo, traghetti, aerei, la preparazione del bagaglio, ridotto all’osso. Sembra tutto ok. Alle 10:00 siamo sulla nostra fidata moto e via. Il contachilometri segna 263.300. La giornata è soleggiata. Prendiamo l’autostrada è usciamo ad Avellino per fare una visita al Santuario di Montevergine. La salita al sito è abbastanza impegnativa, ci sono infatti circa 30 tornanti sulla strada che si inerpica sul monte. La temperatura dai 22 gradi sotto, passa ai 10 gradi. Sito quasi deserto. Appena finita la visita, veniamo circondati dalle nuvole. Ci precipitano a scendere. Nel paese sottostante ci fermiamo a mangiare un panino. Continuiamo per Bari, e usciti dell’autostrada percorriamo la strada litoranea. Polignano a mare è il primo paese che incontriamo. Una vera meraviglia. Proseguiamo fino a Montalbano, una frazione di Fasano, dove prima troviamo un bellissimo agriturismo immerso negli oliveti, che ci offre una camera per la notte. Poi la cena in un ristorantino del paese niente male. Percorsi oggi 600 km circa. Giornata soleggiata.
2° giorno, sabato 1 giugno 2019.
Lasciamo la masseria Morrone dopo una ricca colazione. Ostuni, San Vito dei Normanni, Brindisi. Da qui alle tredici ci imbarchiamo sul traghetto che alle ventidue e trenta ci sbarca a Jgoumenitsa, in Grecia. L’albergo lo troviamo nelle vicinanze del porto.Una curiosità, la nostra era la sola moto sul traghetto.Percorsi 50 km. Giornata soleggiata.
3° giorno, domenica 2 giugno 2019.
Che fortuna!
Il traghetto che parte per l’isola di Corfu è
proprio di fronte al nostro albergo. Chiesto in reception a che ora
parte ci rispondono gentilmente ”tra 3 minuti”, il prossimo alle ore 12:00.! In
un batter d’occhio carichiamo la borsa, e caschi in mano attraversiamo la
strada in motocicletta. Mi fermo davanti la biglietteria, e mando Flavia al
traghetto distante un centinaio di metri dicendo che ci aspettassero. Infatti
al mio arrivo un portuale mi fa segno di salire velocemente che deve salpare.
Dopo un’ora abbondante di viaggio siamo all’isola. Parcheggiano la moto al
porto e facciamo 2 biglietti per il bus turistico che fa il giro del capoluogo,
Kerkyra. Il giro dura due ore e si snoda nella città e periferia. Ci
addentriamo poi a piedi nel centro storico e visitiamo la Chiesa di S. Giorgio,
e quella di San Spiridione, dove esponevano la reliquia del Santo. Continuiamo
nella grandissima piazza Spianata e affianco il forte vecchio. Dopo un
pranzetto a base di gyros, prendiamo la moto e raggiungiamo il monastero di
Kanoni, posto su un’isola raggiungibile tramite un pontile. Proseguiamo in moto
fino al sito dell’Achilleion. Trattasi della dimora dove soggiornava la principessa Sissi. Da vedere
assolutamente. Ci spostiamo ora per le strette e ripide strade dell’isola prima
a Pelekas, poi a seguire Ermones, Anghelokastro, Paleokastritsa. Stradine
tortuose che salgono e scendono, viste mozzafiato. Spiaggetta incantevoli.
Proseguiamo sempre lungo la linea di costa fino a Sidari dove troviamo un
affittacamere “Alessandro” che ci prepara anche una cena caratteristica greca.
Giornata soleggiata. Temperatura sui 22-24 gradi. Km percorsi circa 100.
4° giorno, lunedì 3 giugno 2019.
Stamattina
al risveglio il cielo è grigio. Le previsioni danno pioggia. Dopo aver salutato
la gentile signora, decidiamo di percorrere la linea di costa nord dell’isola,
fino a tornare a Kerkyra. Niente pioggia. Ogni tanto ci fermiamo nei paesetti
attraversati. Arriviamo al porto e ci imbarchiamo per Jgoumenitsa. Torniamo in
terraferma. Poco prima di attraccare alla banchina, inizia a piovere. Attraversiamo
la strada e ci rifugiano nell’ hotel dove avevamo dormito due giorni prima. La
pioggia continua incessante per tutto il giorno e la notte. Domani decideremo
il da farsi. Km percorsi circa 60.
5° giorno, martedì 4 giugno 2019.
Stamattina
al risveglio cielo grigio-nero, carichiamo la moto e partiamo direzione
Lefkada. Sono le otto, e fatti 30 km inizia a piovere. Ci fermiamo ad una
stazione di servizio per ripararci in quanto non portiamo le tute antipioggia.
Dopo un’ora sembra smettere, facciamo altri 20 km e piove di nuovo. Siamo in un
paesetto, Loutsa, sulla costa e troviamo un bar con tettoia dove ci fermiamo.
Dobbiamo aspettare fino alle tredici prima di ripartire. Visto che a Lefkada
dalle previsioni danno pioggia fino alla sera puntiamo direttamente su
Patrasso. Ripartiamo ma continua a piovere, noi imperterriti sotto l’acqua per
mezz’ora, poi tutto sole. Arriviamo a Patrasso, e subito foto di rito sotto il
maestoso ponte. Ci portiamo al centro per visitare la basilica di Sant’Andrea.
Spostandosi poi sulla zona archeologica dove si trova l’anfiteatro romano, il
ponte, la fortezza e l’acquedotto. Uscendo da Patrasso incontriamo una
struttura avveniristica. Entriamo nel parcheggio e alla reception ci dicono che
si tratta del museo dell’archeologia romana. Entriamo e visitiamo le tre sale
con reperti interessanti dell’epoca romana. Proseguiamo lungo la strada
costiera verso Corinto e ci fermiamo nel paese di Diakofto, distante sessanta
km. Sono le venti e vado alla ricerca della stazione ferroviaria dove parte il
trenino a cremagliera per visitare il la gola del Vouraikos, unico in Europa.
Prenoto due biglietti per il giorno dopo. Oggi niente pranzo e andiamo alla
ricerca di un hotel e ristorante. Trovati nei pressi del piccolo porticciolo con
prezzi a buon mercato. Appartamento di 60 mq. 35 euro, cena per due a venti
euro. Giornata per metà pioggia, resto
sole con temperature 20-25 gradi. Km. Percorsi circa 260.
6 giorno, mercoledì 5 giugno 2019
Alle otto e mezza siamo già in stazione, dista solo cinquecento metri dal nostro hotel. Abbiamo lasciato la moto, e i bagagli in stanza. Il trenino a cremagliera, parte puntuale. Impiega circa un’ora ad arrivare al caratteristico paese di Kalavryta. Attraversa le gole, e i binari in certi punti sono proprio a strapiombo su esse. Nei punti più ripidi si aggancia alla cremagliera e con velocità ridotta sale. Noi arrivati al paese facciamo un giro veloce e scendiamo subito. Tornati in stazione, studiamo il percorso per andare a Olimpia, passando per l’entroterra, e ci accorgiamo che il navigatore ci fa passare a Kalavryta. Sono 130km di strade ben tenute. Scavalchiamo diversi passi. Traffico zero. Olimpia è un sito archeologico che conoscono in tutto il mondo, per via delle olimpiadi che sono nate qui. Visitiamo sia il sito, sia i due musei annessi. Davvero interessanti. Sono le cinque e decidiamo di spostarci a Kalamata, nella costa sud. Percorriamo la strada che costeggia il mare passando prima a Pyrgos, e in finale a Pylos ( Navarrino )per poi svoltare verso Kalamata. Arriviamo alle otto. Trovato subito un hotel che ci manda a cenare in un caratteristico ristorantino. Cena ottima.Giornata soleggiata, temperatura dai 20 ai 25 gradi. Km. percorsi circa 300.
7° giorno, giovedì 6 giugno 2019
Partiamo
nell’affrontare una delle più belle strade greche. La Sparta- Kamalata. Da fare
assolutamente. 60 km di tornanti sotto
il monte Taigeto. Poco prima di Sparta c’è
da visitare il sito archeologico di Mytras. Una città’ costruita nel
1200 alle pendici di una montagna, con relativo castello in cima. Due ore di
visita, poi tramite strade tortuose bellissime arriviamo all’ imbarco per l’
isoletta di Elafonisi. Appena arrivo sulla banchina cerco il chioschetto per
fare il biglietto, ma era chiuso. A fine banchina vedevo un uomo che si sbracciava
gridando “came here “, vado avanti con
la moto è mi fa cenno di salire, ma il traghetto era pieno. Lui fa spostare una
macchina e riesco a malapena a incastrare la moto, ma il bauletto sporgeva
dalla linea di chiusura. Lui: no problem, chiude a metà la sponda del traghetto
e parte. In due minuti siamo sull’isola.
Spiagge mondiali. Imbarco da
ridere moto a filo porta. Facciamo un giro veloce a vedere le meravigliose
spiagge, tornando al porticciolo ri- traghettiamo sulla terraferma. Giro veloce
a vedere anche Neapoli poi direzione Monenvasia. Alle 18.00 siamo
lì. Borgo stupendo. Ci arrampichiamo fino sulla rupe, facciamo il giro del
paese, quasi tutto riportato alle condizioni originali. Naturalmente pieno di negozi,
bar, ristoranti. Scendiamo e sulla piazzetta principale troviamo una room
rent. Accanto un ristorante con tavoli a
raso del mare. Ottima cena. Giornata Soleggiata. Temperatura dai 20 ai 28
gradi. Km percorsi 300.
8° giorno, venerdì 7 giugno 2019.
Programmo il
Tom Tom su Nafplia, con strade tortuose. Non potete immaginare i 170 km di
strada a seguire. Bella bellissima. I primi 80 km, strade interne salì e scendi
dalle montagne, i restanti sulla strada che rasentava la linea di costa. Ogni
curva un scorcio più bello dell’altro. Infatti fatta Una delle centomila curve
ci si para davanti una spiaggetta deserta. Fermo la moto, in un batter d’occhio
siamo in costume da bagno, e via dentro l’acqua. Dopo 7 giorni un’ora di mare
ci voleva! Una mattinata superlativa.
Arrivati al paese, giro del porto, giro della città vecchia, e salita sulla
fortezza, da cui si gode un panorama spettacolare. Scendiamo e puntiamo su
Epidauro un sito archeologico con un antico teatro ben conservato. Entriamo, il
teatro è un classico stile greco visitiamo anche i resti del complesso Estiatorio
e il Profileo. Di nuovo in moto percorriamo una strada davvero bella che ci
porta all’imbarco dell’isola di Spetses, ma con la moto non ci fanno salire,
solo passeggeri. Visto che si è fatto tardi sono le otto, andiamo a cercare un
hotel per la sera, e arriviamo a Ermioni. Bellissimo porticciolo che si
affaccia sul golfo. Pieno di turisti europei con le loro barche a vela. In
piazzetta all’arrivo a lato vediamo Angelo room. Bellissima camera vista mare con 50 euro. Per
mangiare ci manda da Maria. Ottima cena sempre con tavolo a raso del mare.
Giornata fantastica sia moto che archeologia. Tempo soleggiato, temperatura
24-32 gradi. Km. Percorsi oltre 300.
9° giorno, domenica 8 giugno 2019.
Risaliamo
tutta la costa della penisola, fino a portarci l’imbarco per l’Isola di Poros,
ma decidiamo di non salire sul traghetto visto che dalla guida c’era poco da
vedere. Andiamo avanti e facciamo il giro della penisola vulcanica di Menthana.
Percorriamo le strette e ripide stradine che si snodano attorno ai crateri.
Usciti dalla penisola, continuiamo a salire sulla strada panoramica che porta a
Corinto, e dove possibile scendevamo nelle insenature dove ci portava la
strada, a vedere da vicino spiaggia e porticcioli turistici. Continuiamo,
fermandosi a Corinto. Una foto sul canale era d’obbligo. Andiamo poi al sito
archeologico e saliamo sulla fortezza sovrastante dove si gode di una vista
spettacolare di tutto lo stretto. Continuiamo per Atene, su strada panoramica
statale, ad un certo punto vedo un cartello” imbarco per Salamina”. Flavia
subito: andiamo? Deviamo e quando arriviamo sul pontile il traghetto era appena
partito. Il successivo tra mezz’ora. Ok aspettiamo. Saliti sul traghetto
facciamo il biglietto ….. 2 euro, moto e due passeggeri! Sbarcati sull’isola
sono le otto passate e andiamo alla ricerca di un hotel o affittacamere, ma
nulla. Inizio a chiedere e una ragazza mi dice che a 5 km c’è un hotel. Andiamo
ma non c’è posto. Proseguiamo per un altro confermatoci da un passante, ma di
lusso. Intanto è quasi notte e chiedo la cifra 110 euro. Siamo stanchi. Ok.
Bellissimo hotel in riva al mare del Golfo di Salamina. Cena ottima in
ristorante a filo acqua! Oggi giornata molto calda. Temperature da 28 ai 39
gradi. Soleggiatissima. Km. Percorsi 250.
10° giorno, domenica 9 giugno 2019.
Oggi ce la
prendiamo con calma, dobbiamo fare solo 65 km per arrivare al porto di Lavrio
dove dormiremo e lunedì mattina
imbarcheremo la moto per l’Israele. Intanto siamo su un’isola e la giriamo
tutta. Nel perimetro le strade sono tutte asfaltate, ma quando vuoi raggiungere
le calette più remote o i punti
panoramici più in alto, trovi sempre la
strada “sterrata”. Se in piano nessun problema, ma abbiamo affrontato salite e
discese veramente impegnative. Tutto bene. Tornati al paese saliamo sul
traghetto che ci porta al porto del Pireo. Percorriamo il lungomare di Atene,
trafficatissimo, e ci spingiamo a sud
sulla strada panoramica costiera. Ci fermiamo a Sounio in un sito
archeologico ben conservato. Arriviamo all’hotel alle cinque. Lasciamo i
bagagli e ce ne andiamo un paio di ore al mare. Domani imbarco moto sul
traghetto e partenza aerea per Tel Aviv. Giornata soleggiata. Temperatura sui
35 e più gradi. Km. Percorsi 100.
11° giorno, lunedì 10 giugno 2019.
Alle nove
puntuali siamo al porto a consegnare la moto per l’imbarco. Ci rechiamo in
negli uffici della Salamis, che si trovano in un container da cantiere in un
angolo remoto del porto di Lavrio. Faccio conoscenza con un israeliano che
viaggia con compagna su ducati multistrada. Rientrava nel suo paese dopo un
giro in Italia, Austria, Croazia. Mi parlava della sua ducati multistrada 1260
di una moto eccezionale, italiana. Mi ha lasciato il suo indirizzo israeliano nel
caso avessi avuto bisogno di qualcosa, dicendo che il suo paese è sicurissimo.
Agli uffici della Salamis mi aspettavano, avendo la mia prenotazione, e mi
danno un foglio dicendomi che dovevo recarmi negli uffici della dogana per
farlo timbrare. Detti uffici si trovano fuori del porto, quindi riprendo la
moto è vado alla ricerca di tali uffici. Li trovo in una palazzina anni 70.
Entro trovo una decina di impiegate tutte col telefonino in mano. Chiedo e mi
rimbalzano da un ufficio all’altro. Una ragazza mi dice che devo salire al secondo piano. Arrivo
sopra e mi dicono ultimo ufficio a sinistra. Entro e una signora con aria
scocciata mi mette due timbri sul foglio e me lo restituisce. Tutto qua?,
chiedo, e lei: tutto qua. Torno in porto
e do il foglio. Mi chiedono il libretto di circolazione della moto e mi dicono
che me lo restituiranno ad Haifa. Porta la moto accanto alla nave e lascio le
chiavi. A caricarla ci penseremo noi mi rispondono. Ok, è fatta. Noi carichiamo
il piccolo bagaglio a mano e ci dirigiamo a piedi alla fermata del bus per
l’aeroporto di Atene. Dopo un’ora siamo in aeroporto. Il volo era prenotato,
faccio il check on line, e alle 18 e 30 il volo decolla direzione Tel Aviv.
Dopo due ore atterriamo. Alla dogana Israeliana il poliziotto ci chiede cosa
veniamo a fare in Israele, se conosciamo qualcuno, se eravamo insieme ad un
gruppo. Alla nostra risposta che viaggiavamo da soli, è rimasto sorpreso. E
dove andare a dormire? Datemi la prenotazione dell’hotel. Alla fine ci rilascia
il visto. Saliamo su un treno che dopo 15 minuti ci lascia in centro. Ultimi
800 metri a piedi, e arriviamo in un appartamento che avevo prenotato la
mattina stessa. Grande, climatizzato, pulito. Costo 54 euro. Anche oggi giornata soleggiata e calda.
Percorsi 50 km in autobus e 2000 in aereo…… Domani visita di Tel Aviv.
12° giorno, martedì 11 giugno 2019
Oggi senza
moto, visita a piedi di Tel Aviv. Iniziamo dalla Rotschild Boulevar, un vialone
alberato con pista ciclabile che taglia trasversalmente la città. Arriviamo
fino al centro commerciale dei grattacieli Azrieli. Ci spostiamo poi verso il
mare, e togliendoci gli scarponcini, percorriamo un bel pezzo di spiaggia,
camminando sul bagna-asciuga. Le spiagge qui sono davvero belle. Rientriamo
sulla strada e ci infiliamo nel famoso “carmel market”. Si tratta di un mercato
all’aperto dove trovi di tutto. Qui mangiamo 2 panini farciti con carne,
insieme a due coppe di frutta fresca. Continuiamo nel quartiere di Jaffa, con
visita alla vecchia città e al porticciolo turistico. Alle 17 facciamo ritorno in hotel stanchi. Dal percorso
registrato sul telefono di Flavia, leggiamo che abbiamo percorso circa 21 km!!!
A tutti e due è venuta una vescica fra le dita del piede destro. Giornata Soleggiata.
Temperatura sui 34 gradi.
13°giorno, mercoledì 12 giugno 2019
Oggi
giornata più fresca. Andiamo alla stazione dei pullman dove parte il bus per
Haifa. Da Tel Aviv sono circa 100 km. Alle 10: 00 arriviamo ad Haifa, il porto
commerciale Israeliano. Troviamo un hostel in centro dove lasciamo lo zainetto
e la borsa, e ci incamminiamo verso il maestoso complesso dei giardini di
Baha’i. Una serie di terrazze che si estendono sulle pendici del monte Carmelo,
per un km, intervallate da giardini curatissimi. Al centro una scalinata, con
due ruscelli laterali. Dalla cima si gode di uno spettacoloso panorama su tutta
la città. Anche oggi tutto a piedi,
stando attenti alle vesciche ancora fresche di ieri. Alle 17:00 rientriamo in
hostel affamati. Ci consigliano una pizza in un locale affianco. Davvero buona.
Giornata Soleggiata. Temperatura sui 30
gradi. Percorsi secondo il contapassi 15 km.
14° giorno, Giovedì 13 giugno 2019.
Alle nove
siamo all’agenzia marittima per ritirare la moto, ma la burocrazia Israeliana è
peggio di quella Italiana. Prima in un ufficio, poi un altro, poi al porto, poi
alla dogana, poi di nuovo in ufficio. Riusciamo ad avere il visto per entrare
al porto a ritirare la moto. Ma il porto è una vera giungla. Riesco dopo molte
vicissitudini ad arrivare al molo dove è parcheggiata la moto. Nella casetta
adibita a ufficio, altra attesa. Ci sono altri tre motociclisti Israeliani ad
attendere lo sdoganamento. Mi dicono di aspettare. Alle 15:00 riesco ad uscire.
Ok, siamo di nuovo in moto. Ci dirigiamo a nord passando per Acre, cittadina
sul mare. Visitiamo il centro storico. Proseguiamo per Nahariya, dove ad un
certo punto la strada finisce con un cancello sbarrato. È il confine con il
Libano. Chiuso da parecchi anni causa attriti fra i due paesi. Scattiamo le
foto e ripartiamo parallelamente alla linea di confine. La temperatura dai 32
gradi piano piano scende fino a 20. Territorio pieno di colture e verdissimo.
Alle 19:00 Ci rendiamo conto che dobbiamo ancora trovare l’hotel, ma i paesi
che attraversiamo ne sono sprovvisti. Tiriamo dritti fino a Safed, e apriamo booking, che ci manda in
un hotel in pieno centro storico. Una
faticata per trovarlo nei vicoli strettissimi, con la moto carica. Ma si è rivelato
davvero bello. Ceniamo nel self service dell’hotel, come si deve. Giornata
Soleggiata. Temperature dai 32 ai 20
gradi. Km percorsi circa 100.
15° giorno, venerdì 14 giugno 2019
Anche la
colazione è a livello internazionale qui. Facciamo una visita nel centro
storico e nel quartiere degli artisti. Il paese, (Safed), è una delle 4 città
sante ebraiche. Ci sono 4 sinagoghe. Un centro spirituale ebraico, dove ci sono
scuole ad ogni livello. Usciamo dal paese e attraversiamo una riserva naturale
boschiva. Andando verso nord, siamo ora in pieno Golan, la regione contesa alla
Siria da Israele nella famosa guerra dei sei giorni. Tagliamo per il paese di
Meron Golan, e andiamo al punto panoramica, monte Bental Lookout, una volta
punto di vendetta della guerra Israele-Siria. Ci sono ancora le trincee così
come le hanno lasciate a fine conflitto. Scendiamo verso il lago di Tiberiade,
e ci giriamo intorno fino alla città di Tiberias. Molti abitanti del posto si
sono riversati sul lago per fare un bagno e sfuggire alla calura. Anche noi ci
fermiamo per un breve spuntino, e poi entriamo in città, ma il traffico è davvero caotico, e senza fermarci ci dirigiamo
verso Nazareth. Una puntata alla basilica dell’annunciazione è d’obbligo.
Andiamo anche alla chiesa greco ortodossa poco distante. Continuiamo per
la Giordania e ci fermiamo a dormire in un paese, Beit She’an a pochi km dal
confine. Oggi giornata soleggiata. Temperature dai 25 ai 32 gradi. Km. Percorsi
circa 260.
16° giorno, Sabato 15 giugno 2019
Mancano solo
otto km alla frontiera con la Giordania. Oggi è sabato un giorno festivo
secondo il calendario ebraico. Infatti usciamo dal paese alle nove di mattina,
sembra un deserto. Arriviamo alla frontiera e comincia il giro dei controlli.
Prima il passaporto, poi il visto, poi un’altra targhetta, poi controllo
passaporto. Segue cartoncino con visto della moto. È passata oltre un’ora e
finalmente ci aprono la sbarra e usciamo……. si, ma dal lato Israeliano. Pochi
metri ed entriamo nel lato Giordano. Altra tiritera. Passaporti, visto, accosta
la moto, scendi tutti i bagagli e passali sotto al metal detector. Controllo
documenti. Ci portano in un ufficio e un poliziotto inizia a farci delle
domande in Giordano. Io gli dico che non capisco, sono Italiano. Se può parlare
inglese. Lui inizia a fare domande in un inglese stentato. Da dove venite,
perché venite in Giordania, quanto tempo state. Come è entrata la moto. Io gli
ho spiegato tutto, ma a lui sembrava tutto strano. Si guardavano in faccia con
l’altro poliziotto e parlavano in Giordano. Si è alzato e, è uscito. Poco dopo
rientra. Altre domande. Ad un certo punto mi dice che non possiamo entrare. Io
lo guardo esterrefatto, mi giro verso Flavia, ci guardiamo per un attimo come
per dire” e adesso”. Mi alzo dalla sedia e alzando la voce gli dico che siamo
turisti. Che Flavia amava venire in Giordania e che questo era il mio regalo di
matrimonio. Poi continuo con altre storie, finché lui non mi blocca. Mi chiede
quanto tempo state? 8 giorni rispondo. Mi fa un foglio da consegnare alla
frontiera di Aqaba , da dove uscirò
dalla Giordania, fra otto giorni. Mi fa il segno delle manette se
sgarro. Mi restituisce tutti i documenti, e mi dice di andare in un altro
ufficio per l’assicurazione della moto. È
chiuso, dice di aspettare, dopo
un’ora arriva l’impiegato. Mi fa la
pratica e quando mi dice sono 30 dinari io tiro fuori la carta di credito. Lui
risponde “solo denaro contante”. Accidenti, sono più di 4 ore che sono qui e non
se ne esce. Chiede ad un poliziotto di accompagnarmi all’ufficio immigrazione
poco lontano, che li c’è il bancomat. Torno col denaro. Mi lascia il documento.
Mi riprende il poliziotto di prima che mi accompagna in un altro ufficio e mi
fanno firmare un altro documento scritto in arabo!, chiedendomi 20 dinari ,
circa 25 euro. Li guardo,pago. Dico: posso andare? Tutto a posto. Welcome in
Giordania mi rispondono. Carichiamo la moto, percorriamo 500 metri altra
sbarra. Controllo passaporto. Scendiamo dalla moto, ci fanno togliere i caschi,
controllano i documenti, e di nuovo welcome in Giordania. Sembra che stavolta
sia l’ultima. Sono abbastanza nervoso, sono quasi le due, la temperatura è di
35 gradi. Facciamo pochi km e andiamo a incasinarci in un paesino con un
mercato in mezzo alla strada. Una bolgia. Torno indietro, imbocco una strada
che sembra quella giusta, ma mi ritrovo in fra i monti Giordani . Riprogrammo
il navigatore con destinazione Aylun , e dopo 43 km di stradine secondarie, e attraversamento di 3 paesetti, arrivo al castello di Ajlun . Visitiamo ciò
che rimane del castello arroccato sopra il monte che domina la valle del
Giordano. Panorama a 360 gradi. Riprendiamo verso Sud e arriviamo a Jerash,
comunemente denominata “la Pompei d’oriente”. Si tratta di un sito di epoca
romana, in ottimo stato di conservazione.qui c’è molto da vedere , il sito è
grnde. Sono le sette e dopo aver cercato on line un hotel ci dirigiamo ad
Amman. Già dalla periferia, il traffico diventa caotico. Tutti che strombazzano
con le auto, anche senza motivo. Nelle strade ci sono molti poliziotti che
regolano il traffico. Negozi che espongono merci in mezzo alla strada. Al
nostro passaggio tutti ci guardano. I bambini ci salutano. Mi sono accorto che
in Giordania non ci sono le moto, i motorini, gli scooter, le biciclette. Per
motivi di sicurezza per 20 anni ne hanno proibito l’uso. Ora hanno tolto il
divieto. Arriviamo al nostro hotel situato in pieno centro che è quasi notte.
Non e stato facile trovarlo. Impossibile lasciare la moto sul marciapiede, e
non avendo il garage, trovo un parcheggio all’aperto e il tizio che lo
custodiva mi dice che la posso lasciare là al costo di 5 euro per due giorni.
E’ notte, dopo la doccia inseguiamo il flusso della folla nella strada
principale. Negozi aperti fino a tardissimo. Entriamo in una tavola calda e
ordiniamo qualcosa simile ad una pizza ripiena, con un antipasto di verdure.
Non mangiavano dal giorno prima! Andiamo a dormire stanchissimi. Giornata
Soleggiata. Temperatura dai 28 ai 33 gradi. Km percorsi circa 170.
17° giorno, domenica 16 giugno 2019
Il nostro
hotel si trova a poche decine di metri di distanza dal teatro romano. Proprio
lì iniziamo la visita della città. Ci arrampichiamo poi verso la sommità della
collina per entrare nel sito della cittadella. Da lì si gode di una vista su
una parte della città. Continuiamo per le strade affollate del centro
dirigendoci alla moschea di re Adbullaah, con accanto il museo islamico. Con un
taxi, dato che si trova poco fuori città, andiamo a visitare il museo reale
dell’automobile. Davvero bello. Ci sono esposte tutte le automobile e
motociclette appartenute al re Hussein. Alcuni pezzi rarissimi. Da visitare
assolutamente. Torniamo in città ci immergiamo nelle stradine della “down
town”. Pieno di negozi che vendono di tutto. Persino una stradina dove
vendevano lingerie femminili, strano per un paese arabo! Non ci facciamo
mancare il souq, ovvero il mercato ortofrutticolo multicolore, e la strada dove
vendevano oro e gioielli, con negozi sempre affollati delle donne arabe. Infine
per la cena scegliamo un locale caratteristico in un vicolo dove anche noi
siamo costretti a mangiare con le mani! Rientriamo in hotel a mezzanotte.
Giornata soleggiata. Temperatura sui 33 gradi, km percorsi a piedi circa 18.
18° giorno, lunedì 17 giugno 2019.
Dopo la
colazione fatta sul terrazzo dell’hotel, andiamo a recuperare la moto nel
parcheggio custodito vicino, e partiamo direzione fiume Giordano, al sito dove
secondo la religione cristiana , fu battezzato Gesù. Sul navigatore non è
riportata fedelmente la mappa del luogo e quindi fisso un punto vicino, poi
cercherò di orientarmi con le indicazioni, e domandando. Usciamo dalla
trafficatissima capitale e ad un certo punto il navigatore non trova più la
strada. Ok. Scendo verso una valle pensando che arrivi al fiume, invece dopo
qualche km mi trovo in un sito archeologico ben conservato di Qasr Al-‘Abd. Un
palazzo ellenistico del 200 ac. Proseguiamo sempre a naso e la strada ad un
certo punto diventa sterrata. Pensavo qualche metro, e invece sono stati oltre
15 km tutta in mezzo alle montagne desertiche Giordane. Incontro un pastore e
chiedendo mi fa cenno di continuare. In lontananza vedo un lago, e quando ci
arrivo capisco che è uno sbarramento
artificiale. Continuando la sterrata ad
un certo punto la strada finisce di colpo. Era stata tagliata per far passare
la nuova strada a doppia corsia. Cerco di aggirarla e dopo altro sterrato
peraltro insidioso sono sull’asfalto. Seguendo i cartelli stradali sono al
sito. Pagati 20 euro per due biglietti, ci accompagnano con un pulmino
all’interno e con una guida che parlava inglese ci spiega tutta la storia.
Dalla nostra parte si vedeva a una distanza di 20 metri l’altra sponda del
fiume in territorio palestinese, dove c’erano persone intente a immergersi per
purificarsi. Riprendiamo il giro salendo una bella strada e arrivando al monte
Nebo. Si dice che qui Mosè ricevette la visione che gli indico la terra
promessa. Bel panorama sul mar morto. Continuiamo per Madaba, dove visitiamo la
chiesa di San Giorgio. C’è un mosaico tipo carta geografica antico, e poi la
chiesa di Giovanni Battista con salita prima al campanile e poi ai piani
inferiori la cripta e i luoghi di preghiera degli antichi cristiani. Sono le
cinque, mangiamo un kebab e ripartiamo per le terme di Ma’In, sorgenti di acqua
calda sulla strada che porta al mar morto ma quando arriviamo avevano appena
chiuso. Continuiamo per il “complex”, un ristorante con annesso sala congressi
e museo costruito da una società giapponese, sull’ultimo dirupo sopra il mar
morto. Panorama spettacolare. Visitiamo il museo che racconta tutta la storia
del mare da milioni di anni fa fino ad oggi. Ritorniamo a Madaba che è notte.
Giornata Soleggiata. Temperature dai 25 ai 38 gradi. Km percorsi in moto circa
120. A piedi 5.
19° giorno, martedì 18 giugno 2019
Stamattina
prima di uscire da Madaba una visita alla chiesa degli Apostoli, con un
pavimento mosaico grandissimo. Scendiamo verso il mar morto tramite una strada
secondaria, che in finale interseca quella che abbiamo percorso ieri. Arrivati
a quota – 423 metri sul livello del mare…… percorriamo la statale 65 che
costeggia il mar morto verso sud. Dopo una quarantina di km siamo al Wadi
Mujib. Si tratta di un canyon con pareti a strapiombo alte più di cento metri, dove scorre un fiume di acqua
dolce proveniente dal montagne sovrastanti. Si entra equipaggiati con giubbotto
salvagente e scarpe di gomma per
percorrere a ritroso il fiume per un km fino ad una cascata. In questo periodo
il flusso dell’acqua non è molto veloce,
ma nei punti più stretti la corrente è
forte e ci sono degli appigli per non farti trascinare a valle. All’andata
abbiamo faticato non poco per risalire il fiume. I problemi sono venuti al
ritorno con la corrente che cercava di strapparti dalle corde di tenuta. Usciti
dalle gole, continuiamo per la strada che costeggia il mare fino al bivio per
Al Karak. Risaliamo la bellissima strada, e arriviamo alla cittadina per la
visita al famoso castello. Finito, continuiamo sulla strada “dei re” e dopo 180
km siamo a Petra. Cerchiamo l’hotel e ci sistemiamo. Domani visita al sito.
Giornata Soleggiata. Temperatura 24-34 gradi. Km percorsi 280 circa.
20° giorno, mercoledì 19 giugno 2019
Oggi
giornata interamente dedicata alla visita del sito archeologico dell’antica
città di Petra. Sveglia alle ore cinque
e trenta, il nostro hotel si trova a cinquecento metri dall’ingresso
visitatori. Il sito apre alle sei. Una meraviglia dietro l’altra. La città
completamente circondata da montagne di roccia è grande, e si sviluppa su
più livelli. Tutti i siti sono scolpiti
nella roccia granitica. Per vederla tutta potrebbe non bastare un giorno. Ai
nostri ritmi, e percorsi 28 km, siamo saliti anche nei punti panoramici sopra
le montagne l’abbiamo vista tutta, compresi gli 800 gradini per arrivare al
Monastero. Bella davvero. Alle cinque e mezza usciamo, e ritemprati da una
bella doccia, ci prepariamo per andare a vedere “Petra by night”. Suggestiva
visita del primo sito all’ingresso, con tantissime luci a terra che ci indicavano
il cammino lungo il canyon. Arrivati alla prima porta, altre lucette in tutta
l’area circostante, con intrattenimento di suonatori locali, e illuminazione
della facciata con luce colorata. Altri 6 km tra andata e ritorno. Alle
ventitré siamo in hotel. Giornata Soleggiata. Temperature dai 15 gradi della
mattina ai 30 del giorno. Km percorsi in totale 34 km a piedi.
21° giorno, giovedì 20 giugno 2019.
Stamane
sveglia presto. Rifacciamo i bagagli e fatti 10 km siamo a “little Petra”,
piccola Petra. Qui c’è poco da vedere.
Mezz’ora dura la visita. Continuiamo sulla strada interna che sale, e allora il
panorama si che diventa interessante. Dopo 15 km intersechiamo la “via dei re”.
Puntiamo nel Wadi Rum che si trova a circa 130 km. È un deserto con formazioni
rocciose che lo rendono particolare. All’arrivo nel piccolissimo villaggio, ci
bloccano all’entrata i procacciatore di turisti. Propongono il giro in jeep
dentro il deserto e passare la notte in tenda con cena attorno ad un braciere
di carne. Contrattiamo con uno di loro e
ci dice di seguirlo in moto. Ci porta a casa sua, dove ci fa parcheggiare la
moto all’interno del cortile, e poi ci dice di salire sul fuoristrada per il
tour. La durata è circa 4 ore. Andiamo a
vedere un canyon, tre archi di pietra naturale, altre rocce dall’aspetto
particolare, e ci racconta di come passavano la vita nel deserto i beduini. Nel
percorso ogni tanto ci fermavano presso una tenda dove ci veniva offerto un
bicchiere di thè alla menta. Saltiamo il pranzo. Alle cinque ci porta
nell’accampamento, situato in pieno deserto, dove troviamo altre persone
europee, anche loro dormono nelle tende. Il Giordano che ci ha accompagnato, si
mette a preparare la cena, siamo in otto. Intanto noi saliamo sulla cima di una
roccia poco distante per vedere il sole tramontare. Al calar della luce
scendiamo. La cena era squisita, tutti prodotti locali. Dopo cena ci raduniamo
intorno al fuoco a guardare il cielo stellato.
Giornata Soleggiata. Temperature dai 20 ai 34 gradi. Km percorsi circa
200.
22° giorno, venerdì 21 giugno 2019.
Svegliarsi
nel deserto non è da tutti i giorni.
Flavia alle sei già passeggiava. Alle otto dopo una colazione “beduina
“, con le jeep ci riportano alla civiltà. Riprendiamo la moto è puntiamo sempre
a sud, golfo di Aqaba, mar rosso, fino alla frontiera con l’Arabia Saudita. La
temperatura inizia a salire, fino a 42
gradi. Torniamo indietro e facciamo un giro nella città, ma c’è poco da vedere.
Ci infiliamo in un Mc Donald più per rinfrescarci che per mangiare. Approfittiamo
della wi-fi Free per prenotare un hotel nella vicina città Israeliana di Eilat.
Fatto questo andiamo alla frontiera, sapendo già quello che ci aspetta. Infatti
ricomincia la tiritera dei timbri, visti,perquisizioni, interrogazioni. Stacca
le valigie dalla moto, tutto passato sotto i rilevatori. Da dove venite, come
avete portato la moto, quanto tempo state, portate armi……vabbè, un paio di ore passano sotto un sole cocente.
Siamo sui 40 gradi. Andiamo in albergo nel tardo pomeriggio, e usciamo a piedi
a visitare la città. Tipico centro vacanziero, sembrava Rimini di ferragosto.
Alle dieci di sera la temperatura ancora era di 34 gradi. Giornata Soleggiata.
Temperature dai 24 ai 42 gradi. Km percorsi 180.
23° giorno, sabato 22 giugno 2019.
Alle sette siamo
già in moto. Il termometro segna 32
gradi. Da Eliat percorriamo la strada che confina con l’Egitto fino a Mtzip
Ramon, circa 140 km di pieno deserto roccioso. Oggi in Israele è festivo, e
incontriamo due-tre automobili in tutto il percorso. Li ci fermiamo per
ammirare il panorama essendo posta la cittadina su un’altura di novecento metri
a bordo di un cratere. Fatta una colazione continentale, continuiamo verso il
mar morto. Il nostro obiettivo è il sito di Masada. Si tratta dei resti una
cittadina antica posta su un altura di 600 metri rispetto al mar morto. Noi
volevamo salire sopra percorrendo “il sentiero del serpente”, un sentiero che
si snoda addosso alla montagna, ma era chiuso per pericolo frane. Optiamo come
i comuni turisti per la cabinovia, che in tre minuti ci porta su. Dopo la visita, e vista la calura di oggi la
nostra prossima mèta è Ein Bokek. È qui
che si trovano i migliori resort e le più
belle spiagge di Israele sul mar morto. La temperatura all’arrivo sfiora
i 44 gradi. Decidiamo di fermarci, troppo caldo, poi visto che tutti erano
riversi sulla spiaggia noi ci accodiamo.
Scegliamo un hotel, e parcheggiata la moto e indossato un abbigliamento
consono ci buttiamo in acqua! Si ma qui siamo nel mar morto, mica a
Torvaianica! La temperatura dell’acqua è
altissima, quasi scotta!, chiedendo ai bagnini mi rispondono 35 gradi…..
Sul fondale tutti grani di sale taglienti, quindi bisogna indossare scarpe
adatte per evitare di tagliarsi. Poi ti immergi e rimani a galla. Una
sensazione stranissima. Dentro l’acqua
non ci puoi rimanere più di 15 minuti. Appena esci subito sotto la doccia di
acqua dolce per togliere tutto il sale
sulla pelle. Non puoi immergere la testa dentro l’acqua, in quanto senti
un bruciore agli occhi incredibile. Vanno lavati immediatamente. Alle sette le
spiagge chiudono, e noi passiamo alla spa dell’hotel. Piscina con acqua del mar
morto, piscina con idromassaggio acqua dolce, sauna, bagno turco. Ottima la
cena internazionale. Giornata Soleggiata. Temperature dai 32 ai 42 gradi. Km
percorsi in moto circa 350.
24° giorno, domenica 23 giugno 2019
Alle sette e
mezza siamo già in moto. Temperatura 34
gradi! Andiamo verso nord costeggiando il mar morto, direzione Jericho, la
città più antica del mondo. Sapendo che
a 10 km c’è un benzinaio vado subito li in quanto sto in riserva, ho
circa 60 km di autonomia. Arrivati all’area di servizio la trovo chiusa per
lavori di ammodernamento. Percorro altri 40 km e nulla. Passo il check-point
Israele – Cis- Giordania, e chiedo ad un poliziotto, lui mi risponde che a
trenta minuti da li c’è un’area di servizio! Ci mettiamo a 50 all’ora con un
filo di gas sperando nella buona sorte, e quando l’autonomia arriva a 5 km
arriviamo nella stazione. Fatto il pieno puntiamo su Jericho e arriviamo
proprio sotto la telecabina che ti porta sul monastero della chiesa della
tentazione. Anche qui una scarpinata di dieci minuti per arrivare al sito. Da
qui panorama che spazia su tutta la cis-giordania. Scesi andiamo a visitare il
sito del monastero di San Gabriele, tramite una strada parzialmente sterrata
che si arrampica su una montagna. Arrivati ci rendiamo conto che per arrivare
al monastero si deve scendere un costone e risalirne un altro a piedi per un
totale di due ore. È quasi l’una e fa un caldo bestiale. Ok si fa. Quando
arriviamo, appena il tempo di terminare la visita che i frati ci dicono che
devono chiudere. Tornati su riprendiamo la moto, e la prossima fermata è il
sito del “Buon Samaritano”. Ben tenuto, c’è anche un museo dove viene spiegata
la storia del sito, con dei mosaici stupendi. Ripartiamo per Betlemme e
percorro la strada interna della Palestina. Incontriamo tre check-point,
controlli lungo il tragitto ma nessuno ci ha fermato. Prima di arrivare a
Betlemme giriamo a sinistra verso il monastero di San Saba, e dopo 5 km di
strada malmessa arriviamo al sito, ma leggiamo che alle 2 chiude. Ci facciamo
un giro tutto intorno. È posto in una valle a strapiombo su un costone
roccioso. La strada finisce qua. Torniamo indietro e ci fermiamo a comprare una
bottiglia di acqua in un market. Ci sono tre ragazzi palestinesi e
chiacchieriamo con loro. Gli chiediamo se hanno la wi-fi in negozio e subito ci
fanno collegare. Prenotiamo l’hotel per Gerusalemme. Ci offrono 2 gelati e ci raccontano
qualcosa di loro. Dopo 8 km arriviamo a Betlemme. Visita della chiesa della
Natività, chiesa del latte versato, la moschea aperta a noi occidentali, il mercato, il museo della
città. Entriamo a Gerusalemme che sono le sette, venendo dalla cis-giordania,
ad un check point all’ ingresso della città
ci fermano e ci chiedono se siamo arabi, io rispondo : no turisti
italiani! Ok andate. Lascio la moto parcheggiata sulla strada di fronte
all’hotel, e dopo una doccia usciamo per mangiare qualcosa. Facciamo un giro in
un isola pedonale a ridosso della città vecchia, e ci rendiamo conto che
Gerusalemme è una città viva. Le strade
piene di gente, i tavoli dei bar, dei pub, affollati. Rientriamo alle undici.
Giornata Soleggiata. Temperature dai 34 ai 38 gradi. Km percorsi in moto 180, a
piedi 10.
25°giorno, lunedì 24 giugno 2019.
Oggi la moto
rimane parcheggiata. Siamo noi che alle sette usciamo per la visita della
città. Qui da vedere c’è davvero tanto. Guida e mappa della città vecchia in
mano, ci incamminiamo. Entriamo dalla porta di Jaffa, e percorriamo tutto il
camminamento del muro ovest, fino alla porta di Damasco. Qui scendiamo e
iniziamo dalla via Dolorosa, nel quartiere mussulmano. Ogni tanto deviamo nel
percorso infilandosi negli stretti vicoli pieni di negozietti che vendono di
tutto. Arriviamo nel quartiere ebraico, e ci dirigiamo nel sito del muro
occidentale, il luogo più sacro per un religioso ebraico. Continuiamo con una
visita al parco archeologico di Gerusalemme, alle 4 sinagoghe sefardite, e al
museo di Erode. Passiamo al quartiere Armeno dove poco fuori la porta di Zion
visitiamo la cattedrale della formazione, e la tomba di David. Rientriamo fra
le mura, spostandoci in un
monastero Armeno Ortodosso, con accanto
la cattedrale di San Giacomo. Continuiamo con la visita alla chiesa di Cristo.
Entriamo poi nella cittadella, chiamata comunemente “torre di David”. Dal
bastione superiore è possibile ammirare
la città vecchia. Usciamo alle sei e torniamo in hotel. Oggi abbiamo percorso
20 km. Giornata Soleggiata. Temperatura sui 35 gradi.
26° giorno, martedì 25 giugno 2019.
Anche oggi
sveglia presto per la visita di Gerusalemme. Iniziamo dai luoghi sacri più
contesi , la cupola nella roccia, e la moschea di Al Aqsa. Ci spostiamo poi nel
monte degli Ulivi, con la visita alla chiesa dell’Ascensione, la tomba dei
profeti, la chiesa di Maria Maddalena, la Basilica delle Nazioni, l’Orto di
Getsemani, la Tomba della Vergine Maria, e il cimitero Ebraico. Risaliamo verso
la città vecchia, e passando nel quartiere mussulmano sulla via Dolorosa,
andiamo a visitare la Basilica del Santo Sepolcro. Usciamo e ci spostiamo nella
città nuova ammirando i giardini di Mamilla, con il sontuoso centro
commerciale. Ci spingiamo fino al quartiere degli artisti, per poi ritornare
all’ora del tramonto nella piazza del muro occidentale. Giornata Soleggiata.
Temperatura intorno ai 34 gradi. Km percorsi a piedi 23.
27° giorno, mercoledì 26 giugno 2019
Oggi ci
dobbiamo portare ad Haifa, che domani mattina devo consegnare la moto allo
spedizioniere marittimo, per il rientro al porto greco di Lavrio.
Attraversiamo
Gerusalemme est e continuiamo fino a Ramallah, capitale della cis-Giordania.
Continuiamo sulla s.s. 60 , entriamo a Nablus, continuiamo, fino a Jenin, e di
li a poco c’è il check point con il confine israeliano, ma all’arrivo le
guardie ci dicono che è chiuso. Torniamo indietro e cerco di portarmi sulla
costa ma all’arrivo del confine ovest la strada è interrotta. Traccio un’altra
strada ma anche quella è chiusa. Continuo e vedo in lontananza un check-point,
lo punto, ma quando arrivo lì mi dicono che possono passare solo i camion da
lavoro. Noi ci chiediamo, ma dovremmo pur uscire dalla cis- Giordania! Chiedo
ad un camionista e mi dice di seguirlo che lui mi condurrà ad un check aperto.
Fatti una cinquantina di km a tornare indietro, avvistiamo il check- point in
prossimità della città di Netanya. Passiamo e siamo di nuovo in Israele.
Proseguiamo sulla strada costiera fino a Cesarea, antica città portuale
costruita dai romani. Visita al sito. Continuiamo per Haifa e vediamo un
albergo con spiaggia. Ci buttiamo a capofitto per un bagno tonificante. km
percorsi 250. Temperature sui 34 gradi.
28° giorno, giovedì 27 giugno 2019
Alle otto e
mezza siamo sotto gli uffici della compagnia marittima per lasciare la moto.
Sapendo del mio arrivo avevano già preparato tutti i documenti per l’imbarco.
Mi mandano in dogana a completare la procedura e passano tre ore di attesa.
Alle tredici tutto a posto, porto la moto sulla banchina e ci dirigiamo alla
stazione dei treni per tornare a Tel Aviv dove alle diciannove avevamo
prenotato il biglietto aereo per Atene. Causa ritardo in partenza, atterriamo
ad Atene alle ventidue e trenta, e con il bus ci rechiamo in centro città in un
appartamento prenotato la mattina. Giornata soleggiata. Temperature sui 34
gradi.
29° giorno, venerdì 28 giugno 2019
Oggi
giornata dedicata alla visita della città di Atene. Non ci siamo fatti mancare
nulla. Abbiamo iniziato con l’Acropoli, il Partenone, il museo dell’Acropoli,
l’Agora, il tempio di Atena Nike, l’odeon di Erode Attico, il teatro di
Dionisio, l’arco di Adriano. I quartieri Plaka, e Monastiraki. Abbiamo mangiato
in un locale caratteristico greco “giros pork”. Alla sera sfinito il contapassi
segnava km 21. Giornata soleggiata. Temperatura sui 34 gradi.
30° giorno, sabato 29 giugno 2019
Continuiamo
la visita della città di Atene.
Piazza
Syntagma cambio della guardia. Monte Licabetto a piedi. Cattedrale cattolica.
Stadio ovale Panathinaiko. monte Aeropago, monte Filopappo. Centro, chiesa
cattedrale, chiesa greco ortodossa, Museo
nazionale. Km percorsi 22. Giornata Soleggiata. Temperatura 30°.
31° giorno, domenica 30 giugno 2019
Questa
mattina continuiamo i giri a Atene con la visita al museo nazionale. Alle ore
tredici saliamo su di un bus che ci porta al porto di Lavrio. Passiamo davanti
al porto e vedo che la nave “limassol alexo”, che trasportava la moto è già
arrivata e vedo che hanno già scaricato la nostra moto sulla banchina. Oggi è
festivo, domani mattina alle otto andrò per il ritiro della moto. Il pomeriggio
lo passiamo in una piccola spiaggia ad un km dal porto. Giornata soleggiata. Temperature sui 30
gradi.
32° giorno, lunedì 1 luglio 2019
Finalmente
dopo 3 giorni riprendiamo la moto. Alle otto eravamo al porto, pronti alle
lungaggini burocratiche per riavere il mezzo. Invece mi presento all’ufficio
baracca, e l’impiegato mi chiede cosa voglio. Gli rispondo che devo ritirare la
moto che viene dal porto di Haifa. Gli do il passaporto, e lui dopo aver visto
una lista mi dice firma qua! Dopo aver firmato, ecco la chiave, la moto sta li
in fondo. Io chiedo: posso andare? Lui si tutto a posto. Incredibile. Dopo
tutte le trafile alle frontiere, stavolta con 3 minuti sono fuori del porto.
Contentissimi, partiamo direzione sito archeologico di Defi. Sono 260 km, e
arriviamo alle undici. Prima visitiamo il museo e, poi tutto il sito, davvero
ben conservato. Ripartiamo tramite la strada che costeggia tutto il golfo, con
traffico scarsissimo, passiamo a fianco
del ponte di Patrasso e sempre lungo il mare ci dirigiamo alla penisola di
Lekada. Pranziamo che sono le cinque, facciamo un giro fino al porto turistico,
e visto che si è fatto tardi proseguiamo per Jgoumenitsa, dove arriviamo alle
dieci e mezzo, dopo aver fato alcune soste nelle belle spiagge che si
affacciano sul Mediterraneo. Saliti in nave prendiamo possesso della cabina e
siamo a letto. La nave salpa a mezzanotte.Oggi giornata intensa. Percorsi circa
700 km. Temperature 25- 34 gradi.
32° giorno, martedì 2 luglio 2019.
La nave
attracca al porto di Brindisi alle otto e mezzo, ma causa sbarco dei camion ci
fanno uscire un’ora più tardi. Imbocchiamo l’autostrada e tutta una tirata
interrotta da una sosta benzina, alle due siamo a casa. Giornata caldissima. La
temperatura è arrivata fino a 41 gradi.
Km percorsi
circa 550.
Il
contachilometri della moto segna km 269.173
Totale km
percorsi 5.800.
Fine del viaggio. Per vedere le foto : https://flic.kr/s/aHsmDL62ZN