Report viaggio in moto. Cinque terre e dintorni
dal 11 maggio al 15 maggio 2022.
Primo giorno: mercoledì 11 maggio.
Per motivi vari la partenza è prevista per le ore 15:00.
Il meteo promette bene, dovrebbe essere una settimana tutto sole, e così sarà.
Percorriamo l’autostrada fino a Firenze per poi proseguire sulla Firenze mare fino a Viareggio, proseguendo in direzione Genova.
All’altezza di Sarzana dopo oltre 400 km ci fermiamo per mettere benzina ripartendo subito. Arriviamo a Rapallo alle 20:00 e troviamo subito l’albergo prenotato prima di partire. Accoglienza calorosa dai gestori, e subito ci indicano un ristorantino dove degustare la famosa “focaccia alla genovese”. Ottima cena e fatto un giro veloce nel centro, andiamo in albergo.
Secondo giorno: giovedì 12 maggio.
Dopo la colazione alle otto siamo già in sella in direzione Portofino.
Lasciamo la moto al parcheggio in via Fondaco dove inizia il sentiero che ci porterà al santuario di San Fruttuoso. Ci incamminiamo sul sentiero ben segnalato e dopo circa 2 ore di cammino arriviamo al santuario. Visitiamo tutto il complesso e alle 13:00 prendiamo il traghetto che ci riporta a Portofino. Visitiamo tutto il borgo marinaro, attraversando la famosa piazzetta già gremita di turisti, e dopo due soste alle chiese di San Giorgio e san Martino saliamo al castello Brown dove il panorama è spettacolare. Scendiamo attraversando il parco che ci riporta al porto dei pescatori. Andiamo a recuperare la moto e percorrendo la strada che costeggia il mare ci fermiamo a santa Margherita Ligure. È l’ora del gelato e ce lo gustiamo sul lungomare. Ripartiamo per Rapallo dove andiamo al parcheggio della funivia che ci porta all’antico Santuario di Montallegro. Anche qui stupendo panorama sul golfo del Tigullio. Scesi, riprendiamo la via Aurelia direzione sud, Zoagli, Chiavari, Lavagna, Sestri Levante, e ci troviamo nel famoso “Passo del Bracco”, vera goduria di curve per noi motociclisti. Scendiamo verso il mare a Moneglia, Deiva Marina e infine Levanto, dove abbiamo prenotato un appartamento in centro per le prossime 3 notti. Messa la moto nel parcheggio interno privato, la proprietaria ci dà una dritta per la cena in un locale al centro storico, dove abbiamo mangiato benissimo. Giornata soleggiata con temperature dai 20 ai 24 gradi.
Terzo giorno: venerdì 13 maggio.
Oggi primo giorno di visita alle 5 terre. Andiamo in stazione che dista circa 200 metri dalla nostra abitazione e facciamo 2 biglietti della serie” 5 terre card”. Essi comprendono il viaggio in treno nei 5 paesi senza limiti di salite e discese, l’ingresso in alcuni musei, la percorribilità dei sentieri che collegano i vari paesi. Da Levanto partiamo in direzione Riomaggiore che è l’ultimo paese del comprensorio. Scesi dal treno ci incamminiamo per i vicoli del borgo, visitando la chiesa di san Giovanni Battista, continuiamo fino ad arrivare alla piccolissima spiaggia di ciottoli dove c’è un piccolo molo per l’attracco dei traghetti turistici. Da lì parte il primo tratto della famosa via dell’amore che porta a Manarola ma a causa di una frana è chiusa. Noi optiamo per il sentiero della via Beccara cha passa a mezza costa, abbastanza tosto, lunghezza km 1,5 tempo di percorrenza con varie soste circa 2 ore. Arrivati a Manarola percorriamo tutti i vicoli del paese fino ad arrivare al porticciolo turistico. Prendiamo in direzione “la via dell’amore”, ma proprio sotto il famoso bar” nessun dorma” il sentiero è chiuso, sempre a causa di una frana. Sul piccolo promontorio la vista è incantevole. Non c’è modo di proseguire a piedi, e allora andiamo in stazione e prendiamo il treno cha va a Corniglia, prossimo paese. Scendiamo da treno e ci accorgiamo che per salire in paese bisogna percorrere una scala di circa trecentosettanta gradini. Non demordiamo e arrivati in cima anche qui il panorama ripaga la fatica. Corniglia è l’unico paese a non avere un porto di mare e nessuna strada di accesso per le auto. Ci si arriva col treno oppure a piedi. Visitiamo la bellissima chiesa in stile gotico di San Pietro e il paese, che è il più piccolo dei cinque. Riprendiamo il sentiero azzurro che ci porta a Vernazza, lungo 4 km. tempo di percorrenza oltre 2 ore più le varie soste, per escursionisti esperti. Arrivati in paese ci fermiamo per una pausa panino. Giriamo per i vicoli, saliamo sulla torre di Belforte, scendiamo fino al mare dove troviamo il porticciolo turistico e una piccola spiaggia di sabbia e grandi massi. Anche questo piccolo paese riportato a nuovo dopo l’alluvione del 2011 è bellissimo. Riprendiamo il sentiero che porta all’ultimo paese, e dopo 4 km e quasi 3 ore siamo a Monterosso. Arrivando dall’alto si scorge che il paese è diviso in due parti da un piccolo promontorio. Da una parte una spiaggia in sabbia, dall’altra il porto turistico. Abbiamo visitato tutto il borgo vecchio e una passeggiata sul lungomare. Siamo stanchi e si è fatto tardi, andiamo in stazione e il treno in cinque minuti ci riporta a Levanto nel nostro appartamento. Dal calcolo col telefonino ci dice che abbiamo percorso oltre 26 km a piedi su e giù per i sentieri. Giornata soleggiata e calda.
Quanto giorno: sabato 14 maggio.
Questa mattina decidiamo di percorrere il sentiero che da Levanto ci porta a Monterosso. L’inizio è proprio sul lato est della grande spiaggia sabbiosa. Il percorso è lungo circa 7 km e il tempo di percorrenza sulle due ore e mezza escluse le soste. A metà troviamo il podere case Lovara, un antico casale rurale a picco sul mare di 45 ettari. Recentemente ristrutturato e preso in carico dal FAI. CI siamo fermati e la guida presente ci ha accompagnato e spiegato come vivevano e lavoravano la terra gli antichi abitanti del luogo. Continuiamo e poco dopo arriviamo a punta Mesco. È l’unico luogo dove si possono vedere tutti e cinque i paesi delle cinque terre. La bellezza del panorama non lascia dubbi. Poco più avanti i resti dell’eremo di Sant’Antonio. Riprendiamo l’escursione tutta in discesa con ripidi e scoscesi scaloni che ci porta a Monterosso. Secondo noi questo sentiero è il più bello di tutte le cinque terre. Ci portiamo sul molo e chiediamo di prendere il battello turistico che fa il giro delle cinque terre fino a Portovenere e ritorno, per una vista dei paesi lato mare. Arrivati a Portovenere scendiamo per un giro turistico di un ora dopodiché risaliamo sulla barca che ci riporta al porto di Levanto. Anche oggi giornata intensa, molto calda e soleggiata (20 km a piedi).
Quarto giorno: domenica 15 maggio.
Stamattina dopo tre giorni riprendiamo la moto e tramite la strada asfaltata ci dirigiamo a Campiglia, piccolo paese che si trova tra Riomaggiore e Portovenere. Parcheggiata la moto seguiamo le indicazioni del sentiero che per un pezzo è abbastanza agevole e in pianura. Arrivati alla fontana di Nozzano poco dopo c’è un bivio con le indicazioni per raggiungere il piccolissimo paese, ora quasi disabitato di Monesteroli. Il problema è che bisogna scendere 1100 gradini molto ripidi per arrivare fino al mare sottostante, ma ne vale la pena. Durante la discesa il panorama è davvero mozzafiato. Noi siamo scesi fino alla fine del sentiero, ma per 50 metri non siamo arrivati al mare in quanto l’ultimo tratto di scala è franato. La risalita è alquanto faticosa Saliamo senza lamentarci perché alzando gli occhi verso gli scaloni ci si rende conto della maestosità della scalinata e facciamo qualche riflessione su quanta fatica hanno fatto i contadini per costruirla. Pranziamo con un panino e ci cambiamo per affrontare il viaggio di ritorno a casa. Facciamo una tappa in un paesino toscano, Lucignano, per un gelato. Alle sette siamo a casa.
Bellissimo viaggio alle cinque terre. Temperatura ottimale, giornate soleggiate buon cibo ligure. Da fare assolutamente almeno una volta nella vita. Km percorsi in moto 1200 circa.
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