Giro delle Alpi in moto. Luglio 2022

Report viaggio in moto.   Giro delle Alpi   

 

DAL   15 luglio 2022 al 20 luglio 2022

 

Passi alpini attraversati:

  • Valico colle tenda.
  • Passo della Lombarda.
  • Col de la Bonette
  • Col de Vars
  • Col de L’Izoard
  • Col del Monginevro
  • Passo del Moncenisio
  • Col de L’Iseran
  • Colle del piccolo San bernardo
  • Colle del Gran San Bernardo
  • Passo del Sempione
  • Grimsel Pass
  • Susten Pass
  • Furka Pass
  • Nuffen Pass
  • Passo del San Gottardo
  • Oberald Pass
  • Passo del Lucomagno
  • Passo San Bernardino
  • Passo dello Spluga
  • Maloja Pass
  • Julier Pass
  • Passo del Bernina
  • Forcola di Livigno
  • Passo Eira
  • Passo del Foscagno
  • Passo dell’Aprica
  • Passo del Tonale
  • Passo Gavia
  • Passo dell’ Umbrail
  • Passo dello Stelvio
  • Passo Resia
  • Salita al ghiacciaio di Otztaler
  • Passo del Rombo
  • Passo di Monte Giovo
  • Passo monte croce di Comelico
  • Panoramica delle tre cime
  • Salita del Mangart.

 

 

Venerdì 15 luglio 2022

Finalmente dopo due anni “strani” causa “covid”, riprendiamo i nostri viaggi in moto all’estero. Il programma prevede di attraversare l’intero arco alpino da Ventimiglia a Trieste valicando i più noti passi alpini tra l’Italia e la Francia, Svizzera, l’Austria e Slovenia. Poi il viaggio prenderà una piega diversa che dopo spiegherò.

La moto usata è sempre la nostra fedele GS con all’attivo 328.025 km.

La partenza è alle sette, tutta autostrada. Una fermata a Pistoia per benzina. A Bordighera usciamo dall’autostrada per pranzare. Proseguiamo fino al borgo di Dolceacqua dove ci fermiamo per visita a piedi. Prendiamo la statale 20 che ci porta ad Airole, pochi km dopo passiamo il confine francese e proseguiamo sulla statale che stanno ricostruendo, distrutta da una alluvione nel 2020.Arriviamo al passo tenda ma il tunnel è ancora chiuso per lavori, e ci incanalano su per l’antica strada del sale, con i suoi stretti tornanti e nella parte alta ancora sterrata e pericolosa. Arriviamo in cima nella vecchia postazione militare. Panorama stupendo. Scendiamo nel versante italiano e dopo Limone arriviamo a Borgo San Dalmazzo. Abbiamo percorso oltre 800 km, stanchi cerchiamo un albergo che ci ospita per la notte. Giornata molto calda, e soleggiata.

 

Sabato 16 luglio 2022

Dopo Colazione alle sette saliamo per il Colle della Lombarda a 2144 mt., scendiamo dalla parte francese e proseguiamo per la strada che ci porta al col della Bonette, uno dei valichi stradali più alti dell’Europa, 2802 mt. Alle nove di mattina la temperatura sul passo era di 19 gradi! Decisamente alta. Proseguiamo dopo la discesa per la famosissima strada D902, quella della Route de Grand Alp. Attraversiamo il Col de Vars, il Col de L’Izoard, poi deviamo per rientrare in Italia attraverso il Col del Monginevro.        A Susa girando a sinistra per la strada che sale al  Col del Moncenisio siamo di nuovo in Francia. Proseguendo fino a portarci sul col de L’Iseran. Il paese sottostante, Val d’isère merita una sosta caffè. Proseguendo sempre sulla D902 fondovalle arriviamo al paese di Seez. Una serie di interminabili tornanti ci porta al colle del piccolo San Bernardo e siamo di nuovo in Italia. Ci troviamo a La Thuile dove cerchiamo da dormire in un b&b in centro. Giornata soleggiata e calda. Km percorsi 420.

 

Domenica 17 luglio 2022

Alle sette e mezzo siamo già in moto, scendiamo fino ad Aosta e risaliamo per la strada del Passo del Gran San Bernardo, bellissima. Entriamo in Svizzera, arriviamo a Martigny e proseguiamo per la statale che costeggia il fiume Rodano. Facciamo una deviazione per il passo del Sempione, tornando indietro proseguendo fino ad arrivare al Grimsel Pass. E’ qui che inizia “l’ottovolante svizzero, una serie di passi bellissimi che per percorrerli devi fare un giro a “otto”. Partendo dal Grimsel pass attraversiamo il Susten Pass, il Furka Pass, dove ci fermiamo ad ammirare il ghiacciaio che origina la fonte del fiume Rodano. Proseguiamo per il Nufen Pass e arriviamo tardi ad Airolo, nella Svizzera Canton Ticino. La ricerca dell’albergo e del ristorante ci fa perdere poco tempo. Giornata soleggiata e calda .A 2500 mt. la temperatura era di 22 gradi. Km percorsi 480.

 

Lunedì 18 luglio 2022

Sempre mattinieri iniziamo la salita della famosa strada “la tremola”, che ci porta al passo del San Gottardo, continuiamo a scendere e ci fermiamo nell’incantevole stazione sciistica di Andermat, proseguendo giriamo a sinistra e attraversiamo il passo del Lucomagno. Arrivati a Bellinzona risaliamo di nuovo verso il Passo di San Bernardino e poco dopo arrivati a Splugen, ci spingiamo al passo dello Spluga. Siamo di nuovo in Italia, Madesimo, Chiavenna, giriamo a sinistra rientriamo in Svizzera e affrontiamo il Maloja pass, subito dopo il Julier Pass. Entriamo a Saint Moritz, celebre stazione sciistica, proseguiamo per il passo del Bernina e subito dopo svincolo a sinistra rientriamo in Italia attraverso la Forcola di Livigno. Passo del Foscagno, Isolaccia, Bormio, Sondalo, Tirano. È quasi notte, appena in tempo per trovare un B&B, che ci raccomanda ad un ristorante a Tirano Alta, dove oltre che mangiare bene si gode di un panorama su tutta la città. Giornata soleggiata e calda. A 2500 mt. 22 gradi, in pianura 35. Km percorsi circa 320.

 

Martedì 19 luglio 2022

Partiti da Tirano andiamo verso il passo dell’Aprica, a seguire ci spingiamo nel piazzale gremito di moto del passo del Tonale. Dopo la foto di rito, torniamo indietro per imboccare la strada che ci porta al passo di Gavia. Tornanti strettissimi, panorama sottostante da brivido. Scendiamo verso Santa Caterina, torniamo a Bormio e a destra si va per il passo dello Stelvio, non prima di aver superato il passo dell’Umbrail. Su allo Stelvio il parcheggio è stracolmo. Tantissime moto, e mentre scollinavamo dalla parte opposto, molte salivano ancora. A prato dello Stelvio arrivati sulla statale, giriamo a sinistra su per il passo Resia. Foto di rito al campanile che esce dal lago. Proseguiamo passando il confine austriaco, facciamo un giro molto largo e ci troviamo a Solden. Da qui salita chilometrica al Oberer Parkplatz. Si tratta della strada asfaltata che arriva a quota 2900 circa, fino a lambire il ghiacciaio omonimo. La temperatura a quella quota era di 22 gradi. I ghiacciai erano coperti da un telo riflettente per far sì che non si sciogliessero. Scendiamo proseguendo verso il passo del Rombo. Siamo di nuovo in Italia, e a San Leonardo in Passiria troviamo un hotel che ci ospita. Giornata calda soleggiata. Km percorsi 400 circa.

 

Mercoledì 20 luglio 2022

 

Stamane ci aspetta il passo Giovo, altra miriade di tornanti, anche qui stretti ma con panorama invidiabile. Scendiamo a Vipiteno e percorriamo la val Pusteria fino al lago di Braies, come al solito gremito di turisti. Riusciamo a fare un biglietto on line, e parcheggiato la moto ci incamminiamo per il periplo del lago, dalla durata di un’ora circa. Risaliti in moto continuiamo per Dobbiaco, San Candido, Passo di Monte Croce di Comelico, Santo Stefano di Cadore. Continuando ci fermiamo a Comeglians, dove inizia la famosa strada “panoramica delle vette”. La salita fino a quota 2000 mt, nonostante la difficoltà per i tornanti strettissimi e senza protezioni risulta fattibile in moto. Il problema si è presentato nella parte che scende verso Ravascletto. Completamente sterrata per alcuni chilometri. Il panorama ripaga tutto questo. Dopo Tolmezzo a Resiutta imbocchiamo la strada provinciale 42 (bella) che ci porta al confine sloveno. Puntiamo il monte Mangart e torniamo a percorrere tornanti e gallerie scavate nella roccia per arrivare in cima a quota 1900 metri. Torniamo indietro verso Italia, a Tarvisio, dove troviamo un bellissimo hotel con ristorante annesso. Giornata calda e soleggiata. km percorsi 410.

A questo punto il giro dei passi alpini termina qui, ma avendo a disposizione ancora una decina di giorni di vacanza, decidiamo di trascorrerli visitando la Slovenia, la Croazia, e la Bosnia Erzegovina.

Che dire, i paesaggi alpini hanno un fascino particolare, paesaggi e laghi di rara bellezza. Boschi, foreste, alpeggi, ampie vallate, ghiacciai, ruscelli che scorrono a valle formando cascate di acqua limpida. Alcuni siti rientrano nel patrimonio dell’Unesco. Le strade per arrivare ai vari valichi, motociclisticamente parlando, superbe. Molte volte i tornanti strettissimi obbligavano manovre decise e serve la massima attenzione visto che nella maggior parte dei casi la strada era priva di protezione laterale, ma arrivando in cima la fatica era ampiamente ripagata dai panorami circostanti. Nel nostro viaggio la fortuna ci ha sempre accompagnato. Abbiamo sempre trovato temperature molto alte a valle e piacevoli in quota. Mai piovuto.

La moto nonostante l’alto chilometraggio nessun problema, solo la perdita di una vite del parafango posteriore sul colle tenda. L’ho smontato e portato a casa dove poi l’ho sistemato.

Il viaggio prosegue nel report “Slovenia, Croazia, e Bosnia Erzegovina in moto”, luglio 2022.

 

PER LE FOTO ….PAZIENTATE. GRAZIE

5 terre in moto. Maggio 2022

Report viaggio in moto. Cinque terre e dintorni

dal 11 maggio al 15 maggio 2022.

 

Primo giorno: mercoledì 11 maggio.

Per motivi vari la partenza è prevista per le ore 15:00.

Il meteo promette bene, dovrebbe essere una settimana tutto sole, e così sarà.

Percorriamo l’autostrada fino a Firenze per poi proseguire sulla Firenze mare fino a Viareggio, proseguendo in direzione Genova.

All’altezza di Sarzana dopo oltre 400 km ci fermiamo per mettere benzina ripartendo subito. Arriviamo a Rapallo alle 20:00 e troviamo subito l’albergo prenotato prima di partire. Accoglienza calorosa dai gestori, e subito ci indicano un ristorantino dove degustare la famosa “focaccia alla genovese”. Ottima cena e fatto un giro veloce nel centro, andiamo in albergo.

 

Secondo giorno: giovedì 12 maggio.

Dopo la colazione alle otto siamo già in sella in direzione Portofino.

Lasciamo la moto al parcheggio in via Fondaco dove inizia il sentiero che ci porterà al santuario di San Fruttuoso. Ci incamminiamo sul sentiero ben segnalato e dopo circa 2 ore di cammino arriviamo al santuario. Visitiamo tutto il complesso e alle 13:00 prendiamo il traghetto che ci riporta a Portofino. Visitiamo tutto il borgo marinaro, attraversando la famosa piazzetta già gremita di turisti, e dopo due soste alle chiese di San Giorgio e san Martino saliamo al castello Brown dove il panorama è spettacolare. Scendiamo attraversando il parco che ci riporta al porto dei pescatori. Andiamo a recuperare la moto e percorrendo la strada che costeggia il mare ci fermiamo a santa Margherita Ligure. È l’ora del gelato e ce lo gustiamo sul lungomare. Ripartiamo per Rapallo dove andiamo al parcheggio della funivia che ci porta all’antico Santuario di Montallegro. Anche qui stupendo panorama sul golfo del Tigullio. Scesi, riprendiamo la via Aurelia direzione sud, Zoagli, Chiavari, Lavagna, Sestri Levante, e ci troviamo nel famoso “Passo del Bracco”, vera goduria di curve per noi motociclisti. Scendiamo verso il mare a Moneglia, Deiva Marina e infine Levanto, dove abbiamo prenotato un appartamento in centro per le prossime 3 notti. Messa la moto nel parcheggio interno privato, la proprietaria ci dà una dritta per la cena in un locale al centro storico, dove abbiamo mangiato benissimo. Giornata soleggiata con temperature dai 20 ai 24 gradi.

 

Terzo giorno: venerdì 13 maggio.

Oggi primo giorno di visita alle 5 terre. Andiamo in stazione che dista circa 200 metri dalla nostra abitazione e facciamo 2 biglietti della serie” 5 terre card”. Essi comprendono il viaggio in treno nei 5 paesi senza limiti di salite e discese, l’ingresso in alcuni musei, la percorribilità dei sentieri che collegano i vari paesi. Da Levanto partiamo in direzione Riomaggiore che è l’ultimo paese del comprensorio. Scesi dal treno ci incamminiamo per i vicoli del borgo, visitando la chiesa di san Giovanni Battista, continuiamo fino ad arrivare alla piccolissima spiaggia di ciottoli dove c’è un piccolo molo per l’attracco dei traghetti turistici. Da lì parte il primo tratto della famosa via dell’amore che porta a Manarola ma a causa di una frana è chiusa. Noi optiamo per il sentiero della via Beccara cha passa a mezza costa, abbastanza tosto, lunghezza km 1,5 tempo di percorrenza con varie soste circa 2 ore. Arrivati a Manarola percorriamo tutti i vicoli del paese fino ad arrivare al porticciolo turistico. Prendiamo in direzione “la via dell’amore”, ma proprio sotto il famoso bar” nessun dorma” il sentiero è chiuso, sempre a causa di una frana. Sul piccolo promontorio la vista è incantevole. Non c’è modo di proseguire a piedi, e allora andiamo in stazione e prendiamo il treno cha va a Corniglia, prossimo paese. Scendiamo da treno e ci accorgiamo che per salire in paese bisogna percorrere una scala di circa trecentosettanta gradini. Non demordiamo e arrivati in cima anche qui il panorama ripaga la fatica. Corniglia è l’unico paese a non avere un porto di mare e nessuna strada di accesso per le auto. Ci si arriva col treno oppure a piedi. Visitiamo la bellissima chiesa in stile gotico di San Pietro e il paese, che è il più piccolo dei cinque. Riprendiamo il sentiero azzurro che ci porta a Vernazza, lungo 4 km. tempo di percorrenza oltre 2 ore più le varie soste, per escursionisti esperti. Arrivati in paese ci fermiamo per una pausa panino. Giriamo per i vicoli, saliamo sulla torre di Belforte, scendiamo fino al mare dove troviamo il porticciolo turistico e una piccola spiaggia di sabbia e grandi massi. Anche questo piccolo paese riportato a nuovo dopo l’alluvione del 2011 è bellissimo. Riprendiamo il sentiero che porta all’ultimo paese, e dopo 4 km e quasi 3 ore siamo a Monterosso. Arrivando dall’alto si scorge che il paese è diviso in due parti da un piccolo promontorio. Da una parte una spiaggia in sabbia, dall’altra il porto turistico. Abbiamo visitato tutto il borgo vecchio e una passeggiata sul lungomare. Siamo stanchi e si è fatto tardi, andiamo in stazione e il treno in cinque minuti ci riporta a Levanto nel nostro appartamento. Dal calcolo col telefonino ci dice che abbiamo percorso oltre 26 km a piedi su e giù per i sentieri. Giornata soleggiata e calda.

 

Quanto giorno: sabato 14 maggio.

Questa mattina decidiamo di percorrere il sentiero che da Levanto ci porta a Monterosso. L’inizio è proprio sul lato est della grande spiaggia sabbiosa. Il percorso è lungo circa 7 km e il tempo di percorrenza sulle due ore e mezza escluse le soste. A metà troviamo il podere case Lovara, un antico casale rurale a picco sul mare di 45 ettari. Recentemente ristrutturato e preso in carico dal FAI. CI siamo fermati e la guida presente ci ha accompagnato e spiegato come vivevano e lavoravano la terra gli antichi abitanti del luogo. Continuiamo e poco dopo arriviamo a punta Mesco. È l’unico luogo dove si possono vedere tutti e cinque i paesi delle cinque terre. La bellezza del panorama non lascia dubbi. Poco più avanti i resti dell’eremo di Sant’Antonio. Riprendiamo l’escursione tutta in discesa con ripidi e scoscesi scaloni che ci porta a Monterosso. Secondo noi questo sentiero è il più bello di tutte le cinque terre. Ci portiamo sul molo e chiediamo di prendere il battello turistico che fa il giro delle cinque terre fino a Portovenere e ritorno, per una vista dei paesi lato mare. Arrivati a Portovenere scendiamo per un giro turistico di un ora dopodiché risaliamo sulla barca che ci riporta al porto di Levanto. Anche oggi giornata intensa, molto calda e soleggiata (20 km a piedi).

 

Quarto giorno: domenica 15 maggio.

Stamattina dopo tre giorni riprendiamo la moto e tramite la strada asfaltata ci dirigiamo a Campiglia, piccolo paese che si trova tra Riomaggiore e Portovenere. Parcheggiata la moto seguiamo le indicazioni del sentiero che per un pezzo è abbastanza agevole e in pianura. Arrivati alla fontana di Nozzano poco dopo c’è un bivio con le indicazioni per raggiungere il piccolissimo paese, ora quasi disabitato di Monesteroli. Il problema è che bisogna scendere 1100 gradini molto ripidi per arrivare fino al mare sottostante, ma ne vale la pena. Durante la discesa il panorama è davvero mozzafiato. Noi siamo scesi fino alla fine del sentiero, ma per 50 metri non siamo arrivati al mare in quanto l’ultimo tratto di scala è franato. La risalita è alquanto faticosa Saliamo senza lamentarci perché alzando gli occhi verso gli scaloni  ci si rende conto della maestosità della scalinata e facciamo qualche riflessione su quanta fatica hanno fatto i contadini per costruirla. Pranziamo con un panino e ci cambiamo per affrontare il viaggio di ritorno a casa. Facciamo una tappa in un paesino toscano, Lucignano, per un gelato. Alle sette siamo a casa.

Bellissimo viaggio alle cinque terre. Temperatura ottimale, giornate soleggiate buon cibo ligure. Da fare assolutamente almeno una volta nella vita. Km percorsi in moto 1200 circa.

 

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Piemonte in moto. Agosto 2021

  Report giro in moto in Piemonte

            26 agosto – 5 settembre 2021

 

Giovedì 26 agosto 2021

 

Era tanto tempo che avevamo deciso di visitare il Piemonte, e finalmente abbiamo trovato il tempo di farlo. Partiamo senza fretta e decidiamo di percorrere la via Aurelia fino a Genova per poi tagliare verso Nord. Dopo una fermata all’autogrill per la colazione, usciamo nei pressi di Follonica sulla sr 439. Ci fermiamo nel paese di Massa Marittima. Facciamo una bella passeggiata nel centro, non prima di aver visitato la cattedrale di San Cerbone. Continuando arriviamo al palazzo dell’Abbondanza e poi alla torre dell’orologio. Ripresa la moto, la strada che ci separa da qui a Volterra, sono 30 km di godimento stradale, almeno fino alle saline. Continuiamo passando Pontedera e Lucca, ci fermiamo a Borgo Mozzano. Il ponte del Diavolo è il nostro obiettivo. La strada prosegue per Castelnuovo di Garfagnana, per poi deviare sulla bellissima strada sp 13 attraversando il parco regionale delle alpi apuane. Dopo Pian della Fioba siamo a Massa. Riprendiamo l’autostrada e usciamo a Tortona. I km percorsi sono oltre 700. Tempo soleggiato.

Venerdì 27 agosto 2021

 

Dopo una rapida visita della città, ci spostiamo verso est per fare il giro dei paesi delle langhe. Iniziamo l’immersione nella regione vinicola piemontese per eccellenza. Nella giornata odierna abbiamo visitato i seguenti paesi: Neive, Barbaresco, Alba, Roddi, Grinzane Cavour, La morra, Barolo, Monforte d’Alba, e infine ci siamo diretti a Saluzzo in hotel. Non sono sufficienti le parole per descrivere le meraviglie di tali territori. I paesaggi collinari, i borghi antichi, le cantine, i panorami, le specialità culinarie. Da visitare assolutamente. Percorsi oggi circa 250 km.

 

Sabato 28 agosto 2021

Dopo aver visitato il centro storico di Saluzzo, piccola cittadina ricca di storia, ci dirigiamo a Staffarda di Revello per visitare la famosa Abbazia. È un complesso medievale fondato dai monaci circensi. A seguire ci spostiamo nel piccolo paese di Manta dove si trova il famoso castello, bene donato al F.A.I., che lo ha riportato agli antichi splendori. Proseguiamo per la strada che costeggia il fiume Po verso i monti, fino ad arrivare al Pian del Re. Sul cartello che si trova nei pressi del parcheggio c’è scritto: Sorgenti del fiume Po. Lasciamo la moto e imbocchiamo il sentiero che arriva ai due laghetti sovrastanti. Lago fiorenza e lago superiore. Pranzato con un panino al rifugio, scendiamo al borgo di Crissolo, per la visita al santuario di San Chiaffredo. Da qui prendiamo direzione Racconigi, e strada facendo deviamo per il paese di Oncino per vedere la panchina gigante dell’amore. Arrivati a Racconigi cerchiamo l’hotel per la notte. Km. Percorsi 170.

 

Domenica 29 agosto 2021

 

Dato che siamo qui, la visita al castello di Racconigi è obbligatoria. Si tratta della residenza dei reali sabaudi. Continuiamo spostandoci a Moncalieri, con il suo bel centro storico, per la visita al palazzo Reale. Ci spostiamo poco fuori la città per salire sulla Sacra di San Michele, sito molto particolare, evoca fascino e mistero. Dalla terrazza superiore si gode di un panorama spettacolare. Torniamo indietro e siamo sulla basilica di Superga, per poi andare in centro a Torino per trovare un Hotel. Una visita al duomo di San Giovanni Battista, palazzo Carignano e la sacra sindone chiude la serata. Giornata soleggiata km percorsi 180.

 

Lunedì 30 agosto 2021

 

Mattinata passata al museo egizio, volevamo dopo salire sulla torre Antonelliana, ma la troppa fila ci ha fatto desistere. Passati per piazza San Carlo, ci spostiamo per il parco del valentino, villaggio medievale, monte dei cappuccini e basilica sottostante. Piazza vittorio veneto, giardini reali, basilica della consolata. Per finire abbiamo fatto una gita sul fiume Po sul battello. Oggi tutto il percorso è stato fatto a piedi.

 

Martedì 31 agosto 2021

 

Da Torino ci spostiamo a Venaria Reale, un’altra delle residenze sabaude. Dopo la visita andiamo a cercare il famoso quartiere Lehmann. Proseguiamo per il passo del Moncenisio per cercare un po’ di refrigerio. Arriviamo a quota 2000 metri, al confine con la Francia. Giro del lago formato dalla diga e torniamo indietro. Scendendo ci fermiamo all’abbazia benedettina di Novalesa per una visita. Da qui tramite strade provinciali e un bel giro, saliamo fino al paese di Ceresole Reale. È tardi e facciamo fatica a trovare un hotel. Arrivati a quota 1700 mt. ci imbattiamo in un rifugio alpino (rifugio Guido Muzio), che ha una camera libera e ci prepara una cena nostrana. Domani dobbiamo arrivare fino al colle del Nivolet a quota 2700 mt. Km percorsi oggi circa 300. Giornata soleggiata.

 

Mercoledì1 settembre 2021

 

Dopo una ricca colazione ci accingiamo a percorrere gli stretti tornanti che ci portano ai laghi formati dalle dighe. Salendo ancora il panorama diventa maestoso, e continuando la strada asfaltata finisce in un grande parcheggio dove iniziano i sentieri escursionistici. Iniziamo l’escursione verso i due laghi alpini, il Rossett e il lago Leita. Siamo arrivati fino a quota 3000 metri, dove vista la giornata soleggiata la temperatura era di 15 gradi. Dopo circa tre ore siamo di nuovo in moto. Pranziamo a ponte Canavese, e dopo un giro che ha toccato i paesi di Rivarolo Canavese, San Giorgio, lago di Viverone, Casale Monferrato. Una fermata l’abbiamo fatta al parco e castello di Masino, un bene amministrato dalla F.A.I.. A tarda sera siamo a  Certosa di Pavia dove cerchiamo un b&b vicino alla certosa. Percorsi circa 250 km.

 

Giovedì 2 settembre 2021

 

Stamattina tutta dedicata alla visita della Certosa di Pavia. Riusciamo a prenotare all’arrivo due posti per la visita guidata da un monaco della comunità cistercense. Da qui continuiamo passando per i paesi di Costeggio, Borgo Priolo, Ruino, Zavattarello. Facciamo una piccola deviazione fino a passo penice, dove visitiamo il Santuario Santa Maria. A sera siamo Bobbio. Km percorsi circa 100. Tempo soleggiato.

Venerdì 3 settembre 2021

 

Visitiamo la cittadina di Bobbio, per poi prendere la strada delle colline piacentine. Arriviamo al castello di Bardi, proseguendo per Varano de Melegari, a seguire passo della Cisa. Il nostro obiettivo è la cittadina di Lerici, dove raggiungiamo il sito F.A.I di villa Rezzoli. Anche qui una bellissima visita guidata ci illustra la storia di questa bella villa con vista mare sulla “baia dei poeti”. Finita la visita, ci spostiamo a Marina di Massa, dove troviamo un hotel. Km percorsi oggi circa 250. Tempo soleggiato.

 

Sabato 4 settembre 2021

Il programma di oggi è la visita della cittadina medievale di Volterra. Parcheggiata la moto ci incamminiamo per le stradine del centro storico. Visitiamo il palazzo Viti, il palazzo dei Priori, il teatro romano, il duomo, la fortezza medicea, l’acropoli etrusca. Proseguiamo a Montecatini Val di Cecina, dove tramite visita guidata ci fanno visitare la miniera e il museo minerario. A tarda sera siamo a Grosseto per la ricerca di un hotel. Km percorsi oggi circa 260. Tempo soleggiato.

 

Domenica 5 settembre 2021

Grosseto, Scansano, Manciano, Ponte San Pietro e siamo a Marta. Giro del paese e pranzo in riva al lago di Bolsena. Ripartiamo sul tardi e alle 17:00 siamo a casa. Nota curiosa, appena entrati nel nostro garage, inizia a piovere a dirotto dopo 10 giorni soleggiati.

In totale abbiamo percorso circa 3000 km in moto che alla partenza segnava km 309.000

 

Anche stavolta nessun problema ne a noi ne alla moto. Per la ricerca di una camera per la notte tramite Booking, oppure direttamente da noi nei paesi visitati, non ci sono stati problemi.

 

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Sardegna in moto. Settembre 2020

               Sardegna in moto

                                      4-10 settembre 2020

                           Piccolo report di questa settimana passata nell’isola.

 

Venerdì 4 settembre

Il traghetto salpa alle ore 08:30 dal porto di Civitavecchia. I nostri amici Angela e Guido, anche loro su GS sono già saliti, noi invece colpa di problemi tecnici relativi a mio stato di salute compromesso già dalla notte e con pit-stop forzato sull’autostrada arriviamo appena in tempo che quasi ci chiudono il portellone dietro. Vabbe’ ce l’abbiamo fatta. Il viaggio si svolge piacevolmente. Alle  14: 00 il traghetto attracca alla banchina di  Olbia. La giornata è soleggiata, la temperatura ottimale, navigatore impostato sulla ss125 orientale sarda si parte. San Teodoro, Budoni, Posada, Orosei. Da qui iniziamo a godere e spingere con le mogli dietro che ripetevano ad ogni curva …vai piano…vai piano….. Dorgali, Passo Genna Silana, Santa Maria Navarrese. Uno sballo, curve a go-go, senza soluzione di continuità. Arriviamo in paese e ci posizioniamo all’hotel  Nicoletta, già  prenotato. Cena in ristorante consigliato, in terrazza sul mare. Questa è la Sardegna.

Sabato 5 settembre

Oggi ho programmato un giro molto curvoso con meta “Punta la Marmora” , il punto più alto del Gennargentu. Da Santa Maria scendiamo verso Tortolì, deviamo per Villagrande, poi tramite ss389 siamo a Fonni, non senza aver sbagliato un bivio e fatto una trentina di chilometri di giro turistico supplementare all’interno del parco. A Fonni facciamo una pausa caffè, poi iniziamo la salita che ci porta al rifugio Brancu Spina, ma sotto gli impianti di risalita causa lavori la strada è chiusa, e quindi impossibilitati a raggiungere la cima della montagna. Ci fermiamo per alcune foto poi scendiamo in direzione Desulo, a seguire  Aritzo, Laconi, Serri. Pausa panino e subito SS 198 . Uno sballo di strada. Tutta una curva intervallata da piccoli rettilinei. Arriviamo a Tortolì e quindi deviamo per Santa Maria. Oltre 250 km di vero piacere. Stanchi, ma la fame prende il sopravvento, e noi subito provvediamo.

Domenica 6 settembre

Oggi vista la giornata soleggiata e mare calmo decidiamo di lasciare la moto in garage, affittiamo un gommone e percorriamo il tratto di mare che va da Santa Maria fino a cala Gonone. Pedra Longa, cala Sisine, Cala di Luna, Grotta del bue marino, sono solo alcune delle meraviglie che si vedono dal mare. Ci fermiamo in una caletta riparata dove attracchiamo e facciamo un pranzo al sacco. Alle 5 entriamo in porto per rifornire e riconsegnare il gommone. Bellissima giornata. Anche stasera la cena in un sito diverso.

Lunedì 7 settembre

Riprendiamo le nostre motine e stavolta puntiamo a sud. Da Santa Maria passando per Bari Sardo deviamo per Ierzu e finiamo a Perdasdefogu. Qui ci aspetta un mio amico che ci offre una buona colazione. Facciamo quattro chiacchiere con la promessa che l’anno prossimo ci fermiamo a dormire lì in modo che possiamo cenare e bere “cannonau” a volontà. Proseguiamo per Escalaplano, Ballao, Sant’Andrea Frius, Cagliari. La ss387 regala emozioni inaspettate. Facciamo un pezzo di tangenziale e ci portiamo sulla SS 125. Fino a Muravera uno spettacolo. Dietro ogni curva un’emozione diversa. Ad una fermata foto, faccio la proposta di tornare indietro e rifarla…quasi quasi…..Mentre gustavamo un panino in un bar di Muravera, mi rendo conto che le mie gomme sono quasi finite. Tramite internet trovo un gommista a Tortolì. Ci rechiamo diretti e vedo una decina di motociclisti tedeschi intenti a sostituire anche lori gli pneumatici. Aspettiamo un paio di ore e mi monta le gomme della mia marca preferita. Facciamo una puntatina ad Arbatax e poi via in hotel. Anche oggi giornata bellissima.

Martedì 8 settembre

Oggi tappa di trasferimento. Lasciamo l’hotel di Santa Maria Navarrese sulla costa orientale per soggiornare a Buggerru sulla costa occidentale.  Risaliamo la SS 125 per Genna Silana, a Dorgali giriamo a sinistra per Oliena, poi Orgosolo dove ci fermiamo a vedere i vari murales. Proseguiamo per Mamoiada e poi Nuoro. Da qui SS 131 fino a Oristano dove deviamo per il sito turistico di Tharros a capo San Marco. Visitiamo tutto il sito. Riprendiamo le moto, Arborea, Terralba, Guspini. Continuiamo sulla SS126 Arbus, Portixeddu, Buggerru. Qui ci aspettano all’hotel 904 nella piazza centrale. Andiamo a cena in un caratteristico locale il grottino.

Mercoledì 9 settembre

Stamattina ci spingiamo più a sud. Da Buggerru arriviamo a Portoscuso percorrendo la bellissima strada costiera. Da lì traghetto per l’isola di San Pietro dove percorriamo il periplo finendo anche nella location della celebre serie tv. Tornati al porto ci facciamo traghettare sull’isola di sant’Antioco, Anche qui dopo aver toccato Capo Sperono torniamo in terraferma. Passando per Carbonia andiamo nella vecchia miniera estrattiva dove prenotiamo una visita guidata che dura circa un ora. Molto interessante e istruttiva. Torniamo in hotel percorrendo a ritroso la strada che avevamo fatto la mattina con il sole che ci faceva da faro.

Giovedì 10 settembre

Oggi una giornata strana. Sembra dover piover. Siamo indecisi sul da farsi. Rimaniamo in paese a visitare la spiaggia e il piccolo porto. Poi andiamo alla miniera “Henry”, ma le visite per oggi sono sospese. Prendiamo le moto e ci rechiamo al sito Antas sulla SS126, ma il tempo cambia. Facciamo appena in tempo a tornare in hotel che comincia a piovere. Ci rifacciamo la sera con cena a base di pesce.

Venerdì 11 settembre

Questo è il giorno del ritorno. Le previsioni davano pioggia abbondante, ma da Buggerru ad Olbia tutto fila liscio. Sempre sole. Il traghetto parte alle ore 12:30, attracca al porto di Civitavecchia alle ore 20:00. Alle 21 e trenta siamo a casa.

La Sardegna è sempre la Sardegna. Le strade, “motociclisticamente parlando” sono da sballo. Gli abitanti socievoli e ospitali. Cibo genuino. Mare  incantevole. Parchi interni da scoprire. E’ una meta obbligatoria per un motociclista che si rispetti!

 

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Sud Italia in moto. Giugno 2020.

 

Sud Italia in moto

06 giugno – 24 giugno 2020

Quest’anno il nostro consueto viaggio in moto all’estero è saltato causa Covid.

Abbiamo ripiegato per un tour nelle regioni italiane del sud, isole comprese, Campania, Basilicata, Calabria, Sicilia.

Il meteo sempre a nostro favore con giornate soleggiate e temperature piacevoli.

La Sicilia

 

Sabato 6 giugno 2020

La partenza causa lavori è slittata alle 15:30. Preparata la moto, caricati i bagagli, ( pochi) si parte.  Autostrada del sole fino a Atena Lucana, proseguiamo per Brienza, dove troviamo un Hotel con annesso ristorante per passare la notte. Alla partenza il contachilometri della moto segna km. 297.800.

Domenica 7 giugno

La mattina fatto un giro panoramico per il paese, ci spostiamo a Sasso di Castalda, piccolo borgo Lucano. Dopo aver parcheggiata la moto e fatto un giro nelle viuzze del paese, ci rechiamo nel punto panoramico più alto dove sono installati due ponti tibetani in acciaio. Trattasi del sito “Ponte alla Luna”. Si percorre un percorso ad anello in cui bisogna attraversare i due ponti. Uno di 120 metri e un altro molto più spettacolare di 300 metri. Facciamo i biglietti e insieme ad una guida,  forniti di attrezzature adeguata andiamo ad affrontare il percorso. Se soffrite di vertigini ve lo sconsiglio. La guida ci porta poi nel punto panoramico più alto dove ammirare un panorama a 360 gradi della vallata. Durata totale un paio di ore. Risaliti in moto ci prepariamo ad affrontare l’appennino lucano attraversando parecchi paesi: Fossa Cupa,Abriola,Anzi,Corleto,Perticara,Gorgoglione,Cirigliano,Accettura,Garagusa,Salandra,Ferrandina,Craco,Stigliano. Qui ci fermiamo dopo 250 km di strade curvosissime, a tratti molto strette e in mezzo ai magnifici boschi. Frequenti sono state le soste per ammirare i famosi “ Calanchi Lucani”.

Lunedì 8 giugno

Continuiamo il giro “Lucano”, Aliano, Sant’Arcangelo, Valsinni, Tursi, arrivando al mare a Policoro. Passiamo a trovare un nostro amico e dopo averlo velocemente salutato proseguiamo per la statale 106 ionica verso sud. All’altezza di Corigliano Calabro, ci stacchiamo dalla litoranea e puntiamo verso il parco nazionale della Sila. Ci arrampichiamo sulla statale 177 e fatta una sosta al lago di Cecita, arriviamo a Camigliatello Silano. Sosta panino, per poi proseguire sulla “ strada delle vette”, che ti porta nel punto più in alto al rifugio Botte Donato a circa 2000 metri. Siamo in pieno parco. Scendiamo nel versante opposto fino a Lorica. Siamo sul lago Arvo, scendiamo ancora e arriviamo al lago Ampollino, proseguendo per Colosimi. E’ tardi e non riusciamo a trovare una struttura per la notte, optiamo per trasferirci al mare a Falerna Marina, circa 40 km dove booking ci ha trovato un ottimo hotel con ristorante. La giornata finisce qui dopo circa 300 km.

Martedì 10 giugno

Siamo sul mar tirreno e scendiamo verso sud fino a Gioia Tauro per poi deviare verso Taurianova, Cittanova, Gerace, Locri. Ora siamo di nuovo sul mar Ionio, riprendiamo la ss 106 e usciamo all’altezza del paese d San Luca. Da qui parte la strada che attraversa l’Aspromonte da est a ovest. Il nostro obiettivo è il santuario della Madonna dei Polsi. Dopo varie peripezie, incroci sbagliati, informazioni sbagliate, strade sterrate, riusciamo a trovare la strada che ci porta al santuario. Messa piuttosto male, piena di buche, con varie frane lungo il percorso, si snodava scendendo sui fianchi della montagna. Senza protezioni e curve a 180 gradi con fondo scivoloso, Flavia non faceva altro che dire torniamo indietro, ma io la rassicuravo del fatto che arrivati giù al santuario poi diventava tutta bella e asfaltata. Arrivati in fondo troviamo il Santuario chiuso. Deserto. Non una persona. Facciamo un giro a piedi e ci rimettiamo in moto per proseguire, ma fatti un centinaio di metri l’asfalto lasciva il posto ad una sterrata molto disconnessa. Ad un certo punto finiva in un fosso in cui passava l’acqua di un torrente. Flavia scesa dalla moto prosegue a piedi, io con la moto carica ho sudato sette camice per arrivare al punto asfaltato a circa  4  km. Scendiamo sul lato mar tirreno e raggiunta Villa San Giovanni ci imbarchiamo sul traghetto che in mezz’ora ci sbarca a Messina. Tramite ss 113 siamo a Villafranca, proseguendo per Milazzo dove ci fermiamo per la notte. Anche oggi percorsi circa 300 km molto impegnativi.

Mercoledì 10 giugno

Attraversiamo Barcellona di Gotto, deviamo per la ss 185 fino a Francavilla di Sicilia, proseguendo sulla ss121. Randazzo, Bronte, Adrano, Regalbuto, Leonforte, Villarosa, Santa Caterina, Serradifalco, Agrigento, Porto Empedocle. Qui facciamo il biglietto per imbarcarci direzione isola di Lampedusa. Il traghetto parte alle ore 23:00 quasi  vuoto. Di moto c’era solo la nostra. Percorsi 300 km circa.

Giovedì 11 giugno

Alle nove in punto il traghetto attracca al porto di Lampedusa. Dopo una bella colazione al bar di playa le palme, andiamo verso il b&b prenotato dove troviamo ad accoglierci Francesca la proprietaria. Lasciamo i bagagli e iniziamo l’esplorazione dell’isola. Prima tappa cala pulcino. Solo 4 km tra andata e ritorno separano il parcheggio della moto dalla graziosa spiaggia. Ci spostiamo poi alla celeberrima “ spiaggia dei conigli”. Mare e spiaggia caraibica. Causa covid solo una decina di isolani e noi. Il pomeriggio vola tra un bagno e una passeggiata. Dopo aver visto il sole posarsi sull’acqua torniamo  alla nostra casetta.

Venerdì 12 giugno

Stamattina lasciamo la moto al porto e ci imbarchiamo per l’isola di linosa. L’aliscafo impiega 40 minuti a portarci la. Dalla banchina al centro del paese sono 500 metri. Scarpe da trekking, zainetto, cappellino. Acquistati in un alimentari 2 panini, ci incamminiamo per la visita della piccola isola vulcanica. Eravamo gli unici turisti. Iniziamo nell’arrampicarci per il sentiero che porta a monte vulcano. Qui panorama a 360° sull’isola. Proseguiamo per Faraglioni di Linosa, Piscina naturale, monte rosso, e ritorno al porto. Praticamente abbiamo girato tutta l’isola a piedi. Percorsi più di 20 km. Alle diciotto prendiamo l’aliscafo che ci riporta a Lamapedusa.

Sabato13, Domenica 14, lunedì 15 giugno

In questi tre giorni abbiamo visitato l’isola. Ci spostavamo sia in moto sia a piedi. Abbiamo fatto qualche pomeriggio di mare. Spiaggia della Guitgia, cala croce, cala greca, capo ponente, Porta di Lampedusa, cala Francese, grotta bue marino, cala pisano, albero sole,   senza tralasciare ristorantini vari.

Martedì 16 giugno

Il traghetto che ci riporta in terraferma parte alle 11,15. Alle 20:30 sbarchiamo a Porto Empedocle, e di corsa prendiamo direzione porto di Trapani dove alle 23:00 parte il traghetto che ci porta all’isola di Pantelleria. Arrivati al porto riusciamo con fortuna a trovare il posto per la moto e la nostra cabina. Partenza in perfetto orario.

Mercoledì 17 giugno

Lo sbarco a Pantelleria avviene alle 06:30. Dopo colazione iniziamo il tour dell’isola percorrendo il periplo completo. L’Arco dell’elefante, e il lago di Venere sono due tappe obbligatorie. Saliamo sulla montagna grande, dove il panorama è meraviglioso.  Distese di passito e capperi la fanno da padrone. Scendiamo nella Grotta dei briganti. Torniamo giù al paese in cerca di una stanza e un ristorantino.

Giovedì 18 giugno

Stamattina rifacciamo il periplo dell’isola al contrario, fermandoci nei punti più caratteristici. Un giro nelle viuzze del paese e poi alle dodici siamo all’imbarco, ma causa covid, imbarcano  solo la moto, ma non c’è posto per noi. Ci dicono di prendere l’aliscafo delle sedici che arriva a Trapani alla stessa ora del traghetto con la moto. Passiamo il pomeriggio su una spiaggetta limitrofa. Alle sedici ci imbarchiamo. Alle diciannove siamo a Trapani, e andiamo a recuperare la moto nella banchina al lato opposto del nostro. Prendiamo alloggio in centro storico.

Venerdì 19 giugno

Andiamo a visitare il centro storico della città, dopodiché percorriamo tutta la strada costiera fino alla riserva del monte Cofano, poi raggiungiamo San Vito lo Capo dove poco più avanti parcheggiamo la moto e ci incamminiamo per lo stradello della riserva dello zingaro. Torniamo indietro e puntiamo su Castellammare del Golfo  ma non trovando nulla da dormire optiamo per Alcamo. Un grazioso b&b ci accoglie con seguito di cena a base di pesce.

Sabato 20 giugno

Costeggiamo tutta la linea di costa fermandoci a isola delle femmine, e poi a Mondello nell’affollatissima spiaggia. Entriamo a Palermo e subito al santuario di santa Rosalia sul monte Pellegrino. Anche qui panorama mozzafiato sulla città. Scendiamo e trovato un hotel centrale, ci incamminiamo per il centro storico di Palermo. Finale in ristorante nostrano.

Domenica 21 giugno

Oggi vogliamo tornare a Monreale dove siamo già stati alcuni anni fa. Sempre uno spettacolo la basilica. Proseguo per piana degli albanesi e  San Giuseppe Jato. Torniamo verso il mare a Bagheria e percorrendo la linea di  costa Termini Imerese, Cefalù, Santo Stefano di Camastra, Sant’ Agata Militello, andiamo ad albergare a Capo D’Orlando.

Lunedi 22 giugno

Proseguiamo per Tindari con visita al santuario della Madonna nera, poi Messina dove ritraghettiamo per la Calabria. Ci fermiamo a Scilla, punto panoramicissimo dove pranziamo. Continuando sulla ss18 Bagnara Calabra, Gioia Tauro, Vibo Valentia, Sant’Eufemia e Falerna Marina dove dormiamo nello stesso hotel dell’andata.

Martedì 23 giugno

Sempre seguendo la ss 18 passiamo ad Amantea, Paola, Diamante, Scale, Praia a mare, Maratea, Sapri, Policastro, Vallo della Lucania, Battipaglia, approdando a Vietri sul mare. Albergo con ristorante in terrazza vista costiera. Romantico.

Mercoledì 24 giugno

Ancora costiera amalfitana, deviando e poi riscendendo a Maiori, Tramonti, Corbara, Sambuco, Ravello, Amalfi, Praiano, Positano, Sant’ Agata, Sorrento, Vico Equense, Castellammare. Qui tramite autostrada alle diciannove siamo a casa.

 

Bellissimo viaggio tutto Italiano. Meteo sempre dalla nostra parte. Sole e temperature umane. La cosa più bella è stata che essendo appena usciti dalla prima fase del covid, di turisti in giro non ce n’erano. Alberghi vuoti, ristorati vuoti, traghetti vuoti, siti turistici e spiagge vuote. Lunghi tratti di strade specialmente in Basilicata e Calabria ma anche in all’intero della Sicilia senza incontrare alcun veicolo. Le isole di Lampedusa e Pantelleria nostre al cento per cento. La moto nonostante i circa 3000 km di percorrenza  del tour non ha mostrato alcun problema. Contachilometri segna km.301.000. Gli abitanti del sud sempre gentili e ospitali. Moto lasciata spesso fuori la notte o nei parcheggi mai avuto problemi. Noi già con la testa immersa nella programmazione del prossimo viaggio.

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Viaggio in moto Israele, Giordania,Grecia. Giugno 2019.

Il sito di Petra visto dall'alto.

Report completo viaggio in moto Grecia, Israele, Giordania, 31 Maggio -2 luglio 2019

Ciao a tutti. L’idea di andare a visitare la Giordania è venuta a Flavia nell’autunno 2018.A giugno dello stesso anno per motivi familiari è saltato il viaggio che avevamo programmato in Russia, e così abbiamo deciso di andare in Giordania nei mesi invernali, visto che il clima in quel paese lo consente. Naturalmente in aereo. Inizio a fare le ricerche on-line per capire come organizzare il tutto e mi balena per la mente l’idea di andarci con la moto. Approfondisco la ricerca e piano piano mi rendo conto che la cosa si può fare. In un sito di motoviaggiatori mi imbatto in una coppia di piemontesi che hanno effettuato il viaggio in moto nell’agosto 2017, e leggendo il loro racconto, mi entusiasmo ancora di più e dico a Flavia: OK, Israele e Giordania in moto, partenza primo giugno 2019. Lei, nooooo, tu sei matto. Poi si lascia convincere e iniziamo la preparazione a tavolino del viaggio. Per andare in Israele via terra momentaneamente è impossibile. Frontiera della Siria e Libano interdette. In Irak nemmeno a parlarne. L’unico modo è traghettare la moto, e contatto una società di spedizione cipriota, la  Salamis shipping, che fa la spola tra il porto di Lavrio in Grecia e il porto di Haifa in Israele. L’unico problema è che tale traghetto è un cargo, e non trasporta passeggeri,ma solo merci. Nessun problema, lascio loro la moto e noi andiamo in aereo in Israele. Due giorni dopo andiamo al porto di Haifa a recuperare la moto, e iniziamo il tour vero e proprio. Avendo a disposizione 30 giorni di ferie e dovendo, per motivi di traghetto ripartire il 27 giugno da Israele, decidiamo di passare gli altri 10 giorni visitando la Grecia. Questo è l’inizio della nostra avventura con la nostra fidata GS Adventur.

La partenza è prevista il 31 maggio, ritorno 02 luglio.

1° giorno, venerdì’ 31 maggio 2019

Eccoci arrivati al giorno della partenza. Non nascondo che ieri notte ho dormito poco. Il viaggio è molto impegnativo, traghetti, aerei, la preparazione del bagaglio, ridotto all’osso. Sembra tutto ok. Alle 10:00 siamo sulla nostra fidata moto e via. Il contachilometri segna 263.300. La giornata è soleggiata. Prendiamo l’autostrada è usciamo ad Avellino per fare una visita al Santuario di Montevergine. La salita al sito è abbastanza impegnativa, ci sono infatti circa 30 tornanti sulla strada che si inerpica sul monte. La temperatura dai 22 gradi sotto, passa ai 10 gradi. Sito quasi deserto. Appena finita la visita, veniamo circondati dalle nuvole. Ci precipitano a scendere. Nel paese sottostante ci fermiamo a mangiare un panino. Continuiamo per Bari, e usciti dell’autostrada percorriamo la strada litoranea. Polignano a mare è il primo paese che incontriamo. Una vera meraviglia. Proseguiamo fino a Montalbano, una frazione di Fasano, dove prima troviamo un bellissimo agriturismo immerso negli oliveti, che ci offre una camera per la notte. Poi la cena in un ristorantino del paese niente male. Percorsi oggi 600 km circa. Giornata soleggiata.

2° giorno, sabato 1 giugno 2019.

Lasciamo la masseria Morrone dopo una ricca colazione. Ostuni, San Vito dei Normanni, Brindisi. Da qui alle tredici ci imbarchiamo sul traghetto che alle ventidue e trenta ci sbarca a Jgoumenitsa, in Grecia. L’albergo lo troviamo nelle vicinanze del porto.Una curiosità, la nostra era la sola moto sul traghetto.Percorsi 50 km. Giornata soleggiata.

3° giorno, domenica 2 giugno 2019.

Che fortuna! Il traghetto che parte per l’isola di Corfu è  proprio di fronte al nostro albergo. Chiesto in reception a che ora parte ci rispondono gentilmente ”tra 3 minuti”, il prossimo alle ore 12:00.! In un batter d’occhio carichiamo la borsa, e caschi in mano attraversiamo la strada in motocicletta. Mi fermo davanti la biglietteria, e mando Flavia al traghetto distante un centinaio di metri dicendo che ci aspettassero. Infatti al mio arrivo un portuale mi fa segno di salire velocemente che deve salpare. Dopo un’ora abbondante di viaggio siamo all’isola. Parcheggiano la moto al porto e facciamo 2 biglietti per il bus turistico che fa il giro del capoluogo, Kerkyra. Il giro dura due ore e si snoda nella città e periferia. Ci addentriamo poi a piedi nel centro storico e visitiamo la Chiesa di S. Giorgio, e quella di San Spiridione, dove esponevano la reliquia del Santo. Continuiamo nella grandissima piazza Spianata e affianco il forte vecchio. Dopo un pranzetto a base di gyros, prendiamo la moto e raggiungiamo il monastero di Kanoni, posto su un’isola raggiungibile tramite un pontile. Proseguiamo in moto fino al sito dell’Achilleion. Trattasi della dimora dove soggiornava   la principessa Sissi. Da vedere assolutamente. Ci spostiamo ora per le strette e ripide strade dell’isola prima a Pelekas, poi a seguire Ermones, Anghelokastro, Paleokastritsa. Stradine tortuose che salgono e scendono, viste mozzafiato. Spiaggetta incantevoli. Proseguiamo sempre lungo la linea di costa fino a Sidari dove troviamo un affittacamere “Alessandro” che ci prepara anche una cena caratteristica greca. Giornata soleggiata. Temperatura sui 22-24 gradi. Km percorsi circa 100.

4° giorno, lunedì 3 giugno 2019.

Stamattina al risveglio il cielo è grigio. Le previsioni danno pioggia. Dopo aver salutato la gentile signora, decidiamo di percorrere la linea di costa nord dell’isola, fino a tornare a Kerkyra. Niente pioggia. Ogni tanto ci fermiamo nei paesetti attraversati. Arriviamo al porto e ci imbarchiamo per Jgoumenitsa. Torniamo in terraferma. Poco prima di attraccare alla banchina, inizia a piovere. Attraversiamo la strada e ci rifugiano nell’ hotel dove avevamo dormito due giorni prima. La pioggia continua incessante per tutto il giorno e la notte. Domani decideremo il da farsi. Km percorsi circa 60.

5° giorno, martedì 4 giugno 2019.

Stamattina al risveglio cielo grigio-nero, carichiamo la moto e partiamo direzione Lefkada. Sono le otto, e fatti 30 km inizia a piovere. Ci fermiamo ad una stazione di servizio per ripararci in quanto non portiamo le tute antipioggia. Dopo un’ora sembra smettere, facciamo altri 20 km e piove di nuovo. Siamo in un paesetto, Loutsa, sulla costa e troviamo un bar con tettoia dove ci fermiamo. Dobbiamo aspettare fino alle tredici prima di ripartire. Visto che a Lefkada dalle previsioni danno pioggia fino alla sera puntiamo direttamente su Patrasso. Ripartiamo ma continua a piovere, noi imperterriti sotto l’acqua per mezz’ora, poi tutto sole. Arriviamo a Patrasso, e subito foto di rito sotto il maestoso ponte. Ci portiamo al centro per visitare la basilica di Sant’Andrea. Spostandosi poi sulla zona archeologica dove si trova l’anfiteatro romano, il ponte, la fortezza e l’acquedotto. Uscendo da Patrasso incontriamo una struttura avveniristica. Entriamo nel parcheggio e alla reception ci dicono che si tratta del museo dell’archeologia romana. Entriamo e visitiamo le tre sale con reperti interessanti dell’epoca romana. Proseguiamo lungo la strada costiera verso Corinto e ci fermiamo nel paese di Diakofto, distante sessanta km. Sono le venti e vado alla ricerca della stazione ferroviaria dove parte il trenino a cremagliera per visitare il la gola del Vouraikos, unico in Europa. Prenoto due biglietti per il giorno dopo. Oggi niente pranzo e andiamo alla ricerca di un hotel e ristorante. Trovati nei pressi del piccolo porticciolo con prezzi a buon mercato. Appartamento di 60 mq. 35 euro, cena per due a venti euro. Giornata per metà  pioggia, resto sole con temperature 20-25 gradi. Km. Percorsi circa 260.

6 giorno, mercoledì 5 giugno 2019

Alle otto e mezza siamo già in stazione, dista solo cinquecento metri dal nostro hotel. Abbiamo lasciato la moto, e i bagagli in stanza. Il trenino a cremagliera, parte puntuale. Impiega circa un’ora ad arrivare al caratteristico paese di Kalavryta. Attraversa le gole, e i binari in certi punti sono proprio a strapiombo su esse. Nei punti più  ripidi si aggancia alla cremagliera e con velocità  ridotta sale. Noi arrivati al paese facciamo un giro veloce e scendiamo subito. Tornati in stazione, studiamo il percorso per andare a Olimpia, passando per l’entroterra, e ci accorgiamo che il navigatore ci fa passare a Kalavryta. Sono 130km di strade ben tenute. Scavalchiamo diversi passi. Traffico zero. Olimpia è un sito archeologico che conoscono in tutto il mondo, per via delle olimpiadi che sono nate qui. Visitiamo sia il sito, sia i due musei annessi. Davvero interessanti. Sono le cinque e decidiamo di spostarci a Kalamata, nella costa sud. Percorriamo la strada che costeggia il mare passando prima a Pyrgos, e in finale a Pylos ( Navarrino )per poi svoltare verso Kalamata. Arriviamo alle otto. Trovato subito un hotel che ci manda a cenare in un caratteristico ristorantino. Cena ottima.Giornata soleggiata, temperatura dai 20 ai 25 gradi. Km. percorsi circa 300.

7° giorno, giovedì 6 giugno 2019

Partiamo nell’affrontare una delle più belle strade greche. La Sparta- Kamalata. Da fare assolutamente.  60 km di tornanti sotto il monte Taigeto. Poco prima di Sparta c’è  da visitare il sito archeologico di Mytras. Una città’ costruita nel 1200 alle pendici di una montagna, con relativo castello in cima. Due ore di visita, poi tramite strade tortuose bellissime arriviamo all’ imbarco per l’ isoletta di Elafonisi. Appena arrivo sulla banchina cerco il chioschetto per fare il biglietto, ma era chiuso. A fine banchina vedevo un uomo che si sbracciava gridando “came here “,  vado avanti con la moto è mi fa cenno di salire, ma il traghetto era pieno. Lui fa spostare una macchina e riesco a malapena a incastrare la moto, ma il bauletto sporgeva dalla linea di chiusura. Lui: no problem, chiude a metà la sponda del traghetto e parte. In due minuti siamo sull’isola.  Spiagge mondiali.  Imbarco da ridere moto a filo porta. Facciamo un giro veloce a vedere le meravigliose spiagge, tornando al porticciolo ri- traghettiamo sulla terraferma. Giro veloce a  vedere anche Neapoli  poi direzione Monenvasia. Alle 18.00 siamo lì. Borgo stupendo. Ci arrampichiamo fino sulla rupe, facciamo il giro del paese, quasi tutto riportato alle condizioni originali. Naturalmente pieno di negozi, bar, ristoranti. Scendiamo e sulla piazzetta principale troviamo una room rent.  Accanto un ristorante con tavoli a raso del mare. Ottima cena. Giornata Soleggiata. Temperatura dai 20 ai 28 gradi. Km percorsi 300.

8° giorno, venerdì 7 giugno 2019.

Programmo il Tom Tom su Nafplia, con strade tortuose. Non potete immaginare i 170 km di strada a seguire. Bella bellissima. I primi 80 km, strade interne salì e scendi dalle montagne, i restanti sulla strada che rasentava la linea di costa. Ogni curva un scorcio più bello dell’altro. Infatti fatta Una delle centomila curve ci si para davanti una spiaggetta deserta. Fermo la moto, in un batter d’occhio siamo in costume da bagno, e via dentro l’acqua. Dopo 7 giorni un’ora di mare ci voleva!  Una mattinata superlativa. Arrivati al paese, giro del porto, giro della città vecchia, e salita sulla fortezza, da cui si gode un panorama spettacolare. Scendiamo e puntiamo su Epidauro un sito archeologico con un antico teatro ben conservato. Entriamo, il teatro è un classico stile greco   visitiamo anche i resti del complesso Estiatorio e il Profileo. Di nuovo in moto percorriamo una strada davvero bella che ci porta all’imbarco dell’isola di Spetses, ma con la moto non ci fanno salire, solo passeggeri. Visto che si è fatto tardi sono le otto, andiamo a cercare un hotel per la sera, e arriviamo a Ermioni. Bellissimo porticciolo che si affaccia sul golfo. Pieno di turisti europei con le loro barche a vela. In piazzetta all’arrivo a lato vediamo Angelo room.  Bellissima camera vista mare con 50 euro. Per mangiare ci manda da Maria. Ottima cena sempre con tavolo a raso del mare. Giornata fantastica sia moto che archeologia. Tempo soleggiato, temperatura 24-32 gradi. Km. Percorsi oltre 300.

9° giorno, domenica 8 giugno 2019.

Risaliamo tutta la costa della penisola, fino a portarci l’imbarco per l’Isola di Poros, ma decidiamo di non salire sul traghetto visto che dalla guida c’era poco da vedere. Andiamo avanti e facciamo il giro della penisola vulcanica di Menthana. Percorriamo le strette e ripide stradine che si snodano attorno ai crateri. Usciti dalla penisola, continuiamo a salire sulla strada panoramica che porta a Corinto, e dove possibile scendevamo nelle insenature dove ci portava la strada, a vedere da vicino spiaggia e porticcioli turistici. Continuiamo, fermandosi a Corinto. Una foto sul canale era d’obbligo. Andiamo poi al sito archeologico e saliamo sulla fortezza sovrastante dove si gode di una vista spettacolare di tutto lo stretto. Continuiamo per Atene, su strada panoramica statale, ad un certo punto vedo un cartello” imbarco per Salamina”. Flavia subito: andiamo? Deviamo e quando arriviamo sul pontile il traghetto era appena partito. Il successivo tra mezz’ora. Ok aspettiamo. Saliti sul traghetto facciamo il biglietto ….. 2 euro, moto e due passeggeri! Sbarcati sull’isola sono le otto passate e andiamo alla ricerca di un hotel o affittacamere, ma nulla. Inizio a chiedere e una ragazza mi dice che a 5 km c’è un hotel. Andiamo ma non c’è posto. Proseguiamo per un altro confermatoci da un passante, ma di lusso. Intanto è quasi notte e chiedo la cifra 110 euro. Siamo stanchi. Ok. Bellissimo hotel in riva al mare del Golfo di Salamina. Cena ottima in ristorante a filo acqua! Oggi giornata molto calda. Temperature da 28 ai 39 gradi. Soleggiatissima. Km. Percorsi 250.

10° giorno, domenica 9 giugno 2019.

Oggi ce la prendiamo con calma, dobbiamo fare solo 65 km per arrivare al porto di Lavrio dove dormiremo e lunedì  mattina imbarcheremo la moto per l’Israele. Intanto siamo su un’isola e la giriamo tutta. Nel perimetro le strade sono tutte asfaltate, ma quando vuoi raggiungere le calette più  remote o i punti panoramici più  in alto, trovi sempre la strada “sterrata”. Se in piano nessun problema, ma abbiamo affrontato salite e discese veramente impegnative. Tutto bene. Tornati al paese saliamo sul traghetto che ci porta al porto del Pireo. Percorriamo il lungomare di Atene, trafficatissimo, e ci spingiamo a sud  sulla strada panoramica costiera. Ci fermiamo a Sounio in un sito archeologico ben conservato. Arriviamo all’hotel alle cinque. Lasciamo i bagagli e ce ne andiamo un paio di ore al mare. Domani imbarco moto sul traghetto e partenza aerea per Tel Aviv. Giornata soleggiata. Temperatura sui 35 e più  gradi. Km. Percorsi 100.

11° giorno, lunedì 10 giugno 2019.

Alle nove puntuali siamo al porto a consegnare la moto per l’imbarco. Ci rechiamo in negli uffici della Salamis, che si trovano in un container da cantiere in un angolo remoto del porto di Lavrio. Faccio conoscenza con un israeliano che viaggia con compagna su ducati multistrada. Rientrava nel suo paese dopo un giro in Italia, Austria, Croazia. Mi parlava della sua ducati multistrada 1260 di una moto eccezionale, italiana. Mi ha lasciato il suo indirizzo israeliano nel caso avessi avuto bisogno di qualcosa, dicendo che il suo paese è sicurissimo. Agli uffici della Salamis mi aspettavano, avendo la mia prenotazione, e mi danno un foglio dicendomi che dovevo recarmi negli uffici della dogana per farlo timbrare. Detti uffici si trovano fuori del porto, quindi riprendo la moto è vado alla ricerca di tali uffici. Li trovo in una palazzina anni 70. Entro trovo una decina di impiegate tutte col telefonino in mano. Chiedo e mi rimbalzano da un ufficio all’altro. Una ragazza mi dice  che devo salire al secondo piano. Arrivo sopra e mi dicono ultimo ufficio a sinistra. Entro e una signora con aria scocciata mi mette due timbri sul foglio e me lo restituisce. Tutto qua?, chiedo, e lei: tutto qua. Torno in  porto e do il foglio. Mi chiedono il libretto di circolazione della moto e mi dicono che me lo restituiranno ad Haifa. Porta la moto accanto alla nave e lascio le chiavi. A caricarla ci penseremo noi mi rispondono. Ok, è fatta. Noi carichiamo il piccolo bagaglio a mano e ci dirigiamo a piedi alla fermata del bus per l’aeroporto di Atene. Dopo un’ora siamo in aeroporto. Il volo era prenotato, faccio il check on line, e alle 18 e 30 il volo decolla direzione Tel Aviv. Dopo due ore atterriamo. Alla dogana Israeliana il poliziotto ci chiede cosa veniamo a fare in Israele, se conosciamo qualcuno, se eravamo insieme ad un gruppo. Alla nostra risposta che viaggiavamo da soli, è rimasto sorpreso. E dove andare a dormire? Datemi la prenotazione dell’hotel. Alla fine ci rilascia il visto. Saliamo su un treno che dopo 15 minuti ci lascia in centro. Ultimi 800 metri a piedi, e arriviamo in un appartamento che avevo prenotato la mattina stessa. Grande, climatizzato, pulito. Costo 54 euro.  Anche oggi giornata soleggiata e calda. Percorsi 50 km in autobus e 2000 in aereo…… Domani visita di Tel Aviv.

12° giorno, martedì 11 giugno 2019

Oggi senza moto, visita a piedi di Tel Aviv. Iniziamo dalla Rotschild Boulevar, un vialone alberato con pista ciclabile che taglia trasversalmente la città. Arriviamo fino al centro commerciale dei grattacieli Azrieli. Ci spostiamo poi verso il mare, e togliendoci gli scarponcini, percorriamo un bel pezzo di spiaggia, camminando sul bagna-asciuga. Le spiagge qui sono davvero belle. Rientriamo sulla strada e ci infiliamo nel famoso “carmel market”. Si tratta di un mercato all’aperto dove trovi di tutto. Qui mangiamo 2 panini farciti con carne, insieme a due coppe di frutta fresca. Continuiamo nel quartiere di Jaffa, con visita alla vecchia città e al porticciolo turistico. Alle 17 facciamo  ritorno in hotel stanchi. Dal percorso registrato sul telefono di Flavia, leggiamo che abbiamo percorso circa 21 km!!! A tutti e due è venuta una vescica fra le dita del piede destro. Giornata Soleggiata. Temperatura sui 34 gradi.

13°giorno, mercoledì 12 giugno 2019

Oggi giornata più fresca. Andiamo alla stazione dei pullman dove parte il bus per Haifa. Da Tel Aviv sono circa 100 km. Alle 10: 00 arriviamo ad Haifa, il porto commerciale Israeliano. Troviamo un hostel in centro dove lasciamo lo zainetto e la borsa, e ci incamminiamo verso il maestoso complesso dei giardini di Baha’i. Una serie di terrazze che si estendono sulle pendici del monte Carmelo, per un km, intervallate da giardini curatissimi. Al centro una scalinata, con due ruscelli laterali. Dalla cima si gode di uno spettacoloso panorama su tutta la città.  Anche oggi tutto a piedi, stando attenti alle vesciche ancora fresche di ieri. Alle 17:00 rientriamo in hostel affamati. Ci consigliano una pizza in un locale affianco. Davvero buona. Giornata Soleggiata.  Temperatura sui 30 gradi. Percorsi secondo il contapassi 15 km.

14° giorno, Giovedì 13 giugno 2019.

Alle nove siamo all’agenzia marittima per ritirare la moto, ma la burocrazia Israeliana è peggio di quella Italiana. Prima in un ufficio, poi un altro, poi al porto, poi alla dogana, poi di nuovo in ufficio. Riusciamo ad avere il visto per entrare al porto a ritirare la moto. Ma il porto è una vera giungla. Riesco dopo molte vicissitudini ad arrivare al molo dove è parcheggiata la moto. Nella casetta adibita a ufficio, altra attesa. Ci sono altri tre motociclisti Israeliani ad attendere lo sdoganamento. Mi dicono di aspettare. Alle 15:00 riesco ad uscire. Ok, siamo di nuovo in moto. Ci dirigiamo a nord passando per Acre, cittadina sul mare. Visitiamo il centro storico. Proseguiamo per Nahariya, dove ad un certo punto la strada finisce con un cancello sbarrato. È il confine con il Libano. Chiuso da parecchi anni causa attriti fra i due paesi. Scattiamo le foto e ripartiamo parallelamente alla linea di confine. La temperatura dai 32 gradi piano piano scende fino a 20. Territorio pieno di colture e verdissimo. Alle 19:00 Ci rendiamo conto che dobbiamo ancora trovare l’hotel, ma i paesi che attraversiamo ne sono sprovvisti. Tiriamo dritti fino a  Safed, e apriamo booking, che ci manda in un  hotel in pieno centro storico. Una faticata per trovarlo nei vicoli strettissimi, con la moto carica. Ma si è rivelato davvero bello. Ceniamo nel self service dell’hotel, come si deve. Giornata Soleggiata.  Temperature dai 32 ai 20 gradi. Km percorsi circa 100.

15° giorno, venerdì 14 giugno 2019

Anche la colazione è a livello internazionale qui. Facciamo una visita nel centro storico e nel quartiere degli artisti. Il paese, (Safed), è una delle 4 città sante ebraiche. Ci sono 4 sinagoghe. Un centro spirituale ebraico, dove ci sono scuole ad ogni livello. Usciamo dal paese e attraversiamo una riserva naturale boschiva. Andando verso nord, siamo ora in pieno Golan, la regione contesa alla Siria da Israele nella famosa guerra dei sei giorni. Tagliamo per il paese di Meron Golan, e andiamo al punto panoramica, monte Bental Lookout, una volta punto di vendetta della guerra Israele-Siria. Ci sono ancora le trincee così come le hanno lasciate a fine conflitto. Scendiamo verso il lago di Tiberiade, e ci giriamo intorno fino alla città di Tiberias. Molti abitanti del posto si sono riversati sul lago per fare un bagno e sfuggire alla calura. Anche noi ci fermiamo per un breve spuntino, e poi entriamo in città, ma il traffico è  davvero caotico, e senza fermarci ci dirigiamo verso Nazareth. Una puntata alla basilica dell’annunciazione è  d’obbligo.  Andiamo anche alla chiesa greco ortodossa poco distante. Continuiamo per la Giordania e ci fermiamo a dormire in un paese, Beit She’an a pochi km dal confine. Oggi giornata soleggiata. Temperature dai 25 ai 32 gradi. Km. Percorsi circa 260.

16° giorno, Sabato 15 giugno 2019

Mancano solo otto km alla frontiera con la Giordania. Oggi è sabato un giorno festivo secondo il calendario ebraico. Infatti usciamo dal paese alle nove di mattina, sembra un deserto. Arriviamo alla frontiera e comincia il giro dei controlli. Prima il passaporto, poi il visto, poi un’altra targhetta, poi controllo passaporto. Segue cartoncino con visto della moto. È passata oltre un’ora e finalmente ci aprono la sbarra e usciamo……. si, ma dal lato Israeliano. Pochi metri ed entriamo nel lato Giordano. Altra tiritera. Passaporti, visto, accosta la moto, scendi tutti i bagagli e passali sotto al metal detector. Controllo documenti. Ci portano in un ufficio e un poliziotto inizia a farci delle domande in Giordano. Io gli dico che non capisco, sono Italiano. Se può parlare inglese. Lui inizia a fare domande in un inglese stentato. Da dove venite, perché venite in Giordania, quanto tempo state. Come è entrata la moto. Io gli ho spiegato tutto, ma a lui sembrava tutto strano. Si guardavano in faccia con l’altro poliziotto e parlavano in Giordano. Si è alzato e, è uscito. Poco dopo rientra. Altre domande. Ad un certo punto mi dice che non possiamo entrare. Io lo guardo esterrefatto, mi giro verso Flavia, ci guardiamo per un attimo come per dire” e adesso”. Mi alzo dalla sedia e alzando la voce gli dico che siamo turisti. Che Flavia amava venire in Giordania e che questo era il mio regalo di matrimonio. Poi continuo con altre storie, finché lui non mi blocca. Mi chiede quanto tempo state? 8 giorni rispondo. Mi fa un foglio da consegnare alla frontiera di Aqaba , da dove uscirò  dalla Giordania, fra otto giorni. Mi fa il segno delle manette se sgarro. Mi restituisce tutti i documenti, e mi dice di andare in un altro ufficio per l’assicurazione della moto. È  chiuso,  dice di aspettare, dopo un’ora  arriva l’impiegato. Mi fa la pratica e quando mi dice sono 30 dinari io tiro fuori la carta di credito. Lui risponde “solo denaro contante”. Accidenti, sono più di 4 ore che sono qui e non se ne esce. Chiede ad un poliziotto di accompagnarmi all’ufficio immigrazione poco lontano, che li c’è il bancomat. Torno col denaro. Mi lascia il documento. Mi riprende il poliziotto di prima che mi accompagna in un altro ufficio e mi fanno firmare un altro documento scritto in arabo!, chiedendomi 20 dinari , circa 25 euro. Li guardo,pago. Dico: posso andare? Tutto a posto. Welcome in Giordania mi rispondono. Carichiamo la moto, percorriamo 500 metri altra sbarra. Controllo passaporto. Scendiamo dalla moto, ci fanno togliere i caschi, controllano i documenti, e di nuovo welcome in Giordania. Sembra che stavolta sia l’ultima. Sono abbastanza nervoso, sono quasi le due, la temperatura è di 35 gradi. Facciamo pochi km e andiamo a incasinarci in un paesino con un mercato in mezzo alla strada. Una bolgia. Torno indietro, imbocco una strada che sembra quella giusta, ma mi ritrovo in fra i monti Giordani . Riprogrammo il navigatore con destinazione Aylun , e dopo 43 km di stradine  secondarie, e attraversamento  di 3 paesetti,  arrivo al castello di Ajlun . Visitiamo ciò che rimane del castello arroccato sopra il monte che domina la valle del Giordano. Panorama a 360 gradi. Riprendiamo verso Sud e arriviamo a Jerash, comunemente denominata “la Pompei d’oriente”. Si tratta di un sito di epoca romana, in ottimo stato di conservazione.qui c’è molto da vedere , il sito è grnde. Sono le sette e dopo aver cercato on line un hotel ci dirigiamo ad Amman. Già dalla periferia, il traffico diventa caotico. Tutti che strombazzano con le auto, anche senza motivo. Nelle strade ci sono molti poliziotti che regolano il traffico. Negozi che espongono merci in mezzo alla strada. Al nostro passaggio tutti ci guardano. I bambini ci salutano. Mi sono accorto che in Giordania non ci sono le moto, i motorini, gli scooter, le biciclette. Per motivi di sicurezza per 20 anni ne hanno proibito l’uso. Ora hanno tolto il divieto. Arriviamo al nostro hotel situato in pieno centro che è quasi notte. Non e stato facile trovarlo. Impossibile lasciare la moto sul marciapiede, e non avendo il garage, trovo un parcheggio all’aperto e il tizio che lo custodiva mi dice che la posso lasciare là al costo di 5 euro per due giorni. E’ notte, dopo la doccia inseguiamo il flusso della folla nella strada principale. Negozi aperti fino a tardissimo. Entriamo in una tavola calda e ordiniamo qualcosa simile ad una pizza ripiena, con un antipasto di verdure. Non mangiavano dal giorno prima! Andiamo a dormire stanchissimi. Giornata Soleggiata. Temperatura dai 28 ai 33 gradi. Km percorsi circa 170.

17° giorno, domenica 16 giugno 2019

Il nostro hotel si trova a poche decine di metri di distanza dal teatro romano. Proprio lì iniziamo la visita della città. Ci arrampichiamo poi verso la sommità della collina per entrare nel sito della cittadella. Da lì si gode di una vista su una parte della città. Continuiamo per le strade affollate del centro dirigendoci alla moschea di re Adbullaah, con accanto il museo islamico. Con un taxi, dato che si trova poco fuori città, andiamo a visitare il museo reale dell’automobile. Davvero bello. Ci sono esposte tutte le automobile e motociclette appartenute al re Hussein. Alcuni pezzi rarissimi. Da visitare assolutamente. Torniamo in città ci immergiamo nelle stradine della “down town”. Pieno di negozi che vendono di tutto. Persino una stradina dove vendevano lingerie femminili, strano per un paese arabo! Non ci facciamo mancare il souq, ovvero il mercato ortofrutticolo multicolore, e la strada dove vendevano oro e gioielli, con negozi sempre affollati delle donne arabe. Infine per la cena scegliamo un locale caratteristico in un vicolo dove anche noi siamo costretti a mangiare con le mani! Rientriamo in hotel a mezzanotte. Giornata soleggiata. Temperatura sui 33 gradi, km percorsi a piedi circa 18.

18° giorno, lunedì  17 giugno 2019.

Dopo la colazione fatta sul terrazzo dell’hotel, andiamo a recuperare la moto nel parcheggio custodito vicino, e partiamo direzione fiume Giordano, al sito dove secondo la religione cristiana , fu battezzato Gesù. Sul navigatore non è riportata fedelmente la mappa del luogo e quindi fisso un punto vicino, poi cercherò di orientarmi con le indicazioni, e domandando. Usciamo dalla trafficatissima capitale e ad un certo punto il navigatore non trova più la strada. Ok. Scendo verso una valle pensando che arrivi al fiume, invece dopo qualche km mi trovo in un sito archeologico ben conservato di Qasr Al-‘Abd. Un palazzo ellenistico del 200 ac. Proseguiamo sempre a naso e la strada ad un certo punto diventa sterrata. Pensavo qualche metro, e invece sono stati oltre 15 km tutta in mezzo alle montagne desertiche Giordane. Incontro un pastore e chiedendo mi fa cenno di continuare. In lontananza vedo un lago, e quando ci arrivo capisco che è uno  sbarramento artificiale.  Continuando la sterrata ad un certo punto la strada finisce di colpo. Era stata tagliata per far passare la nuova strada a doppia corsia. Cerco di aggirarla e dopo altro sterrato peraltro insidioso sono sull’asfalto. Seguendo i cartelli stradali sono al sito. Pagati 20 euro per due biglietti, ci accompagnano con un pulmino all’interno e con una guida che parlava inglese ci spiega tutta la storia. Dalla nostra parte si vedeva a una distanza di 20 metri l’altra sponda del fiume in territorio palestinese, dove c’erano persone intente a immergersi per purificarsi. Riprendiamo il giro salendo una bella strada e arrivando al monte Nebo. Si dice che qui  Mosè  ricevette la visione che gli indico la terra promessa. Bel panorama sul mar morto. Continuiamo per Madaba, dove visitiamo la chiesa di San Giorgio. C’è un mosaico tipo carta geografica antico, e poi la chiesa di Giovanni Battista con salita prima al campanile e poi ai piani inferiori la cripta e i luoghi di preghiera degli antichi cristiani. Sono le cinque, mangiamo un kebab e ripartiamo per le terme di Ma’In, sorgenti di acqua calda sulla strada che porta al mar morto ma quando arriviamo avevano appena chiuso. Continuiamo per il “complex”, un ristorante con annesso sala congressi e museo costruito da una società giapponese, sull’ultimo dirupo sopra il mar morto. Panorama spettacolare. Visitiamo il museo che racconta tutta la storia del mare da milioni di anni fa fino ad oggi. Ritorniamo a Madaba che è notte. Giornata Soleggiata. Temperature dai 25 ai 38 gradi. Km percorsi in moto circa 120. A piedi 5.

19° giorno, martedì  18 giugno 2019

Stamattina prima di uscire da Madaba una visita alla chiesa degli Apostoli, con un pavimento mosaico grandissimo. Scendiamo verso il mar morto tramite una strada secondaria, che in finale interseca quella che abbiamo percorso ieri. Arrivati a quota – 423 metri sul livello del mare…… percorriamo la statale 65 che costeggia il mar morto verso sud. Dopo una quarantina di km siamo al Wadi Mujib. Si tratta di un canyon con pareti a strapiombo alte più  di cento metri, dove scorre un fiume di acqua dolce proveniente dal montagne sovrastanti. Si entra equipaggiati con giubbotto salvagente e scarpe di gomma  per percorrere a ritroso il fiume per un km fino ad una cascata. In questo periodo il flusso dell’acqua non è  molto veloce, ma nei punti più  stretti la corrente è forte e ci sono degli appigli per non farti trascinare a valle. All’andata abbiamo faticato non poco per risalire il fiume. I problemi sono venuti al ritorno con la corrente che cercava di strapparti dalle corde di tenuta. Usciti dalle gole, continuiamo per la strada che costeggia il mare fino al bivio per Al Karak. Risaliamo la bellissima strada, e arriviamo alla cittadina per la visita al famoso castello. Finito, continuiamo sulla strada “dei re” e dopo 180 km siamo a Petra. Cerchiamo l’hotel e ci sistemiamo. Domani visita al sito. Giornata Soleggiata. Temperatura 24-34 gradi. Km percorsi 280 circa.

20° giorno, mercoledì   19 giugno 2019

Oggi giornata interamente dedicata alla visita del sito archeologico dell’antica città  di Petra. Sveglia alle ore cinque e trenta, il nostro hotel si trova a cinquecento metri dall’ingresso visitatori. Il sito apre alle sei. Una meraviglia dietro l’altra. La città completamente circondata da montagne di roccia è grande, e si sviluppa su più  livelli. Tutti i siti sono scolpiti nella roccia granitica. Per vederla tutta potrebbe non bastare un giorno. Ai nostri ritmi, e percorsi 28 km, siamo saliti anche nei punti panoramici sopra le montagne l’abbiamo vista tutta, compresi gli 800 gradini per arrivare al Monastero. Bella davvero. Alle cinque e mezza usciamo, e ritemprati da una bella doccia, ci prepariamo per andare a vedere “Petra by night”. Suggestiva visita del primo sito all’ingresso, con tantissime luci a terra che ci indicavano il cammino lungo il canyon. Arrivati alla prima porta, altre lucette in tutta l’area circostante, con intrattenimento di suonatori locali, e illuminazione della facciata con luce colorata. Altri 6 km tra andata e ritorno. Alle ventitré siamo in hotel. Giornata Soleggiata. Temperature dai 15 gradi della mattina ai 30 del giorno. Km percorsi in totale 34 km a piedi.

21° giorno, giovedì 20 giugno 2019.

Stamane sveglia presto. Rifacciamo i bagagli e fatti 10 km siamo a “little Petra”, piccola Petra. Qui c’è  poco da vedere. Mezz’ora dura la visita. Continuiamo sulla strada interna che sale, e allora il panorama si che diventa interessante. Dopo 15 km intersechiamo la “via dei re”. Puntiamo nel Wadi Rum che si trova a circa 130 km. È un deserto con formazioni rocciose che lo rendono particolare. All’arrivo nel piccolissimo villaggio, ci bloccano all’entrata i procacciatore di turisti. Propongono il giro in jeep dentro il deserto e passare la notte in tenda con cena attorno ad un braciere di carne.  Contrattiamo con uno di loro e ci dice di seguirlo in moto. Ci porta a casa sua, dove ci fa parcheggiare la moto all’interno del cortile, e poi ci dice di salire sul fuoristrada per il tour. La durata è  circa 4 ore. Andiamo a vedere un canyon, tre archi di pietra naturale, altre rocce dall’aspetto particolare, e ci racconta di come passavano la vita nel deserto i beduini. Nel percorso ogni tanto ci fermavano presso una tenda dove ci veniva offerto un bicchiere di thè alla menta. Saltiamo il pranzo. Alle cinque ci porta nell’accampamento, situato in pieno deserto, dove troviamo altre persone europee, anche loro dormono nelle tende. Il Giordano che ci ha accompagnato, si mette a preparare la cena, siamo in otto. Intanto noi saliamo sulla cima di una roccia poco distante per vedere il sole tramontare. Al calar della luce scendiamo. La cena era squisita, tutti prodotti locali. Dopo cena ci raduniamo intorno al fuoco a guardare il cielo stellato.  Giornata Soleggiata. Temperature dai 20 ai 34 gradi. Km percorsi circa 200.

22° giorno, venerdì 21 giugno 2019.

Svegliarsi nel deserto non è da tutti i giorni.  Flavia alle sei già passeggiava. Alle otto dopo una colazione “beduina “, con le jeep ci riportano alla civiltà. Riprendiamo la moto è puntiamo sempre a sud, golfo di Aqaba, mar rosso, fino alla frontiera con l’Arabia Saudita. La temperatura inizia a salire, fino a  42 gradi. Torniamo indietro e facciamo un giro nella città, ma c’è poco da vedere. Ci infiliamo in un Mc Donald più per rinfrescarci che per mangiare. Approfittiamo della wi-fi Free per prenotare un hotel nella vicina città Israeliana di Eilat. Fatto questo andiamo alla frontiera, sapendo già quello che ci aspetta. Infatti ricomincia la tiritera dei timbri, visti,perquisizioni, interrogazioni. Stacca le valigie dalla moto, tutto passato sotto i rilevatori. Da dove venite, come avete portato la moto, quanto tempo state, portate armi……vabbè,  un paio di ore passano sotto un sole cocente. Siamo sui 40 gradi. Andiamo in albergo nel tardo pomeriggio, e usciamo a piedi a visitare la città. Tipico centro vacanziero, sembrava Rimini di ferragosto. Alle dieci di sera la temperatura ancora era di 34 gradi. Giornata Soleggiata. Temperature dai 24 ai 42 gradi. Km percorsi 180.

23° giorno, sabato 22 giugno 2019.

Alle sette siamo già  in moto. Il termometro segna 32 gradi. Da Eliat percorriamo la strada che confina con l’Egitto fino a Mtzip Ramon, circa 140 km di pieno deserto roccioso. Oggi in Israele è festivo, e incontriamo due-tre automobili in tutto il percorso. Li ci fermiamo per ammirare il panorama essendo posta la cittadina su un’altura di novecento metri a bordo di un cratere. Fatta una colazione continentale, continuiamo verso il mar morto. Il nostro obiettivo è il sito di Masada. Si tratta dei resti una cittadina antica posta su un altura di 600 metri rispetto al mar morto. Noi volevamo salire sopra percorrendo “il sentiero del serpente”, un sentiero che si snoda addosso alla montagna, ma era chiuso per pericolo frane. Optiamo come i comuni turisti per la cabinovia, che in tre minuti ci porta su.  Dopo la visita, e vista la calura di oggi la nostra prossima mèta è  Ein Bokek. È qui che si trovano i migliori resort e le più  belle spiagge di Israele sul mar morto. La temperatura all’arrivo sfiora i 44 gradi. Decidiamo di fermarci, troppo caldo, poi visto che tutti erano riversi sulla spiaggia noi ci accodiamo.  Scegliamo un hotel, e parcheggiata la moto e indossato un abbigliamento consono ci buttiamo in acqua! Si ma qui siamo nel mar morto, mica a Torvaianica! La temperatura dell’acqua è  altissima, quasi scotta!, chiedendo ai bagnini mi rispondono 35 gradi….. Sul fondale tutti grani di sale taglienti, quindi bisogna indossare scarpe adatte per evitare di tagliarsi. Poi ti immergi e rimani a galla. Una sensazione stranissima.  Dentro l’acqua non ci puoi rimanere più di 15 minuti. Appena esci subito sotto la doccia di acqua dolce per togliere tutto il sale  sulla pelle. Non puoi immergere la testa dentro l’acqua, in quanto senti un bruciore agli occhi incredibile. Vanno lavati immediatamente. Alle sette le spiagge chiudono, e noi passiamo alla spa dell’hotel. Piscina con acqua del mar morto, piscina con idromassaggio acqua dolce, sauna, bagno turco. Ottima la cena internazionale. Giornata Soleggiata. Temperature dai 32 ai 42 gradi. Km percorsi in moto circa 350.

24° giorno, domenica 23 giugno 2019

Alle sette e mezza siamo già  in moto. Temperatura 34 gradi! Andiamo verso nord costeggiando il mar morto, direzione Jericho, la città più antica del mondo. Sapendo che  a 10 km c’è un benzinaio vado subito li in quanto sto in riserva, ho circa 60 km di autonomia. Arrivati all’area di servizio la trovo chiusa per lavori di ammodernamento. Percorro altri 40 km e nulla. Passo il check-point Israele – Cis- Giordania, e chiedo ad un poliziotto, lui mi risponde che a trenta minuti da li c’è un’area di servizio! Ci mettiamo a 50 all’ora con un filo di gas sperando nella buona sorte, e quando l’autonomia arriva a 5 km arriviamo nella stazione. Fatto il pieno puntiamo su Jericho e arriviamo proprio sotto la telecabina che ti porta sul monastero della chiesa della tentazione. Anche qui una scarpinata di dieci minuti per arrivare al sito. Da qui panorama che spazia su tutta la cis-giordania. Scesi andiamo a visitare il sito del monastero di San Gabriele, tramite una strada parzialmente sterrata che si arrampica su una montagna. Arrivati ci rendiamo conto che per arrivare al monastero si deve scendere un costone e risalirne un altro a piedi per un totale di due ore. È quasi l’una e fa un caldo bestiale. Ok si fa. Quando arriviamo, appena il tempo di terminare la visita che i frati ci dicono che devono chiudere. Tornati su riprendiamo la moto, e la prossima fermata è il sito del “Buon Samaritano”. Ben tenuto, c’è anche un museo dove viene spiegata la storia del sito, con dei mosaici stupendi. Ripartiamo per Betlemme e percorro la strada interna della Palestina. Incontriamo tre check-point, controlli lungo il tragitto ma nessuno ci ha fermato. Prima di arrivare a Betlemme giriamo a sinistra verso il monastero di San Saba, e dopo 5 km di strada malmessa arriviamo al sito, ma leggiamo che alle 2 chiude. Ci facciamo un giro tutto intorno. È posto in una valle a strapiombo su un costone roccioso. La strada finisce qua. Torniamo indietro e ci fermiamo a comprare una bottiglia di acqua in un market. Ci sono tre ragazzi palestinesi e chiacchieriamo con loro. Gli chiediamo se hanno la wi-fi in negozio e subito ci fanno collegare. Prenotiamo l’hotel per Gerusalemme. Ci offrono 2 gelati e ci raccontano qualcosa di loro. Dopo 8 km arriviamo a Betlemme. Visita della chiesa della Natività, chiesa del latte versato, la moschea aperta a noi  occidentali, il mercato, il museo della città. Entriamo a Gerusalemme che sono le sette, venendo dalla cis-giordania, ad un check point all’ ingresso della città  ci fermano e ci chiedono se siamo arabi, io rispondo : no turisti italiani! Ok andate. Lascio la moto parcheggiata sulla strada di fronte all’hotel, e dopo una doccia usciamo per mangiare qualcosa. Facciamo un giro in un isola pedonale a ridosso della città vecchia, e ci rendiamo conto che Gerusalemme è  una città viva. Le strade piene di gente, i tavoli dei bar, dei pub, affollati. Rientriamo alle undici. Giornata Soleggiata. Temperature dai 34 ai 38 gradi. Km percorsi in moto 180, a piedi 10.

25°giorno, lunedì 24 giugno 2019.

Oggi la moto rimane parcheggiata. Siamo noi che alle sette usciamo per la visita della città. Qui da vedere c’è davvero tanto. Guida e mappa della città vecchia in mano, ci incamminiamo. Entriamo dalla porta di Jaffa, e percorriamo tutto il camminamento del muro ovest, fino alla porta di Damasco. Qui scendiamo e iniziamo dalla via Dolorosa, nel quartiere mussulmano. Ogni tanto deviamo nel percorso infilandosi negli stretti vicoli pieni di negozietti che vendono di tutto. Arriviamo nel quartiere ebraico, e ci dirigiamo nel sito del muro occidentale, il luogo più sacro per un religioso ebraico. Continuiamo con una visita al parco archeologico di Gerusalemme, alle 4 sinagoghe sefardite, e al museo di Erode. Passiamo al quartiere Armeno dove poco fuori la porta di Zion visitiamo la cattedrale della formazione, e la tomba di David. Rientriamo fra le mura, spostandoci  in un monastero  Armeno Ortodosso, con accanto la cattedrale di San Giacomo. Continuiamo con la visita alla chiesa di Cristo. Entriamo poi nella cittadella, chiamata comunemente “torre di David”. Dal bastione superiore è  possibile ammirare la città vecchia. Usciamo alle sei e torniamo in hotel. Oggi abbiamo percorso 20 km. Giornata Soleggiata. Temperatura sui 35 gradi.

26° giorno, martedì 25 giugno 2019.

Anche oggi sveglia presto per la visita di Gerusalemme. Iniziamo dai luoghi sacri più contesi , la cupola nella roccia, e la moschea di Al Aqsa. Ci spostiamo poi nel monte degli Ulivi, con la visita alla chiesa dell’Ascensione, la tomba dei profeti, la chiesa di Maria Maddalena, la Basilica delle Nazioni, l’Orto di Getsemani, la Tomba della Vergine Maria, e il cimitero Ebraico. Risaliamo verso la città vecchia, e passando nel quartiere mussulmano sulla via Dolorosa, andiamo a visitare la Basilica del Santo Sepolcro. Usciamo e ci spostiamo nella città nuova ammirando i giardini di Mamilla, con il sontuoso centro commerciale. Ci spingiamo fino al quartiere degli artisti, per poi ritornare all’ora del tramonto nella piazza del muro occidentale. Giornata Soleggiata. Temperatura intorno ai 34 gradi. Km percorsi a piedi 23.

27° giorno, mercoledì 26 giugno 2019

Oggi ci dobbiamo portare ad Haifa, che domani mattina devo consegnare la moto allo spedizioniere marittimo, per il rientro al porto greco di Lavrio.

Attraversiamo Gerusalemme est e continuiamo fino a Ramallah, capitale della cis-Giordania. Continuiamo sulla s.s. 60 , entriamo a Nablus, continuiamo, fino a Jenin, e di li a poco c’è il check point con il confine israeliano, ma all’arrivo le guardie ci dicono che è chiuso. Torniamo indietro e cerco di portarmi sulla costa ma all’arrivo del confine ovest la strada è interrotta. Traccio un’altra strada ma anche quella è chiusa. Continuo e vedo in lontananza un check-point, lo punto, ma quando arrivo lì mi dicono che possono passare solo i camion da lavoro. Noi ci chiediamo, ma dovremmo pur uscire dalla cis- Giordania! Chiedo ad un camionista e mi dice di seguirlo che lui mi condurrà ad un check aperto. Fatti una cinquantina di km a tornare indietro, avvistiamo il check- point in prossimità della città di Netanya. Passiamo e siamo di nuovo in Israele. Proseguiamo sulla strada costiera fino a Cesarea, antica città portuale costruita dai romani. Visita al sito. Continuiamo per Haifa e vediamo un albergo con spiaggia. Ci buttiamo a capofitto per un bagno tonificante. km percorsi 250. Temperature sui 34 gradi.

28° giorno, giovedì 27 giugno 2019

Alle otto e mezza siamo sotto gli uffici della compagnia marittima per lasciare la moto. Sapendo del mio arrivo avevano già preparato tutti i documenti per l’imbarco. Mi mandano in dogana a completare la procedura e passano tre ore di attesa. Alle tredici tutto a posto, porto la moto sulla banchina e ci dirigiamo alla stazione dei treni per tornare a Tel Aviv dove alle diciannove avevamo prenotato il biglietto aereo per Atene. Causa ritardo in partenza, atterriamo ad Atene alle ventidue e trenta, e con il bus ci rechiamo in centro città in un appartamento prenotato la mattina. Giornata soleggiata. Temperature sui 34 gradi.

29° giorno, venerdì 28 giugno 2019

Oggi giornata dedicata alla visita della città di Atene. Non ci siamo fatti mancare nulla. Abbiamo iniziato con l’Acropoli, il Partenone, il museo dell’Acropoli, l’Agora, il tempio di Atena Nike, l’odeon di Erode Attico, il teatro di Dionisio, l’arco di Adriano. I quartieri Plaka, e Monastiraki. Abbiamo mangiato in un locale caratteristico greco “giros pork”. Alla sera sfinito il contapassi segnava km 21. Giornata soleggiata. Temperatura sui 34 gradi.

30° giorno, sabato 29 giugno 2019

Continuiamo la visita della città di Atene.

Piazza Syntagma cambio della guardia. Monte Licabetto a piedi. Cattedrale cattolica. Stadio ovale Panathinaiko. monte Aeropago, monte Filopappo. Centro, chiesa cattedrale, chiesa greco ortodossa, Museo  nazionale. Km percorsi 22. Giornata Soleggiata. Temperatura 30°.

31° giorno, domenica 30 giugno 2019

Questa mattina continuiamo i giri a Atene con la visita al museo nazionale. Alle ore tredici saliamo su di un bus che ci porta al porto di Lavrio. Passiamo davanti al porto e vedo che la nave “limassol alexo”, che trasportava la moto è già arrivata e vedo che hanno già scaricato la nostra moto sulla banchina. Oggi è festivo, domani mattina alle otto andrò per il ritiro della moto. Il pomeriggio lo passiamo in una piccola spiaggia ad un km dal porto.  Giornata soleggiata. Temperature sui 30 gradi.

32° giorno, lunedì  1 luglio 2019

Finalmente dopo 3 giorni riprendiamo la moto. Alle otto eravamo al porto, pronti alle lungaggini burocratiche per riavere il mezzo. Invece mi presento all’ufficio baracca, e l’impiegato mi chiede cosa voglio. Gli rispondo che devo ritirare la moto che viene dal porto di Haifa. Gli do il passaporto, e lui dopo aver visto una lista mi dice firma qua! Dopo aver firmato, ecco la chiave, la moto sta li in fondo. Io chiedo: posso andare? Lui si tutto a posto. Incredibile. Dopo tutte le trafile alle frontiere, stavolta con 3 minuti sono fuori del porto. Contentissimi, partiamo direzione sito archeologico di Defi. Sono 260 km, e arriviamo alle undici. Prima visitiamo il museo e, poi tutto il sito, davvero ben conservato. Ripartiamo tramite la strada che costeggia tutto il golfo, con traffico scarsissimo,  passiamo a fianco del ponte di Patrasso e sempre lungo il mare ci dirigiamo alla penisola di Lekada. Pranziamo che sono le cinque, facciamo un giro fino al porto turistico, e visto che si è fatto tardi proseguiamo per Jgoumenitsa, dove arriviamo alle dieci e mezzo, dopo aver fato alcune soste nelle belle spiagge che si affacciano sul Mediterraneo. Saliti in nave prendiamo possesso della cabina e siamo a letto. La nave salpa a mezzanotte.Oggi giornata intensa. Percorsi circa 700 km. Temperature 25- 34 gradi.

32° giorno, martedì 2 luglio 2019.

La nave attracca al porto di Brindisi alle otto e mezzo, ma causa sbarco dei camion ci fanno uscire un’ora più tardi. Imbocchiamo l’autostrada e tutta una tirata interrotta da una sosta benzina, alle due siamo a casa. Giornata caldissima. La temperatura è arrivata fino a 41 gradi.

Km percorsi circa 550.

Il contachilometri della moto segna km 269.173

Totale km percorsi  5.800.

Fine del viaggio. Per vedere le foto : https://flic.kr/s/aHsmDL62ZN

I nostri passi appenninici. 26-27 giugno 2018

Ciao a tutti, lascio il report e alcune foto, dell’uscita fatta con il mio amico Antonio  del 26/27 giugno 2018 .

Era qualche tempo che mi chiedeva di accompagnarlo a percorrere i passi appenninici tosco-emiliani.

Ci diamo appuntamento all’uscita Flaminia direzione Terni , al primo benzinaio dopo il tunnel, e dopo un’attesa di 15 minuti lo chiamo e come da copione ha sbagliato area. Ci ricongiungiamo, e via su per la sessa strada  a velocità allegrotta. Traffico scarso, Riano, Rignano, Civita Castellana,Otricoli e prima di arrivare a Narni giro di 180° e prendiamo per Orte. Da qui tramite la sp8 raggiungiamo Amelia, poi Guardea,  Baschi , Orvieto, la famosissima “ millecurve “ fino a Colonnetta di Prodo, per poi deviare sulla ss.317 per Marsciano. Pausa benzina e colazione dopo circa 200 km, forse più. Recuperato le energie, ci portiamo sulla E45 che in modo rapido ci porta a Citta di Castello, dove inizia il vero e proprio tour appenninico.

Imboccato la ss. 257 valichiamo il primo passo “ bocca seriola”, Apecchio, Sant’Angelo in Vado, e tornando indietro vogliamo affrontare “ Bocca Trabaria”, ma a Borgo Pace  ci dicono che la strada è chiusa per una frana, quindi direzione Sestino. Affrontiamo il “ passo della spugna” a velocità ridottissima, in quanto per alcuni km è sterrato. A Badia Tebalda siamo sulla 258  che scollina sul “ Passo di Viamaggio”. Anche qui traffico zero e curva dopo curva il paesaggio è davvero spettacolare. Ad un tornante c’è uno slargo per ammirare dall’alto il lago di Montedoglio formato dal fiume Tevere. Riprendiamo per Formole e dopo Pieve s. Stefano. Da qui la sp 208 ci aspetta con curve da strisciare i cilindri. Ancora è presente un gonfiabile che delimitava la partenza di una gara in salita svolta due giorni prima. Passiamo al “valico dello Spino” carichi di adrenalina, piccolo stop per foto e via  a Bibbiena. Dopo un piccolo tratto urbano arrivati a Poppi è la volta della sr 70 ovvero “Passo della Consuma”. Troviamo un bar sulla strada che ci fa un tagliere di salumi e formaggi. Spuntino veloce e via. Asfalto che sembra cartavetrata, traffico ridottissimo  saliamo con gas a manetta. Piccolo pit stop benzina e dopo Rufina a destra si va per il “ Valico Croce a Mori”. Lo percorriamo sino al valico per poi tornare indietro e prendere direzione Dicomano. E’ qui che ha inizio la ss. 67, quella del “Passo del Muraglione”. Anche qui data la giornata feriale di moto ne vediamo pochissime. Dopo le infinite curve a gomito arriviamo al famoso Muraglione per una sosta e contiamo 4-5 moto parcheggiate. Superlativa la salita. La discesa altrettanto ci porta a San Benedetto d’Alpe. Imbocchiamo una strada in mezzo ai boschi stretta e tortuosa, Passo della Peschiera, e Passo dell’Eremo  ci riportano a valle. Da Marradi tramite Passo  Carnevale, e strada tortuosissima siamo a Palazzolo sul Senio. Ci aspettano il Passo della Sambuca, e a seguire Passo della Colla. Li affrontiamo con decisione ubriacandoci di curve prima di tornare in sede cittadina a Borgo San Lorenzo. San Piero a Sieve e poi direzione Scarperia e ritorno per sostare sul “ Passo del Gioco”. Tornati indietro guardiamo l’orologio e si è fatto tardi. A Barberino troviamo un agriturismo con annesso ristorante. Si può fare. Camera 60 euro, cena a base di tagliata fiorentina. I km di oggi sono stati oltre 700. Le curve ….non le ho contate. La stanchezza prende il sopravvento.

L’indomani freschi come una rosa…. Si riparte per la sr 65 fino a valica il “ Passo della Futa”, proseguiamo per il “ Passo della Raticosa” per poi riportarci verso Firenzuola. Da qui siamo sulla ss 610, bellissima strada di fondovalle, ma all’altezza di Coniale, risaliamo per il “ Valico del Paretaio” che ci riporta a Palazzuolo sul Senio. Altra strada stretta e tortuosissima ma sempre divertente. Da Palazzolo tramite giro largo, Riolo Terme, Brisighella, Modigliana, Rocca San Casciano. Affrontiamo il “ Valico di Centoforche”, Galeata, Santa Sofia, “ Passo del Carnaio”, “ Passo dei Mandrioli ”. Badia Prataglia, dove ci fermiamo per uno  spuntino, poi  Camaldoli , Poppi. I passi sono finiti, ma la strada da fare per tornare a casa ancora no. Bibbiena ,SR 71, Arezzo, Castiglion Fiorentino, Cortona, Castiglion del Lago, Citta della Pieve, Ficulle , Orvieto. Che spasso la 71. A Orvieto dopo una sosta benzina, decidiamo di percorrere gli ultimi km sull’autostrada fino a casa. Percorsi oggi 600 km. Che dire di questo piccolo ma intenso tour. Bellissimo. Motociclisticamente parlando da sballo. Essendo in due portavamo un ritmo alto, ma sempre in sicurezza. Nessun problema . Solamente un automobilista distratto che cammina sulla mezzeria mi ha colpito con lo specchio il paramano a velocità ridotta. Il suo specchio rotto è caduto sulla mia corsia, ma lui voleva avere ragione a tutti i costi. Alla fine si è convinto ed è andato via. Un consiglio: non andateci nei week-end che troverete i soliti incoscienti a gareggiare sui tornanti appenninici. In questi due giorni traffico quasi inesistente, temperature ottime, giornate soleggiate. Prendete questo piccolo report come spunto per passare due giorni di moto in libertà. Ciao a tutti.

Per vedere le foto clicca QUI:

Santuario della trinità in moto.

Report dell’uscita in moto verso il Santuario della Santissima Trinità a Vallepietra.

Domenica 16 luglio 2017

Stamattina siamo usciti tardi per fare un giro domenicale, ma senza una meta precisa. Chiaramente verso i monti a trovare la frescura. Capranica Prenestina, Pisoniano, Gerano, Subiaco,Arsoli, Carsoli. A quel punto mi viene l’idea di andare al Santuario della Trinità, ma la strada è lunga e allora dico a Flavia.: conosco una scorciatoia. Una strada sterrata che passa in mezzo ai boschi. Salgo a Pereto e appena finito il paese inizia lo sterrato. Più che sterrato una brecciata che avevamo già fatto con un gruppo di giessisti qualche anno fa. Io l”avevo percorsa con il ktm tre volte , ma farla in due col gs mi intimoriva un po. Venti chilometri in prima-seconda. Percorso molto accidentato, ma dopo infiniti scossoni e sobbalzi arriviamo alla meta.
Giornata soleggiata e temperatura di 18 gradi a quota 1500. Due panini e formaggi locali. Ciambelle glassate buonissime, caffè, genziana e siamo a posto. Ci incamminiamo per la visita al santuario circa 1 km a piedi. Tornando su, una sosta riposino e alle quattro scendiamo dalla parte opposta direzione Vallepietra. Altopiani di Arcinazzo, Piglio , Palestrina. Bel giro, ma sconsiglio di fare col gs il tratto sterrato, troppo impegnativo. In alcuni tratti ho fatto scendere la passeggera in quanto davvero ostici. Posto alcune foto. Ciao a tutti.

Alcune foto.

Verso il Santuario.

In mezzo al bosco.

Verso il rifugio.